Giro d'Italia 2014 - 6a tappa - Sassano-Montecassino - 247,0 km (15 maggio 2014)

Ben, siam daccordissimo, sono solo le ruote su cui occorre focalizzarsi. Perché dici NO ad inizio post? io parlavo di asfalti francesi prima...
Qualche pagina fa proponevo una regola stile MotoGP: se la giuria al mattino dichiara CORSA BAGNATA c'è l'obbligo di avere profilo basso alu e gomme a 7 atm. Non ci sarebbe sponsor che tenga, e la salute dei corridori non sarebbe sacrificata ad esigenze commerciali. Poi, se c'è olio per terra obeccessiva limatura da ambizione si cade comunque

Gigi ha scritto:Ben, siam daccordissimo, sono solo le ruote su cui occorre focalizzarsi. Perché dici NO ad inizio post? io parlavo di asfalti francesi prima...

Conosco bene il tuo background e le tue idee ... ma avevo interpretato erroneamente questa tua frase:
"Ma forse i corridori han poca voglia di frenare, troppe atmosfere nei tubolari, troppo carbonio come banda frenante, troppa voglia di limare."

Siccome oggi ho letto di molti (ciclisti) che sottovalutano questi argomenti, sono finito nel mainframe. 
Per una volta che ero abbastanza d'accordo con Beppe Conti ...
Poi stasera abbiamo avuto la spiegazione delle cadute da parte del medico della Lampre: il Tramadol.

Meglio sorvolare su questo ... medico.  

Mamma mia, che roba !!! Non avevo proprio capito perchè l'avessi postato e non avendo seguito l'ultima parte del Processo (mia moglie è dolcissima e terribile, se non mi sbrigo quand'è pronta sono guai ... Non importa se poi io devo aspettare ore ...) ero proprio all'oscuro-

Complimenti a te per questa capacità che hai di essere sempre sulla notizia, prima degli altri.
Siete bravi davvero!

Mi piace quanto sostiene Gigi sulle limitazioni da porre, tipo Moto GP. Forse messe cosi' non sono di facile applicazione ma potrebbe essere quella la direzione su cui muoversi.

prof ha scritto:Mi piace quanto sostiene Gigi sulle limitazioni da porre, tipo Moto GP. Forse messe cosi' non sono di facile applicazione ma potrebbe essere quella la direzione su cui muoversi.

Se vogliono possono farlo davvero.
Una Uci indipendente, sportiva, con a cuore lo sport e lo spettacolo lo avrebbe già fatto da anni.

Che Giro è quello dove partecipano almeno una cinquantina di corridori "coartati" a cui di questa gara non gliene frega una cippa, la quota obbligata WT, mentre alcuni protagonisti fondamentali sono andati a casa per cadute?
Ormai siamo all'autolesionismo perfetto.

Sulla capacità di cui al post precedente, è solo ... mmhmm ... culo 

Il problema, secondo me, non è solo l'UCI.
Ho grandissimo rispetto per Paolini e Quinziato, due che non sono novellini.
Ma, riguardando su internet il processo di ieri, mi è sembrato che fossero i primi a non considerare il mezzo un problema.
Se non c'è la coscienza dei ciclisti, non vedo quali siano le possibilità dell'UCI di imporre una regola che magari non sarebbe ben vista dagli sponsor (io amatore se comincio a pensare che un tipo di ruota può essere pericolosa, magari non la compro, se non ho la possibilità di cambiare ruota ad ogni uscita in base al tempo).
Forse i professionisti hanno ragione da un certo punto di vista: la caduta di giovedì era inevitabile con qualunque mezzo. Rallentando da 71 km/h per imboccare quella rotonda, con qualunque bici e qualunque regola, una parte del gruppo sarebbe caduta. Ma magari sono gli stessi corridori che non si rendono conto che avrebbero potuto evitare tante altre scivolate che fortunatamente hanno portato meno danni. Mi verrebbe quasi da dire "contenti loro..."

Il "ladro" perchè dall'atteggiamento così pare, furtivamente raccoglie i "pezzi" e poi guardandosi attorno - forse c'è qualcuno che mi vede? - si allontana vergognosamente. Certo in una situazione come questa un gesto del genere, fa pensare a persona non "equilibrata".

Ieri sera alle 20 a Tgiro, i due arrampicandosi sui vetri cercavano di sminuire la situazione:
in casi come questo, meglio sarebbe tacere con tutto il rispetto per De Luca.

apache ha scritto:Il problema, secondo me, non è solo l'UCI.
Ho grandissimo rispetto per Paolini e Quinziato, due che non sono novellini.
Ma, riguardando su internet il processo di ieri, mi è sembrato che fossero i primi a non considerare il mezzo un problema.
Se non c'è la coscienza dei ciclisti, non vedo quali siano le possibilità dell'UCI di imporre una regola che magari non sarebbe ben vista dagli sponsor (io amatore se comincio a pensare che un tipo di ruota può essere pericolosa, magari non la compro, se non ho la possibilità di cambiare ruota ad ogni uscita in base al tempo).
Forse i professionisti hanno ragione da un certo punto di vista: la caduta di giovedì era inevitabile con qualunque mezzo. Rallentando da 71 km/h per imboccare quella rotonda, con qualunque bici e qualunque regola, una parte del gruppo sarebbe caduta. Ma magari sono gli stessi corridori che non si rendono conto che avrebbero potuto evitare tante altre scivolate che fortunatamente hanno portato meno danni. Mi verrebbe quasi da dire "contenti loro..."

