Nato a Billancourt (sobborgo di Parigi) il 12 agosto 1912, deceduto a Parigi il 23 maggio 1982. Velocista pistard. Professionista dal 1931 al 1956 con 66 vittorie accertate, probabilmente più di 100 reali.
Un velocista che si rivelò presto nell’insieme di quel pozzo di storia ciclistica, che era il Velodrome d'Hiver di Parigi (conosciuto maggiormente col diminutivo di Vel d’Iv).. Era la pista di casa per Louis, presto chiamato “Totò”, dove il suo spunto elegante e la sua grande capacità nell’anticipare le intenzioni del velocista avversario, si sublimarono da subito come un riferimento per il numeroso pubblico che frequentava l’impianto. Migliaia di persone, roba che oggi muove solo uno stadio del calcio. Nel 1929, a 17 anni, proprio qui, Gerardin vinse il suo primo titolo: Campione di Parigi nella velocità. L’anno seguente ebbe l’età per poter partecipare ai Mondiali dei dilettanti, ed appena diciottenne vinse il Titolo dopo essere passato vincente anche nel famoso GP di Copenaghen. Fu l’inizio di un’era per “Totò”, che però non ebbe mai la soddisfazione di vincere l’iride dei professionisti. Per un motivo semplice: nell’elite imperava il talento con l’aggiunta del fisico, di uno dei più grandi sprinter della storia, come il belga Jef Scherens. Gerardin fu così costretto al ruolo di primo principe di quel sire. Un principe quasi re che impegnò nella finalissima tre volte l’asso fiammingo, ed una, nel ’47 al Parco dei Principi a Parigi, in maniera estenuante. Ai Mondiali, Totò, aggiunse ai tre posti d'onore, due terzi e sette quarti posti. Fu 10 volte Campione di Francia. Si impose 3 volte nella Coppa d'Europa, 5 nella Challenge Victor Goddet, 3 nel Gran Premio dell'UVF, due nel Gran Premio della Repubblica, 3 nel Gran Premio di Parigi ed una nel Gran Premio di Copenaghen. Stabilì pure, il 26 settembre 1938, con Falck Hansen, il primato del chilometro con partenza da fermo per i tandem, con 1'05". Insomma, abbastanza per segnare un’epoca lunghissima. Sul finire di carriera, nel 1952, fece buona eco, la sua breve relazione, tormentosa e tormentata, con la grande Edith Piaf. Costei, due anni dopo la morte del pugile Marcel Cerdan, aveva trovato conforto tra le braccia di Totò, ma il loro rapporto, reso ancor più celebre tanti anni dopo per la pubblicazione delle lettere che la cantante inviava al campione, ebbe fine col matrimonio dell’artista a fine luglio ’52. Chiusa la carriera agonistica nel ’56, Gerardin divenne istruttore e, sino al '77, selezionatore dei pistards francesi. Fu lui a temprare Daniel Morelon e Pierre Trentin.
Maurizio Ricci detto "Morris"