Tour de France 2014 - 10a tappa - Mulhouse-La Planche des Belles Filles - 161,5 km (14 luglio 2014)

Il dettaglio plano-altimetrico del tronco di scalata di Les Landres du Dessus di 760 metri di lunghezza al 15,4% di pendenza media.

Il dettaglio delle 8 salite di domani, con il Col du Ménil oltre ai 7 gpm.
A breve l'analisi di questa tappa caratterizzata da un guadagno altimetrico da alta montagna, visti i suoi 4259 metri totali.

Domani mi aspetto un Contador all'attacco solo negli ultimi 3 km.

Tappaccia potenzialmente da sfracelli ...
Mi dispiace che gli Astana abbiano lavorato cosi' tanto oggi, non ne valeva proprio la pena: questa è una tappa ideale per tendere un agguato a Contador.

Non è che ci abbia fatto molto caso ieri, ma dell'Astanà mi pareva tirassero quelli che nelle salite vere non dovrebbero esserci. Tony Martin ieri ha dato la dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che alla O.Q.S. fanno fare i gregari ai campioni e ...

Quella di oggi, perlomeno sulla carta (perché la corsa la fanno sempre i corridori, spesso simil-pilotati dalle radioline), è la tappa-crogiolo di questo Tour.

prof ha scritto:Tappaccia potenzialmente da sfracelli ...
Mi dispiace che gli Astana abbiano lavorato cosi' tanto oggi, non ne valeva proprio la pena: questa è una tappa ideale per tendere un agguato a Contador.

In effetti lasciare la recita sugli ultimi km a Contador significa fargli un regalone, bisognerebbe studiare qualcosa prima per rammollire il suo scatto, che comunque a me non è sembrato incredibile (e non credo che sinora abbia giocato, non è da lui).
La tappa è di gran lunga la più bella del Tour, e i furbacchioni di francesi la piazzano proprio il 14-7  

L'analisi della tappa regina dei Vosgi parte da lontano dal traguardo. Parte dal primo colle.
Lunghezza e guadagno altimetrico della tappa non sono dissimili dalla tappa di Mulhouse, 161,5 km per la tappa di La Planche contro i 170 della tappa di Mulhouse, 4257 metri di guadagno altimetrico per la tappa de La Planche contro i 4029 della tappa di Mulhouse. Ovviamente cambia l'andamento altimetrico finale.
Quattro delle salite odierne prevedono pendenze significative e sono i quattro colli di prima categoria.
Ma sono le ultime due che, sebbene più brevi e con minor dislivello prevedono tratti tremendi in doppia cifra attorno al 20% di pendenza. Il Col des Chevrères prevede un tratto di 7-800 metri (Les Landres du Dessus) dove le pendenze sono notevoli. Allo stesso modo la salita finale ha una elevata pendenza media con 2 tornanti molto impegnativi ed un rettilineo a gradoni dove si tocca il 20%, oltre ovviamente al muro finale con punta al 28% e pendenza media del 20% progettato e realizzato apposta nel 2011 per la tappa del Tour 2012.

Inutile dire che sono salite adatte ad Alberto Contador che sulle forti pendenze si è sempre trovato più a suo agio di Vincenzo Nibali.
Il compito principale di Nibali è oggi quello di difendersi "fuori casa", in particolare è quello di non mollare Contador sulla penultima salita, non trovandosi poi costretto ad inseguire e magari pagare dazio nella rampa finale che, quest'anno potrebbe provocare maggiori distacchi proprio perché preceduta da salite più dure e numerose di quelle del 2012.
Per Vincenzo è la tappa più pericolosa del Tour ed è anche l'ultima con tante diverse salite impegnative, infatti nelle prossime ci si fermerà a 4.
Tra ieri e oggi i corridori avranno perso il conto del numero di scalate ed il giorno di riposo arriverà più che mai ben accetto, e pure con un giorno di ritardo.
Il piatto è di quelli che possono rimanere indigesti.


