Questa Federazione sembra proprio da rifare alla radice.
Mentre gli oppositori, che in realtà sono semplicemente controllori, vengono deferiti e squalificati con pretesti subdoli (come avvenuto in Puglia, Lombardia, ecc.), c'è gente che nella Fci commette nefandezze al limite del penale senza che nessuno se ne preoccupi.
Dopo questa debacle mondiale e le mille schifezze emerse, forse sarebbe il caso di fare un radicale repulisti.
Oggi era girata questa notizia, ora confermata anche da Ciclismo Online.
Che gente da vomito!
http://www.ciclismo-online.it/index.php/80-fatti-e-misfatti/1955-sesso-in-cambio-di-gare-una-crcg-del-nord-italia-nella-bufera-per-vicende-a-luci-rosse
Sesso in cambio di gare, una CRCG del nord Italia nella bufera per vicende a luci rosse
Sesso in cambio di gare. A noi solo a sentire questo accostamento ci viene la pelle d’oca, perché non vogliamo pensare che ci possa essere una donna che decide di concedersi per essere designata ad una bella gara e soprattutto non vogliamo credere che ci possa essere un uomo costretto ad un simile “ricatto” per vedere soddisfatte le sue voglie.
Eppure è ciò che sembra essere accaduto in un comitato regionale del nord Italia con il componente di una CRCG che avrebbe molestato una giudice con la promessa di gare di un certo livello.
A sollevare il problema è stato il delegato provinciale dei commissari che avrebbe presentato al presidente del Comitato e della CRCG lettere e messaggi in cui questo componente avrebbe messo le sue proposte nero su bianco, citando come esempio un’altra giudice (con tanto di nome e cognome) che, a suo dire, l’avrebbe soddisfatto e che ora starebbe ricevendo belle designazioni.
Il presidente del Comitato ha deciso di lavarsene le mani dicendo che intervenire non rientra nelle sue competenze.
A noi questa vicenda sembra veramente assurda, eppure nel Comitato in questione, dopo la posizione assunta dal presidente, questa vicenda ha assunto una connotazione fortemente politica con alcuni consiglieri intenzionati a chiedere pubblicamente le dimissioni dell’intera commissione.
A nostro avviso, se le prove presentate dalla donna sono autentiche, come crediamo, quel componente di commissione dovrebbe essere immediatamente rimosso non solo per un motivo morale, ma anche e soprattutto perché lui stesso avrebbe ammesso che le designazioni avvengono non su criteri meritocratici, ma per altre ragioni.
Abbiamo deciso di tutelare la privacy di questo commissario poiché al momento è sposato e non vogliamo sostituirci agli organi preposti esponendolo sulla pubblica piazza. Nei prossimi giorni torneremo comunque a parlare di questa vicenda che assumerà, con tutta probabilità, una piega più penale che sportiva.
Mentre gli oppositori, che in realtà sono semplicemente controllori, vengono deferiti e squalificati con pretesti subdoli (come avvenuto in Puglia, Lombardia, ecc.), c'è gente che nella Fci commette nefandezze al limite del penale senza che nessuno se ne preoccupi.
Dopo questa debacle mondiale e le mille schifezze emerse, forse sarebbe il caso di fare un radicale repulisti.
Oggi era girata questa notizia, ora confermata anche da Ciclismo Online.
Che gente da vomito!
http://www.ciclismo-online.it/index.php/80-fatti-e-misfatti/1955-sesso-in-cambio-di-gare-una-crcg-del-nord-italia-nella-bufera-per-vicende-a-luci-rosse
Sesso in cambio di gare, una CRCG del nord Italia nella bufera per vicende a luci rosse
Sesso in cambio di gare. A noi solo a sentire questo accostamento ci viene la pelle d’oca, perché non vogliamo pensare che ci possa essere una donna che decide di concedersi per essere designata ad una bella gara e soprattutto non vogliamo credere che ci possa essere un uomo costretto ad un simile “ricatto” per vedere soddisfatte le sue voglie.
Eppure è ciò che sembra essere accaduto in un comitato regionale del nord Italia con il componente di una CRCG che avrebbe molestato una giudice con la promessa di gare di un certo livello.
A sollevare il problema è stato il delegato provinciale dei commissari che avrebbe presentato al presidente del Comitato e della CRCG lettere e messaggi in cui questo componente avrebbe messo le sue proposte nero su bianco, citando come esempio un’altra giudice (con tanto di nome e cognome) che, a suo dire, l’avrebbe soddisfatto e che ora starebbe ricevendo belle designazioni.
Il presidente del Comitato ha deciso di lavarsene le mani dicendo che intervenire non rientra nelle sue competenze.
A noi questa vicenda sembra veramente assurda, eppure nel Comitato in questione, dopo la posizione assunta dal presidente, questa vicenda ha assunto una connotazione fortemente politica con alcuni consiglieri intenzionati a chiedere pubblicamente le dimissioni dell’intera commissione.
A nostro avviso, se le prove presentate dalla donna sono autentiche, come crediamo, quel componente di commissione dovrebbe essere immediatamente rimosso non solo per un motivo morale, ma anche e soprattutto perché lui stesso avrebbe ammesso che le designazioni avvengono non su criteri meritocratici, ma per altre ragioni.
Abbiamo deciso di tutelare la privacy di questo commissario poiché al momento è sposato e non vogliamo sostituirci agli organi preposti esponendolo sulla pubblica piazza. Nei prossimi giorni torneremo comunque a parlare di questa vicenda che assumerà, con tutta probabilità, una piega più penale che sportiva.