Nato a Nevele il 5 aprile 1944. Velocista. Professionista dal 1965 al 1988 con 86 vittorie.
Il più anziano della dinastia dei Planckaert di Nevale, poi spostatisi nella vicinissima e più grande Deinze. In tutto ben cinque professionisti! Oltre a lui e suo figlio Jo, i suoi fratelli Walter ed Eddy ed il figlio di questi, Francesco. Venne chiamato il “piccolo Van Steenbergen” perché di piccola taglia fisica, ma con lo spunto velocistico richiamante il grande Rik. Nelle categorie giovanili il ruolino di Willy fu impressionante: 159 vittorie da debuttante e dilettante, delle quali ben 44 nella sola stagione '64 che lo vide secondo nel campionato mondiale a Sallanches, dove si impegnò in un regale sprint vincente, senza sapere che, davanti a lui, era già trionfalmente arrivato Eddy Merckx. Pianse Planckaert, ma poi fra i due, la rivalità si trasformò in amicizia. Tra i professionisti, pur non mancando di centrare bersagli a ripetizione, non è mai riuscito a imporsi nelle classiche: il miglior piazzamento, fra i comunque tantissimi di nota, è stato il secondo posto, alle spalle di Gi-mondi, nella Parigi-Bruxelles del '66. Si è fatto apprezzare vincendo tappe in volata: da ricordare le tre nel Giro d'Italia del '67, dove sconfisse due volte Zandegù e una Basso.
Nel Tour ha colto un bel successo nella Classifica a punti nel 1966, impreziosito da due vittorie di tappa. Nel suo palmares, figurano varie semiclassiche del Belgio, ma anche un lunghissimo elenco di kermesse, il suo pane in tutti i sensi. Basti citare il suo singolare comportamento negli ultimi anni di carriera: senza far parte di nessuna squadra, riusciva ugualmente a trovare sponsor personali per i quali, sino a 44 anni continuò a disputare, appunto quelle kermesse, dove continuava a meritarsi l’ingaggio per lo spettacolo che riusciva ancora a dare. Una carriera lunghissima, dunque, senza mai esaltare la convinzione di molti, chi scrive compreso, di vederlo come il più forte della sua famiglia.
Maurizio Ricci detto "Morris"