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    Marco Pantani - L'assassinio

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    Marco Pantani - L'assassinio - Pagina 10 Empty Marco Pantani - L'assassinio

    Messaggio Da BenoixRoberti Dom Dic 08, 2013 1:51 pm

    Promemoria primo messaggio :

    Era da tempo che mi tenevo questa discussione in serbo. A differenza di altri, di giornalai e blogger vari, che ormai ritengono questo argomento alla stessa stregua delle discussioni sulle scie chimiche, degli Ufo e della presenza degli alieni sulla Terra, io ritengo ancora che la storia (la verità sulla storia e morte) di Marco Pantani sia ancora da scrivere nella sua completezza.

    La mia non è una ricerca fra le tesi che mi appaiono più o meno belle, che solleticano più o meno bene i miei pensieri ed opinioni consolidate. Tutt'altro. La mia è una mera scientificamente cinica elencazione di fatti e circostanze strane, tante e troppe per la verità, che in questa storia sono state evidenziate, ma solo separatamente.
    Cosa è cambiato rispetto al passato?
    Tanto direi, tantissimo.

    Prima di tutto adesso è venuto meno l'isterismo dei supporter fanatici di Marco Pantani, quelli che dimenticano l'uomo (semmai gli fosse interessato) e si sono creati una icona, ridefinendo il personaggio a loro uso e consumo.
    Per chi vede le cose come me, Marco non era e non è "un personaggio", Marco era ed è un uomo, con il suo carattere, i suoi difetti ed i tanti, tantissimi contagiosi pregi, primo fra tutti la sprizzante generosità.
    Insomma è fortunatamente venuto meno il codazzo della banda Brancaleone che ha circondato in alcune fasi una famiglia distrutta dal dolore e soprattutto dalla sensazione che un grosso torto fosse stato perpetrato nei confronti del loro figlio, fratello.
    A quel dolore la vita terrena può (deve!) dare delle risposte e un giorno magari dire perché.

    Il compito di chi vuole leggere i fatti, di chi vuole arrivare a conoscere la verità è diverso.
    A noi non interessa apparire come i depositari dell'icona di Marco, a noi preme dare a Marco la giusta dignità storica che gli spetta. E per dire chi sia Marco, cosa sia stato per ciascuno di noi, non servono rappresentazioni; basta far parlare i nostri cuori.
    Marco Pantani non è stato vittima di un complotto masso-pluto-giudaico del vertice politico imperialista americano e marziano-stellare come qualche fulminato va dicendo da qualche anno per accreditarsi come depositario della verità.
    Tutte queste stronzate hanno contribuito a rendere assurda, a ridicolizzare una vicenda molto seria; una vicenda che andava gestita con scrupolo ferreo razionale sin dall'inizio, soprattutto da parte dei legali di parte.

    Marco è stato sicuramente vittima (per ora in ambito sportivo almeno) di un nugolo di stronzi criminali assatanati di denaro e potere che ha quasi distrutto il ciclismo. Questi erano al vertice di questo sport. Questo oggi lo possiamo scrivere.

    Eh sì, questa è l'importante novità storica, politica e processuale (Usada) che oggi è nero su bianco. Fatti.
    Per anni chi aveva detto e scritto che il campione texano era coperto, favorito (anche a costo di distruggere gli avversari) è stato coperto di letame da tanti, tantissimi giornalai e replicanti di veline preconfezionate e remunerate.
    Oggi molti di questi si sono trasformati nei peggiori robespierre e moralizzatori. Stranezze del vento e del carro che cambia.
    Le novità emerse recentemente hanno reso questo decimo anno dalla morte di Marco radicalmente diverso dai nove precedenti. Perché?
    Perché rileggere la vicenda di Marco ed i tanti fatti strani che lo hanno riguardato da quella mattina a Madonna di Campiglio sino a quel giorno del 2004, in cui le indagini furono chiuse in fretta e furia, alla luce di quanto emerso nell'ultimo anno assume una radicalmente diversa connotazione.

    E' vero che da qualche mese il ciclismo ha mandato in soffitta finalmente il periodo Verbruggen-McQuaid, ma è altresì vero che quella rete di contatti e di legami che ha permesso ai suddetti di dominare il ciclismo non è ancora del tutto venuta a galla e per debito di verità a Marco, come pure per garanzia di pulizia futura di questo sport, è bene che tutto venga alla luce.
    Per questa ragione ho aperto questo argomento, per elencare i fatti che ad oggi abbiamo a disposizione e rileggere tutto sulla base delle nuove conoscenze in materia.
    Non è vero che è stato già tutto scritto e che la verità non emergerà mai, come qualche fulminato scrive sempre in preda a paturnie ansiogene (il luogo del web da cui proveniamo è pieno di questi psicodrammi autoreferenziali), e la rete come dimostrato nell'ultimo anno ha una funzione essenziale nel divulgare conoscenza e condivisione di fatti e documentazione.

