Discesa di Beaver Creek meno divertente dopo il restyling della pista, concordo con Paolo De Chiesa. Però è bello vedere il ritorno ad altissimi livelli del nostro Fill, vicinissimo al colpaccio soprattutto in discesa.
Nel supergigante sempre a podio, superato dalla mezza sorpresa Patrick Kueng (mai vincitore in Coppa, benché già sul podio e ancora una volta al battesimo nel superg americano) e dalla sorpresona Otmar Striedinger, un ragazzotto austriaco classe 1991 partito con il pettorale 45.
In gigante dominio del solito Ligety, ma qui la sorpresa è Bode Miller, che torna sul podio nella specialità in cui lo si aspettava meno, facendo delirare il pubblico.
Tra gli azzurri spicca l'ottima prova dello slalomista Roberto Nani, che nella seconda prova recupera una decina di posizioni.
Allargando alle altre discipline invernali da segnalare un altro ritorno sul podio eccellente, ossia quello di Ole Einar Bjorndalen nella sprint di Hochfilzen dello scorso venerdì, mentre nello slittino altro podio per Dominik Fischnaller, sempre in corsa per la Coppa del Mondo (attualmente 3°).
Il ritorno di Peter Fill su un podio di Coppa del Mondo dopo quasi un lustro arriva proprio nella settimana che precede il Criterium de la Première Neige, tradizionale apertura europea della Coppa del Mondo (eccettuati i prologhi di Soelden e Levi) che si tiene in Val d'Isère, località cui è legato il ricordo sportivo probabilmente più bello per l'altoatesino. Ai Mondiali del 2009 l'argento in supergigante alle spalle di un Didier Cuche imprendibile è (per ora) la perla della carriera di Peter.
Con la sua prestazione mette fuori dal podio per pochi centesimi Innerhofer, il quale però avrà modo di rifarsi con gli interessi nella successiva rassegna iridata. La Face de Bellevarde, quel giorno una lastra di ghiaccio continua, si rivela una delle piste più divertenti e tecnicamente valide per il supergigante, che però in gare di Coppa verrà disputato solo una volta, con la vittoria (una delle poche nella specialità) di Michael Walchhofer.
Andando indietro nel tempo, il 17 dicembre 2000, una delle giornate più trionfali che si ricordino per lo sci azzurro, con una tripletta storica nella discesa libera, allora disputata ancora sulla tradizionale pista Oreiller-Killy. Prima vittoria in CDM per Alessandro Fattori davanti a Kristian Ghedina e a Roland Fischnaller, che qui conquista il primo ed unico podio.
Dodici mesi dopo, stessa pista, la tragedia: Silvano Beltrametti, ragazzo promettente, si sta finalmente affermando in Coppa e sembra pronto al salto di qualità, come dimostra il podio ottenuto proprio in Val d'Isere nel supergigante. Il giorno dopo è in programma una discesa, il tempo da battere è quello del nostro Kurt Sulzenbacher (che a sorpresa sarà secondo alla fine di questa tremenda giornata), Beltrametti sta insidiando l'azzurro, poi una curva verso destra, l'errore che lo proietta fuori pista come un proiettile...e come un proiettile lascia un buco nelle reti (incredibilmente singole in quel punto), a lungo l'unica immagine che mostrano le tv, in attesa che lo svizzero venga tirato su dal bosco sottostante e in attesa dell'agghiacciante verdetto: paralisi. Difficile dire cosa sarebbe potuto essere senza quell'incidente, è abbastanza naturale pensare ad un parallelo con il connazionale Cuche, tenendo conto della differenza d'età e di talento tra i 2, entrambi elementi a favore di Beltrametti.
Ma la fine dello sportivo non corrisponde a quella dell'uomo, super impegnato nella sua Lenzerheide.
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Tornando alla stretta attualità, sabato e domenica si correrà solo nelle discipline tecniche
La pista è quella dei Mondiali del 2009, cui si faceva riferimento all'inizio, la stessa che vide il terzo trionfo olimpico di Tomba nel 92, al termine di una lotta serratissima con Marc Girardelli.
Nel 2008 la Face de Bellevarde ha battezzato Carlo Janka, che qui ha ottenuto la prima vittoria, preludio del trionfo mondiale sulla stessa pista 3 mesi dopo. La stagione successiva è stata la prima volta in Coppa del Mondo di Marcel Hirscher, fenomeno degli anni 10, capace anche l'anno scorso di staccare la concorrenza (Ligety compreso) di oltre un secondo. L'unico in grado di tenere l'austriaco l'anno scorso fu Alexis Pinturault, uscito a poche porte dalla fine, dopo aver trionfato il giorno prima in slalom.
