Nato a Bunne (Olanda) il 14 giugno 1949. Velocista. Professionista dal 1973 al 1984 e nel 1986 con 7 vittorie.
Con questo corridore ci troviamo di fronte ad un altro delle centinaia e centinaia che da dilettanti promettevano chissà che cosa, per poi divenire, da professionisti, dei comprimari o addirittura degli anonimi. Jan Aling non ha mai incassato la delusione e come tanti altri ha continuato a correre con la speranza di esplodere, anche quando la logica diceva di smettere. Giunse addirittura, dopo un anno di stop, a provare, trentasettenne, il ciclocross. Da dilettante nel 1967, conquistò il Titolo di Campione nazionale su strada, praticamente agli esordi, in virtù di uno spunto veloce straordinario. Rivinse un Titolo nazionale fra i militari nel 1970, ma le porte del professionismo non le aprì all’indomani del nuovo successo, preferendo far collezione di traguardi fra i cosiddetti puri. Erano però centri per lo più piatti, anche perché si trovò a dover far fronte ad un gigante della categoria come Fedor Den Hertog che, nelle corse solo un tantino più impegnative, dominava da par suo. Con la fama di sprinter destinato a diventare un cacciatore di traguardi, passò professionista ad agosto 1974, già venticinquenne. Da subito, i criterium che dovevano esaltare le sue doti in volata, non lo videro vincente, ma piazzato e per quasi tre anni, aspettò quelle vittorie che giunsero solo nel 1976, quando s’aggiudicò i criterium di Weert e di Schijndel e la discretamente importante, anche se poi troppo breve, Ronde van de Jisselmonding. Sembrava lanciato, perlomeno verso traguardi minori, ma nel ’77, a parte il Titolo Nazionale per club a cronometro, ed il 10° posto nel Giro del Belgio, dove comunque limò tutto il possibile, senza mai dare segni di vitalità, non si vide mai. Nel 1978, la sua miglior stagione coi successi nei criterium di Hengelo e di Zwijnaarde, nonché, soprattutto, il GP Frans Verbeeck. Poi, un 1979 denso di piazzamenti comunque di secondo piano, ed in numero minore anche nei due anni successivi. Continuò fino al 1984 da anonimo, quindi un ritorno nel ciclocross, nel 1986, dove riuscì a cogliere un 3° posto nella gara valevole per il Titolo olandese.
Maurizio Ricci detto “Morris”