Nato a Durnten il 18 agosto 1911, deceduto a Durnten il 23 gennaio 1997. Passista veloce. Professionista dal 1934 al 1947, con 15 vittorie.
Ottimo corridore elvetico degli anni antecedenti l'ultimo conflitto mondiale. Paul Egli, quando arrivò fra i professionisti, era già noto per i suoi brillanti trascorsi fra i dilettanti, per aver vinto il Titolo elvetico di ciclocross nel ’32, il Campionato di Zurigo ’33 e, soprattutto, nel medesimo anno, il Titolo Mondiale a Montlhèry (primo svizzero a riuscirvi). Qualcuno, lo definì uno specialista dei Campionati del Mondo, poiché fra i “puri”, aldilà dell’iride conquistato, era stato 2° nel ‘32 a Roma (battuto da Martano) e, poi, da prof, giunse 6° nel '34, 4° nel '36, 3° nel '37 e 2° nel '38. Atleta capace, quando stava bene e voleva vincere, di vedere i finali come pochi e di saper produrre scatti notevoli per l’epoca, sulle salite dure e brevi delle classiche. Non a caso quando passò prof, nel ’34, evidenziò subito queste sue attitudini vincendo il Campionato di Zurigo ’34, ed una frazione con queste caratteristiche al Tour de Suisse. In quell'anno d’esordio, si classificò poi 6° nella corsa iridata. Nel ‘35 rivinse il Campionato di Zurigo, la prima tappa del Giro dei Paesi Baschi e, soprattutto, trionfò nel Campionato Nazionale su strada. Titolo che confermò anche nel ‘36, stagione in cui s'impose nella prima frazione del Tour de France, la Parigi-Lille, nella quale indossò anche la Maglia Gialla. Conquistò poi due tappe del Tour de Suisse e si classificò al 4° posto al Mondiale di Berna. L’anno seguente migliorò la sua prestazione al nella corsa all’iride giungendo sul podio, 3°, vinse la Bellinzona-Lucerna, tappa del Tour elvetico e il Criterium di Lucerna. Evidentemente, anche in un anno senza vittorie, ma in un’infinità di piazzamenti come il ‘38, Egli sapeva esprimere il meglio di se stesso ai Campionati Mondiali. Infatti, sul circuito iridato di Valkemburg, tentò il tutto per tutto e fuggì scatenato sul Cauberg, soltanto “l’Aquila nera” Marcel Kint riuscì a piegarlo in un finale quanto mai drammatico ed incerto. Nel ’39, fu 4° al Tour de Suisse, ma iniziarono ad evidenziarsi i segni del declino. Ciononostante gioì ancora: nel ’40 vinse il Titolo Nazionale militari, nel ’41 gli riuscì di concludere primo il Giro del Nord Ovest e nel ‘42, nel suo “canto del cigno” conquistò la sua terza vittoria da prof nel Campionato di Zurigo. Continuò a correre fino al ‘47, raccogliendo piazzamenti, ma la sua più vistosa vittoria fu quella di convincere il giovane Ferdi Kubler a praticare il ciclismo, anziché lo sci alpino e di lanciarlo nel mondo del pedale.
Maurizio Ricci detto "Morris"