    Per rigore metodologico faccio una premessa: terremo distinto l'assassinio sportivo dalla morte fisica (omicidio?) di Marco Pantani. Allo stato la correlazione tra le due cose è solo congettura, ma con questo non intendo escludere che la correlazione possa anche esistere.

    Lo stesso metodo varrà per un'altra morte, la cui correlazione invece mi colpì molto, di cui seppi parlando con un funzionario internazionale del ciclismo, mentre dialogavamo su Marco Pantani.
    Questi mi disse:"Nel ciclismo di quegli anni ce ne erano tante di cose strane. Non c'è solo la morte di Pantani. C'è anche una persona che conoscevo, un ispettore che sapeva tutto, che è finito in fondo ad un lago".
    Gli chiesi chi era, che cosa intendeva, ma chiuse lì il discorso rapidamente dicendo che erano voci, senza poi tanta importanza. Solo di recente sono riuscito a sapere cosa intendesse e di chi stesse parlando.
    Ne parleremo alla prossima.

    Ps. Spero tanto che Morris possa e voglia essere della partita per ricostruire e raccontare dalla sua enorme ed incredibile esperienza personale, quei bellissimi e poi tremendi anni.

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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Nov 11, 2014 4:27 pm

    vallelvo ha scritto:Errare humanun est.

    La vita ad alcuni sorride, per altri è crudele. Lo chiamano destino.

    Ho risposto.
    Immagino che la risposta stesse nell'omesso implicito: perseverare autem diabolicum ... Twisted Evil
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    Messaggio Da vallelvo Mar Nov 11, 2014 4:32 pm

    No, la seconda parte in questo caso non l'ho voluta considerare.

    Risposto, sta per .... di là.  Smile Non so se ho fatto "giusto".
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Nov 11, 2014 5:01 pm

    vallelvo ha scritto:Non so se ho fatto "giusto".
    Giustissimo, direi perfetto Very Happy
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    Messaggio Da cauz. Dom Nov 16, 2014 3:32 pm

    dalle 17h25 su france2 ci sarà una speciale contro-inchiesta su pantani.
    di più non so, l'ho trovato per caso su twitter.

    http://www.lanouvellerepublique.fr/France-Monde/Actualite/People/n/Contenus/Articles/2014/11/15/Marco-Pantani-la-contre-enquete-2118216
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    Messaggio Da Admin Dom Nov 16, 2014 5:10 pm

    cauz. ha scritto:dalle 17h25 su france2 ci sarà una speciale contro-inchiesta su pantani.
    di più non so, l'ho trovato per caso su twitter.
    http://www.lanouvellerepublique.fr/France-Monde/Actualite/People/n/Contenus/Articles/2014/11/15/Marco-Pantani-la-contre-enquete-2118216
    Grazissime Cauz. Ecco qua l'embed. Appuntamento alle 17,25 DA NON PERDERE!





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    Messaggio Da vallelvo Dom Nov 16, 2014 6:25 pm

    Grazie cauz e Admin. Tristezza infinita. Sad
    Nei giorni scorsi l'amico Pascal, al telefono mi chiese notizie sull'inchiesta Pantani. Un amico gli aveva comunicato la notizia. A grandi linee gliele spiegai. Gli ho telefonato ma era in viaggio. Questa sera la cercherà su internet.


    Tra l'altro Pascal quest'estate ha fatto una settimana a Briançon. Ha "scalato", con le lacrime agli occhi (così mi disse e gli credo), le salite della  zona nel ricordo di Marco con tanta fatica. Lui che ora corre tra gli handicappati amatori: tra i tanti problemi ha anche il piede destro "morto". Scusate  l'OT.
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    Messaggio Da cauz. Lun Nov 17, 2014 12:30 am

    Admin ha scritto:Grazissime Cauz. Ecco qua l'embed. Appuntamento alle 17,25 DA NON PERDERE!
    http://www.ciclopassione.com/t1639-20141116-marco-pantani-dix-ans-apres-la-contre-enquete-speciale-stade-2-ore-1725#15188

    me lo sono perso. ci sarà modo di rivederlo?
    a leggere le "firme" ho qualche perplessità... però la curiosità non è mai troppa.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Lun Nov 17, 2014 8:58 am

    cauz. ha scritto:
    Admin ha scritto:Grazissime Cauz. Ecco qua l'embed. Appuntamento alle 17,25 DA NON PERDERE!
    http://www.ciclopassione.com/t1639-20141116-marco-pantani-dix-ans-apres-la-contre-enquete-speciale-stade-2-ore-1725#15188

    me lo sono perso. ci sarà modo di rivederlo?
    a leggere le "firme" ho qualche perplessità... però la curiosità non è mai troppa.
    Certamente. Ecco qua: Very Happy