ANALISI VISUALE DELLA TAPPA
Al Km 30,5 il primo gpm, Col du Firstplan (722 m), salita di 8,3 km al 5,4%, gpm di 2a categoria


La salita è abbastanza regolare ed iniziando dopo solo una ventina di km potrebbe mettere in crisi sin da subito coloro che già oggi hanno mostrato difficoltà come i tanti velocisti. La salita è inizialmente facile, ma nella parte intermedia si toccano pendenze in doppia cifra.
Di seguito un tornantone al 9% a poco meno di tre km dalla vetta


Il culmine del Col du Firstplan (722 m)


Dopo il Firstplan rapida discesa in cui la corsa si sovrappone, in senso inverso al tracciato di ieri, per qualche km. Dopo il termine della discesa pochissima pianura per raggiungere Munster da cui comincia il primo dei 1a categoria.
Si tratta del Petit Ballon, che con il Grand Ballon percorso ieri ed il Ballon d'Alsace rappresenta le salite storiche dei Vosgi. I Vosgi hanno investito tanto sul Tour e fra 2012 e 2014 sono state percorse la gran parte delle salite di queste bellissime montagne di bassa quota ed elevata pendenza.
Dopo 46 km circa comincia l'ascesa al Petit Ballon (1 163 m) che scollina al Km 54,5 dopo 9,3 km di ascesa all'8.1%, primo gpm di 1a categoria della giornata.


Il Petit Ballon ha un tratto di pendenza elevata già nel primo km, un rettilineo molto impegnativo


A parte alcuni tratti brevi e pianeggianti, il resto del Petit Ballon è sempre costante sul 10%, come questo tratto intermedio lungo che attraversa la foresta


Gli ultimi 3 km della salita sono aperti, al di fuori della foresta, e quindi esposti al vento e questo è il culmine della ascesa


Il picco del Petit Ballon è decisamente molto scenografico e questa è la vista dell'ultimo tratto di ascesa visto dal gpm
Queste salite vengono affrontate dal Tour sin dai tempi remoti e possiamo immaginare il fascino che avevano quando erano sterrate


Dopo il Petit Ballon una ripida discesa al 9% porta a Sondernach ed all'attacco del Col du Platzerwasel (1193 m), che scollina al Km 71,5 dopo 7,1 kilometri di impegnativa ascesa all'8.4%, gpm di prima categoria.
In realtà il Col du Platzerwasel è la prima parte del ben più lungo Col du Breitfirst, ascesa di 10,2 km complessivi.
Il gpm è posto sul primo colle che ha una pendenza media maggiore.


Il Col du Platzerwasel (1193 m) è il secondo 1a categoria di giornata ed è morfologicamente simile al Petit Ballon.
Di seguito il primo tratto duro della salita (punta del 19%) posto dopo circa 2 km


Il culmine del Col du Platzerwasel dove sarà posto il gpm, ma la salita prosegue ancora per circa 3 km sino al Col du Breitfirst


Nonostante alcuni tratti di respiro, anche il Col du Breitfirst prevede tratti costanti come questo al 9%


Verso il termine dell'ascesa la strada spiana leggermente. Siamo a Le Breitfirst nel punto più alto della giornata, a quota 1280


Da qua la strada scende in falsopiano lambendo Le Markstein, senza toccare il tracciato della tappa di Mulhouse e svoltando a destra per poi scendere più rapidamente al Lac de Kruth-Wildenstein, in immagine di seguito con il termine della discesa a sinistra nella foto e prosecuzione del percorso nella direzione inquadrata


La discesa prosegue sino alla cittadina di Kruth dove il percorso svolta a destra per iniziare la successiva salita.
Al km 97 la corsa affronta il Col d'Oderen (884 m), gpm di 2a categoria che culmina al Km 103,5 dopo 6,7 km di salita al 6,1%


Il Colle si differenzia dai precedenti per la più facile prima parte che alterna alcuni tratti impegnativi a tratti pianeggianti, mentre la seconda parte è più continua e si mantiene su una media dell'8%.
In immagine il culmine della ascesa interamente immersa nella foresta


La strada torna a scendere per 7 km sino a Travexin dove inizia l'unica salita facile e breve della giornata, non inserita come gpm, il Col du Ménil (o Col des Fenesses) di 2,2 km di ascesa al 3% con punte al 6%


In immagine lo scollinamento della agevole rampa a quota 621 metri


Questa parte del percorso è la più tranquilla e da qui si potranno vedere magari dei giochi dei gregari per preparare le due ascese finali decisamente arcigne.
Allo scopo potrebbe prestarsi il breve, ma da non sottovalutare, Col des Croix che verrà affrontato dal km 122 al Km 125,5, quindi ascesa di 3,2 km al 6.2%, gpm di 3a categoria


