Da BenoixRoberti Lun Giu 29, 2015 9:45 am
Quando ero piccolo mi arrabbiavo a sentire mio padre ed i suoi coetanei a sottovalutare (alcuni pure a disprezzare) il ciclismo femminile. Poi arrivò la Canins, Connie Carpenter, l'innominabile eterna e di seguito Chiappa, Bonanomi ... Vos, Elisa.
Oggi il ciclismo femminile è una cosa seria, anzi un vero spettacolo (non di rado superiore a quello maschile, es. recente Women's Tour con gare molto combattute).
Un'altra delle dicerie di un tempo affermava che il ciclismo faceva male alle donne, alla loro femminilità ... e le rendeva bruttine (gambe grosse, ecc.).
La miglior risposta è il podio messicano. E va detto che sono in tenuta sportiva e non in assetto di "guerra".
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