Nato il 25 aprile a Saint Quen (Francia) e morto a Sainte Margherite (Francia) il 31 ottobre 1932. Il pioniere per eccellenza del ciclismo francese. Furbo, scaltro sulla bici e signorile nel portamento fuori dal ciclismo, imperversò letteralmente nel lustro che va dal 1888 al ’93. Baffi in perfetto stile d’epoca, a manubrio, calzoni alla zuava, mulinava i pedali di quelle bici rudimentali, con una velocità ed una resistenza che lo portarono ben presto alla notorietà e alla fantasia popolare. Correva dappertutto, secondo lo schema di quei tempi, ma erano le gare di estrema durata le predilette. La Parigi Brest Parigi, rappresenta la “chicca” del suo eccellente palmares. Fu una vittoria colta con l’aggiunta di una componente determinante: la sua incredibile capacità di fermare il tempo, dimenticando la fatica e la stanchezza, fino al raggiungimento dell’obiettivo. Infatti, a 300 chilometri dal traguardo, il connazionale Jiel-Laval, poi secondo classificato, lo precedeva di un paio d’ore, ma si fermò a riposare, convinto che, primo o poi, anche Terront lo facesse. Invece, il formidabile Charles, soprannominato “L’uomo corridore”, non si fermò e alla fine lo anticipò di ben 9 ore. All’attivo del baffuto di Saint Quen, anche due Campionati di Francia dei 100 chilometri, nel 1888 e nel 1889. Nel 1892 poi, il connazionale Jean Marie Corre, che alla Parigi Brest Parigi dell’anno prima, era giunto quarto ad un giorno di distacco, lo sfidò, in un memorabile confronto sui 1000 chilometri, dietro allenatori umani (40 per ciascuno), al Velodromo d'Hiver di Parigi. Fu una battaglia incredibile. I due dovevano correre almeno 24 ore senza soste di riposo, come da meta classica dell’epoca, ma mentre Corre, ogni tanto, si fermava per fare i suoi bisognini, Terront continuò imperterrito a pedalare, facendo pipì all’interno di una camera d’aria, chiusa da una parte, ed ovviamente tagliata, che si faceva passare al volo e che poi restituiva al giro successivo. Vinse la sfida naturalmente. Nel palmares di Charles, anche quattro Sei Giorni, ed una serie di record sia su strada che su pista. Da notare che su strada, in 24 ore, percorse 546 km e 327 metri nel 1889, mentre nel 1892, fra il 6 e l'8 settembre, coprì i 1000 km da Parigi a Brest ad Alencon, ad una media assai superiore, rispetto a quella della sua vittoria nella classica Parigi-Brest-Parigi, dell’anno precedente. In Francia, l’agnomen Terront, significa….ciclismo.
Maurizio Ricci detto "Morris"