Nato a Parigi (Francia) il 13 giugno 1922 e morto a Migennes (Francia) il 4 marzo 1972. Passista veloce alto 1,68 m. per 67 kg. Professionista dal 1946 al 1958 con 21 vittorie.
Lo chiamavano "il tignoso" per la caparbietà con la quale inseguiva la vittoria. Diot era un velocista, ma, soprattutto, un tipo originale. Una prova? Dopo aver colto il secondo posto alle spalle di Fausto Coppi nella Parigi-Roubaix del 1950, disse: "Oggi ho vinto io, perché Coppi era davvero troppo forte, fuori concorso". I successi più prestigiosi di Diot, furono la Parigi-Bruxelles del '49 e, due anni dopo, l’ultima edizione della Parigi-Brest-Parigi aperta ai professionisti. Partecipò a sei Tour de France, ma si ritirò 4 volte, vinse una tappa nell'edizione del '47. Fra le altre vittorie conquistate (una ventina in tutto), spiccano: il Tour della Manica, il GP d’Esperaza, il GP Catox, il GP de l’Echo d’Oran, il GP du Pneumatique, una tappa alla Parigi Nizza, il Tour de Loiret e due tappe del Giro d’Europa. Notevoli i suoi piazzamenti di prestigio, in particolare nella Bordeaux-Parigi (due volte secondo ed una terzo) e nella Liegi Bastogne Liegi (una volta secondo). Chiuse la carriera nel 1958. Il personaggio Diot, era un autentico guascone e, per quanto si dedicasse al ciclismo con sufficienti attenzioni, una notorietà la deve anche alle sue imprese extrasportive, soprattutto quelle notturne da rubacuori, nonché alla sua mania delle sfide a braccio di ferro. In carriera ha corso da compagno di squadra di autentici campioni, come Schotte, Maes, Van Steenbergen, Koblet, Kubler, Darrigade. Appesa la bicicletta al chiodo, iniziò una attività di falegname-ebanista a Migennes. Morì tragicamente nel '72, travolto da un’automobile davanti alla sua abitazione-laboratorio. Anche i suoi figli, Maurice e Francois, sono stati ciclisti di buon livello, ma fra i dilettanti.
Maurizio Ricci detto "Morris"