Caro Bolt, una replica come forum era dovuta e tanto bastava.
Dico la mia sul piano individuale per quelli che sono i miei gusti e le mie aspirazioni nel partecipare ad un forum.
Premessa
a seguito delle trollate di origine esterna, si rischia di far passare questa bufala del tradimento del forum. Il mio distacco personale da quell'ambiente non ha nulla a che fare col forum e col virtuale. Ha a che fare con la maldicenza reale, concreta di un pirla di quella redazione nei miei confronti. A ciò si aggiunge il "tradimento" del responsabile per la divulgazione di informazioni a lui riservate. Le prese di posizione recenti di quel sito in favore delle scelte federali, che favoriscono lo
sfruttamento dei ciclisti (il refrain è "in fondo hanno sempre pagato per correre"), dimostrano ampiamente che quella rottura era necessaria e sacrosanta. Col tempo la cialtroneria emergerà poi nella sua interezza.
E' il metodo dei comunisti alla Vendola, quello di dire gran belle parole, usare la poetica per infiocchettare l'inculata e poi ridere al telefono da compagnone con i mafiosi che ammalano di cancro i cittadini e tolgono il microfono ad un giornalista (un giornalista vero).
Quanto successo nel forum è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso e col senno di poi ho considerato questa una medicina toccasana.
Mio malgrado, dopo la mia cancellazione, mosso da un amico forumista, ho commesso l'errore di condividere i fatti con una persona "sbagliata" via email. Sapevo che questa persona fosse pericolosa ma non ne immaginavo la portata del lato malvagio. Spero solo che la famiglia Pantani si liberi una volta per tutte di questa ingombrante presenza lugubre, perché è inaccettabile che questa per puro esercizio celebrativo autoreferenziale, continui a scrivere che le verità su Pantani non usciranno mai, o altre bufale stellari come il coinvolgimento diretto di Bush e delle ambasciate americane nell'affaire Armstrong. Voi vi fidereste di un sindacalista che continua a dire agli operai che le loro condizioni non miglioreranno mai e che il "padrone" l'avrà sempre vinta?
Non è una battuta casuale perché parliamo proprio di una sindacalista, di una che per spargere veleno è disposta anche a venire a patti col diavolo, anche perché il diavolo è famoso e aumenta la popolarità ed i "Like" su Facebook.
Sì sto parlando di gente del cazzo, di frustrazione umana e monotonia tematica di borderline di estrema sinistra (ma per meglio dire "estremi sinistri") che nel loro delirio sono disposti ad usare anche gli immancabili nazi-troll che in rete non mancano mai.
E' questo il Circo Barnum, gente senza passione, senza cultura profonda, in cerca di visibilità e referenze, che parla di tutto, critica splendidamente, ma non rappresenta un cazzo, se non il vuoto. Numeri ... da circo.
Io credo invece che il mondo sia in un moto di miglioramento e non lo dico per stupido ottimismo, ma per aperta fiducia nella capacità e nelle energie umane. Certo per migliorare bisogna lavorare, sudare, combattere. Ma ve li vedete a lavorare i sindacalisti degli anni 2000?
Di menzogna in menzogna questi poi riescono alla fine a far passare le loro bufalozze per cristalline verità.
Roba da Circo Barnum, appunto. Noi abbiamo al centro lo sport che amiamo, questa gente (ma anche il fulgido esempio in fondo) hanno a cuore in forme diverse l'apparire e sono destinati ad implodere.
Premessa finita e sull'origine del conflitto che cada finalmente l'oblìo, come pure sulle trollate fini a sé stesse.
Ognuno nel suo brodo.
La premessa era necessaria per descrivere il contesto del passato da cui si proviene.
Il ciclismo sta finalmente cambiando, io sono molto fiducioso sul futuro e, anche per averci avuto un piccolo ruolo nella caduta dei vecchi, so che la nuova dirigenza sta lavorando bene.
Al diavolo chi sparge, a prescindere su chi sta al timone, dubbi e veleni (ma si sa, ognuno ha quel che può dare). Nella realtà c'è timoniere e timoniere.
E cambierà anche in Italia, lo vedremo nei prossimi mesi, eccome se lo vedremo.
Detto questo, come si potevano considerare opinioni certe trollate su Armstrong, su Cunego, su certe stronzate colossali, anche di gente squalificata che ha l'abitudine di creare dozzinali polemiche online (sul doping ad esempio) anche in altri sport coinvolgendo pure campioni olimpici che hanno sofferto situazioni umane personali tremende.
Noi non li conoscevamo, ma in altre community sì. Ora di loro si sa tutto. E prima o poi capiterà che debbano renderne conto in qualche tribunale.
E' vero che al bar sport si può ridere del pirla del paese che beve e ne spara a iosa. Si può farlo una volta, due, ma non può essere la prassi. Eppoi ultimamente la sensazione era quella di stare in un manicomio in cui non si poteva più ridere degli sfigati, visto che questi hanno poi finito per avere un potere catalizzante raggruppandone e richiamandone molti altri.
E' vero che magari non bisogna prendersi troppo sul serio, ma è altrettanto vero che non si poteva più condividere informazioni, contenuti e discussioni di qualità con persone che qualità non ne hanno e che finiscono col banalizzare anche le minime basi culturali.
