per Carlemondaccio) appunto di Morris.
Ci vuole un thread per Fabio Aru.
Morris l'originale ha scritto:Inserisco qui poche righe sul vincitore di tappa, perché non ho trovato il thread apposito….
Aru è un ciclista vero: non usa l’incanto dei santoni distruttori del pedale che si chiama metodica da rapportino. Già questo basta per dire che è superiore, nella verità, a quel tipo sgangherato che val giusto per illudere i francesi, o innalzare al falso rango di indovini, i tonti del pedale. Applaudirlo viene facile, parteggiare per lui magari anche. Ma non è un fenomeno. L’atto principe del suo valore fino ad oggi, lo ha visto primeggiare, certo benissimo e con legittimo entusiasmo per gli spettatori, compreso chi scrive, al tempo di 3,5 minuti abbondanti in più di un grande di tanti anni fa. Altrettanti minuti sarebbero da aggiungere, in virtù del fatto che quell’immenso veniva da altre salite, non da un’autostrada e pedalava su una bici di oltre un chilo e mezzo più pesante. Chi ama i conti, non deve far altro che abbracciare il credo cassaniano di tante telecronache, sull’incidenza di un chilo in più sulle salite lunghe, e capirà.
Vista l’era però, l’Aru può divenir fenomeno dalla bella striscia di curriculum, a patto che sappia crescere di testa. Già, quella testa che l’ha fatto infortunare sui noti fatti di questo Giro e che per ora gli impedisce di mandare a quel paese gli uomini tendenzialmente appannati che stanno nella centrale radiomobile, o meglio, dei telecomandi agonistici. Certo, correrà il rischio di pedalare sulle lamette, visto l’ambiente pessimo (eufemismo), ma noi, o meglio, il ciclismo, abbiam bisogno di gente vera, anche se non super. Ha bisogno, quel benedetto pedale, di uomini, non di burattini anche se generosi. Sono gli atleti veri che salvano questo sport in mano a …..quei puntini di sospensione che sono la costrizione a cui si giunge per non infarcirsi di scurrile. Cresca di testa Aru, non faccia quel quaraquaqua che, limitatamente all’Italia, ha già un esponente pressoché inarrivabile. Di doti fisiche per essere un fenomeno dell’oggi ciclistico, ne ha sufficienti. Anche per reggere l’urto che verrà dal mefitico ambiente ciclistico alla corte della Crimson Aigle.