Nato a Bayonne il 19 agosto 1913, deceduto a Biarritz il 19 aprile 1987. Passista veloce. Professionista dal 1936 al 1950 con 25 vittorie.
Pirenei Atlantici, sapeva mettere sul ferro del mezzo (perché allora la bici era per la gran parte quel metallo), l’altrettanto ferroso suo corpo. E sorrideva spesso, quasi sempre quando lo si guardava, come a dire: “sono piccolo e leggero, ma sono duro e tenace”. Forte in salita e sul passo, gladiatorio quando la corsa si consumava con le peggiori condizioni atmosferiche, che rendevano le precarie strade del tempo, delle autentiche prove di ciclocross. Aveva però un difetto, non amava le corse a tappe con tanti giorni di gara. Il suo era un problema di concentrazione o di recupero? Probabilmente entrambi, ma resta il fatto che al suo primo Tour de France, nel 1936, riuscì non solo a portarlo a termine (negli altri cinque in cui fu al via, si ritirò), vinse due tappe: a Nizza e ad Angers, ed entrambe le volte in volata su piccoli gruppetti, perché era pure veloce. Insomma, Paul Maye, visto il suo gran bel palmares, costruito proprio là dove oggi si dice serva un gran fisico, può servire come un monito per riflettere assai sul credo odierno così schiacciato sulle cosiddette specializzazioni. Dopo la conquista del Titolo Nazionale dilettanti nel 1934 e quello Militari nel 1935, il suo esordio professionistico nel ’36 non gli donò solo le citate due tappe del Tour (che chiuse 33°), ma pure la Bordeaux - Saint-Jean d'Angély ed i GP di Auch e Dinard, nonché la prima frazione del GP Wolber. Successivamente, dopo aver superato i postumi di un incidente che lo fermò parecchio nel 1937, vinse nel ‘38 e nel ‘43 il Titolo di Campione Francese su strada, nel ’39 s’aggiudicò la Parigi-Angers, indi per ben tre volte la Parigi Tours, nel ’41-42-’45, il Circuit de Paris nel '41 e '42, la Parigi-Nantes '42 e, nel ’45, niente popò di meno che la Parigi Roubaix. Il “minuscolo di Bayonne”, trovò poi modo di gioire ancora nel Circuit de la Vienne '47 e nel GP Flennsburg ’48. Agli inizi del 1950 si ritirò. Dal '53 al '57 fu poi direttore tecnico della squadra regionale del Sud-Ovest al Tour de France.
Maurizio Ricci detto "Morris"