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    Alfredo Sivocci

    Morris l'originale
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    Vuelta al País Vasco
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    Alfredo Sivocci Empty Alfredo Sivocci

    Messaggio Da Morris l'originale Sab Gen 04, 2014 1:02 am

    Alfredo Sivocci, nacque a Milano il 4 gennaio 1891 e morì sempre a Milano il 10 luglio 1980. Passista veloce. Professionista dall’ottobre 1909 al 1926, con 18 vittorie.

    Alfredo Sivocci Sivocc10

    Vissuto spesso all’ombra del fratello Ugo, maggiore di sei anni, prima ciclista di ottime prospettive e poi valente pilota automobilistico, perito tragicamente all’autodromo di Monza, Alfredo Sivocci, ha trovato modo di passare anch’egli alla storia dello sport, sia per le sue vittorie da corridore e sia come direttore sportivo. Un talento non del tutto espresso, forse per eccessiva signorilità, che seppe recitare ottime pagine, nonostante la Prima Guerra Mondiale, che gli tolse anni alla maturazione e la compresenza di un mostro del pedale, come Costante Girardengo. Veloce, anche se non velocissimo, bravo in salita anche se non scalatore di rango e buono sul passo, Sivocci cominciò a correre nel 1908, vincendo come dilettante 9 corse, tra le quali il Campionato Italiano nel 1909. All’indomani del Tricolore, passò professionista, facendo in tempo a correre il Giro di Lombardia che chiuse 57°. Nel 1910, disputò il suo primo Giro d'Italia, ma fu costretto al ritiro nella ultima tappa. Per il resto della stagione colse molti piazzamenti: su tutti il 3° nel Giro dell’Emilia. L’anno successivo, vinse la tappa di Napoli al Giro d’Italia, che chiuse 7°, e continuò ad ottenere diverse piazze di nota. Dopo un grigio 1912, tornò al successo nel ’13, conquistando a Ferrara la Coppa Pasquali. Un nuovo periodo grigio, con minori piazzamenti rispetto al suo trend e poi un grande 1916, dove vinse praticamente tutte le corse di quel periodo di guerra: la Milano-Pavia-Milano, la Albisola-Alassio, la Milano Albissola, il GP Ucam, il Circuito Brianteo e finì 3° nel Giro di Lombardia. Nel ’17, vinse la prova in linea del Giro della Provincia di Milano, ed in coppia con “Tano” Belloni, la frazione a crono. Continuò il suo trend di ottimi piazzamenti, culminati l’anno successivo, col 2° posto nel Giro di Lombardia.
    Nel ‘19 la sua annata migliore, con le significative affermazioni nelle prove di grande resistenza: la Gran Fondo, la Torino-Trento-Trieste e la Roma-Napoli-Roma. Nella corsa che festeggiava il XX Settembre, s’aggiudicò entrambe le frazioni: a Napoli in volata, ed a Roma in solitudine, anche se dietro a Lombardi, che però venne declassato, per una deviazione con accorciamento del percorso. Dopo un biennio d’ottimi piazzamenti, fra i quali anche il 7° posto nel Giro d’Italia del ‘21, tornò al successo nel ‘22, quando conquistò la tappa di Pescara al Giro d’Italia, che chiuse 4° e s’aggiudicò il Giro del Veneto e il Giro della Provincia di Milano corso in coppia con Linari. Nel ’23, vinse la tappa di Mantova al Giro d’Italia e fu un successo significativo, poiché ottenuto ai danni del dominatore di quella edizione della “corsa rosa”, Costante Girardengo, capace di vincere 8 delle 10 frazioni del Giro. L’anno successivo il “canto del cigno” di Alfredo Sivocci, ancora al Giro d’Italia, nella tappa di Milano. Chiuse la carriera nel ’26 e salì subito in ammiraglia, divenendo lo storico direttore sportivo dell'Atala e della Lygie dei tempi di Taccone, quindi fino agli anni sessanta. In questo ruolo, la sua grande umanità, lo segnalò come uno dei migliori tecnici nel lanciare i giovani.
    L'Atala di Sivocci al Giro d'Italia 1959
    Alfredo Sivocci Sivocc11


    Maurizio Ricci - Morris

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