Nato a Kleinlutzel il 2 agosto 1916, deceduto a Dornach il 9 aprile 2009. Passista veloce. Professionista dal 1937 al 1947 con 9 vittorie.
Doveva diventare un grande campione, perlomeno erano queste le speranze degli appassionati svizzeri, orfani da anni di Egg e Suter e sempre alla ricerca di qualcuno in grado di sostituirli. Edgar Buchwalder, più giovane di due anni rispetto al fratello Werner, ben presto passato al professionismo, ma senza alimentare pronostici per il non eccessivo talento (che poi per la storia, relativamente al ciclismo professionistico, non sarà tanto distante dal fratellino), era uno su cui scommettere, perché sembrava possedere i colpi dei campioni: bella pedata, buona tenuta in montagna e un bellissimo spunto veloce. E da dilettante Edgar fece proprio benissimo. Nel 1935, a 19 anni, vinse il Campionato svizzero e chiuse 4° il Mondiale. Ben superiore fu l’anno seguente, quando conquistò l’argento nella prova a squadre alle Olimpiadi di Berlino, chiuse 11° la prova si strada fino ad esplodere, dominando i Campionati Mondiali di Berna, con un assolo da corridore di razza. Ma nel 1937, fra i prof, la musica cambiò. L’esordio lo vide piazzarsi, dimostrandosi fra i migliori elvetici, ma tutto questo, nell’osservatorio dei “quattro cantoni”, era considerato prevedibile e scontato. Anche i successi nei GP di Nuefchate, di Oftringer e di Chaffouse, avvenuti nel 1938, non evitarono una crescente delusione: Edgar faticava ad emergere al cospetto dei migliori e stava diventando troppo svizzerocentrico. Poco disponibile ad uscire dai confini che, nel 1939, iniziarono a farsi bollenti per motivoi superiori allo sport, aggiunse al suo curriculum in quella stagione, i successi nella tappa di Murten al Tour de Suisse e il Criterium di La Chaux de Fonds, il 3° posto nel Giro del Nord Ovest e solo il 9° ai Campionati nazionali. L’inizio del conflitto isolò il ciclismo svizzero, nonché le gare internazionali, ed Edgard Buchwalder vinse nel ‘40 il Titolo Nazionale su strada. Seguì un ’41 molto grigio, ed un ritorno con tanto di riconquista di Titolo su strada, nel ’42. Una stagione da considerarsi la migliore della sua carriera, perché s’aggiudicò pure la 5a tappa del Tour de Suisse e, soprattutto, il Tour del Nord Ovest. Fu questa la sua ultima vittoria e dopo altri due anni d’attività, ma anonimi per risultanze, chiuse col ciclismo.
Maurizio Ricci detto "Morris"