Nato a Parigi l’8 giugno 1907, deceduto a Maissons-Laffitte il 24 gennaio 1978. Completo. Professionista dal 1930 al 1943, con 37 vittorie. Un grande corridore anche se non grandissimo. Uno che ha aperto delle note ancor oggi di gran valore per rarità. È stato il primo corridore francese a conquistare il Titolo Mondiale dei professionisti su strada e anche il primo in assoluto a conquistare nello stesso anno, il 1933, il Tour de France e, appunto il Mondiale. Dopo di lui ci sono riusciti solo Luison Bobet (1954), Eddy Merckx (1971 e '74) e Stephen Roche ('87). Non ha però saputo ripetersi, anche se è sempre rimasto tra i grandi ed ha ottenuto altre importanti vittorie. Stilisticamente ineccepibile, soprattutto in considerazione dei tempi in cui ha corso, non difettava in termini di solidità e forza, a cui accostava una completezza di peso. Speicher, ha forse pagato una certa mancanza di cattiveria o personalità e, per questo, il suo ruolo s’è confuso a lungo con quello del gregario o della spalla (di Nicolas Frantz e André Leducq in particolare), risultando poco conosciuto all’osservatorio all’atto della sua esplosione nel 1933. Eppure, nel 1931, al secondo anno da professionista, era riuscito a vincere 7 corse: la semiclassica Parigi Arras, il Criterium di Anglois a tappe ed una frazione dello stesso, nonché 4 tappe del Tour dell’Ovest. Abbastanza per crearsi una certa notorietà. Tanto più alla luce della stagione ’32, dove, pur correndo al servizio di blasonati compagni, era riuscito a vincere altre 4 corse e, soprattutto, aveva collezionato una serie impressionate di posti d’onore nelle tappe del Tour de France: ben 4! Nel 1933, dunque, la sua consacrazione. Iniziò vincendo il Tour de Vaucluse, una tappa della Parigi Nizza e una del Tour de Morbihan, il GP di Lione e, quindi, il trionfo nel Tour de France, dove alla classifica finale, aggiunse tre vittorie di tappa, due delle quali di montagna, la Grenoble-Gap e la Gap-Digne. La sua vittoria nella Grande Boucle, tra l’altro, si concretizzò ai danni dei due ispirati italiani: Learco Guerra e Giuseppe Martano. Ciononostante, la sua Federazione, incredibilmente, non lo convocò per i Campionati Mondiali che si tenevano a Monthléry, vicino a Parigi. Grazie alla defezione di un titolare, Paul Chocque, a soli due giorni dal Mondiale, fu possibile per Speicher la partecipazione. Una volta in gara, rispose con un dominio tra i più marcati della storia. Già al primo giro del circuito iridato Georges attaccò. Raggiunto da alcuni corridori, fra i quali Lapebie, Magne, Canardo e Hamerlinck, uscì di nuovo in solitudine a 130 chilometri dalla conclusione e non fu più ripreso, chiudendo con 5’03” su Antonin Magne. Dopo il Titolo Mondiale, vinse quattro tappe al Tour dell’anno successivo, la Parigi Rennes e la Parigi Angers nel ’35 e tre volte il Campionato Francese su strada, sul medesimo tracciato che lo aveva consacrato Campione del Mondo: nel ’35-’37 e '39. Di lì, il soprannome di "re di Monthlèry". Ma il suo successo di maggior prestigio post ’33, si concretizzò nel ’36, quando battendo i belgi Maes e Rebry, vinse la Parigi Roubaix. Nel '65, fu conferita a Speicher la “Legion d'onore”.
Maurizio Ricci detto "Morris"