Benvenuto Morris

A Morris e mentre ci sono a Rojo, per me i due che si intendono più di ciclismo, fra quelli che conosco. Aspettando che Maurizio e Lorenzo scrivano da par loro, nel tempo che potranno dedicare al forum. Non tutti (meglio per loro) sono nella mia condiziona di pensionato che in questo periodo á proprio poco da fare, se non star dietro alla suocera che ha novant'anni e "senectus ipsa morbus".

Grandissimo Morris!!
Benvenuto!  

Lemond ha scritto:A Morris e mentre ci sono a Rojo, per me i due che si intendono più di ciclismo, fra quelli che conosco. Aspettando che Maurizio e Lorenzo scrivano da par loro, nel tempo che potranno dedicare al forum. Non tutti (meglio per loro) sono nella mia condiziona di pensionato che in questo periodo a proprio poco da fare, se non star dietro alla suocera che ha novant'anni e "senectus ipsa morbus".

Addirittura? Che complimento immeritato!  
Grazie, Carlo, troppo buono.

Un grazie di cuore a Carlo e Lorenzo!
A Carlo, il ringraziamento per quanto scritto sul sottoscritto da sempre e la condivisione, fra le tante, per l'uso corretto del termine "infame" e per la pertinenza nella fattispecie che tanti grattacapi gli ha dato. Tanto più di fronte alla recidività del soggetto a cui era rivolto, nonché per l'offesa al ruolo e relativa deontologia, di chi ha evaso, non sanzionando quel protagonista, i propri doveri. 
A Lorenzo, perché come dice Carlo, ha bruciato le tappe della conoscenza, ed ha la qualità inestimabile di avere idee e logiche non imbrattate da quella ipocrisia che, spesso, accompagna coloro che pretendono di usarla a mo' di "giusto compromesso". Un verace, quindi vero, col quale condivido pure una certa simpatia roja e l'amore per l'universo naturalmente più evoluto, in termini di minor distanza fra progresso scientifico-tecnologico e progresso umano: la cultura latina. 

Come ben sapete, non amo più il ciclismo come un tempo. Anzi, guardandolo, mi arrabbio un po' troppo. Qui scriverò di storia, nei limiti degli impegni e degli obblighi editoriali. Poi chissà, mi potrebbe tornare anche una certa passione....

Un abbraccio!

Aspetto con ansia di leggere le tue storie anche se mi dispiace che tu ti sia allontanato dal ciclismo, che per me è quasi una ragione di vita. Comunque, grazie di esserci.

Morris, per te vale come per tutti gli altri il motto "mi casa es tu casa".
Ma nel tuo "caso" tutta la casa è più felice.
Bel bisticcio di parole, per dire "evviva Morris".
Vorrei sia chiaro a tutti, che ora hai solo una piccola casetta in più e non una casa nuova.
Lo dico con tutto il rispetto per la casa forumistica dove molti vivono e da dove anch'io mi onoro di provenire, prima dello scoppio della mia malattia "gomplottista".

Sentiti libero di aprire in questa stanza tutti i 3D che vuoi e su qualsiasi argomento sportivo e/o di costume sportivo.

Per me personalmente è come avere Gianni Brera ospite. E sarà pura goduria leggerti.
Non spendere contenuti preziosi che stai producendo, a me basterà leggere le tue analisi anche solo abbozzate.
E per questo mi associo all'auspicio di Lemond.

Ciao Morris, non so se sia il posto giusto per una simile richiesta, ma io lo faccio qui. 
Ovviamente, per quando avrai tempo e voglia, mi piacerebbe che tu raccontassi, con il tuo stile inimitabile, la storia di Romeo Venturelli, del quale mi hanno parlato in questo periodo e che io conoscevo solo a sommi capi.
Grazie e a presto.

UribeZubia ha scritto:Ciao Morris, non so se sia il posto giusto per una simile richiesta, ma io lo faccio qui. 
Ovviamente, per quando avrai tempo e voglia, mi piacerebbe che tu raccontassi, con il tuo stile inimitabile, la storia di Romeo Venturelli, del quale mi hanno parlato in questo periodo e che io conoscevo solo a sommi capi.
Grazie e a presto.

Ciao vecchio Kas!
Lo farò, quantoprima!

