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Per la sicurezza , ci son gia' gli addetti , non c'e' bisogno delle radioline..angelo francini ha scritto:E io vado controcorrente: non guardiamo la vicenda radioline solo per quanto é accaduto ieri altrimenti perdiamo di vista la vera utilità che secondo me dovrebbe essere improntata al loro uso ai fini della sicurezza dei corridori in corsa.
Ed allora provocatoriamente dico:
ogni corridore prof ha una radiolina che non sarà sintonizzata con il proprio DS o TM (come piace a Ben) ma con radio corsa e riceve solo le notizie ufficiali da li.
In tal modo può esservi una comunicazione immediata (senza passaggio dall'ammiraglia come avviene oggi) di tante notizie ai corridori: pericoli improvvisi, ordine di fermarsi, e situazioni di gravità ed informazioni sull'andamento della corsa.
Se tale idea prendesse piede salveremmo capra e cavoli ..... e libereremmo tante teste: dei corridori, dei DS o TM, delle Direzioni Corsa.....
Parole santeprof ha scritto:Certamente: a questi poveretti è richiesto solo di pedalare e, per di piu', a comando. Meno cervello hanno e meglio è, tanto ci pensa il TM (che, notoriamente, non è quasi mai un'aquila a sua volta).
Rischiano di rimanere soltanto dei poveri replicanti senza la possibilità di affermare sè stessi, nè di fare emergere il talento di cui il Signore li ha dotati.
Devo dire che ho avuto anch'io esattamente lo stesso dubbio e mi stavo chiedendo quanto una comunicazione via radio distolga l'attenzione del corridore da quel che accade in corsa. O ascolti la radio o stai attento a quel che ti accade attorno.meazza ha scritto:Per la sicurezza , ci son gia' gli addetti , non c'e' bisogno delle radioline..angelo francini ha scritto:E io vado controcorrente: non guardiamo la vicenda radioline solo per quanto é accaduto ieri altrimenti perdiamo di vista la vera utilità che secondo me dovrebbe essere improntata al loro uso ai fini della sicurezza dei corridori in corsa.
Ed allora provocatoriamente dico:
ogni corridore prof ha una radiolina che non sarà sintonizzata con il proprio DS o TM (come piace a Ben) ma con radio corsa e riceve solo le notizie ufficiali da li.
In tal modo può esservi una comunicazione immediata (senza passaggio dall'ammiraglia come avviene oggi) di tante notizie ai corridori: pericoli improvvisi, ordine di fermarsi, e situazioni di gravità ed informazioni sull'andamento della corsa.
Se tale idea prendesse piede salveremmo capra e cavoli ..... e libereremmo tante teste: dei corridori, dei DS o TM, delle Direzioni Corsa.....
Ricordo che dopo l'incidente di Kivilev.. il casco è diventato obbligatorio
Nel suo libro Guimard parla del corridore Kazako distratto dalle comunicazione via radio..
Quanti altri incidenti e cadute son dovute alle radioline ?
Non servono a nulla
vallelvo ha scritto:Non so se Aru ha volutamente evitato di dare la mano alla Maglia Rosa, forse semplicemente pensava ad altro e non l'ha visto. Forse. E' giovane il ragazzo, al suo primo anno di professionismo, può avere timore e ubbidisce ai capi. Manca l'esperienza, la personalità arriverà, ha tanto da imparare e sicuramente il carattere uscirà e saprà quando tacere.
E chi sarebbe costui?prof ha scritto:Rischiano di rimanere soltanto dei poveri replicanti senza la possibilità di affermare sè stessi, nè di fare emergere il talento di cui il Signore li ha dotati.
Essere buoni va bene, carissima, ma in questo caso tu esageri: la Sfinge era lì ai piedi della scala, pronto a salutare (da bravo bambino) e Aru è passato, strisciando, come tutti quelli della Q.S. se poi si somma quello che ha detto al Gazzetta, ne viene fuori il ritratto di un bel Quaqquaraqqua, anche se l'isola è diversa. Dipoi il carattere non consiste nel sapere quando tacere, bensì nel dire e agire con coerenza e soprattutto nel rispettare i compagni che se lo meritano e non scagliarsi contro il Sardino e la Sfinge!vallelvo ha scritto:Non so se Aru ha volutamente evitato di dare la mano alla Maglia Rosa, forse semplicemente pensava ad altro e non l'ha visto. Forse. E' giovane il ragazzo, al suo primo anno di professionismo, può avere timore e ubbidisce ai capi. Manca l'esperienza, la personalità arriverà, ha tanto da imparare e sicuramente il carattere uscirà e saprà quando tacere.
Questa locuzione è ormai entrata nell'uso con un significato positivo, così come bravo che deriva (secondo alcuni) da *pràvus* (perverso). Però se uno pensa a chi in effetti sono i Santi di Nostra Santa Romana Chiesa [buon ultimo il papa boy(a)] io non sarei così sicuro che l'uso sia corretto.meazza ha scritto:Parole sante
Aru ha detto che "Un corridore che fa la vita da atleta può benissimo non lamentarsi se viene svegliato alle sei di mattina per un conrollo antidoping e poi nello stipendio sono compresi anche quei disagi." (Ho citato a memoria). Costui è il fantomatico Signore di Alberto (prof), che secondo lui avrebbe elargito a ciascuno (corridore e uomo) certi talenti, cosa di cui io dubito fortemente, per il semplice fatto che un frutto di fantasia possa donare alcunché.vallelvo ha scritto:Aru è un giovane di 23 anni, imparerà strada facendo..... deve rendere conto a chi gli paga lo stipendio, non dico sia giusto......chi si è scagliato contro il Sardino.....e chi è costui.......