In immagine il tornantone al 12% del Col des Croix


E di seguito il culmine della ascesa del Col des Croix a quota 678 metri


Dpo 5 km di discesa pedalabile e 3 km di pianura si arriva a Servance per affrontare il Col des Chevrères (914 m), 9,6 km di ascesa complessiva di cui i primi sei molto pedalabili ed i 3,5 km finali, molto impegnativi al 9,5%, che portano sino al Km 143.5 al gpm di 1a categoria del Col des Chevrères (914 m)
La salita sale a gradoni nella prima parte alternando tratti di respiro, a pendenze al 3-4% e a tratti al 6-8%. Da Miellin la scalata si fa proibitiva in alcuni punti ed in alcuni tornanti dove si tocca il 24% come nella scalata che attraversa il villaggio di Les Landres du Dessus, un vero e proprio "muro nella salita" 




Ecco il dettaglio plano-altimetrico del tronco di scalata di Les Landres du Dessus di 760 metri di lunghezza al 15,4% di pendenza media.
In questo tratto TREMENDO si scatenerà sicuramente la battaglia


L'immagine che segue rende benissimo l'idea della difficoltà di questo tornante


Non so se il gps è impazzito, ma in questo punto si tocca il 26%. L'immagine del tornante di profilo sembrerebbe confermarlo


E qua siamo in cima alla penultima difficoltà, che ha molte probabilità di lasciare il segno nelle gambe di molti e di condizionare anche la successiva breve scalata alla Planche des Belles Filles


Il primo tratto successivo di discesa prima dell'abitato di Belfahy è altrettanto scosceso e l'asfalto leggermente mosso, ovvero irregolare (un punto ove prestare molta attenzione)


La discesa prosegue molto ripida e veloce per circa 9 km dal gpm del Col des Chevrères sino al capoluogo di Plancher-Le-Mines, con alcuni tornanti da guidare assolutamente


A Plancher-Le-Mines solo un paio di km scarsi di pianura portano all'abbrivio della salita finale, il gpm di 1a categoria di La Planche des Belles Filles (1 035 m) posto in coincidenza del traguardo al Km 161.5, dopo un ascesa complessiva di 7,1 km, di cui i più duri, pari a 5,9 km all'8,5% dall'imbocco della diramazione per La Planche.


L'ultima salita è ben conosciuta dal gruppo che la affrontò nel 2012 con vittoria di Chris Froome, che qui lasciò la sua prima impronta al Tour.

Il dettaglio a volo aereo di seguito spiega perfettamente la scalata alla "Piana delle Belle Ragazze"




Il primo rettilineo a gradoni dopo aver svoltato al bivio per La Planche


Di seguito l'immagine del primo impegnativo tornante


Il duro rettilineo intermedio con punta al 20%


Molto discutibile, anche per l'impatto ambientale è stata la costruzione della rampa finale, comunque decisamente scenografica. La durissima e breve impennata (circa 200 metri al 20% di media, con punta al 28%) è stata costruita ad hoc per il Tour








L'inquadratura da sotto rende meglio l'idea della difficoltà


E l'effetto finale sarà questo

Morris l'originale ha scritto:Quella di oggi, perlomeno sulla carta (perché la corsa la fanno sempre i corridori, spesso simil-pilotati dalle radioline), è la tappa-crogiolo di questo Tour.

Maurizio, questa non la ritengo una tappa determinante: guardando il profilo altimetrico uno può farsi trarre in inganno. Non si sale mai sopra i 1.200, partendo sempre già da una certa quota.
E con tante salite però tutte piuttosto brevi, ritengo che nessuno dei big attaccherà da lontano...
Ritengo più pericolosa la 13.a tappa che, negli ultimi 40 km, presenta due salite con 2400 metri di dislivello, o la 14.a con Lautaret, Izoard e l'arrivo a Risoul (e sai cosa voglia dire passare i 2000 mt di quota .... Felice e Fabiana).
Poi sul piano della difficoltà sono pericolose anche la 17a e la 18a tappa: brevi e con salite importanti nel finale. Pericolose perché siamo nella terza settimana che per molti è indigesta....
Poi sappiamo che la corsa la fanno i corridori, perché le aspettative di chi organizza non sempre poi corrispondono all'andamento reale della corsa: dura sulla carta se corsa in un certo molto diventa leggera, e viceversa!

