Nato il 7 agosto 1960 a Oterleek, nell’Olanda del nord. Professionista dal 1982 al 1995 con 37 vittorie.
I suoi inizi furono abbastanza curiosi. Da dilettante, infatti, Steven Rooks, non era per nulla un vincente. Soffriva la tanta pianura della sua terra dove un filiforme leggerissimo come lui, già amante della salita, si trovava sempre ad inseguire. Ma nelle corse sulle Ardenne del Brabante settentrionale, Steven era là, fra i primi, a battagliare e mettere in croce tanti avversari. Pochi successi dunque, ma quelle prestazioni sui muri, incuriosirono non poco Peter Post che, il 20 maggio del 1982, quando Rooks aveva 21 anni e 9 mesi, lo fece esordire nei prof, all’interno della sua blasonata Ti-Raleigh. L’apprendistato di Steven, produsse poche tangibilità ed a fine anno, fu lo stesso Post a destinarlo ad una formazione con programmi più adatti ad un ciclista come Rooks. Ma quella scelta, nel 1983, si dimostrerà inopportuna. Già, perché nella stagione, Steven, inserito nella francese “Sem-France Loire”, del vulcanico Jean De Gribaldy, diretta dal mitico “Briek” Schotte, ed avente capitano l’irlandese Sean Kelly, si mostrò subito come un tipo destinato a non passare inosservato. Il 20 febbraio, vinse la tappa del Giro del Mediterraneo che si concludeva sul Mont Faron, staccando nel finale addirtitura Joop Zoetemelk, chiudendo poi 3° la corsa. Quattro settimane dopo, ripeté quel piazzamento nella prestigiosa Parigi Nizza, vinta dal compagno Kelly. Vinse poi il GP Kamerik, battendo ancora Zoetemelk e si presentò alla Liegi-Bastogne-Liegi convintissimo di sé. E non mancò. Contrariamente alle attese dei più, lui a poco più di 22 anni, andò a vincere in solitudine la prestigiosa Doyenne. Post, rimasto di stucco, iniziò a mangiarsi le dita e lo rivolle a suon di quattrini con sé alla “Panasonic”, proponendogli un contratto biennale. Non poteva farselo scappare un’altra volta. Negli anni successivi col connazionale Gert-Jan Theunisse, amico e compagno di squadra, fu tra i protagonisti al Tour de France. Nell'edizione ‘88, in cui avrebbe dovuto correre come gregario di Lemond, poi assente perché infortunato, vinse la Maglia a Pois dei GPM, primo olandese a riuscirvi, aggiudicandosi anche il 2° posto finale, dietro a Pedro Delgado e vincendo la tappa con arrivo sulla mitica Alpe d'Huez. Altre due volte si piazzò nei primi 10 alla Grande Boucle, 9° nel 1986 e settimo nel 1989, quando ottenne un'altra vittoria di tappa. Corridore completo, diede comunque il meglio di sé nelle gare di un giorno. Dopo la “Liegi”, nel 1986 trionfò nella classica di casa, l'Amstel Gold Race, mentre nel 1988 si impose Campionato di Zurigo. Non riuscì mai a vincere un campionato del mondo su strada: si piazzò 2°, alle spalle di Gianni Bugno, nel 1991 a Stoccarda, 4° nel 1989 a Chambéry e 5° nel 1992 a Benidorm. Fu, invece, due volte campione nazionale olandese, nel ‘91 e nel ‘94, battendo in entrambe le occasioni l'amico Theunisse.
Maurizio Ricci detto "Morris"