Paolini ha ammesso che il mezzo è più difficile da guidare di una volta. Oltre non è andato. Sono frenati certamente dalle esigenze commerciali e oltre non vanno.
Ieri hanno partecipato loro due perché certamente rappresentativi ed autorevoli. Quando possono esprimersi liberamente lo si vede, lo si coglie, perché non dicono cose banali, anzi era un piacere cogliere il loro sfogo ragionato, invece quando non possono si arrampicano sugli specchi.
Fatto salvo questo debbo darti tristemente ragione e prenderne atto.

BenoixRoberti ha scritto:

apache ha scritto:Il problema, secondo me, non è solo l'UCI.
Ho grandissimo rispetto per Paolini e Quinziato, due che non sono novellini.
Ma, riguardando su internet il processo di ieri, mi è sembrato che fossero i primi a non considerare il mezzo un problema.
Se non c'è la coscienza dei ciclisti, non vedo quali siano le possibilità dell'UCI di imporre una regola che magari non sarebbe ben vista dagli sponsor (io amatore se comincio a pensare che un tipo di ruota può essere pericolosa, magari non la compro, se non ho la possibilità di cambiare ruota ad ogni uscita in base al tempo).
Forse i professionisti hanno ragione da un certo punto di vista: la caduta di giovedì era inevitabile con qualunque mezzo. Rallentando da 71 km/h per imboccare quella rotonda, con qualunque bici e qualunque regola, una parte del gruppo sarebbe caduta. Ma magari sono gli stessi corridori che non si rendono conto che avrebbero potuto evitare tante altre scivolate che fortunatamente hanno portato meno danni. Mi verrebbe quasi da dire "contenti loro..."

Paolini ha ammesso che il mezzo è più difficile da guidare di una volta. Oltre non è andato. Sono frenati certamente dalle esigenze commerciali e oltre non vanno.
Ieri hanno partecipato loro due perché certamente rappresentativi ed autorevoli. Quando possono esprimersi liberamente lo si vede, lo si coglie, perché non dicono cose banali, anzi era un piacere cogliere il loro sfogo ragionato, invece quando non possono si arrampicano sugli specchi.
Fatto salvo questo debbo darti tristemente ragione e prenderne atto.

Tu sei molto buono, forse troppo. Non ho evidenza che i due citati, Paolini ed Agnoli, siano di pensiero cosi' fino. Personalmente sono invece dell'idea che aprano bocca e diano fiato volendo dare l'immagine di corridori di oggi che vanno troppo forte rispetto a ieri (quando notoriamnte passeggiavano ...) e limano all'inverosimile.
I casi sono due: o ci credono davvero, ed allora sono senza speranza, oppure sono coscienti delle baggianate che sostengono e lo fanno deliberatamente per coprire la verità; se è cosi' sono disonesti.
Non mi pare ci sia un "tertium".

Teniamo presente che i due, nel solco della tradizione ciclistica, potrebbero un domani diventare TM e questo dovrebbe aprirci gli occhi sui motivi che hanno spinto il ciclismo sull'orlo di questo baratro.
Se abbiamo TM di questa levatura, o sciocchi o pronti ad ogni menzogna pur di salvare il loro angusto intorno, non è che poi abbiamo tutte queste prospettive davanti.

Farei un distinguo.
Agnoli, ahimé, era convinto di quello che diceva l'altro giorno. Era proprio compiaciuto del clima di limatura assoluta oggi presente in gruppo. E avevo usato l'ossimoro di cosciente-incoscienza.

Altra cosa sono stati gli interventi "sindacali" di due anziani come Paolini e Quinziato.
Hanno detto anche alcune cose condivisibili. A Paolini, come riportavo, è scappata la frase sulla bici che è meno guidabile di una volta.
E' certo che in alcuni frangenti hanno usato la loro anziana autorevolezza per imbellettare alcune ipocrisie. Me ne rendo conto.
Non voglio essere "buono", è solo che comprendo la loro situazione e so che non sono tutti eroi. Nel ciclismo politico avere le palle non è assolutamente facile perché c'è uno strisciante conformismo.
L'imbarazzo e la difficoltà di essere diretti si coglie comunque sui loro volti e dalle loro parole. Quando sono sinceri ed immediati lo si coglie subito, percui quando fanno melina è altrettanto evidente.