Nato a Schoten l’8 febbraio 1902, deceduto a Merksem il 14 febbraio 1988. Professionista dal 1924 al 1936 con 9 vittorie all’attivo.
I suoi esordi furono da campione ed a lungo si pensò a lui co-me ad un futuro vincitore del Tour de France. Non è stato così, ed i motivi sono per una parte spiegabili, mentre l’altra fa parte di quella sfera di “perché” e di richiami personali che ogni atleta di ogni epoca si porta presso e che non sempre l’osservatorio ha l’accortezza di non invadere. Di sicuro, August Verdyck non possedeva un grande recupero e lo ha dimostrato non sorreggendo con la continuità, spesso anche nella singola giornata, gli acuti partoriti dal suo estro. Non è un caso, infatti, che nelle tappe di quella Grande Boucle, che doveva essere il suo palcoscenico ideale, sia passato solitario in testa su grandi montagne come l’Allos nel 1925 e sul leggendario Galibier nel 1928, senza poi vincere quelle frazioni, ma andando addirittura incontro a cotte notevoli.
Eppure, agli esordi nell’elite, a 22 anni nel 1924, si dimostrò forte, volitivo e grintoso, vincendo la Parigi Nantes con 29’ sul secondo, ed il Giro del Belgio degli indipendenti. L’anno seguente fu ancora più bravo, rivincendo la Parigi-Nantes, il Giro a tappe dei Paesi Baschi ed una frazione dello stesso, una tappa del Giro del Belgio che chiuse 3°, finendo poi 2° nel Campionato Nazionale e 4° nella Parigi Bruxelles. Al Tour de France il suo ruolino d’esordio fu davvero da grande speranza: chiuse 8° a Parigi, dopo una decina di piazzamenti nei dieci di tappa dei quali il migliore fu il posto d’onore conquistato nella frazione di Bayonne, battuto in volata da Bottecchia. Poi, dal 1926, iniziò il declino, nonostante i successi a Zwijndrecht nel ’28, nel GP Timbre Vert nel ’29 e a Wilrijk nel ’31, nonché qualche piazzamento di nota come il 5° posto nella Liegi- Bastogne-Liegi del ’32.
Maurizio Ricci detto "Morris"