Nato a Courtrai il 22 agosto 1898, deceduto a Luigne il 2 marzo 1985. Professionista dal 1924 al 1930 con 3 vittorie all’attivo.
Le pochissime vittorie, non devono trarre in inganno, Omer Huyse era uno di quei corridori che ha pagato fortemente l’epoca in cui ha corso, fatta di precarietà, pochi mezzi e dove la sfortuna giocava ruoli ancor più decisivi. Ma era forte, resistente, generoso e bravo in salita: uno di quelli che solo una dozzina d’anni dopo, avrebbe potuto divenire spalla a caratteri evidenti nel romanzo del pedale. Nella storia però, il buon Huyse vi è entrato ugualmente, per aver vinto, nel 1924, la 5a tappa del Tour de France, la Les Sables d'Olonne – Bayonne, di 484 chilometri, la più lunga mai corsa nella “Regina” delle corse a tappe.
Ma la forza di Omer in quel Tour, non si esaurì nella frazione vinta. Combatté, nella scarsa assistenza che poteva avere un isolato, ovvero in chi era stato inserito nell’elenco dei 2a classe, o fra i Touristes-routiers, chiudendo la Grande Boucle al 9° posto assoluto, ma aggiungendovi un’altra vittoria, quella appunto degli “isolati”. E dire che durante le ultime tappe di quel Tour, alle sofferenze della corsa s’aggiunse quella atroce della morte della ventunenne moglie in Belgio. Anche nei due anni seguenti fu un protagonista della Grande Boucle: non vinse tappe, spesso per sfortuna, ma illuminò il suo ruolino, passando primo su grandi montagne come il Tourmalet e l’Aspin nel ’25 (chiuse il Tour al 7° posto); sul mitico Galibier e sull’Aravis nel ’26 (chiuse la Grande Boucle, 13°). Poi, un grosso infortunio ad una mano lo frenò, spingendolo al ritiro definitivo nel 1930. Aldilà dei bei Tour, nel suo palmares c’è la vittoria nel Giro del Belgio del ’23 (la gara che lo lanciò), il 3° nella Parigi Arras (’23), il 2° nella Parigi Menon (’25) ed il 5° nel Giro dei Paesi Baschi (’26).
Maurizio Ricci detto "Morris"