Nato a Hoogerheide il 17 giugno 1959, professionista dal 1981 al 2000 con 102 vittorie su strada. Questo è un corridore verso il quale bisogna inchinarsi, per due motivi: ha saputo lavorare per mantenersi ai vertici, pur non avendo come passista le doti dei grandissimi passisti, e, come ruota veloce, il rush che consente di avere una riserva inesauribile di possibilità. Eppure, Van der Poel s'è fatto gran corridore su strada e, per finire, la sua capacità di testimoniarsi sul mezzo bicicletta, gli ha donato un altro capitolo grandioso, eleggendolo a formidabile ciclocrossista. Questi sono fattori di classe, certo ricercata, studiata con la fatica, messa assieme con l'intelligenza, ma si tratta di classe, anche perché pedalava molto bene, e ci si deve inchinare. Qualcuno, visti gli inizi più che ottimi fra i prof, pensava ad un predestinato, in realtà non poteva essere così, proprio perché lui doveva lavorare e se si concedeva qualche libertà d'attenzione, anche il rendimento calava. In altre parole, quei qualcuno han speso parole di troppo circa una mezza delusione, ma sbagliano, così come sono in errore quando sostengono che nelle corse a tappe, non abbia mai raggiunto la maturità per rimanere concentrato, quando la realtà si muoveva su un recupero non eccellente: in altri termini non aveva il motore superiore dei grandi corridori da GT. Per questi motivi, Adrie, è per me il corridore colpevolmente più sottostimato dell'ultimo ventennio del secolo scorso. Meritava attenzioni e studi, invece è passato con troppa sufficienza d'osservazione e nemmeno le prodezze che ha compiuto, sono riuscite a far riflettere.
Dal suo palmares che, personalmente, vedo straordinario, emergono: il Campionato di Zurigo '82, il Gran Premio Scherens e il Gran Premio di Putte Kapellen '83; Draai Van de Kaai - Roosendaal '84; il Gran Premio di Cannes, la Freccia del Brabante, G.P. d'Isbergues, G.P. della Schelda, Clasica di San Sebastian, Parigi-Bruxelles nel 1985; Giro delle Fiandre, G.P. Putte Kapellen nell'86, Campionato d'Olanda, G.P, d'Argovia a Gippingen, G.P.Fourmies, G.P. d'Autunno (Creteil-Chaville), Giro del Piemonte e, per la terza volta, il G.P. Putte Kapellen nel 1987; Etoile de Bessèges, Herald Sun Tour, Liegi-Bastogne-Liegi nell'88; Amstel Gold Race e, per la seconda volta, il G.P. d'Argovia a Gippingen, nel 1990; indi, Hengelo - Nacht van Hengelo '92, Ronde van Made '93, Zomergem-Adinkerke '94, Beveren-Waas '95. A questo lungo elenco, vanno aggiunte tappe in tutte le più grandi manifestazioni di tal tipo, esclusa la Vuelta. Numerosi pure i piazzamenti d'onore nelle maggiori classiche: a cominciare dal secondo posto nel Campionato del mondo '83 alle spalle di Lemond.
Altra carriera di gran pregio, come detto, nel ciclocross, dove fu Campione del mondo nel 1996, e, nel '97, gli riuscì la straordinaria impresa di vincere Coppa del Mondo e Superprestige. L’anima ciclistica di Adri, è davvero tanto nella sua famiglia. Ha dapprima corso col fratello minore Jacques, che non lo valeva di certo, anche se è stato professionista per sette anni. Poi, s’è innamorato di Corinne, francese, figlia del grande Raymond Poulidor, che è divenuta sua moglie. Dal loro matrimonio, la tradizione ciclistica anche stellare, sta proseguendo attraverso David, classe 1992, ottimo ciclocrossista e, soprattutto, con l’autentico fenomeno del fuoristrada, ovvero il loro figlio minore, Mathieu, giunto, a venti anni, al Titolo Mondiale Assoluto di Ciclocross. Trattasi dell’iridato più giovane della storia del cross. Mathieu ha uno spessore incredibile, che, se vorrà, potrà allargare alla strada, proprio come il grandissimo padre Adri.
Maurizio Ricci detto "Morris"