    Ringraziamo il lobbista travaglino del ciclismo, CyclingPro, per avere postato il video all'interno di un suo insipiente post del suo blog, dove in una saga di post pallosissimi e pieni di minchiate (insegna pure ai magistrati come leggere le carte processuali), dà addirittura consigli pratici ai magistrati di Forlì su come orientare l'inchiesta. affraid
    Es.
    Esercitare la memoria, coltivare la lettura. Due cose che servirebbero per ragionare più serenamente su fatti del passato.
    ...
    Il vantaggio della pazienza e quello della distanza.

    Poi il lobbista riciccia vecchi articoli di giornali locali e parla di carte processuali che lui non ha mai letto.diavoletto
    Quando lavoravo, a tempo perso in passato, in un gruppo che analizzava le rassegne stampa per analizzare stranezze, uno così lo avremmo preso di mira fino a sbugiardarlo miseramente.

    In questo mondo all'inverso, un avvocato pariolino dà patenti di capacità organizzativa a dirigenti e società del centro-nord (tempio del ciclismo) ed un giornalista lobbista (suo collaboratore) insegna ai magistrati come fare il loro lavoro.
    La modestia e la sobrietà regnano sovrane.Laughing
    :mummmmie:

    Ps. Imputa agli altri che attendono serenamente le risultanze delle due indagini una "insopportabile schizofrenia", mentre nel contempo lui è intento in una paranoica saga di post su Pantani.
    Bonarrì datte pace Laughing
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    Messaggio Da vallelvo Lun Nov 17, 2014 1:11 pm

    Per chi fosse interessato, su Italia 1, tra poco dovrebbero parlare di Marco (annunciato  nell'ultimo servizio): pare che due infermiere a quel tempo non avessero visto nulla a riguardo della cocaina.
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    Messaggio Da vallelvo Lun Nov 17, 2014 6:10 pm

    Ed ora anche la D'Urso....
    Che tristezza, tutti a lucrare sul povero Marco!
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    Messaggio Da cauz. Mar Nov 18, 2014 12:19 am

    tornando in francia, qui c'è pure una sorta di dibattito di presentazione con delle scelte grafiche che non vedevo dal video di "felicità" di al bano e romina.
    https://www.youtube.com/watch?v=TUODlHu2IrA&feature=youtu.be
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    Messaggio Da Albertone Mer Nov 19, 2014 3:42 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Ringraziamo il lobbista travaglino del ciclismo, CyclingPro, per avere postato il video all'interno di un suo insipiente post del suo blog, dove in una saga di post pallosissimi e pieni di minchiate (insegna pure ai magistrati come leggere le carte processuali), dà addirittura consigli pratici ai magistrati di Forlì su come orientare l'inchiesta. affraid
    Es.
    Esercitare la memoria, coltivare la lettura. Due cose che servirebbero per ragionare più serenamente su fatti del passato.
    ...
    Il vantaggio della pazienza e quello della distanza.

    Poi il lobbista riciccia vecchi articoli di giornali locali e parla di carte processuali che lui non ha mai letto. diavoletto
    Segnalo che ho inviato due commenti tempo fa a Bonarrigo, civili e senza niente che potesse renderli sgradevoli.
    Entrambi sono stati ignorati. In tutt'e due i casi avevo dimostrato degli errori grossolani che uno preciso come Bonarrigo non poteva non avere notato.
    Io avevo letto della voluta malafede e avendoli ignorati ha confermato la mia impressione.

    Trovo questo molto scorretto e visto che avete trattato uno di questi post segnalo come Bonarrigo ha vergognosamente travisato un articolo dell'Adige, il giornale di Verona, del 18 ottobre 2014 che potete leggere
    http://www.bibliotecapinzolo.it/files/2014/10/18/Adige1018p-47.pdf

    Guardate invece cosa ha scritto Bonarrigo
    http://blog.cyclingpro.it/2014/11/12/pantani-le-carte-di-campiglio/

    Perchè non si chiede a Bonarrigo conto di queste falsità?
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    Messaggio Da vallelvo Mer Nov 19, 2014 4:01 pm

    Ho letto che un nuovo libro uscirà nel nome di Pantani.
    Troppa gente specula ancora su Marco, povero ragazzo.
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    Messaggio Da Admin Mer Nov 19, 2014 4:08 pm

    Caro Alberto, innanzitutto benvenuto.
    Solo un piccolo appunto di metodo:
    - un sito è libero di pubblicare ciò che meglio ritiene (nei limiti di legge)
    - non vige un obbligo di pubblicazione dei commenti (anche se civili e non sgradevoli)
    - un giornalista ed una testata sono responsabili di ciò che scrivono e, se "travisano", diciamo che ne rispondono in termini di autorevolezza ai loro lettori.
    Non è possibile, anzi è insano, pensare ad una sorta di gogna pubblica della censura, o di messa all'indice di chi sbaglia a censurare e non pubblica le precisazioni o le ignora.
    Se uno ritiene che alcuni diritti siano lesi, se legittimato può adire le vie legali (e in questo caso parliamo della famiglia Pantani).