Sabato slalom gigante (10 prima manche, 13 la seconda) Domenica slalom speciale (9,30 prima manche, 12,30 la seconda)
Mi fa piacere sapere notizie di Beltrametti, ragazzo sfortunato. Pure i ricordi descritti di un periodo vissuto al seguito di molte gare.
Val d'Isere è troppo fuori mano per andarci, ci limiteremo a gustare le discese in TV. Questa pista non la conosco d'inverno solo in estate (al seguito del ciclismo).
Bella La Vert di Chamonix in cui mi sono bloccata, sci ai piedi, sulla lastra di ghiaccio, sti mariti.......era galvanizzato dalle performanze di quei "kamikaze".
In realtà questi sproloqui permettono soprattutto a me di ricordare e aggiornarmi...
La storia di Beltrametti mi è rimasta impressa in modo particolare: la Rai trasmetteva lo sci a singhiozzo in quel periodo e una delle poche gare (forse la prima) di quello scorcio di stagione che veniva trasmessa era segnata dal dramma. In una stagione maledetta fin dall'estate, con l'incidente tremendo occorso a Hermann Maier e con quello assurdo e fatale che ha portato via Regine Cavagnoud durante un allenamento...
Un triste ricordo fu l'infortunio occorso al giovanissimo e talentuoso Leonardo David figlio di David Davide, già campione italiano. Lo conoscevo perchè ai tempi ero solita sciare a Gressoney La Trinitè. Il giovane morì dopo un lungo coma. Ricordo lo strazio dei genitori e della sorella.
Aria, la tua conoscenza diretta ti potrebbe rendere certamente più adatta a fare memoria (anche se mi rendo conto che possa essere doloroso ricordare), mi limito ad aggiungere un documentario grazie al quale ho conosciuto questa triste storia (in realtà ne cercavo un altro, curato da un grande amante dello sci e della montagna quale è Carlo Gobbo...)
E' questo? E' il documentario "La lunga notte di Leonardo" del 1980 realizzato da Carlo Gobbo con la collaborazione di Mario Cotelli.
Indispensabile il plug-in di videolan: http://get.videolan.org/vlc/2.1.2/win32/vlc-2.1.2-win32.exe Consigliati Google Chrome e Firefox. Attendere qualche istante per il caricamento (anche 20-30 sec).
Se la memoria non mi difetta, mi pare di ricordare di aver visto in diretta TV la tragedia e poi di aver seguito gli anni della malattia con le tante trasferte in giro per il mondo. Il miracolo non c'è stato.
Ho rivisto dai filmati personaggi di quel tempo, ahimè il tempo passa per tutti.
Ps. Quello fu un periodo sfigatissimo per lo sci italiano. Pochi anni dopo vi fu anche la tragedia di Bruno Noeckler che morì in un incidente in Nuova Zelanda col suo tecnico.
Della discesa maledetta che costò la vita a Ulrike Maier ho un ricordo indelebile benché fossi molto piccolo, magari ci tornerò quando la Coppa farà tappa a Garmisch.
Approfittando del giro a vuoto di Hirscher tra i pali stretti, domenica dei vecchietti, con Mario Matt e Patrick Thaler sul podio.
Mi è impossibile non tifare per Thaler, che si era annunciato nelle categorie giovanili con Benni Raich come possibile dominatore dello scorso decennio nelle discipline tecniche, e che invece a differenza dell'austriaco, benché altrettanto bello stilisticamente, è sempre stato nell'ombra. Agli sgoccioli della carriera è uno spettacolo vederlo costantemente davanti al vecchio avversario, come se questo potesse risarcirlo un briciolo dei risultati che non è riuscito a cogliere sinora. Al momento è lo slalomista più in palla tra gli azzurri, anche se qualche segnale di risveglio c'è anche da parte degli altri.
