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    Maìno della Spinetta
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    Messaggio Da Maìno della Spinetta Lun Mar 16, 2015 12:06 pm

    Carissimi,

    ritrovata la psw di Ciclopassione e l'amore per questo sport (grazie Nairo) vengo a sapere che ad Aigle si sta discutendo sull'emanazione di un documento (linee guida?) per gli organizzatori per evitare manfrine stile Oman o Stelvio.

    I recenti tweet senza senso del Terminillo mi fanno chiedere cosa ne pensiate voi: ha senso stabilire ex ante delle linee guida su quando correre e quando no? Ha senso privarci di Gardeccia 2011 (corsa comunque a una media superiore della fresca e soleggiata Merano Aprica 1994...), Montalcino 2010 (immaginiamo una linea guida che in caso di rivestimento stradale sdrucciolevole consigli di non disputare la corsa con pioggia copiosa), tante Roubaix (idem: vi ricordate Tchmil? O Duclos Lassalle?) o dell'Aquila 2010 (in caso di pioggia intensa già al mattino se il kilometraggio supera i 210 km riduzione...).

    Io veramente non vedo possibilità oltre al buon senso di corridori e organizzatori di venirne a uno, lineeguida non avrebbero senso, darebbero solo pretesto a ricorsi ex post.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Lun Mar 16, 2015 12:52 pm

    Ciao Luigi, anzi ormai Louis. How are you?
    Almeno Maìno resta Maìno, brigante incallito della bici della pianura padana.
    Beh solo tu potevi aprire questo 3d. Il perché, lo scrivo per gli altri. Noi due abbiamo visto assieme la disgraziata Sanremo della neve e del gelo sul Turchino.

    Allora eravamo su fronti opposti sulla interpretazione delle regole in queste casistiche meteo.
    Oggi, sulla vicenda Terminillo, invece no.
    Ci fosse stata una discesa se ne potrebbe parlare, si potrebbe ragionarci.
    Al Terminillo non era in ballo la sicurezza di nessuno, semmai di quella di certi corridori nelle proprie potenzialità agonistiche, alle cui carenze gli stessi "magistralmente" rispondono con una sovraesposizione mediatica indebita, anche esponendosi al ridicolo.
    Parlo chiaro, mi riferisco ovviamente al tronista (o rintronista) vicentino, che ho difeso per le sue disgrazie legali in punta di diritto, ma che non mi sopporto più per ciò che rappresenta nella "calcizzazione" (da calcio) che vuole portare nel ciclismo.
    I ciclisti hanno le palle, i calciatori una sola.
    Slogan scurrile ma efficace.

    No, io non sono per nulla d'accordo con la finestra agonistica 3-40°C, per cui al di fuori non si corre.
    Parliamo del freddo.
    Con un arrivo in salita e con l'aderenza stradale a posto si deve correre e stop.
    Altro discorso sono le discese a marzo, e ripeto "a marzo". Al Giro poche palle, se il percorso è quello e le strade sono praticabili, devi correre, sennò non ti iscrivi al Giro, in quanto i rischi ed i percorsi li conosci con quasi 8 mesi di anticipo.
    Alla Milano Sanremo per la quale discutemmo io penso ancora che non vi fossero le condizioni di sicurezza (non in salita), ma nella discesa del Turchino. Non era una questione di selezione sportiva.
    Il problema termico è sempre esistito e, spero, sempre esisterà (nelle forme attuali). Non sono convinto che debba essere normato, men che meno dalle teste d'uovo dell'Uci.
    Ci sono i direttori di corsa e di organizzazione, che sono poi quelli che rischiano civilmente e penalmente, e penso che si debba continuare così, lasciando alla loro scienza e coscienza, anche perché le decisioni non le prendono da soli, ma sentite anche le Autorità.

    Ho detto la mia. Lascio agli altri.

