Nato a Carabanchel il 5 luglio 1960. Scalatore. Professionista dal 1980 al 1993 con 27 vittorie.
Scalatore dal passo elegante e leggero, puntuale ogni anno ad evidenziare almeno un acuto di classe. Forse il miglior grimpeur, assieme a Marino Lejarreta, del primo lustro degli anni ottanta. Difficile dire in cosa abbia mancato, visto che la sua carriera non è nelle bocche di molti. Eppure le sue vittorie erano perle, colte quasi sempre in solitudine e tutte con una evidente dimostrazione di superiorità. Per chi scrive, una delle più belle figure degli anni ottanta, al pari dell’oggi il periodo giudicato meno prodigo d’amore, dell’intera storia ciclistica. Iniziò a correre ad undici anni ed a diciannove, nel 1980, era già professionista vincente (5a tappa del Giro di Germania), nonché componente della squadra spagnola ai Mondiali di Sallanches. Non esplose mai, ma è sempre stato presente nelle fasi più importanti del terreno che gli si addiceva, ovvero la salita. La sua naturalezza e la classe che pure possedeva, l’han poi portato a correre ed a concludere piuttosto bene, per due anni consecutivamente, il 1990 e il 1991, le tre più importanti manifestazioni a tappe. Nel ’90: 33° alla Vuelta, 11° al Giro e 6° al Tour. Nel ’91: 11° alla Vuelta, 10° al Giro e 11° al Tour. Un record passato inosservato, ma che significa tanto. Nel complesso ha partecipato in 14 anni di carriera professionistica a 14 edizioni della Vuelta di Spagna, a 7 Giro d’Italia ed a 6 Tour de France, nonché a 6 Mondiali. Le sue perle sono le 7 vittorie di tappa ottenute a Tour (4) e Giro (3). In Francia vinse: la St-Etienne-Aurillac nel 1985, in solitudine dopo aver scalato il Col de Peyrol, con 9’51 di vantaggio; la Gap- Serre Chevalier in solitudine dopo aver scalato Vars, Izoard e Granon con 6’26” di distacco; la La Plange-Morzine, nel 1987, in solitudine, dopo aver scalato Aravis, Colombiere e Joux Plane, con 43” di anticipo; la Villard de Lans- St-Etienne, in volata su quattro compagni di fuga. Al giro d’Italia vinse: la Terni-Vasto, nel 1983, in solitudine con 23” di vantaggio; la Sala Consilina-Vesuvio, nel 1990, in solitudine con 26” di distacco; la Savigliano-Sestriere, nel 1991, in volata accumulando 1” su 4 compagni di fuga sgranati. Fra le sue altre vittorie, non su singole tappe vanno segnalate quelle finali nella Vuelta a Andalucía nel 1983 e nel 1990 e la Vuelta a La Rioja nel 1983.
Maurizio Ricci detto "Morris"