E Mario Matt torna al successo a 34 anni dopo tre stagioni dall'ultimo successo, confermandosi ancora dominatore nelle giornate di grazia. Una carriera a sprazzi la sua: esplosione precocissima, a 21 anni aveva già vinto a Kitzbuhel, Schladming e Campiglio, preludio al titolo mondiale di St. Anton, conquistato al fulmicotone sull'allora golden boy del Wunderteam, il già citato Raich, seguita da infortuni in serie, annate sfortunate con pochi alti e molti bassi. A inizio 2007, una vittoria contestatissima, a Wengen in supercombinata: l'austriaco è 34° dopo la manche di discesa e a rigore con l'inversione dei 30 partirebbe 34° in slalom. Tuttavia 4 rinunce (di cui un paio forzate dal team austriaco...) consentono a Matt di partire per primo, e su una pista ridotta ad acquitrino, nell'inverno più caldo che si ricordi, la rimonta incredibile riesce.
La vittoria scatena un mare di polemiche, fa cambiare il regolamento, ma comunque rilancia ad altissimi livelli Matt, che dopo un paio di podi dietro alla meteora Jens Byggmark, si presenta in palla come non gli accadeva da anni ai mondiali di Aare, dove domina infliggendo quasi 2" (1" per manche) al più vicino degli avversari, il nostro Moelgg.
In tutto ciò a Matt manca una coppa di specialità e soprattutto un podio olimpico. Non proseguo per non tirargliela.
E dopo due anni un altro Matt è tornato al successo dopo un paio d'anni, nello ski cross. Si tratta di Andreas, proprio il fratello minore di Mario. Andreas, oltre ad essersi laureato campione mondiale nel 2009, ha anche conquistato quella medaglia olimpica che al fratellone manca per ora.
Da notare fra l'altro la presenza di Audun Groenvold, per quasi 10 anni di Coppa del Mondo con risultati discreti, prima di passare alla specialità più giovane del freestyle (alla gara olimpica di Vancouver partecipava anche Daron Rahlves, uscito subito).
Tornando a sabato, solito gigante particolare a Val d'Isere, pieno di uscite, più simile ad un parallelo lungo, a suo modo spettacolare. Subito fuori Ligety e Svindal, via libera per Hirscher che dopo una prima manche un po' incerta domina nella seconda, beffando i francesi Pinturault, sostenuti da un gran tifo, e il tedesco Luitz, alla fine 3°, che un anno fa su questo pendio si era rivelato. Bene Nani e De Aliprandini, forse arriva per davvero il cambio generazionale anche in gigante.
Da segnalare anche nel week end la vittoria di Armin Zoeggeler a Park City e il terzo posto della coppia Costa-Pittin nella combinata nordica.
Diciamo, Aria, che dalle slalomiste italiane in questo momento ci si può aspettare poco; anzi, io vedo addirittura qualche segnale di risalita rispetto al debutto stagionale.
Su Marlies Schild nulla da dire se non , con la vittoria di ieri diventa la plurivincitrice in slalom di Coppa in coabitazione con Vreni Schneider. Il podio tutto in famiglia, sempre in slalom, l'avevamo invece già visto in un passato non troppo remoto, con Maria e Susanne Riesch. Poi stando sui fratelli, difficilmente sarebbero potuti salire sullo stesso podio, ma i Kostelic 10 anni fa hanno vinto una gara lo stesso giorno
Solito fine settimana italiano pre natalizio per lo sci, partendo con supergigante e discesa nei prossimi due giorni in Val Gardena
La pista di Kristian Ghedina, quella dove ha vinto 4 volte (record condiviso con Franz Klammer e Michael Walchhofer), quella dove nel dicembre 2001 ha vinto la sua ultima gara di Coppa...
...quella dove tre anni dopo è riuscito a ritagliarsi il ruolo di protagonista di giornata a discapito del vincitore grazie all'incursione in pista di un capriolo, diventato un simbolo degli ultimi anni di carriera dell'ampezzano...
...quella dove ha dato il suo addio al circo bianco, vestito come in occasione della prima vittoria in Coppa, oltre 15 anni prima
La gara di discesa, in virtù di condizioni meteo talvolta particolari, ha regalato esiti imprevedibili. Vent'anni fa la vittoria del lichtensteinese Markus Foser, approfittando della velocizzazione della pista dovuta all'irraggiamento nelle fasi avanzate della gara. Pista preferita la Saslong per Foser, che sfiorò il podio sempre in Gardena due anni dopo, in una carriera che a parte questi due piazzamenti, non è stata caratterizzata da altri risultati di rilievo.