    Ps. Chissà perché i twittatori temerari scoprono il coraggio solo in Italia e mai per le tempeste di sabbia ed il caldo che fa evaporare anche il burro che si trova nei paesi dei cammellari wahabiti.
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    Messaggio Da vallelvo Lun Mar 16, 2015 5:25 pm

    L'arrivo di ieri sul Terminillo non ha presentato problemi. Il meteo ha creato pochi problemi, c'era nevischio nell'ultimo km, niente di che. I ciclisti sono dei duri ed ha vinto il migliore.

    Certo  che una Roubaix sotto la pioggia è ben altra  cosa, però si corre in ogni caso, è prestigioso arrivare alla fine. Qualcuno ci lascia anche le penne, anche col sole.

    C'ero al Gardeccia, abbiamo sofferto più noi tifosi, sotto l'acqua ed il freddo, dei girini. A fine tappa scendevano in bicicletta a tutta,  era più pericoloso per noi a piedi, avevo paura che mi infilassero. Non ho visto nessuno a terra. Sono dei funamboli, mi viene anche il dubbio che chi pratica il ciclismo, non sia sensibile al dolore.

    Quella Milano-Sanremo non si discute. Terribile scendere dal Turchino con la neve ed il freddo. Hanno avuto ragione a prendere la decisione di farli salire sui bus. La  discesa era pericolosissima con la neve, il freddo e bagnati.
    E' vero, il problema termico è sempre esistito, però sono migliorate le strade ed anche le  biciclette, le discese sono più veloci.

    Per concludere le corse sono  corse, che c'entra il termometro. Chi soffre il -3 o il  +40 se c'è  la sicurezza non deve lamentarsi, in caso abbia delle difficoltà può sempre  ritirarsi.
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    Messaggio Da Maìno della Spinetta Mar Mar 17, 2015 12:50 pm

    vallelvo ha scritto:L'arrivo di ieri sul Terminillo non ha presentato problemi. Il meteo ha creato pochi problemi, c'era nevischio nell'ultimo km, niente di che. I ciclisti sono dei duri ed ha vinto il migliore.

    Certo  che una Roubaix sotto la pioggia è ben altra  cosa, però si corre in ogni caso, è prestigioso arrivare alla fine. Qualcuno ci lascia anche le penne, anche col sole.

    C'ero al Gardeccia, abbiamo sofferto più noi tifosi, sotto l'acqua ed il freddo, dei girini. A fine tappa scendevano in bicicletta a tutta,  era più pericoloso per noi a piedi, avevo paura che mi infilassero. Non ho visto nessuno a terra. Sono dei funamboli, mi viene anche il dubbio che chi pratica il ciclismo, non sia sensibile al dolore.

    Quella Milano-Sanremo non si discute. Terribile scendere dal Turchino con la neve ed il freddo. Hanno avuto ragione a prendere la decisione di farli salire sui bus. La  discesa era pericolosissima con la neve, il freddo e bagnati.
    E' vero, il problema termico è sempre esistito, però sono migliorate le strade ed anche le  biciclette, le discese sono più veloci.

    Per concludere le corse sono  corse, che c'entra il termometro. Chi soffre il -3 o il  +40 se c'è  la sicurezza non deve lamentarsi, in caso abbia delle difficoltà può sempre  ritirarsi.
    ma esatto. Greipel, hai paura che a Sanremo piova? Non correre. Pozzato ha paura del terminillo? Si copra, oppure salga in ammiraglia. Cancellara si chiede che senso ha correre col freddo come a Sant'Elpidio? Al Fiandre qualche anno fa c'era un grado alla partenza, eppure cancellara corse (e se non sbaglio fu infilato da "chi cazzo è?!")

    Mah...
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    Messaggio Da Maìno della Spinetta Mar Mar 17, 2015 12:52 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Ciao Luigi, anzi ormai Louis. How are you?
    Almeno Maìno resta Maìno, brigante incallito della bici della pianura padana.
    Beh solo tu potevi aprire questo 3d. Il perché, lo scrivo per gli altri. Noi due abbiamo visto assieme la disgraziata Sanremo della neve e del gelo sul Turchino.