Credo che Morris intendesse una cosa ben precisa con quel crogiolo.
Credo che intendesse quel crogiolo come una matassa che oggi dovrebbe dipanarsi.
Se così fosse, mi sentirei di condividere assolutamente l'affermazione.
Ci sono tappe in cui le cose grosse succedono ed altre in cui invece le cose si capiscono e questa è una di quelle, nonostante i 1200 metri di massima altitudine.

Io penso che, al massimo, oggi Nibali possa perdere un minuto da Contador e solo in caso di attacco a fondo già dal tratto mostruoso del penultimo Col des Chevrères.
In caso contrario i distacchi rimarrebbero più limitati. Ma un ritardo anche minimo, e precedente all'eventuale distacco subito nella rampa di garage del traguardo, aprirebbe varchi di dubbi sulla tenuta di Nibali nella seconda e terza settimana, ovvero ciò lo renderebbe "attaccabile", che nel ciclismo è come avere la peste.

Ma chi fra i big di oggi ha il coraggio di fare le cose che, voi, pensate? Nessuno!
Tutti, a cominciare da Nibali che giustamente aspetterà che sia Contador a fare la prima mossa, non faranno nulla da lontano: la tappa di ieri lo ha dimostrato!
Poi nelle valutazioni cerchiamo di leggere quello che uno intende dire e parliamo la stessa lingua: un conto é interpretare la corsa, finalizzata alla vittoria di tappa, ed un'altra cosa é quella finalizzata alla vittoria finale nel Tour, cosa a cui faccio sempre solo riferimento.
Che impongono un ben diverso modo di correre....

Oggi è tappaccia perchè il terreno è invitante e perchè le cose in questo Tour si sono messe in un certo modo e poi, perchè domani c'è il riposo.
Contador è probabilmente convinto di avere una squadra superiore e di potere stracciare Nibali, inoltre è diventata una gara difficle da controllare e quanto accaduto ieri ha ringalluzzito tutti i potenziali attaccanti. In teoria potrebbe fare grossi danni ed offrire grandi sorpresone. Se Contador non attacca oggi, significa solo che ha paura di Nibali ed anche questo sarebbe un gran risultato di per sè.

angelo francini ha scritto:Ma chi fra i big di oggi ha il coraggio di fare le cose che, voi, pensate? Nessuno!
Tutti, a cominciare da Nibali che giustamente aspetterà che sia Contador a fare la prima mossa, non faranno nulla da lontano: la tappa di ieri lo ha dimostrato!

Non la vediamo in maniera poi così diversa.
Se rileggi le opinioni espresse sul tracciato odierno, vedrai che nessuno prevede attacchi da lontano. Io ho ventilato la possibilità per oggi di un attacco dal Col des Chevrères, dal tratto duro da circa 20 km dal traguardo. Ovviamente,stiamo parlando dei big di classifica.
Ieri avevo visto la possibilità di un attacco sull'ultima scalata per sfruttare la pioggia nella discesa, pioggia che poi si è limitata alla montagna ed ai primi metri della discesa, tanto che la temperatura ieri era bassa, ma il tasso di umidità altissimo.

Ciò che dici dell'altitudine è ineccepibile, ma talvolta l'aria è meno respirabile anche a quote sui 1000 metri, proprio per l'umidità.

prof ha scritto:Se Contador non attacca oggi, significa solo che ha paura di Nibali ed anche questo sarebbe un gran risultato di per sè.

Osservazione molto convincente. Oggi non è che Contador attaccherà, è moralmente e psicologicamente costretto ad attaccare Nibali.
E questo potrebbe essere un vantaggio per il siciliano.

Bisogna considerare che anche oggi la partenza sarà a tutta, perchè tutti vorranno attaccare: sono dieci giorni che stanno andando piu' o meno a manetta e sempre sotto l'acqua. Con quel su e giu' davanti fatto a mille, qualcuno potrebbe segnare il passo e, personalmente, ritengo che questo qualcuno potrebbe essere proprio l'uomo del clenbuterolo.

prof ha scritto: ... personalmente, ritengo che questo qualcuno potrebbe essere proprio l'uomo del clenbuterolo.

Penso, nonostante tutta l'antipatia che ho per costui, sia meglio, come epiteto, Ballerino o Bagnino.

Replico pubblicamente a Francio che mi chiedeva conto via PM del dislivello complessivo di 4257 metri, mentre ad occhio il dislivello totale è di circa 3500 metri.

