In rosso alcune piccole repliche al Profeta della Sventura nel Ciclismo.
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Pantani, dopo quella morte speculazione infinitaPantani, PRIMA DI quella morte speculazione infinita (La tua!)3 - AGOSTO - 2014
COMMENTI SATRAPIRICI Avevo fatto un patto con me stesso, in nome dell’amicizia che mi ha legato per breve tempo a Marco Pantani, e cioè che non avrei più scritto un rigo su di lui e sulle sue tragiche vicende.
Amicizia?! Breve tempo sì. Credo giusto il tempo di conoscerti.Se uno non è leale con se stesso, immaginarsi con gli altri. Promessa da coccodrillo alquanto patetica.Pur conoscendo la sua storia nei minimi particolari non ritenevo di dover puntualizzare fatti e situazioni; proprio per rispetto di un uomo che ha comunque pagato il prezzo più alto.
Rispetto? Ma evidentemente non c‘è pace sotto gli ulivi.
Ci voleva lui a portare la pace.E, con la riapertura d’ufficio dell’inchiesta sulla morte, riecco Pantani pronto ad essere di nuovo immolato sull’altare della cronaca. Quella più bieca e nera che allunga un triste velo di grigio sull’ immagine dell’uomo e dell’atleta, comunque rimasto profondamente nel cuore di molti appassionati e tifosi.
Ci volevi tu per aggiungere il marrone. Nooo cosa hai capito? Pensavo alla bile.Un atto dovuto da parte dei magistrati dopo l’esposto dei genitori e l’accurata perizia dell’avvocato di parte che ipotizza l’omicidio. Diciamo subito che se ci sono dubbi (e ce ne sono) sulle circostanze di questa tragedia è doveroso andare fino in fondo. Anche se il cammino delle indagini, a dieci anni di distanza dai fatti, risulta piuttosto difficile.
ROSICANTE MENAGRAMO.Ma, più in generale, sembra arrivato il momento di fare un minimo di chiarezza.
Contraddizione evidente con l'osservazione appena precedente Fate chiarezza, ma è difficile, fate chiarezza, ma è difficile, fate ch... difficile ... Per lunghissimi dieci anni l’informazione (specie la tv di stato) ha contribuito a mistificare un dramma che è e resta umano prima ancora che sportivo. Pantani trasformato in un eroe. Pantani campione, esempio da seguire e imitare.
Meglio un figlio drogato che un figlio diffamatore professionista e avvoltoioPantani vittima di chissà quale complotto. Pantani “capro espiatorio” di una realtà che invece tutti conosciamo, purtroppo. E cioè la realtà di un ciclismo all’epoca stradopato che ha tradito la passione degli spettatori propinando uno “spettacolo” al di fuori e al di sopra di ogni umana credibilità.
L'umana credibilità che tu non avrai mai e poi con il tuo pseudo-giornalismo altrettanto stradopato ...In compenso c'è chi non tradisce mai la passione dei suoi fans assetati di maldicenze su questo o quel ciclista.Quel "capro espiatorio" costruito dai cazzari ti fa comodo per ridicolizzare le ben più consistenti documentazioni emerse nel tempo. Come Jack Obbo per il suo Kazzenger ha bisogno delle scie chimiche e degli alieni, tu hai bisogno del "capro espiatorio" dei cazzari.Pantani faceva sognare e del sogno in questa dannata società c’è fame come dell’aria, dell’acqua, del pane. Lui incarnava l’attacco, il successo, la botta vincente. Quello che tanti “travet” covano nell’intimo. Il “come” poco importava.
Il come importa poco anche nel giornalaismo stradopato, quello che però provoca solo incubi.Quanti erano in grado di capire, o volevano capire il “come”? E forse poco importa, adesso. Da questo punto di vista Pantani è stato un grande. Ha toccato nel più profondo l’animo degli appassionati. Ancorché alle prese con un problema esistenziale che tormenta spesso, troppo spesso, la vita di tanti protagonisti. Un problema che Madonna di Campiglio ha acuito e fatto esplodere. Mettendo in risalto tutta la fragilità dell’uomo, ma anche l’insensibilità, l’egoismo e l’ignoranza di qualcuno che gli è stato accanto.
Vediamo di ragionare con un minimo di freddezza. Pantani è stato un eccellente ciclista.
Un eccellente? Dai braccino, sali un po'. O altrimenti dì cosa pensi veramente: "Pantani era un drogato di merda", ovvero ciò che hai fatto in tutti i modi arrivasse al pubblico generico del giornale che ti ospita. La sincerità sarebbe più apprezzata, non come una calda "freddezza"
Un eccellente scalatore che, doping o meno, probabilmente avrebbe inebriato ugualmente le folle con le sue gesta in salita, con il suo carattere e la sua personalità. Perché comunque il ciclismo si fa e si esalta in salita.