    Restando a Ciclopassione, vi chiedo (e rivolgo l'invito anche ad Angelo Francini per il 3d del cilismo mattoriale) di frenare l'utilizzo di questo forum per replicare ad altri siti, forum. blog. Lo dico cosciente del fatto che il primo errore in tal senso lo abbia io commesso direttamente.
    Ovviamente fatto salvo il diritto di critica "civile" di opinione, l'importante è non replicare o segnalare a contenuti esterni, anche per non compromettere la comprensione di quanto scritto a chi legge solo qua.
    Perdonatemi il pistolotto. Non ne farò più per mesi, anche perché odio moderare. :qua la mano:


    Ultima modifica di Admin il Mer Nov 19, 2014 6:46 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Nov 19, 2014 4:47 pm

    Albertone ha scritto:Entrambi sono stati ignorati. In tutt'e due i casi avevo dimostrato degli errori grossolani che uno preciso come Bonarrigo non poteva non avere notato.
    Io avevo letto della voluta malafede e avendoli ignorati ha confermato la mia impressione.
    Trovo questo molto scorretto e visto che avete trattato uno di questi post segnalo come Bonarrigo ha vergognosamente travisato un articolo dell'Adige, il giornale di Verona, del 18 ottobre 2014 che potete leggere
    http://www.bibliotecapinzolo.it/files/2014/10/18/Adige1018p-47.pdf
    Guardate invece cosa ha scritto Bonarrigo
    http://blog.cyclingpro.it/2014/11/12/pantani-le-carte-di-campiglio/
    Perchè non si chiede a Bonarrigo conto di queste falsità?

    In effetti non avevo notato che c'è una grossa differenza con le dichiarazioni del Prof. Melioli.

    Bonarrigo ha scritto:
    - La riduzione del numero delle piastrine rispetto al controllo (privato) effettuato nel pomeriggio a Imola venne spiegata e giustificata da una perizia del professor Melioli, direttore del centro di Immunoterapia del Gaslini di Genova con «salassi e assunzione di liquidi nel tempo intercorso tra il primo prelievo e il secondo».

    mentre il quotidiano L'Adige:
    I- Il fatto poi che l’entourage di Pantani, con in testa il ds Martinelli, avesse poi esibito un controllo all’ospedale di S. Maria della Scaletta di Imola (valori da 47,6% a 48,1%), per Serao non aveva alcuna rilevanza perché «i risultati inferiori dell’imputato erano dovuti a trattamenti di salasso ed assunzione di liquidi che hanno portato successivamente agli abbassamenti entro il limite di 50% della densità del sangue»

    Il perito collega il valore di ematocrito abbassato nel pomeriggio a salassi ed assunzione di liquidi, ipotesi più che legittima, mentre Bonarrigo usa VERGOGNOSAMENTE la stessa frase, riadattata, per demolire il dato strano delle piastrine.

    E comunque il valore anomalo delle piastrine è quello dell'esame di Campiglio. No comment.

    E, come ho già scritto, questo vuole insegnare il mestiere ai magistrati. affraid Evil or Very Mad

    E comunque, non so come il perito Prof. Melioli potesse nel 1999 affermare così concretamente che «La mia conclusione è che al 999.000 su un milione la stimolazione dell’eritropoiesi di Pantani è esogena (proviene da fuori, non nasce nell’organismo). Pregressa e molto elevata».

    vallelvo ha scritto:Ho letto che un nuovo libro uscirà nel nome di Pantani.
    Troppa gente specula ancora su Marco, povero ragazzo.
    Immagino tu ti riferisca al libro di questo Scerlocco Olmo di provincia:
    http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=74116&tp=n

    Diciamo che Andrea Rossini e il succitato Maestro di Legge (fatto l'inganno) dovrebbero fare società.
    Assieme andrebbero benissimo. D'altro canto ai cazzari che per decenni hanno assimilato la storia di Pantani a complotti improbabili (con l'americano aiutato nel doparsi dalle ambasciate Usa ed altre amenità) c'era da aspettarsi il contraltare di coloro che sono altrettanto depositari della verità e che non si fanno remore anche a sparlare delle inchieste dei magistrati o, peggio, a dare pure loro delle lezioni (magari diffondendo anche qualche palese falsità come quella che Alberto ha felicemente notato).