Morris in questi giorni è debilitato da una fastidiosa labirintite.
Un abbraccio forte ed un grande in bocca al lupo al più grande scrittore e narratore di ciclismo   ... e sport.
Forza Maurizio!  

forza maurizio!   

Per me Maurizio ha una malattia più grave della labirintite (anche se non so bene quali siano gli effetti di essa): la diminuita passione per il ciclismo. In parte lo capisco, ma comunque me ne dolgo.

Quello lo aveva detto lui ai tempi, ma ... 'un gli credere  è solo ... troppo amore.

Morris l'originale ha scritto:Come ben sapete, non amo più il ciclismo come un tempo. Anzi, guardandolo, mi arrabbio un po' troppo. Qui scriverò di storia, nei limiti degli impegni e degli obblighi editoriali. Poi chissà, mi potrebbe tornare anche una certa passione....

Prova a mandare qualcuno a parlare male del ciclismo ad un evento di Morris, e poi vediamo che fine fa .... 
Morris detesta come il ciclismo sia gestito; certamente non ha perso la passione (cosa IMPOSSIBILE ) anche se qualche delusione d'amore ciclistico non si può negare.
Mi spiace solo che Milano non sia vicina alla Romagna, sennò non mi perderei un suo incontro pubblico.

A presto Morris, ci manchi tanto !


 

Grazie!
Ci sono ancora, nonostante tutto....

Ho scritto qualcosa, è un giorno particolare per i vecchi come me...
C'è il GP Cerami....

A presto!

Morris, dopo lo splendido ritratto di Alexis Arguello, aspetto quello di Teofilo Stevenson , del quale fra un mese ricorrerà il secondo anniversario della scomparsa.

Ciao a presto ! 

Caro Kas , Stevenson era un uomo (un grande uomo, tra l’altro) che ipnotizzava l’incenso della boxe al meglio, sempre. Se tarderò a scrivere su di lui, è perché la passione ed il dovere, si scontrano con quelle che stanno divenendo le tenaglie dell’editoria. E finché resterà un solo rivolo di lavoro nello scrivere, questi conti, magari anche improvvisi, si è costretti a farli.

Io, invece, aspetto con impazienza un ritratto di Gianni Bugno  

Bugno ha scritto:Io, invece, aspetto con impazienza un ritratto di Gianni Bugno  

Ma hai letto quello che scrive L. Fignon del suo compagno alla Gatorade?

Carlo a cosa ti riferisci? Perché io non leggo niente di negativo nella parole di Fignon.
La Sanremo 90 non è stata una congiura di Bugno ai danni di Fignon. Era un cambio di regime nel ciclismo, era la fine degli anni 80, qualcosa che in storiografia ufficiale può starci; non era la prima volta, non fu e non sarà l'ultima.

D'altro canto poi Laruent divenne compagno di squadra di Bugno. Qualsiasi cosa Fignon potesse pensare di Bugno, erano due personaggi talmente diversi che qualsiasi incomprensione fosse sorta la riterrei inevitabile. Gianni era ed è un orso buono, molto introverso, mentre Laurent era un personaggio estroverso, combattivo, ma anche con lati caratteriali e complessità intellettuali non evidenti di primo acchito. Nella loro originalità furono entrambi dei pionieri e degli innovatori nel ciclismo.

Gente che la banalità la prendeva a   
So solo che mi mancano entrambi e mancano tanto a questo ciclismo, e che loro diedero al ciclismo più di quanto raccolsero.

No, perché negativo? Io intendevo solo dirgli che, in attesa di quello che poteva scrivere Maurizio, intanto poteva leggere Laurent. 

Lemond ha scritto:No, perché negativo? Io intendevo solo dirgli che, in attesa di quello che poteva scrivere Maurizio, intanto poteva leggere Laurent. 

Pardon, sto leggendo troppo letteratura d'inchiesta di questi tempi 
E quindi avevo letto la frase con tono critico.
A questo punto sottoscrivo e rinnovo anch'io l'invito a leggere tutti post relativi al libro di Laurent.
Debbo ammettere però una cosa. Leggere la tua traduzione mi provoca una "lacerante" nostalgia.
E sono uno che ama vivere il presente (certo sempre con coscienza critica), ma ... porcamiseria ... che nostalgia!