    Allora eravamo su fronti opposti sulla interpretazione delle regole in queste casistiche meteo.
    Oggi, sulla vicenda Terminillo, invece no.
    Ci fosse stata una discesa se ne potrebbe parlare, si potrebbe ragionarci.
    Al Terminillo non era in ballo la sicurezza di nessuno, semmai di quella di certi corridori nelle proprie potenzialità agonistiche, alle cui carenze gli stessi "magistralmente" rispondono con una sovraesposizione mediatica indebita, anche esponendosi al ridicolo.
    Parlo chiaro, mi riferisco ovviamente al tronista (o rintronista) vicentino, che ho difeso per le sue disgrazie legali in punta di diritto, ma che non mi sopporto più per ciò che rappresenta nella "calcizzazione" (da calcio) che vuole portare nel ciclismo.
    I ciclisti hanno le palle, i calciatori una sola.
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    No, io non sono per nulla d'accordo con la finestra agonistica 3-40°C, per cui al di fuori non si corre.
    Parliamo del freddo.
    Con un arrivo in salita e con l'aderenza stradale a posto si deve correre e stop.
    Altro discorso sono le discese a marzo, e ripeto "a marzo". Al Giro poche palle, se il percorso è quello e le strade sono praticabili, devi correre, sennò non ti iscrivi al Giro, in quanto i rischi ed i percorsi li conosci con quasi 8 mesi di anticipo.
    Alla Milano Sanremo per la quale discutemmo io penso ancora che non vi fossero le condizioni di sicurezza (non in salita), ma nella discesa del Turchino. Non era una questione di selezione sportiva.
    Il problema termico è sempre esistito e, spero, sempre esisterà (nelle forme attuali). Non sono convinto che debba essere normato, men che meno dalle teste d'uovo dell'Uci.
    Ci sono i direttori di corsa e di organizzazione, che sono poi quelli che rischiano civilmente e penalmente, e penso che si debba continuare così, lasciando alla loro scienza e coscienza, anche perché le decisioni non le prendono da soli, ma sentite anche le Autorità.

    Ho detto la mia. Lascio agli altri.

    Ps. Chissà perché i twittatori temerari scoprono il coraggio solo in Italia e mai per le tempeste di sabbia ed il caldo che fa evaporare anche il burro che si trova nei paesi dei cammellari wahabiti.

    Ma un tweet contro il Fiandre gelato non lo fa mai?
    Teme ASO?

    PS Uhé Alf, arriva la Sanremo cacchio è vero! Piazza Castello o il Poggio?
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Mar 17, 2015 12:53 pm

    Ti fò sapere perché non so se sarò in città. Ma tu sei a Milano?
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    Messaggio Da vallelvo Mar Mar 17, 2015 1:47 pm

    Povero Pippo, avete visto quanta  fatica sul Terminillo, manco le braccia tatuate poté sfoggiare, faceva freddo e nevicava ahimè!
    Se lo vedete domenica, salutatemelo e allungategli una maglietta di cachemire. Evil or Very Mad

    Al Fiandre  farà tanto freddo, ai girini faranno omaggio di tanti piumini d'oca. 
    Altri suggerimenti si accettano.....
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    Messaggio Da leonzi Mar Mar 17, 2015 10:31 pm

    segnalo queste osservazioni dal sito inrng.com
    http://inrng.com/2015/02/extreme-weather-protocol/

    per mio conto, se si tratta di linee guida (ovvero di una serie di principi di buon senso non vincolante), se ne può parlare, anche se con i fenomeni in dotazione all'Uci di questi tempi non si sa mai dove si va a finire
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Mar 18, 2015 1:27 pm

    leonzi ha scritto:segnalo queste osservazioni dal sito inrng.com
    http://inrng.com/2015/02/extreme-weather-protocol/

    per mio conto, se si tratta di linee guida (ovvero di una serie di principi di buon senso non vincolante), se ne può parlare, anche se con i fenomeni in dotazione all'Uci di questi tempi non si sa mai dove si va a finire
    Avevo letto il post del micidiale Inner Ring, ma riaprendo la pagina ho letto anche i commenti, e l'ultimo era quello di un certo Cauz. Very Happy

