Omloop Het Nieuwsblad 2016 (27 febbraio 2016)

Omloop Het Nieuwsblad 2016 (27 febbraio 2016)

Apro il 3d per la prima delle classiche belghe che quest'anno ha mutato leggermente percorso aggiungendo due salite alle 11 del 2015.

Omloop Het Nieuwsblad 2016 (27 febbraio 2016) - percorso e altimetria

L'altimetria ufficiale non è ancora stata pubblicata, ma in compenso è stata pubblicata la road-map dettagliatissima ed è quindi stato agevole il tracciamento gps.


Questo di seguito era il tracciato 2015, già abbastanza severo, che grazie ad alcuni accorgimenti mirati è stato reso ancor più selettivo a mio avviso nella versione 2016.




Prima della analisi è bene confrontare le successioni comparate dei muri e dei tratti in pavé più o meno pianeggianti fra 2015 e 2016.

2015

MURI

Leberg
Berendries
Muur (Geraardsbergen, Mur de Grammont)
Valkenberg
Kaperij
Kruisberg
Taaienberg
Eikenberg
Wolvenberg
Leberg
Molenberg (cancellato nel 2016)

TRATTI IN PAVE'

Haaghoek
Haaghoek
Donderij
Ruiterstraat
KarelMartelstraat
Holleweg
Haaghoek
Paddestraat
Lippenhovestraat
Lange Munte

2016

MURI

Leberg
Berendries
Ten Bosse (inserito nel 2016)
Eikenmolen (inserito nel 2016)
Muur (Geraardsbergen, Mur de Grammont)
Valkenberg
Kaperij
Kruisberg
Taaienberg
Eikenberg
Wolvenberg
Leberg
Boembeke (inserito nel 2016)

TRATTI IN PAVE'

Haaghoek
Haaghoek
Donderij
Ruiterstraat
KarelMartelstraat
Holleweg
Haaghoek
Paddestraat
Lippenhovestraat
Lange Munte

A mio avviso la Het Niewsblad (che nel cuore degli appassionati resta l'Het Volk) è delle classiche (prescindendo dalle necessità obbligate di tracciato) quella meglio disegnata. Lo è per varie ragioni, prima di tutto perché Gand non è a ridosso delle salite maggiori e sia l'andata che il ritorno sono disegnati per rendere nervosa e mossa la corsa, sin dai primi chilometri, cosa che la rende in proporzione più arcigna del grande Giro delle Fiandre. La seconda ragione sta nel fatto che la corsa dà una forte rilevanza (e questo da sempre) ai tratti di pavé pianeggianti, valorizzandoli nella loro difficoltà apportata alla competizione, anche se l'uso delle banchine laterali, ancorché proibito, attenua un poco questa caratteristica.
Le differenze principali del tracciato 2016 sono pertanto due rispetto al 2015:
1 - la modifica del tratto fra il Berendries ed il Muur, con l'inserimento intelligente del Ten Bosse (salita cara a Johann Museeuw, chiamata anche Ten Bosseeuw ), scalata che prosegue sino alla Kreusstraat, ed un ulteriore muro l'Eikenmolen. Questa soluzione permette alla corsa di non dare respiro come invece faceva colpevolmente il vecchio Fiandre fra il Ten Bosse ed il Muur, dove avvenivano sempre dei ricompattamenti o la morte di molte fughe. In questo modo il Muur non è più un corpo avulso al tracciato, aggiunto per dovere di memoria, ma un severo elemento di continuità nella durezza della prova.

2 - La modifica dell'ultimo muro dopo Haaghoek e Leberg che nel 2015 era il Molenberg, che era un poco fuori tracciato e prevedeva un po' troppa pianura prima e dopo. E' stato così inserito il Boembeke, tutto in asfalto ma che mette in rapida successione Haaghoek, Leberg, Boembeke ed il Paddestraat, a sua volta seguito dal per nulla banale tratto in pavé di Lippenhovestraat. E' questo infatti il piatto forte della Het Nieuwsblad: i muri seguiti dai tratti pavé impegnativi come il Paddestraat.

3 - la modifica del tratto finale che quest'anno sarà sulla carta meno nervoso, perché gli ultimi 3 chilometri sono su stradoni di circonvallazione. L'arrivo sarà posto in EmileClauslaan nel Parco della Cittadella di fronte all'Università ed al Museo di Arte Contemporanea.
Il tracciato finale cambia però negli ultimi 11,5 Km, in quanto da Kwenenbos si scenderà lungo la Schelda per entrare in città più da nord passando i ponti sulla Schelda e sul Ringvaart, il canale che ambiziosamente dal prossimo anno collegherà Gand a Parigi attraverso la Senna, mentre per ora collega Gand al mare attraverso il sistema di canali fiamminghi.
L'arrivo sarà sempre in leggera salita, come quello precedente (bellissimo per la verità) di Sint-Pietersplein. Credo però si possa dire che permetterà meno l'effetto sorpresa del più irregolare finale precedente.



