Da BenoixRoberti Dom Set 01, 2013 1:21 am
La Vuelta rientra oggi nel comun denominatore. Si arriva in una delle zone di Spagna che da Franco ad oggi è rimasta immutata, in quella parte di Spagna che potrebbe essere stata ritagliata in uno stato del Messico settentrionale e paracadutata nella penisola iberica.
Siamo in una delle zone più povere, ma per non questo non affascinante. La polvere mossa dai venti caldi delle Sierre, le strade nel panorama lunare dell'Andalusia profonda, le vecchie case bianche in cui solo la segnaletica e le insegne degli esercizi commerciali ci ricordano di essere nel 2013. E' il fascino della Vuelta, che in questo aspetto di corsa pionieristica in paesaggi di nuova frontiera si differenzia dagli altri due GT.
Per la tappa odierna io vedo un solo favorito (sarebbero due, ma l'altro è in classifica - con la testa s'intende - e pare disinteressato ai suoi traguardi classici). Per me c'è solo Dani Moreno (che è pure in classifica, ma in primis cacciatore de etapas), se la seguente altimetria, come sembra, è fedele ad un traguardo ed un clichet tipici di questa edizione del GT iberico.
Quella rampetta al 17% all'ultimo chilometro sembra messa lì a suo uso e consumo.