Nato a Marsiglia il 5 marzo 1944. Passista. Professionista dal 1964 al 1972 con 13 vittorie.
La storia di questo marsigliese, che è stato ben presente nell’osservatorio ciclistico degli anni sessanta, perlomeno nelle fasi iniziali della sua più che decorosa carriera, possiede delle tinte uniche. Precoce nel raggiungimento di un buon livello fisico, il giovanissimo Chappe, iniziò a praticare con profitto, ma nella più piena volubilità (che a quella età è un gran dono), diverse discipline: il podismo, la pallacanestro, la pallamano e il ciclismo. Poco disponibile agli studi, fu inserito presto nel mondo del lavoro, trovando un impiego come operaio nelle ferrovie francesi. Poco più che diciottenne, già con un fisico di nota, ai margini delle sue attività poli-disciplinari, vissute in parte fra gli amatori, ed in parte nei settori giovanili federali, partecipò, per le ferrovie francesi, a degli specifici campionati europei di ciclismo. Li vinse, battendo atleti non solo più anziani, ma pure con un passato agonistico di un certo peso. L’impresa non passò inosservata, ed il CT della nazionale francese dilettanti, lo portò ai collegiali. Dopo pochi mesi, Georges, divenne il pilastro del quartetto della “100 km a squadre” che, nel 1963, a Renaix, in Belgio, si laureò Campione del Mondo. La Mercier BP, equipe di Raymond Poulidor, gli propose subito un contratto professionistico, che Georges accettò, anche se il suo passaggio fu possibile solo all’indomani delle Olimpiadi di Tokyo, in quanto atleta di interesse olimpico. Ai Giochi finì sesto, ed a fine settembre ’64, debuttò fra i prof. Si aprì lì la sua carriera più conosciuta, passata quasi interamente (salvo nell’ultimo anno), al servizio di Poulidor. Fra i suoi 13 successi, la tappa di Rouen al Tour de France ’68, due Parigi-Camembert, nel ‘67 e ’70 ed il Criterium National ’70. Abbandonò a soli 28 anni, a fine 1972.
Maurizio Ricci detto "Morris"