Parlavamo della Federica Pellegrini, la irreprensibile Pellegrini, colei che ha cazziato la Kostner dall'alto della sua morale, dai colli dell'Aniene.
In questi giorni in cui la guerra fra Malagò e Barelli sta arrivando alle estreme conseguenze girano voci sulla immacolata nuotatrice padovana, che forse se ne uscì con quella pubblica dichiarazione proprio su sollecitazione politica.
Come sappiamo ieri la Federnuoto ha squalificato Malagò per le sue pesanti affermazioni su Barelli.
http://www.gazzetta.it/Nuoto/29-09-2014/coni-caso-fin-barelli-malago-condannato-mancata-lealta-sospeso-15-mesi-90597814532.shtml
Inutile osservare come la giustizia sportiva sia asservita alla politica (in questo caso a Barelli), ma non c'è da dubitare che arriverà a breve la risposta di Malagò.
E' una guerra totale non solo fra Barelli e Malagò. Il vice procuratore federale della Federnuoto che aveva deferito Malagò è l'avvocato Angelo Alessandro Sammarco (Studio Previti), noto per essere stato il legale di Cesare Previti, presidente in passato del circolo canottieri "avversario", il Circolo Canottieri Lazio.
Una chicca che la dice lunga sulla barzelletta della Giustizia Sportiva:
Malagò è stato squalificato dalla Commissione Disciplinare Federale presieduta da Adriano Sansonetti. Il grado successivo sarà la Caf, la commissione d'appello federale della Federnuoto. Il presidente di questo organismo, Pier Salvatore Maruccio, è il cognato di Adriano Sansonetti, avendo i due sposato due sorelle. Ovvio che verrà esercitato l'istituto dell'astensione (in questo caso!), ma è ammissibile che due parenti amministrino la giustizia in due successivi gradi?
Una cosa che è passata un po' in sordina in questi giorni è stato il divorzio fra la Pellegrini ed il suo allenatore francese Philippe Lucas, ex allenatore di Laure Manadou, celebre ex nuotatrice francese ex fidanzata di Luca Marin, poi divenuto fidanzato della Pellegrini, prima che la trasferta galeotta dei mondiali di Shangai lo ricornificasse in favore di Magnini.
La Manadou e la Pellegrini, ex avversarie, hanno condiviso allenatore e fidanzato. Solo allenatore e fidanzato?
In un libro del 2007 la Manadou cominciò a vuotare il sacco sul suo vecchio allenatore, proprio Philippe Lucas come detto, briillante 50enne con muscoli da culturista. In Italia giunsero solo gli echi del gossip e delle foto del libro fotografico che poi uscì. Ma la Manadou disse già allora di più, parlando delle imbarazzanti frequentazioni "mediche", anzi paramediche di Lucas. Ed erano frequentazioni che noi suiveurs del ciclismo ben conosciamo
Non parliamo di doping evoluto, ma parliamo di doping equino. Non doping da cavalli ma proprio doping DI cavalli. Cavalli e ciclisti sono le sole storie pubblicamente conosciute sul mitico Dr. Mabuse, aka Bernard Sainz, che però ha da tempo lasciato sia il ciclismo che l'ippica, ma che nonostante i suoi 71 anni sembra ancora attivo sotto traccia in altri lidi.
Spesso si dice che il doping sia avanti parecchio rispetto all'antidoping e forse sarà anche in parte vero, ma la ricerca costa. Molto meno costa, anzi rende anche parecchio nel tempo come un vitalizio, il doping politico. Si creano legami sicuri, duraturi ed indissolubili. Schwazer è stato però il granello di sabbia.
Indissolubili? Magari nell'aria saranno indissolubili, ma nell'acqua clorata della piscina ogni legame potrebbe essere nel tempo solubile e far sbarellare lo sport italiano.
Tutti sappiamo quanto la francese tulipana Laure Manadou sia volubile per non dire proprio uterina.
Una perturbazione piovosa proveniente dalla periferia lionese potrebbe anche provocare lo straripamento dell'Aniene. Per Malagò non si prospettano pertanto scelte semplici nella risposta legal-sportiva da dare alla Fin ed alla sua dirigenza.
Il doping olimpico è roba della gestione Petrucci, ma una brutta faccenda anienina sarebbe tutta roba sua.
La Kostner potrebbe smettere di pattinare e cominciare a far ballare i lupi, con somma gioia da 'a Lazio.
Chissà come si collocherà eventualmente in questa situazione di guerra politica un ipotetico ex collaboratore dello Studio Previti, magari amico di Malagò e magari socio dell'Aniene.
Le elezioni Coni sono cominciate molto in anticipo ed a Rio mancano ancora due anni.