Come ricordato spesso è meglio parlare di "guadagno altimetrico complessivo", termine usato ad esempio correttamente in inglese (elevation gain), in quanto il dislivello è semplicemente la differenza di quota fra due punti. Il guadagno altimetrico è la sommatoria di tutte le differenze positive (in ascesa) di quota di tutto il tracciato, e quindi somma anche i minimi dislivelli rilevati, una operazione che prima dell'avvento del gps era estremamente laboriosa. Una volta si calcolava giusto la somma fra la quota di partenza e quella di arrivo delle varie salite.

Ieri, ad esempio, con questo metodo di calcolo avremmo avuto una grossa differenza fra il metodo tradizionale e quello gps, in quanto in ben tre delle scalate vi erano delle belle discese inframmezzate.

Per consultare i dati della tappa odierna rimando al seguente link:
http://www.mapmyride.com/routes/view/471514976

Aggiungo anche oggi una osservazione nazionalistico-geografica.
C'è una differenza fra proporre una altimetria così:

ed una così:


Si tratta della stessa salita, ma solo la seconda presenta la scalata nel suo complesso.
Per fortuna il Giro d'Italia presenta una cartografia e delle altimetrie più chiare e dettagliate.

Il Tour ha l'abitudine, per me insensata, di presentare l'altimetria estrapolata dei tratti più significativi. In tal modo la pendenza media risulta enfatizzata, ma l'altimetria siffatta non è utile a rendere l'idea della scalata complessiva.
Giro e Tour hanno invece in comune il fatto di indicare come pendenze di punta quelle dei tratti minimi omogenei (in genere superiori ai 200 metri) e mai le vere pendenze massime "di punta" che si possono rilevare anche in un solo metro di scalata. Alla Vuelta ad esempio ci sono stati i famosi 30 metri al 30% del Mirador de Ézaro, un tratto di strada tremendo in cemento zigrinato.

Nonostante tutto e aldilà di simpatie ed antipatie, Contador è e resta un cagnaccio, con o senza clenbuterolo, con o senza quell'attacco (infame per CarLemond) ad Andy Schleck, mentre il lussemburghese subiva il salto di catena.

Ma si', il Ballerino. Purtroppo ho ancora ferite aperte e mi capita, a volte, di scadere un po' nei confronti di chi se la è sfangata meglio. Anche se non rientra nel mio carattere. Ballerino o Bagnino sia.

BenoixRoberti ha scritto:

Ciò che dici dell'altitudine è ineccepibile, ma talvolta l'aria è meno respirabile anche a quote sui 1000 metri, proprio per l'umidità.

Nel mio post facevo un chiaro riferimento (Felice e Fabiana) a Morris che ben conosce.
Due casi, due diverse reazioni del fisico: sopra i 2000 metri la rarefazione dell'ossigeno creava grandi problemi a Gimondi, mentre a quella quota la Luperini diventava fortissima ed imbattibile.
Altro discorso é l'umidità, l'afa, il caldo che a 1.000 o 1.500 metri crea a tutti lo stesso problema: sopra i 2000 il fisico reagisce in modo diverso, come sopra ho scritto.

Una occhiata al meteo è d'uopo.
Pure oggi nella prima parte pioggia e discreto vento sui 30 km/h, in particolare sul Petit Ballon.
Meteo La planche des Belles Filles
Meteo Vosges

La bici odierna di Tony Gallopin


Entrambi con un po' di occhiaie 
Marc Sergeant ha dormito fra loro due 


Maglia gialla e ... mano morta  

Va beh il 14 Luglio, ma una passerella così lunga fino al km zero, è troppo.