Era il trionfo dell'anti-cultura, del "non mi interessa ma dico la mia perché mi va così", sparando delle immense cazzate di portata cosmica, senza alcun minimo elemento probatorio che possa avvalorare queste strampalate tesi, prodotte degli stessi che poi chiamano chi fa ricerca ed analisi "gomblottisti". Era gente che annusava l'aria col gusto della polemica e scriveva/scrive senza mai leggere un cazzo. Insomma era il trionfo dei cazzari, utili a celebrare un capo-popolo che ha perso la dimensione della propria entità, trattando a pesci in faccia chi lo aveva fatto crescere nella sostanza e soprattutto nella qualità..
Poi è vero che le impression (numero di banner visualizzati) generate da uno psicopatico hanno lo stesso valore di quelle generate da
utenti di qualità. In questo l'eroe sopra riportato ha in fondo ragione
E' un ragionamento elitario il mio? Sì lo è e non mi faccio problemi ad ammetterlo. Non è presunzione, è coscienza del proprio ruolo e valore. Siamo amanti dello sport e sappiamo come questo tipo di analisi sia necessaria per avere coscienza delle proprie eccellenze e nel contempo dei propri limiti.
Bene è stato che avvenisse il distacco fra queste due diametralmente opposte esigenze.
Ciascuno per la propria strada perseguendo due differenti obiettivi. Io ho tradito Trolloweb, perché non era più il caso di esporsi alla berlina per il buon tempo di un amministratore debole e lunatico, ma soprattutto umanamente inaffidabile per i fatti ampiamente descritti e da me condivisi col mio gruppo.
Riguardo al forum per me alla fine non è stato dramma lasciarlo (come cicciobel e trolloweb ripetono maniacalmente), perché la crescita di quest'ultimo prodotto è stata davvero affascinante, in particolare nell'ultimo mese e quindi non tutto il male vien per nuocere.
Ma immagino come sia stata dura per uno come Morris che a quel sito aveva portato a mio avviso almeno il 60% del traffico e dell'utenza di qualità (in progressiva e costante diminuzione ormai da tempo).
Per me personalmente quel sito era all'80% moralmente e qualitativamente suo.
La mia personale è stata sin dall'inizio una scelta di qualità, una scelta di ricerca culturale a supporto dei valori basilari del nostro sport e della cultura sportiva di base. Certo, lo so che così facendo un po' di sano disimpegno viene meno, ma credo che le fondamenta della nuova community debbano essere quelle citate e che poi su quello si potrà creare anche una armonia bischera come quella tipica del nostro grande CarLemond. Il disimpegno è un completamento dell'impegno, ma prima viene quest'ultimo.
Il problema del disimpegno è quello di non confonderlo con il rifiuto di impegno. C'è una differenza fra chi gioca a calcio utilizzando il disimpegno, da chi entra in campo sperando nell'uovo fuori dal cesto utilizzando eventualmente solo piedi buoni affidatigli dalla natura, senza preventivamente allenarsi, giocando alla "sper'in dio".
Per questo è meglio evitare alla radice le teste di c..., che non vuol dire censurare le geniali follie.
La linea di confine è la classe che ci si mette, l'apertura verso gli altri al posto della prevaricazione, la voglia di interscambio al posto della autoreferenzialità.
Quando ad agosto è stato impostato lo scheletro di questo forum non avrei mai pensato, ne parlavo ieri con Morris, che post di storia e di cultura sportiva potessero richiamare così tanto traffico. Era in fondo solo un mio gusto. E' successo che Mario Masala, a cui avevo proposto di scrivere una intera stanza di "ciclismo e cultura" mi suggerisse di aprire una sezione specifica. Bene, a distanza di un mese l'esperimento ha dato risultati enormi, perché le sezioni di Morris e CarLemond richiamano una specifica utenza interessata a quei contenuti. Ci sono un centinaio di
utenti (e crescono ogni settimana) che leggono Ciclopassione
ogni giorno per le schede di Morris, per i compleanni dei ciclisti, per la traduzione personalizzata dei libri da parte di Lemondaccio e per approfondire il nostro sport come cultura, leggendo i post o guardando i video del Bicycle Film Festival della sezione ciclo-culturale, ecc..
Anche qua possiamo dire che il "prestigioso" ministvo che disse che "con la cultuva non si mangia" ha totalmente toppato.
Con la cultura non si mangia, ma ci si nutre!
Ho il rammarico (ma neanche troppo) di non aver percepito prima questa necessità, perché nel 2009-2010 avrei avuto la forza e la struttura per avviare un vero progetto editoriale in tal senso.
Adesso con questa crisi è molto più complesso, ma non dispero affatto.
Io ho l'energia, Morris ha la testa e la memoria, tutti abbiamo tanta passione e qualcosa ci inventeremo di certo. La tecnologia e l'inventiva possibile di oggi ci offre sviluppi possibili enormi.
Eppoi il ciclismo tornerà grande, a breve anche in Italia.
Non è ottimismo, è realismo e capacità di leggere il potenziale unito alla fiducia per chi lo gestisce ora. Stay tuned
Ps. Bolt spero di esserti stato esauriente. Lo spazio per ridacchiare e divertirci lo creeremo tutti assieme.