Nato a Candiana (Padova) l’11 aprile 1944. Passista scalatore, alto m. 1,69 per kg. 67/68. Professionista dal 1969 al 1977 con una vittoria.
Giovanissimo, si trasferì con la famiglia a Mornago, nel varesotto, dove è cresciuto ed ancora oggi vive (gestisce un negozio di articoli sportivi). Iniziò a correre nel 1960. La sua crescita fu costante e, come è giusto che sia, proprio fra i dilettanti, diede i maggiori segni di facoltà notevoli per le corse dure ed a tappe in particolare. Fra le 38 vittorie collezionate prima del passaggio nell’elite del ciclismo, vestendo le maglie della Malnatese, della Cedratese e del Velo Club Varese Ganna, spiccano quelle di un 1967 davvero stellare.
Vinse il durissimo Giro della Val d'Aosta e finì settimo il Tour de l'Avenir, dopo essere stato maglia gialla ed aver vinto le due tappe pirenaiche. La ferma olimpica gli impedì il passaggio immediato fra i prof e, come per tanti altri, quell’anno in più, pesò anche su Arturo. Nel 1969, infatti, esordì bene con la Molteni nell’elite, concludendo 8° ma da protagonista la Tirreno Adriatico e vincendo la tappa di Diekirch nel Giro di Lussemburgo, chiuso poi al 14° posto. Di lì, una lenta involuzione che lo portò al ruolo di spalla e di gregario. Un risveglio personale nel ’71, quando, in maglia GBC, colse i terzi posti nel Giro delle Marche e nel Giro di Toscana, poi il ruolo sempre più peculiare di spalla nella Dreher, nella Brooklyn e nella Furzi. Nel 1976 e ’77, i due ultimi anni di carriera, col ritorno in GBC e poi in Bianchi si dedicò con ottimi risultati al ciclocross: è stato vicecampione italiano nel 1976, ed a partecipato con la nazionale ai Mondiali.
Maurizio Ricci detto "Morris"