Il Lombardia (Giro di Lombardia) 2014 - (5 ottobre 2014)

Adesso basta, mi deprimete.

Parlando invece dei corridori che corrono per il piazzamento, questo è un enorme problema.
In passato chi arrivava secondo aveva perso! Oggi invece fa tanti punti Uci.
Questo cambio di prospettiva è la morte della tattica e della strategia, perché la corsa in linea diventa scontata come una cronometro dove tutti danno il massimo.
Nella corsa in linea si vinceva pestando sui pedali, ed anche tirando i freni a ruota dell'avversario. Era uno spettacolo vedere quelle battaglie all'arma bianca.
Oggi non succede più perché la sacralità del confronto è stata violata da un decennio e mezzo di profanazioni dei vertici Uci. Con lungimiranza e capacità gestionale bisognerà recuperare i vecchi valori di questo sport.

vallelvo ha scritto:Adesso basta, mi deprimete.

Questo è uno dei miei ultimi messaggi che entreranno nelle vicende specifiche, perché più avanti mi taccerò per conflitto di interesse, in quanto vorrei entrare a lavorare nell'ambiente. Anzi, nel 2015 molto probabilmente lo farò.

Infatti. Io non ne faccio tanto una questione di percorso; l'ho già detto, quello di ieri non mi è nemmeno sembrato cosi' brutto.
La ragione per cui questo ciclismo non lo si vende piu' tanto volentieri è un'altra e non è retorica: il ciclismo non è piu' quello che per definizione è sempre stato, uno sport epico, eroico per percorsi, fatiche, protagonisti. Il ciclismo non è piu' se' stesso ed ha subito una mutazione, mutazione che la gente non accetta piu'.
Il modo per riportarlo all'attenzione della gente esiste ed è quello di cui abbiamo ampiamente parlato qui sopra: riportare i giovani alla sua pratica restituendo alla bicicletta tutto lo spazio che merita come mezzo di trasporto principe per tutti. Restituirgli l'immagine di sport duro, difficile e fatto di leggende, riportando i percorsi e le distanze a quelli del passato. Cacciare tutti gli attuali ds, cui mancano cultura ed intelligenza per capire quello che hanno davanti agli occhi e riconoscere le proprie responsabilità e colpe (che non sono poche!).
Ricercare un dialogo con le Federazioni (FCI e UCI) al fine di fare sentire la pressione della gente comune, cui appartiene questo sport.

Auguri Ben per il 2015.

Auspico che sarai sempre dei nostri, ti leggo sempre con piacere.

vallelvo ha scritto:Auguri Ben per il 2015.
Auspico che sarai sempre dei nostri, ti leggo sempre con piacere.

Ci puoi giurare. Sarò solamente più contenuto nelle mie opinioni.
In verità il mio obiettivo è per il 2016, ovvero realizzare un qualcosa di nuovo, di scuola italiana e con capitali esteri di un paese nuovo emergente.

Il mondo del ciclismo non è un mondo libero, anzi. E memore di quanto successe un anno e mezzo fa, i primi da cui ti devi guardare sono proprio quelli che credi amici.
E' un mondo fatto in gran parte da peones pronti a venderti alla prima occasione. Il mondo giornalistico del ciclismo è di infimo livello, il peggiore possibile.
Per fortuna c'è invece ancora una vasta base di appassionati di ottima qualità e cultura su cui vale la pena investire e costruire per rilanciare questo sport. Il problema italiano è dovuto solamente alla scarsa qualità dirigenziale e di riflesso al peggior giornalismo possibile. E' gente che difende il proprio piccolo orticello, tenendosi gelosamente ogni tipo di scarafaggi e parassiti.
La verdura prodotta è la diretta conseguenza di quegli orti malati.

Ps. Il ciclismo italiano è conciato come questo velodromo polacco, la cui storia è stata narrata da un post del Comitato Vigorelli del ns Cauz.
https://www.facebook.com/comitato.velodromo.vigorelli/posts/523023834500213
http://fixedphoto.blogspot.it/2014/08/maintenance-of-monument.html
Un giorno anche qua arriverà un gruppo di ragazzi a togliere le erbacce.
Per adesso la bestia va affamata e lasciata morire annegata tra i propri fluidi.