    Visto che l'esperto giornalista ha già risolto sia il mistero di Campiglio che quello di Rimini
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=74112&tp=n

    perché non spedirlo anche a Garlasco, a Cogne o nella campagna fiorentina per scoprire i compagni di merende che le altre inchieste non scoprirono.
    Mi candido per preparare il plastico al lobbista ciclo-travaglino. diavoletto

    Ps. Un mio amico giornalista, qualche anno fa, sapendo la mia passione sportiva mi disse che al suo giornale avevano l'abitudine di mettere al ciclismo i più inetti e pigri. Spero che quella abitudine non sia ancora in uso.
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    Messaggio Da Albertone Mer Nov 19, 2014 5:00 pm

    Se ho sbagliato Admin cancellate quello che ho scritto, nessun problema.

    Era quello che dicevo io, perchè Melioli sulle piastrine ha parlato di altro e non molto chiaro:
    Il professor Giovanni Melioli dell’ospedale Gaslini di Genova, direttore del servizio di immunoterapia cellulare del centro di biotecnologie avanzate, sul materiale ematico di Pantani aveva risolto i quesiti sul polimorfismo del Dna dal campione 11.140, sull’anticoaugulante nella provetta originale con potenziale riduzione delle piastrine, sui ricombinanti da modifiche dei parametri emocromocitometrici, sui campioni degli altri nove atleti (Jalabert a 48, Camenzind, Axelson, il trentino Simoni a 46.4%, Sgambelluri, Gotti, Depaoli, Velo a 49 e Savoldelli a 49.8).

    Questo infine non spiega perché solo le piastrine di Pantani erano anomale e non anche quelle degli altri.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Nov 19, 2014 5:40 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Avevo detto che volevo parlare di una vicenda intima che mi ha riguardato direttamente pochi mesi prima della morte di Marco Pantani. Lo faccio per tentare sommessamente di aiutare a capire la difficoltà della vita di un tossico e di chi vive attorno a lui. Il problema della tossicità non sta poi solo (anzi!) nella sostanza di cui il soggetto diventa dipendente per ridurre la sofferenza da un'altra tossicità, bensì proprio nella tossicità generata dal trauma che lo ha reso così vulnerabile da affidarsi ad una droga.
    ...
    Marco era un "amabile fottutissimo drogato tossico cocainomane di merda ... e ragazzo adorabile". Embarassed
    Si tenga conto del virgolettato che spiegherò nel successivo mio post su una mia lacerante esperienza personale, per la quale ringrazio comunque la vita per avermela fatta "vivere". Non badate alle parolacce (è l'estratto di uno sfogo).
    Esco dalla cronaca attuale anche perché le morti come quelle di Marco devono servire a tutti a capire la difficoltà del vivere e la difficoltà di superare dei traumi. Purtroppo tra uomini spesso non riusciamo a capirci, o meglio a comprenderci.
    La storia che racconto di seguito mi fece vivere in modo particolare l'epilogo della vita di Marco Pantani. La morte di Marco fu per me come rivivere la storia che di seguito narro.
    Questa mia esperienza personale comincia nell'estate 2000. E' la storia di un mio collega, che solo successivamente divenne un mio amico.
    Lavoravamo nella stessa azienda, ma lui era arrivato appena dopo la mia esternalizzazione come consulente, inviato dalla stessa azienda, in altra azienda dello stesso gruppo editoriale.
    Il nome del mio amico era Francesco (nome di comodo perché non voglio violare la privacy della sua famiglia raccontando particolari che permettano di risalire a loro).

    La prima volta che incontrai Francesco fu ad uno di quei classici locali da aperitivi milanesi, quelli che in quel periodo per me significavano solo una estensione del lavoro d'ufficio. L'aperitivo era, ed è probabilmente ancora, un modo per conoscere nuove persone ed opportunità di business, ovvero fare contratti.
    Inutile negare che la conoscenza delle persone era profonda e sincera come il mutare del tempo a Londra.
    Grandi "saluti ed abbracci" con le strette di mano a X e l'abbraccio di fratellanza tipico dei locali della Movida milanese. In quel periodo la mia vita era piena di impegni e "vivevo" 20 ore al giorno, 4 le lasciavo per dormire, il resto le passavo tra ufficio, appuntamenti, aperitivi e feste dove andavo solo per lavorare. Da pedalatore (nel weekend mi sparavo qualche bella montagna) la resistenza del mio corpo alla fatica mi veniva in soccorso, ma tra i miei colleghi notavo qualche occhio dilatato per essere "sprizzante" nella attività. In fondo non erano quelli fatti miei.
    Inutile dire che il gioco valeva la candela perché i guadagni che si facevano spiegavano quella vita insulsa, gratificata solo materialmente, con tutta quella vacuità nel resto. L'assurdo era che per avere quei guadagni bisognasse anche spendere cifre folli tra ristoranti, bar, locali, regali, cadeau alle feste e mille altri riti di quelle cerimonie pagane.
    Il ciclismo, la bici, la corsa a piedi sulla collina di Montestella e Parco Sempione erano i miei elementi di ancoraggio all'essenza terrena.

