Nato a Pontevedra il 3 agosto 1977. Passista scalatore. Professionista dal 2001 al 2010 con 12 vittorie.
Prima di passare prof, nel 2000, Oscar non era un grande dilettante, ma uno che cresceva anno su anno. Uno versatile, che non disdegnava nemmeno il fuoristrada, tanto è vero che nel 1998, aveva vinto il Titolo Nazionale di ciclocross. Da prof, colse il primo centro nella 5a tappa della Settimana Catalana. L'anno seguente, vinse la 6a tappa del Tour de Suisse, mentre nel 2004, vinse la Classica delle Alpi e arrivò 10° al Tour de France, un piazzamento che, nella corsa, gli diverrà negli anni quasi gemello. Nel 2005, prima della stagione su strada, tornò un poco all’antico amore verso il ciclocross e, nella specialità, vinse il GP di Mos. Sull’asfalto colse il Prologo (è sempre stato più che discreto a cronometro, molto bravo in quelle brevi) del Tour de Romandie, indi, in estate, nella Grande Boucle, vinse la tappa di Pau, che comprendeva la scalata all’Aubisque. A Parigi chiuse 10°. Dopo una primavera tribolata per qualche guaio fisico di troppo, si presentò bel 2006 al Tour de France, senza particolari aspirazioni, se non quelle di migliorare il piazzamento finale. L’11a frazione, il tappone pirenaico, gli fu indigesto, al punto che arrivò 54°, con un ritardo di 26’26” dal gruppo dei migliori, avente Floyd Landis in Maglia Gialla. Due tappe dopo, nella frazione che si concludeva a Montelimar, non avendo più nulla da perdere, contro la sua natura di regolarista, si lanciò con altri quattro in una cosiddetta "fuga bidone", lasciata arrivare fino al traguardo. Sulla linea fu preceduto dal tedesco Voigt, ma conquistò la Maglia Gialla, perché il grosso arrivò con un ritardo di 29’57”. Mantenne la testa della classifica per due tappe fino all’Alpe d'Huez, dove fu costretto a cederla a Landis per soli 10”. Il giorno dopo però, nel tappone alpino che si concludeva a La Toussuire, l’americano andò in crisi, mentre Pereiro si difese benissimo e tornò in Giallo con un 1’50” sul connazionale Carlos Sastre. Nella tappa seguente, l’ultima di salita che si concludeva a Morzine con la scalata finale dello Joux Plane, Landis attaccò, riuscendo ad arrivare al traguardo con oltre 5’ su Sastre e più di 7’ su Pereiro. Sul “foglio giallo” di Morzine Oscar era ancora al comando con 10” su Sastre e 30” su Landis, ma c’era ancora la crono di Montceau les Mines. Qui, come da pronostico, Landis conquistò la “Gialla”, che terrà fino a Parigi, con Pereiro 2° a 57”. Il verdetto sull’asfalto, fu però stravolto dalla positività dell’americano al testosterone e, dopo un lungo iter di ricorsi, il 20 settembre 2007, Pereiro fu dichiarato ufficialmente vincitore. Dopo il Tour, a fine anno, vinse i Criterium di Vitoria e Ciutat de L’Hospitalet, Nel 2007 chiuse ancora la Grande Boucle 10°, e vinse la cronosquadre del Catalogna. Al Tour 2008, corso come spalla di Valverde, nella 15a tappa, sulla discesa del Colle dell’Agnello, fu vittima d’una caduta che poteva essere gravissima. Fortunatamente, riportò solo la frattura di omero e spalla. Nel 2009, dopo aver vinto la Cronosquadre del “Mediterraneo”, capì che pure come gregario era alla frutta, ed a fine stagione 2010, si ritirò. Un buon corridore, un Walkowiak moderno che, nel dopo carriera, come semplice commentatore, ha fatto vedere le cose migliori che si possono cercare nel modesto pedale di questi tempi: una dose di ipocrisia inferiore alla norma e attributi rari in considerazione del piattume al più d’ignavia, insistente fra i colleghi pedalatori.
Maurizio Ricci detto "Morris"