E l'assenza di uno come Laurent Fignon me la rende ancor più viva.

Oggi, con colpevole ritardo, ho sentito Morris per fargli gli auguri di "buon anno".
Morris in questo periodo è totalmente immerso in un ambizioso ed enorme impegno legato al recupero museale di un bene di famiglia, i cui lavori ed impegni burocratici lo assorbono totalmente.

Morris mi ha chiesto di postare una comunicazione di servizio e faccio ben volentieri l'ambasciatore.
E' evidente che in molti sentano l'esigenza di leggere il sommo poeta sportivo di Bertinoro. 
E' il fascino della cultura e della passione sportiva. Anche un avversario juventino come me si è letto il suo scritto su Facchetti. Sul campo non esistono nemici, solo avversari, e guai non vi fossero.

Il messaggio è questo:
Morris è impegnato, saluta tutti e quando può legge anche i messaggi. Non appena gli impegni lo permetteranno tornerà a postare e, soprattutto (parlo per me) a farsi leggere.
Ringrazia tutti coloro che hanno scritto per avere sue notizie.

Aggiungo io: Morris sta bene, ma da luglio ha dovuto rinunciare alla maledette fidanzate: le sigarette.
Un po' di sofferenza gli farà guadagnare anni di salute, alla faccia dello stereotipo di grandi scrittori, giornalisti e narratori legati a quel maledetto strumento di distruzione di massa che si nasconde dietro quell'arrotolato di erbe e di nascosti veleni.

Per adesso consoliamoci leggendo gli innumerevoli contributi regalatici da Maurizio disponibili qua ed in vari altri luoghi della rete.
Rivivere la passione e l'impegno sportivo di questi tempi aiuta a ridare un senso umano alla vita di questo periodo triste e travagliato. Viva lo sport, Viva Morris.

Auguri  anche da parte mia.

Se permetti, Viva anche il nostro Paese.

A presto Morris !

Ciao.

Morris mi ha segnalato delle splendide immagini ed anche qualcosa di meno piacevole ma badiamo al positivo
Ecco una foto di Morris in mezzo ad una grande coppia affiatata. Un trio di giganti.


Ed ancora:



Qua altre foto dal Panathlon di Forlì:
http://www.panathlonforli.it/fotogallery/

Beati coloro che vivono vicino Forlì. Grandi eventi davvero e complimenti a Morris.

In questi giorni si dibatte su un Tour de France che i francesi in primis e l’osservatorio ciclistico internazionale poi, dovrebbero evocare solo ed esclusivamente per il passato. Un presente brutto, bruttissimo, troppo orrendo perché il silenzio mediatico e servile possa cancellarlo.
Un’attualità che sta facendo inorridire una mia tesi, vecchia quasi quanto me, che inserisce lo sport nel mondo dell’arte. Ed infatti, tutto lo sport, quando è forma espressiva, fa parte di questo universo, ma il ciclista robotizzato di oggi, telecomandato ed assistito, anoressico nel fisico e nella mente, ha poco o nulla di artistico, semmai può contribuire a far vincere al proprio modellatore un nobel pronto a dimostrare quanto il progresso scientifico e tecnologico, senza un contraltare umano, sia broda per intellettuali suini.
Insomma un ciclismo che oggi non metterei fra le mie passioni, se non ci fosse il passato.
Fortunatamente non ho vissuto di pane e pedale: già da piccolissimo iniziai a seguire ed amare tante discipline, a viverle e persino provarle, ma sarei bugiardo se non mettessi il ciclismo al centro di particolari attenzioni. Altrimenti non avrei scritto i ritratti di circa novemila (9000) corridori e non avrei fatto la più grande idiozia della mia vita, ovvero quella di abbandonare la direzione di un vero Politecnico dello sport  come l’Edera Forlì, per dedicarmi anima e corpo allo sport della bicicletta.
A proposito, spero di portare su Ciclopassione, almeno un decimo dei ritratti di ciclisti, mentre sul resto, i numeri e quei significati che sono il frutto e le convinzioni di una vita, si conosceranno leggendo quel che sto per postare su uno specifico thread…

Si tratta delle pagine iniziali del mio libro Graffiti Uno…….che sfoceranno nel ritratto iniziale: Gunder Hagg, l’uomo renna dei boschi.