    Quando questo mio amico si presentò a me, lo fece con parecchi salamelecchi sulla mia fama per la mia bravura tra i vecchi colleghi e lo assimilai al solito leccaculo milanese interessato e lisciapelo, con il dubbio da burbero qual sono che mi stesse magari anche prendendo per i fondelli. Smile
    Era di dieci anni più giovane di me e, in fondo, quel comportamento gigione ci stava anche per uno sbarbatello alle prime armi. Tra i miei colleghi c'erano tanti figli di papà con cognomi di grido nella finanza milanese. Anche lui era di quella origine, nota famiglia industriale brianzola, ma lui non era un "figlio di buona donna" come gli altri.
    Per me comunque restava uno di quelli. I "quelli" erano persone da cui guardarsi bene ad al quale non offrire troppi drink, coi quali confidarsi il meno possibile e dare meno idee possibile, che poi te la realizzavano il giorno seguente. Più soldi avevano e meno offrivano, salvo poi spendere in altri viziacci.
    Successivamente ebbi modo di fare appuntamenti con al fianco Francesco e di conoscerlo meglio.
    Era un animale da vendita, sapeva essere insistente ma mai pedante ed aveva un tocco di genio naturale che me lo rendeva speciale. Io ho sempre impostato il mio lavoro sul metodo in primis, ma non ho mai disdegnato i "natural born genius". Lui lo era, anche se lo scoprii troppo tardi, oltre la sfera lavorativa.
    L'anno successivo io lasciai quella azienda trasferendomi in una multinazionale ed i miei contatti con lui si interruppero, salvo sporadici incontri ai soliti aperitivi, che servivano a quel punto anche ad acquisire info insider sulla concorrenza. Nel frattempo io ero andato a vivere con una ragazza straniera, il grande amore della mia vita, di professione architetto e con un senso innato dell'arte e della misura nelle cose, che mi fecero perdere la testa per lei.
    Il mio amico era diventato intanto uno dei commerciali di punta della vecchia azienda, coccolato ed ammirato nel solito gioco tipico della Catena di Sant'Antonio delle piramidi commerciali. Io invece mi ero stufato di prestare la mia collaborazione agli altri e decisi di mettermi in proprio creando una società con la mia nuova compagna, in quella che sarà la mia più bella esperienza lavorativa.
    Francesco sino a quel punto era comunque solo un simpatico ex collega di lavoro.
    La mia attività in proprio cominciò con il 2002 con tutte le difficoltà e le burocrazie italiane. Nonostante questo e nonostante il nuovo ruolo le cose non mi andarono male, ma persi un po' i contatti con i miei ex colleghi per i miei impegni. Verso l'estate del 2002 ci fu una cena di rimpatriata e lì rividi Francesco che nel frattempo si era fidanzato, se così si poteva dire, con una ragazza che faceva la segretaria nella stessa azienda. Io la conoscevo perché era stata la compagna di un mio amico, collega di una azienda dove avevo lavorato in precedenza.
    Lei era di qualche anno in più di lui e quel rapporto lo percepivo come qualcosa di insano. Lui era un ragazzotto di buona famiglia, intelligente, genuino, ma anche ingenuo. Lei era una ragazza con qualche limite ma più cinica, ringiovanita e gratificata dall'interesse di questo ragazzo spilungone e di belle speranze. Il loro rapporto non era di complicità, il loro era un rapporto impari. Francesco vedeva forse in lei un calore mancato in una madre un po' fredda, schematica ed elitaria. La conquista di una donna matura era vissuta da lui come una emancipazione.
    Il rapporto non durò che qualche mese. E poi ... poi fu la catastrofe per Francesco.
    Quando lei decise di interrompere il rapporto Francesco andò in tilt letteralmente e tutto ciò fu aggravato dal fatto di lavorare assieme alla ex compagna. Per sfogare il suo tormento cominciò a bere come una spugna ed ad affidarsi all'amica in polvere.
    Le conseguenze sul lavoro furono disastrose e venne allontanato a fine estate dall'azienda.
    Il suo stato psico-fisico precipitò letteralmente. Una sera passò un semaforo senza fermarsi provocando un incidente, per fortuna senza feriti. All'intervento della Polizia gli fu levata la patente ed il suo stato, che incredibilmente aveva sempre abilmente nascosto, fu scoperto dai genitori.
    Come spesso avviene, la reazione dei genitori fu ansiogena, e non sortì l'effetto sferzante che loro avrebbero voluto.
    Lo spedirono in Svizzera in una clinica a disintossicarsi e ripulire il sangue, dove tornò rimbambito di psicofarmaci, la stessa merda di pillole che poi lessi nel libro di Brunel perché assunte da Marco Pantani.
    Tutto questo io lo seppi solo dopo perché di questa parte ero all'oscuro.
    Francesco lo incontrai nuovamente ad un aperitivo organizzato tra vecchi colleghi. Venne anche lui e fu un disastro perché cominciò a bere come una spugna alternando momenti di lucida ilarità e momenti in cui era un pesce lesso.
    Mi misi a parlare con lui per farlo sfogare e ragionare e mi si attaccò come una lumaca al guscio. Anche la mia ex compagna familiarizzò con lui. Era in una condizione pietosa, ma Francesco era una persona che sapeva farsi volere bene, negli affetti era un generoso. A fine serata non si staccò da noi e volle seguirci a casa nostra, dove gli offrii una tisana. Si accertò solo di avere con sé i suoi farmaci, "che doveva prendere per stare bene". Embarassed
    In macchina gli chiesi espressamente che se aveva la cocaina con sè la doveva buttare. Appena accennai una mossa per perquisirlo fu lui stesso a mostrarmi le tasche. Era un buon segno. Almeno, sapevo che quella sera si era limitato all'alcool. Solo l'alcool ... grande ipocrisia della nostra società dei consumi.
    Tra me dicevo: "Non pretendiamo tutto subito, andiamo per gradi".
    Quella sera si addormentò sul divano di casa mia, come se lontano dalla sua casa trovasse tranquillità. Però ero in pensiero per i suoi genitori. Non sapevo che fare. Forse erano degli stronzi superficiali, e forse erano in gran pena. Per fortuna squillò il suo cellulare, che lui non sentì ormai sprofondato nel sonno.
    Risposi, ed era il padre molto preoccupato. Fu lì che conobbi suo padre e fu in quel momento che in pratica entrai nella famiglia di Francesco. Mi presentai, dicendogli che eravamo a casa mia e che lui dormiva.
    Gli dissi tutto dello stato di Francesco e gli lasciai i miei recapiti.
    Dall'altra parte c'era un uomo dolcissimo e dai modi estremamente gentili, un mite professionista stimato che poi conobbi e del quale divenni nei mesi successivi un amico ed un totale alleato contro il grande nemico, l'ombra di Francesco, l'ombra che si era impadronita di lui.
    Non so se da solo avrei aiutato Francesco, ma la complicità assoluta della mia compagna (di solito le donne sono egoiste e malmostose in queste vicende) mi convinceva che dovevo fare qualcosa per lui.