    Io non sono un tradizionalista radicale che comunque sia "si corre e se non ti va bene ti ritiri o non parti", sebbene in larga parte io la pensi così.
    Lo dico perché per anni ho preso la bici alle 6 della mattina, anche con -10°C per andare a prendere il treno e raggiungere la mia scuola. E so che vestito opportunamente il freddo non è assolutamente un limite.
    Anzi, a me il freddo esalta ed esaltava. Lo stesso dicasi per il caldo, che ho provato anche nel deserto con la MTB.
    L'importante è affrontare tutto con cognizione.
    Invece io, ad esempio, soffro ed ho sempre sofferto la banale umidità come un povero pellegrino.
    Io sono uno di quegli sfigati che non può indossare una mantellina o comunque un vestiario isolante perché sotto diverrei più bagnato di un pulcino e creperei di freddo.

    Ho fatto tutta sta tiritera personale per dire che non esiste un protocollo valido per tutti. C'è chi può e potrebbe correre a -10°C e chi avrebbe ed ha problemi con la pioggia e 4°C.
    Dove sta pertanto la barriera del buon senso? Nella sicurezza.
    A -10°C potrebbe esservi il ghiaccio. E' in tal caso, presenza di ghiaccio, che scatta il buon senso (come avvenne alla scorsa Kuurne-Bruxelles-Kuurne.
    A 45°C si può correre in bici, chi non può si fermi e si ritiri.
    Ma non è la temperatura (certo a 50°C c'è da porsi il dubbio) a dover rappresentare un paletto, quanto semmai il fattore solare. Ci sono state tappe di canicola e sole tremendo anche al Tour con soli 35°C.
    Per alcuni possono essere pericolose ed anche mortali (anfetamine a parte, era il caso di Simpson che temeva le insolazioni, giusto per fare un esempio storico). In quel caso ti devi proteggere, anche a prezzo di essere penalizzato rispetto agli altri, o alla peggio ti devi ritirare.

    Pensare di mettere una norma che freddamente impedisca di correre oltre i 40°C o sotto i 3°C, a prescindere, è una immensa castroneria.
    La gara di ciclismo è una gara all'aperto e quando non è esplicitamente a rischio la vita dei concorrenti (ghiaccio, radiazioni solari particolarmente intense ed eccezionali, un caso rarissimo) la corsa deve svolgersi ed il meteo è parte della essenza di una gara come il percorso. Se il percorso è troppo duro non ci vanno i velocisti, se è troppo piatto non partono gli scalatori.
    Per quale ragione deve essere impedito a chi regge il freddo di correre sotto i 3°C?
    Allora Cavendish avrebbe il diritto di vedere eliminate le montagne dal Tour perché anche lui ha umanamente il diritto di poter competere per un Tour de France.

    E' che fare norme piace parecchio a chi detiene il potere. Dà la sensazione di sentirsi forti.
    Ma di questo passo, per ovviare al problema dei controlli notturni sollecitati dai maghi della CIRC, perché non pensare ad un tutore/controller che a turno con altri quattro segua come un'ombra i corridori giorno e notte.

    Io mi propongo subito come controller tutore notturno di Tony Gallopin e Marion Rousse (con doppio rimborso spese diavoletto), così ogni volta che si infrattano sotto le coperte potrò verificare che non stiano simulando per fare invece pratiche proibite. Tra moglie e marito potrei metterci il dito.
    Oops non è che l'Uci si ritrova poi con un esercito di guardoni-controller, di bernacca strampalati e dei soliti azzeccagarbugli che le regole se le interpretano a piacere?
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    Messaggio Da vallelvo Mer Mar 18, 2015 1:54 pm

    Le "regole"  dovrebbero restare quelle fin'ora esistite, cioè  quelle del buon senso degli organizzatori.

