Siccome quello è un imbecille, non mi ero nemmeno posto il problema della sottigliezza del Daspo.
Certo, di primo acchito uno così lo copriresti di ogni improperio, ma è vero che l'applicazione del Daspo andrebbe limitata comunque (si sia o meno d'accordo col dispositivo) solo ai casi di violenza deliberata. Qua c'è solo stupidità e maldestrezza. Sarebbe oggettivamente un eccesso di pena.
Devo ammettere che l'eventuale Daspo per la spinta potrebbe aprire la strada ad un enorme problema, come tu (Cauz) hai anticipato, fra quali spinte siano da sanzionare e quali invece siano dannose.
Vallo poi a spiegare alla testa d'uovo, sia esso carabiniere o poliziotto, che ti vede fare questa cosa e ti fa beccare un Daspo che poi significherebbe perdere per alcuni la tessera sportiva.
La regola non scritta è che i primi sono sacri ed intoccabili, devono cuocere per sport nella loro fatica, mentre per quelli dietro ... c'è la santa alleanza del "push! push!" o, una volta "pousser! pousser!".
Al Tour mi è capitato di vedere un gendarme spingere gli ultimi stracotti su una salita pirenaica.
E' un esercizio che tutti coloro che sono stati al
Giro ed al Tour hanno fatto su specifica richiesta.
Qualcuno, un po' troppo decubertiano (categoria di grandissimi segaioli e consumatori di calamari), potrà dire che non è corretto, che è antisportivo e che ... bla bla bla, ma questi aiutini sono parte della festa finale di un
Giro e di un Tour dove corridori e tifosi "socializzano", in un gioco di solidarietà infinitesimamente truffaldina. E' in quei momenti che vedi, tocchi con mano la popolarità (termine da leggere nella sua più vasta compiutezza) del ciclismo, è in quei momenti che vedi il trasporto emotivo della gente per questi ragazzi spesso considerati alla stregua di delinquenti.
Il problema in effetti è quello del buon senso del poliziotto o carabiniere che ti vede a dare queste spinte e ti fa rifilare una sanzione infamante per il resto della vita, perché il Daspo resta nelle schedature degli organi di PPSS.
Al Tour seppero fare molto meglio, invitando quel maldestro ragazzino che fece cadere Guerini al dopo tappa di Vive le Velo, e Gerard Holtz gli fece chiedere scusa pubblicamente di fronte a Guerini, e quel ragazzino (faccia da nerd secchione) era pure timido e rosso come un peperone, con successivo abbraccio.
Guerini che aveva vinto una delle tappe dell'Alpe più anonime ebbe la sua gara resa ancor più "eroica" da quell'incidente e quel maldestro poveraccio servì da insegnamento per tanti altri.
Io non so quanto la passione caina di Cainero sia così utile al ciclismo.
Io ho un eccesso di pena anche per Cainero, ma d'altro canto lui era un calciatore, un ex portiere, e forse non percepisce questo come un inquinamento del nostro tranquillissimo ciclismo (tranquillo per l'ordine pubblico).
Ps. Io credo che alla Polizia di Udine, una volta che questo è uscito dall'ufficio, abbiano fatto delle risate e lo abbiano mandato a ...