Il finale è forse l'unico minus tecnico rispetto al 2015, anche se lo scenario d'arrivo sarà comunque splendido. Queste sono le immagini del rettilineo finale di circa 200 metri in leggera ascesa:


Il rettilineo di arrivo:

Analisi complessiva del tracciato:
Oltre ai muri ed ai tratti di pavé centrali, i mitici kasseien, la corsa prevede come detto una prima parte assolutamente nervosa e vallonata, molto più di quello che prevede invece il Giro delle Fiandre da Bruges.
Non stupisce che l'Het Nieuwsblad detenga un guadagno altimetrico complessivo di 1800 metri contro i poco più di 2300 del Fiandre, che però ha in genere anche una sessantina è più di chilometri totali.

ANALISI PERCORSO - PARTE 1 di 4

La prima parte prevede, prima dell'ingresso del tratto di pavé del Haaghoek (cuore della Het Volk coi suoi tre passaggi) e del successivo Leberg, una lunga serie di salitelle minori decisamente non trascurabili.
Prova ne è che la prima parte ha un guadagno altimetrico di 8,2 metri al chilometro contro i 9 dell'intero tracciato.
Di seguito il dettaglio dei primi 56,3 Km che portano all'inizio del Haaghoek.


Vi sono ben 13 salite e salitelle, individuate con certosina pazienza dagli organizzatori per spostarsi da Gand alla zona di Oudenaarde e Geraardsbergen che si distinguono nitidamente.



Poelstraat


Rooberg-Betsberg



Bruisbeke



Oombergenstraat



Stationsstraat (Herzele)



Arestraat - Sint-Lievens-Esse (Populierenstraat)




Eikestraat



Gapenberg



Gentweg (Steenhuize)


Europaweg (Wolvenhoek)


Beugelstraat



Roborst (Zottegemsesteenweg)



Meersestraat



Dopo questa prima fase inizia il tratto dei 13 muri. Alla successiva puntata.

ANALISI PERCORSO - PARTE 2 di 4

Di seguito il dettaglio dei primi 55,4 Km della seconda fase.


Nel secondo tratto in esame, il secondo per difficoltà, vi sono 15 strappi nitidamente individuabili e di questi sono 6 i muri ufficiali. Fra questi spicca il Muur, o KapelMuur, o Muro di Grammont a Geraardsbergen. Grazie all'inserimento del Tenbosse (il Tenbosseeuw ) e dell'Eikenmolen, oltre al tracciato più frastagliato e meno rettilineo fra Brakel e Geraardsbergen, il Muur rientra a pieno titolo nella continuità fra le difficoltà (cosa che non succedeva molto nel tracciato del vecchio Fiandre che favoriva i ricongiungimenti prima del KapelMuur). La soluzione adottata è a dir poco splendida, anche perché fra Eikenmolen e Muur vi sono due ulteriori strappetti minori.



Il tracciato della seconda parte comincia con il tratto in discesa del Haaghoek in pavé, secondo tratto dell'intero tracciato per poi affrontare il primo muro ufficiale, il Leberg (il muro più caro a Moreno Argentin).

LEBERG



Lepelstraat


BERENDRIES



Molenberg (Brakel)



TENBOSSE



Kruisstraat


EIKENMOLEN



Klosterstraat


Wassegemstraat



KAPELMUUR



Oudenaardesestraat (Geraardsbergen)


Zuid Parikeberg


Geraardsbergsestraat (Opbrakel)



VALKENBERG



Marlboroughstraat


Meersestraat



Nella fase successiva vi saranno altri muri e comincerà la successione degli impegnativi tratti in pavé che caratterizzano la Omloop più delle salite.

Diretta TV su Bike 14:15.

ANALISI PERCORSO - PARTE 3 di 4

Di seguito il dettaglio dei 47,2 Km di questa fase.


Il terzo tratto in esame, è di poco il primo per difficoltà, vi sono 8 strappi e di questi sono 5 i muri ufficiali, ma vi sono anche alcuni tratti di respiro, mentre nella parte finale (anche se non appare dall'altimetria) vi sono gli impegnativi e lunghi trattin pavé. E' questa la caratteristica principale della Omloop rispetto al Fiandre, che ha meno tratti in pavé pianeggianti.

ANALISI PERCORSO - PARTE 4 di 4

Di seguito il dettaglio dei 41,4 Km della quarta ed ultima fase con molti tratti in pavé.

Grande prestazione del giovanissimo Gougeard. A mio avviso la fuga è andata.
Questi arrivano.
Sagan già in splendida forma. Temo che nelle prossime gare li avrà tutti contro.

Il tratto in pavé del Lange Munte si conferma sempre una bestiaccia e il vento fa il resto.
Sagan non riesce a tenere la gamba. Va fortissimo!
Gougeard si dimostra un osso e resiste coi denti e pure con le gengive.
Grande gara.

Sono dubbioso sulla sanità mentale del robottino Sky (Rowe).