Dieci anni dopo, al termine di una gara funestata da raffiche di vento che finiscono per falsare i valori in campo in maniera sensibile, è il tedesco Max Rauffer a trovare l'acuto
E avvicinandoci al presente siamo al 2012, gara segnata dal maltempo, dai rinvii, e alla fine mozzata. La neve fresca in pista favorisce alla grande i numeri alti, e alla fine la spunta lo statunistense Steven Nyman, che proprio qui nel 2006 ottenne l'unico altro successo della sua carriera.
Altra meteora in luce sulla Saslong fu Silvan Zurbriggen, sempre indecifrabile, nato slalomista, convertito con risultati a corrente alternata alla polivalenza, nel 2011 si inventò per un mese grande discesista, con la vittoria netta in Gardena e il secondo posto a Bormio. Prima e dopo, qualche buon risultato nelle combinate e per il resto l'oblio; l'esito della prima prova cronometrata farebbe quasi pensare ad un risveglio dell'eccentrico svizzero.
Per quanto riguarda i colori azzurri, poco da raccontare dopo le imprese di Ghedina, mentre meglio va pensando alla gara di supergigante (dove in altri tempi avrei visto benissimo Bode Miller), pensando al successo di Heel, al podio di Patrick Staudacher (miglior risultato in gare di Coppa del campione del mondo di Aare) e alla gara dell'anno scorso, con lo stesso Heel e Marsaglia sul podio. Qui la vittoria di Heel
Questo un breve riassunto della gara dell'anno scorso invece
Non parteciperà intanto al superg di domani (ed è in dubbio anche per la discesa) Dominik Paris, caduto nella prima sessione di prove ieri. Per fortuna solo una brutta botta
Supergigante venerdì alle 12,15, discesa sabato alla stessa ora.
Domani la discesa. Non ricordo il vincitore, qualche anno fa ero all'arrivo. Un gran salto mozzafiato e poi la planata al finish, spettacolare dal vivo, in TV non si vivono certi momenti.
Concordo a pieno, tutti gli eventi sportivi che ho seguito dal vivo per la verità sono stati tutt'altra cosa rispetto alla tv...in particolare non ho mai visto l'arrivo di una discesa (solo giganti e slalom, dove comunque la sensazione data dalla velocità è già notevole) e penso sia qualcosa di unico...
Eri troppo piccolo, forse. Nessuno ti portò a vedere il mondiale di sci 1997 al Sestriere? Pensa che sono stata intervistata in diretta da Bianco di Rai 3, però non lo sapevo fosse per la TV e sono andata a ruota...... libera. Anche qui si tratta di "memoria".
A Sestriere 97 andai a vedere il gigante maschile con la scuola elementare, con Tomba uscito proprio davanti a noi durante la prima manche...la seconda manche la vedemmo sulle gradinate, nel deserto Il giorno prima (martedì grasso mi pare) sarei dovuto andare a vedere con i miei il superg femminile (vinto dalla Kostner) ma ero influenzato e quindi andarono solo mio padre e mio fratello...
Peccato per il martedì, eravamo su per la settimana, magari ci saremmo conosciuti. Scherzo.
Che peccato per il salto porta di Fill all'arrivo. Mio marito, alla prima discesa aveva capito il trabocchetto e sperava che qualcuno avvisasse i nostri. L'arrivo di questa gara è brutto, è in un "buco". Tra l'altro dice che le "gobbe" sono state "spianate", che dici ti risulta. Lui la pista la conosce bene per averla fatta subito dopo la gara, e durante scendeva a bordo percorso sci ai piedi.....
E chi lo sa Aria? All'epoca ero un bimbo comunque, non mi riconosceresti ora Riguardo ad allora ero rimasto negativamente impressionato dal vuoto della seconda manche del gigante, dove usciti gli italiani (se non erro c'era ancora in ballo Matteo Nana, in evidenza in quell'annata ma indietro quel giorno), erano rimasti quattro gatti a vedere il finale di gara. Invece per la Kostner, ricorda sempre mio fratello, un delirio di gente...
Riguardo ad oggi sono riuscito a vedere pochino (in ufficio lo streaming rai lo vedo in slow motion ) quindi vedrò di aggiornarmi...ho visto Fill e poco prima anche Miller stare dentro con un numero dei suoi sempre nelle porte finali. Comunque per la Coppa Svindal è un osso durissimo...anche se si sa il mese decisivo è gennaio...e lì negli ultimi anni il norvegese ha sprecato tanto...contro Hirscher e prima anche contro Kostelic...