    Da quella mattina lo smilzo ragazzotto di quasi 190 centimetri di altezza cominciò a frequentare casa mia abbastanza assiduamente ed io ebbi modo anche di conoscere i suoi amici d'infanzia, quelli che aveva sempre frequentato e coi quali condivideva le sbornie e qualche bravata. Individuai in uno di loro l'elemento che mi poteva informare sulla vita di Francesco quando non era a casa sua o da me.

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    Messaggio Da angelo francini Mer Nov 19, 2014 8:53 pm

    Admin ha scritto:Caro Alberto, innanzitutto benvenuto.
    Solo un piccolo appunto di metodo:
    - un sito è libero di pubblicare ciò che meglio ritiene (nei limiti di legge)
    - non vige un obbligo di pubblicazione dei commenti (anche se civili e non sgradevoli)
    - un giornalista ed una testata sono responsabili di ciò che scrivono e, se "travisano", diciamo che ne rispondono in termini di autorevolezza ai loro lettori.
    Non è possibile, anzi è insano, pensare ad una sorta di gogna pubblica della censura, o di messa all'indice di chi sbaglia a censurare e non pubblica le precisazioni o le ignora.
    Se uno ritiene che alcuni diritti siano lesi, se legittimato può adire le vie legali (e in questo caso parliamo della famiglia Pantani).