Il perdente eterno ha vinto splendidamente una grandissima Omloop Het Nieuwsblad.
Per me è la sua più bella vittoria ad oggi.
A Sagan è mancato qualcosa nel finale (alert per lo slovacco), perché Greg ha allungato su di lui.
Miglior inizio per la stagione delle classiche fiamminghe non poteva comunque esservi.
Stuyven caduto è riuscito a fare 9°.

EROE DEL GIORNO: Alexis Gougeard

Come sempre è stata una bella corsa. Il secondo posto di Sagan non mi ha sorpreso, però pensavo di vederlo battuto per effetto di un allungo negli ultimi km, mentre dato l'inseguimento del gruppo alla fine non c'è stato tempo per i tatticismi.

Sinceramente vederlo perdere così è stato meno rassicurante riguardo alle sue prospettive, anche se va sottolineato che non correva da oltre un mese.

Però la tendenza a ritrovarsi sulle ginocchia nei finali è un po' una costante. Diciamo che certamente capita anche ad altri di restare senza benzina, solo che da lui, che nel vivo della corsa fa sembrare tutto facile, ci si aspetterebbe altro. Probabilmente c'è anche una spiegazione tecncia ma non sono in grado di trovarla.



E comunque in tutto ciò applausi a Van Avermaet per la vittoria, e a Benoot che ha mostrato una personalità da veterano


EDIT: Aggiungo il fatto che non ho memoria storica di corridori del passato recente o remoto che destassero così  spesso un'impressione tanto buona per poi ritrovarsi senza gambe al momento decisivo

Azzeccatissima l'osservazione sul fatto che il gruppo ha costretto gli uomini di testa alla prova di forza.
E per Sagan era certamente meglio perdere per un attacco malandrino.
Benoot è davvero una grossa realtà, ma oggi il finale l'ha quasi tirato lui per metà.
Il più stupido della corsa è stato Rowe, altro miracolato di Sky che quest'anno diventa eroe delle pietre come Thomas diventa un uomo da Tour. E' stato l'unico a lamentarsi con Gougeard che non tirava.
Il francesino aveva l'acido lattico alle orecchie e in più quando Rowe rientrava a ruota lo disturbava per farlo andare nel vento spostandolo verso centro strada. Rowe con quegli atteggiamenti si è dimostrato un vero stupido. Ma d'altro canto da un robottino cosa ci si deve aspettare?
Adesso vediamo se domani riuscirà il miracolo di una fuga al traguardo o se ci si dovrà arrendere allo sprint massivo.

Pensavo che in questa corsa, perché ci fossero più difficoltà nel finale. Invece gli ultimi trenta km. sono stati solo un aspettare ... Godot.

Lemond ha scritto:Pensavo che in questa corsa, perché ci fossero più difficoltà nel finale. Invece gli ultimi trenta km. sono stati solo un aspettare ... Godot.

Però le difficoltà nel finale avrebbero reso probabilmente scontata la buona riuscita del tentativo dei fuggitivi, invece la corsa è rimasta aperta ad ogni soluzione fino all'ultimo km.
E' vero anche che, come anticipato sopra, senza la minaccia di un rientro del gruppo avrebbero provato a staccarsi a vicenda prima della volata, benché i rapporti di forza fossero abbastanza definiti.

Soprattutto: la vera minaccia di un finale difficile è vedere la corsa addormentata fino alle ultime difficoltà, mentre in questo modo chi voleva fare corsa dura e sfuggire allo sprint di gruppo doveva muoversi per tempo e con decisione.
Un po' quello che accade nelle ultime Liegi, dove corridori e squadre hanno preso a tal punto le misure del percorso da attendere ormai quasi costantemente il chilometro finale per tentare qualcosa.

eliacodogno ha scritto:
E' vero anche che, come anticipato sopra, senza la minaccia di un rientro del gruppo avrebbero provato a staccarsi a vicenda prima della volata, benché i rapporti di forza fossero abbastanza definiti.

Soprattutto: la vera minaccia di un finale difficile è vedere la corsa addormentata fino alle ultime difficoltà, mentre in questo modo chi voleva fare corsa dura e sfuggire allo sprint di gruppo doveva muoversi per tempo e con decisione.
Un po' quello che accade nelle ultime Liegi, dove corridori e squadre hanno preso a tal punto le misure del percorso da attendere ormai quasi costantemente il chilometro finale per tentare qualcosa.

Giusto, però è un "metti le panche - leva le panche"

E' il ciclismo i oggi, purtroppo.

Sulla La Stampa di oggi, c'è l'intervista di G. Viberti a Bernard Hinault, dal titolo "Questo ciclismo è in mano ai ricchi E' ora di fare la rivoluzione". Tra le altre cose  dichiara "basta con le radioline... ormai le fughe sono programmate da ds, i corridori vengono pilotati....non c'è più  fantasia, nè improvvisazione...anche il codice della strada vieta gli auricolari alla guida."

Come non essere d'accordo, troppe le cadute in corsa: non saranno dovute anche agli auricolari che disturbano la concentrazione?