Mi sembra che anche questa possa essere una validissima interpretazione di quanto successo o, probabilmente, un'altra delle cause.cauz. ha scritto:tornando alla tappa di ieri, io oggi mi sono dato una spiegazione un po' diversa di tutto questo teatrino.
o meglio, me l'ha data ulissi la spiegazione
intervistato stamattina a inizio tappa ha detto esplicitamente: "noi ieri siamo partiti piano e l'intenzione era andare sul gavia e vedere com'era la situazione del clima e delle strade, poi invece qualcuno ha deciso di attaccare..."
questo qualcuno non credo sia riferito piu' di tanto ai fuggitivi di giornata, quanto alla movistar che ha fatto corsa dura sin dall'inizio.
insomma, la tregua nei team si è rotta immediatamente e la movistar si è opposta a scelte meno belligeranti, sapendo che una tappa così era una grande occasione per quintana.
con cio' non dico che le altre squadre abbiano lasciato andare quintana per avere il pretesto di attaccare la movistar, sarebbe da polli, ma che in quel momento c'era uno scontro in atto tra i gruppi sportivi con qualcuno che voleva una tappa più o meno "neutralizzata" e qualcun altro che voleva far saltare il banco.
il corto-circuito comunicativo della direzione di corsa era l'occasione perfetta perchè questa neutralizzazione avvenisse davvero, ma unzue si è rifiutato di stare al gioco.
L'intelletto di cui l'homo sapiens è dotato deriva da un'evoluzione di miliardi di anni ed è spiegata scientificamente ormai da un bel po' di tempo, anche se la ministra (dell'istruzione) Moratti si espresse in modo contrario. Se siamo sicuri di qualcosa è che le interpretazioni religiose sono state sempre sbagliate e parafrasando Pio nono, si può dire che ogni papa è infallibile nell'errore, cioè non c'è mai stato una volta che "ex cathedra" abbia detto qualcosa di vero. Io non sindaco la libertà di ciascuno di usare qualsiasi espressione voglia, cerco solo di mettere l'umlaut (mi pare si dica così) sulla u, proprio per evitare che certe locuzioni siano accettate "a priori" senza valutarne il significato, proprio come quando da bambino dicevo spesso "accidentiapionono"! Nulla di più, nulla di meno. Quanto alle spinte positive dettate dai c.d. libri sacri, non ne conosco nessuna che non si trovi (prima) nelle regole sociali di altri popoli che tali scritture non hanno mai considerato ad es. la filosofia greca e nelle culture fuori dell'europa e (dopo) nei principii trasmessi dall'illuminismo in poi. Le regole del diritto ad es. ci sono arrivate dalla repubblica romana e dagli imperatori prima di Costantino, che consideravano le sètte ebraico/cristiane per quel che erano: populiste e demagogiche, prima del loro avvento al potere e demogiche e populiste lo sono rimaste.BenoixRoberti ha scritto:Carlo, credo che tu possa almeno accettare modestamente che l'intelletto di cui sei dotato e siamo dotati non l'abbiamo "creato" noi.
Non avendo certezze sulla entità (religiosa, scientifica, energetica, ecc. ecc.) che ci ha fornito/dotato di tutto questo, ciascuno può pensarla come crede/vuole.
Se vuoi dichiarare guerra ad ogni interpretazione religiosa, o meglio ancora ad un ogni frase fatta di origine religiosa, ogni 3d lo trasformerai in una contro-inquisizione filologica di impronta laica.
Laicamente mi verrebbe da dirti che tante parole derivano dall'epica greca, certamente inventata dall'uomo, dovremmo mettere in dubbio anche l'utilizzo di quelle parole?
Ciò che penso è che passati un po' di secoli si possa tutti accettare dei termini che assumono un significato preciso, condiviso dai più, aldilà della bontà o no dell'origine. Il linguaggio parlato è convenzionale e non ci si può fare nulla.
La libertà di non utilizzare quei vocaboli e quelle frasi fatte deve restare ai singoli individui.
Ps. Il fatto che il Vangelo ed altre "letture sacre" possano essere storicamente inattendibili o favole millenarie non devono cancellare quanto di positivo queste letture motivano a far fare ai nostri contemporanei.
Per quello che invece fanno di negativo i nostri contemporanei debbono rispondere personalmente.
E questo vale laicamente per tutti.
Venendo ad Aru, mi viene proprio da mutuare quanto detto sopra.
Finché si esprime in maniera conformista lo perdono storcendo il naso.
Quando non dà la mano a Quintana che lo vuole salutare, dico laicamente che si è comportato in maniera abietta, e in quel caso non c'entra nulla il conformismo, il gesto lo ha fatto Aru, personalmente Aru.
Tu mi rammenti un mio carissimo amico di Ferrara (emiliano o romagnolo?) che è bravissimo ad apprezzare la parte divertente di ogni considerazione ed infatti con lui è impossibile litigare, nonostante sia un gran giustizialista/forcaiolo.prof ha scritto:L'aria della Toscana ha qualcosa in comune con l'aria di Romagna ...
Temperamenti un po' sanguigni. Suvvia, in fondo la Romagna, in mezzo a tante teste calde, ha partorito anche Pascoli che qualcosa, da quel di Barga, ha pure insegnato a tanti toschi biliosi e tenebrosi