    Restando a Ciclopassione, vi chiedo (e rivolgo l'invito anche ad Angelo Francini per il 3d del cilismo mattoriale) di frenare l'utilizzo di questo forum per replicare ad altri siti, forum. blog. Lo dico cosciente del fatto che il primo errore in tal senso lo abbia io commesso direttamente.
    Ovviamente fatto salvo il diritto di critica "civile" di opinione, l'importante è non replicare o segnalare a contenuti esterni, anche per non compromettere la comprensione di quanto scritto a chi legge solo qua.
    Perdonatemi il pistolotto. Non ne farò più per mesi, anche perché odio moderare. :qua la mano:
    Ma io ho riportato uno scambio su un altro forum, senza indicare:
    a) il forum
    b) la data 
    c) la controparte
    L'unica cosa che ho citato è che riguardava me.
    Quindi cosa avrei violato? Nulla.

    Concludo il mio intervento con una battuta simpatica, senza intenzione di offendere nessuno, e con il sorriso sulle labbra:
    https://www.youtube.com/watch?v=qU9CpjZzprk
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    Messaggio Da vallelvo Lun Dic 01, 2014 7:37 pm

    Ora c'è anche una querela da parte di poliziotti alla famiglia di Marco. Dicono "basta".
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    Messaggio Da vallelvo Mer Dic 03, 2014 8:13 pm

    Nell'intervista alla rivista inglese Rouleur, LA si sente la vittima designata.
    ....."e io invece sono il diavolo. Poi si vedono in giro tutte quelle foto del grande Pantani..."
    No comment...
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    Messaggio Da BenoixRoberti Ven Gen 02, 2015 9:47 pm

    Sono riluttante a parlare dell'inchiesta in corso, ma oggi i miei erano a Castellania, dove Davide De Zan ha ricevuto un premio nel giorno del 55° anniversario della scomparsa di Fausto Coppi.

    Davide De Zan si è soffermato sul particolare di cui ha parlato diffusamente la redazione del Tg5, un particolare che è stato anche ridicolizzato da alcuni altri media.
    Non so come andrà l'inchiesta e cosa stabiliranno i giudici, a cominciare da quelli delle indagini preliminari, ma Davide non ha a mio avviso torto a far notare la stranezza di quella pallina (non vista dagli infermieri che hanno soccorso Pantani).

    Suggerisco a tutti (e soprattutto a chi ne avesse voglia e curiosità) quando si faranno la prossima bistecca, di prendere il sangue e farne scorrere un po' su un piano orizzontale impermeabile e di prendere poi una pallina di mollica e metterla sopra a quel sangue. Sfido chiunque a dimostrare che la pallina resterà bianca e linda (anche se contenente una bella quantità di cocaina).
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    Messaggio Da flatMatt Dom Gen 04, 2015 2:41 pm

    Ma tutto quel sangue da dove viene? nelle ricostruzioni ho solo letto cose vaghe ma basta vedere il colore per capire che quello è sangue di vasi profondi...
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    Messaggio Da BenoixRoberti Dom Gen 04, 2015 8:51 pm

    flatMatt ha scritto:Ma tutto quel sangue da dove viene? nelle ricostruzioni ho solo letto cose vaghe ma basta vedere il colore per capire che quello è sangue di vasi profondi...
    L'ipotesi ufficiale è che Pantani fu colpito da un edema polmonare e cerebrale conseguente a un’overdose, a cui seguì l'emorragia.

    Questa sera da non perdere la puntata di Sfide su Raitre.
    http://www.ciclopassione.com/t1675-2015-01-04-marco-pantani-sfide-live-streaming-ore-2110
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    Messaggio Da vallelvo Dom Gen 04, 2015 9:18 pm

    Grazie non lo sapevo, poi a me piace Il diablo. Anche il "forte" commentatore.
    Sempre tanta emozione. Sad
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    Messaggio Da BenoixRoberti Dom Gen 04, 2015 11:21 pm

    Mamma mia. "Sfide" da antologia. Zanardi mi è piaciuto immensamente.
    Ho il mal di gola e non per mali di stagione.
    Era la prima volta che vedevo una trasmissione celebrativa parlare dello sport per come era davvero, senza falsità ed incantesimi. Le parole di Zanardi erano pesatissime. Ha letteralmente bucato cuori e menti.
    Un uomo dell'automobilismo prestato dal destino al ciclismo ha letteralmente insegnato a questo mondo come parlare con realismo del problema più grosso di questo sport.

    Sono rimasto colpito dalle parole usate dal PM Sottani. Sono molto speranzoso.

    Ps. Zanardi ha detto: "non possiamo lasciare il doping alla coscienza individuale di ciascuno"!
    Una frase che è enorme e che per capirne il significato ci abbiamo messo 20 anni.
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    Messaggio Da flatMatt Lun Gen 05, 2015 12:48 am

    Sfide l'ho guardato e mi è molto piaciuto. 
    per l'altro discorso: mio padre ha avuto un edema polmonare causa insufficienza cardiaca ed inoltre, mio malgrado ho visto dei morti da overdose di eroina, metanfetamina e cocaina: neanche una goccia di sangue.

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