    Anche con -10 la strada, a meno di nevicate notturne, non presenterebbe pericolo per la  sicurezza, perché asciutta. Certo con temperature a +40, i copertoncini ne soffrirebbero, ai  girini non dovrebbero far mancare le borracce di buona acqua, magari la .....più leggera d'Europa, che forse arriva in quei lontani paesi. crazy guy

    A proposito, pare che domenica ci sarà pioggia dall'inizio alla fine della MI-SR, con temperature sugli 8° sul  Turchino. Tutto  regolare quindi.
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    Messaggio Da cauz. Mer Mar 18, 2015 4:14 pm

    visto che gli sport che si svolgono all'aperto sono un numero enorme, tendente quasi alla totalità, qualcuno sa se esistano simili "protocolli" in altre discipline? e cosa stabiliscono?
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    Messaggio Da leonzi Ven Mar 20, 2015 7:35 pm

    sinceramente non lo so, ma non credo che siano così diffusi. Ad esempio agli ultimi mondiali di calcio avevano stabilito di fare i time out se la temperatura fosse salita oltre un certo limite, ma fu una regola ad hoc per quei mondiali, non penso sia  stabilita per regolamento.
    Per il resto sono abbastanza d'accordo con Ben: il meteo fa parte delle condizioni di corsa, come l'altimetria o il fondo stradale. Così come si corre sul pavè o sullo sterro, ma non su un asfalto con crateri o crepe in cui può entrarci la ruota dentro (in tal caso l'organizzatore deve/dovrebbe asfaltare per bene), si può correre anche col freddo e al limite con una neve che non pregiudica la sicurezza. Se avesse cominciato a nevicare a inizio tappa la si sarebbe dovuta interrompere, perché la neve si sarebbe accumulata troppo al momento dell'arrivo dei corridori.
    Sul caldo idem. Il fatto è che la temperatura non è l'unico parametro: qui da me che vivo in mezzo all'acqua, già sotto i circa 7 gradi, se non tira un vento asciutto tipo tramontana o grecale, il freddo ti entra dentro da morire, in montagna si sente molto meno.
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    Messaggio Da leonzi Gio Mar 26, 2015 3:58 pm

    tiè
    http://www.uci.ch/pressreleases/uci-statement-extreme-weather-conditions-protocol-sight/
    parli del diavolo e spuntano le corna
    uci.ch ha scritto:Rappresentanti della UCI - in particolare commissari -, dei corridorri (CPA), delle squadre (AIGCP) e degli organizzatori (AIOCC) hanno convenuto, in occasione di un incontro a Milano, l'Italia, il Venerdì 20 marzo, la necessità di un piano d'azione in caso di condizioni meteorologiche estreme in gare professionali.

    Il gruppo ritiene che la sicurezza e la salute dei corridori sia una priorità assoluta.

    I membri si riuniranno di nuovo nelle prossime settimane per stabilire una linea di base per i criteri del tempo (pioggia, neve, vento, temperatura, umidità e visibilità) che possono essere utilizzati per determinare se è necessaria una modifica nella gestione di una gara.

    Si prevede un accordo di lavoro iniziale per la partenza del Giro d'Italia, il 9 maggio.

    e infatti
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=77651
    da ttuttobiciweb.it ha scritto:Condizioni di ciclismo estreme, qualcosa si muove. In un incontro voluto dall'UCI e svoltosi a Milano con la partecipazione di commissari, del CPA sindacato dei corridori, dell'AIGCP sindacato delle squadre e dell'AIOCC organizzatori internazionali, si è discusso di condizioni estreme nelle corse professionistiche. È emersa la priorità di garantire la massima sicurezza ai corridori ed è stato stilato un programma di lavoro che dovrebbe portare ad un accordo già prima del Giro d'Italia.
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    Messaggio Da vallelvo Sab Apr 18, 2015 4:00 pm

    Pur senza regole scritte, oggi la Castilla Y Leon è stata neutralizzata parzialmente.
    Si è verificata un'altra giornata da MI-SR 2013.

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