Benoix hai voluto citare il MP che ti ho mandato: aveva il significato di indicarti che il dislivello che viene considerato, nel linguaggio tecnico in uso fra gli addetti ai lavori ed al mondo della comunicazione specializzata, era invece inferiore di circa 1000 metri.
Vedi tu fai riferimento al "guadagno altimetrico" che é una cosa insulsa nel considerare una tappa di ciclismo. 
E ti spiego il perché:
un cavalcavia generalmente comporta un dislivello di 8/10 metri, ed in una tappa di circa 170 km. ne puoi tranquillamente fare 100, che comportano quindi un "guadagno" di 800/1000 metri!
Questo perché non consideri che dopo il cavalcavia vi é una discesa!
Quindi nel tuo metodo di misurazione, per renderlo comprensibile, dovresti tenere conto della differenze sia con il segno "+" che quelle con il segno "-".
Altrimenti non si può definire "guadagno altimetrico", ma solamente dislivello percorso in salita!
Con questa logica la tappa di oggi avrebbe alla fine un guadagno altimetrico di soli 500/600 metri.
Ulteriore piccolo esempio, per capirci: se tu fai una tappa da Treviglio municipio a Bergamo municipio risulterà una tappa piatta di 26 km.
Ma in realtà il tuo sistema dirà che é una tappa in ascesa: Treviglio é 125 metri slm, Bergamo é 248 metri slm.
Nel gergo tecnico e regolamentare le tappe (e le corse) vengono classificate, proprio perché é difficile rilevare le minime variazioni, sulla base delle differenze risultanti dalle asperità di un certo significato.
Ultima considerazione sulle cartografie: tutto non dipende da cosa devi farne! E non é detto che il sistema adottato nei tuoi esempi renda l'idea come in quelli ufficiali (che si riferiscono in alcuni casi ai soli tratti più duri di una salita)!
Queste descrizioni sono fatte solo per permettere ai corridori ed ai meccanici (che non conoscono quei tratti) di valutare e scegliere quale massimo rapporto montare  !
Il mio voleva solo essere un suggerimento sottovoce .....

angelo francini ha scritto:Benoix hai voluto citare il MP che ti ho mandato: aveva il significato di indicarti che il dislivello che viene considerato, nel linguaggio tecnico in uso fra gli addetti ai lavori ed al mondo della comunicazione specializzata, era invece inferiore di circa 1000 metri.
Vedi tu fai riferimento al "guadagno altimetrico" che é una cosa insulsa nel considerare una tappa di ciclismo.

La citazione era utile per spiegare in generale da un punto di vista metodologico.

angelo francini ha scritto:E ti spiego il perché:
un cavalcavia generalmente comporta un dislivello di 8/10 metri, ed in una tappa di circa 170 km. ne puoi tranquillamente fare 100, che comportano quindi un "guadagno" di 800/1000 metri!

E' un parametro e come tutti i parametri va relativizzato. Ha comunque una sua forte significatività, in particolare nei tracciati belgi, ovvio che in tappe di montagna ne enefatizzi un poco la percezione.

angelo francini ha scritto:Questo perché non consideri che dopo il cavalcavia vi é una discesa!
Quindi nel tuo metodo di misurazione, per renderlo comprensibile, dovresti tenere conto della differenze sia con il segno "+" che quelle con il segno "-".
Altrimenti non si può definire "guadagno altimetrico", ma solamente dislivello percorso in salita!

No, guarda, la definizione di guadagno altimetrico non la stabilisco io, eppoi in questa tua frase c'è un piccolo piccolissimo errore, che non ti suggerisco. Credimi, ho rispetto dei concetti topografici e le regole della topografia non le fa l'Uci, almeno per ora. 

angelo francini ha scritto:Con questa logica la tappa di oggi avrebbe alla fine un guadagno altimetrico di soli 500/600 metri.
Ulteriore piccolo esempio, per capirci: se tu fai una tappa da Treviglio municipio a Bergamo municipio risulterà una tappa piatta di 26 km.
Ma in realtà il tuo sistema dirà che è una tappa in ascesa: Treviglio é 125 metri slm, Bergamo é 248 metri slm.

Eh?!!!  No, direi proprio di no, a meno che non vi sia un cavalcavia nel dolce declivio verso "Trevili".
Sei fuori strada, ma non insisto, perché sommare i + e i - in una tappa con arrivo e partenza nello stesso luogo dovrebbero già suggerirti qualcosa 

angelo francini ha scritto:Nel gergo tecnico e regolamentare le tappe (e le corse) vengono classificate, proprio perché é difficile rilevare le minime variazioni, sulla base delle differenze risultanti dalle asperità di un certo significato.
Ultima considerazione sulle cartografie: tutto non dipende da cosa devi farne! E non è detto che il sistema adottato nei tuoi esempi renda l'idea come in quelli ufficiali (che si riferiscono in alcuni casi ai soli tratti più duri di una salita)!
Queste descrizioni sono fatte solo per permettere ai corridori ed ai meccanici (che non conoscono quei tratti) di valutare e scegliere quale massimo rapporto montare !
Il mio era solo un consiglio .....

I corridori e le squadre utilizzano ampiamente il gps, dalle app di Strava ai vari tools che utilizzo anch'io. Se pensi che utilizzino le cartografie ufficiali del Tour per le loro pensate ...