Nel giugno 2000 il "nostro" profeta scriveva così:____________________________________________GIUGNO 2000 - Pantani contro Armstrong. Il Pirata, l’atleta travolto dal Grande Scandalo e poi "risorto" dalle ceneri nell’ultimo Giro, contro l’Uomo che ha sconfitto il Grande Male e ha "salvato" il Tour del dopo-Festina. Il ciclismo vive di immagini e protagonisti. Spesso immagini esagerate, gonfiate, distorte. Un paio di scatti di Pantani sull’Izoard bastano per consacrare la "resurrezione". E tutto, compreso il duro lavoro di Garzelli per un Giro intero, finisce alle ortiche, passa in secondo piano. Se vince è in nome e su mandato del Pirata; non perché ha pedalato in prima fila per oltre 3700 chilometri, ma perché il Pirata gli fa due scatti sotto il naso e lo "aiuta". Garzelli è costretto ad incassare - non si sa quanto "obtorto collo" - perfino il soprannome di "piratello", perché tutto diventa funzione della Grande Resurrezione. Cosa di meglio per restaurare l’immagine del Pirata, contaminata dalla vicenda dell’ematocrito sballato a Madonna di Campiglio, se non il gesto "generoso" con cui soccorre il compagno nel momento del "bisogno"? Soccorre? Personalmente ho visto il povero Stefano in difficoltà; ha perfino rischiato di lasciarci la pelle sulle azioni del compagno di squadra che sembrava in certi momenti cercare la vittoria personale… Ma siamo davvero convinti che con due scatti sull’Izoard Pantani ha fatto vincere il Giro a Garzelli? In ogni caso così è per alcuni media, che "macinano" tutto con clichet selvaggi. Pantani è il "salvatore": non solo è risorto, cosa che non capita tutti i giorni, ma addirittura mette la sua resurrezione al servizio del compagno. Così, però, il Giro di Garzelli scompare. Sarà ricordato come il Giro della "resurrezione" di Pantani. E c’è da chiedersi non solo se tutto ciò sia giusto e rispettoso della fatica del varesino, ma anche quale tipo di informazione si faccia in questo modo, esagerando fino alla nausea. Ma, ormai le chiacchiere stanno a zero. Se Pantani è davvero risorto sarà il Tour a dirlo.Armstrong e Pantani, dunque. Pantani e Armstrong. America (sarà la stessa America dello scorso anno?) contro Italia (sarà il riscatto definitivo per il Pirata? E a che livello?). Un Tour che incuriosisce e intriga più di quanto non sembri a prima vista.E, per una volta, si ragiona al buio o quasi. C’è qualcosa che rischia di cambiare equilibri agonistici e previsioni della vigilia. Se sarà introdotto il nuovo test che individua l’epo nell’urina ci sarà un ulteriore colpo di freno. Se saranno attuati con determinazione e senza sconti per nessuno quei controlli, non sarà possibile fare il cosiddetto "rabbocco", ovvero quel trattamento minimo con l’epo (diffusissimo) per mantenere i valori ematici a livello elevato attorno al massimo consentito. Pena lo stop. Per doping, questa volta, non sotto l’ipocrita motivazione della "tutela della salute". Si dovrebbe vedere, dunque, un ciclismo più a dimensione d’uomo. Si dovrebbero riscoprire, cioè, gli effetti della fatica che si somma alla fatica. Le crisi (umanissime) da una parte, e gli exploit di chi, dotato da madre natura, "tiene" meglio di altri. Come dovrebbe essere sempre nello sport. Non il ciclismo-pastone dai valori livellati, dove tutti sono uguali a tutti. Un ciclismo più umano, dunque più bello. Anche perché – se ci saranno i nuovi test - finalmente più credibile. Sarà così?E, in questo quadro, come si inserirà Pantani? L’operazione-Giro è riuscita perfettamente per il Pirata. Se l’obbiettivo era quello di rinfrescare e consolidare l’immagine presso il pubblico; di rinforzare il potere trainante dell’icona-Pirata: l’intento è stato raggiunto in pieno. Ma, parlando di Pantani, occorre distinguere: ciò che è lui come atleta e ciò che invece rappresenta ormai per il mondo che lo circonda e nell’inconscio collettivo. Ecco: tra l’icona che deve "farci sognare" e l’atleta che deve fare certe prestazioni c’è di mezzo questo Tour. Ora è arrivato il momento di pedalare.____________________________________________E POI E' ARRIVATO IL MOMENTO DI PEDALARE, E IL PIRATA HA ANNICHILITO I TUOI AUSPICI DI GUFO ROSICONE CIVETTUOLO, nonostante fosse zavorrato rispetto ar Texano de li alti ottani.Notevole l'evoluzione recente della cornacchia acquatica rosicante.Ma che facesse come tutti gli altri lo ammette anche la stessa madre che – è comprensibile: è la mamma – continua una sua battaglia infinita. La capisco: la mia, di mamma, è andata fuori di testa alla morte del figlio 25enne in un incidente aereo di cui non si è mai data ragione. E comunque si vuole restituire dignità. Ma quale dignità? Quella del “così fan (hanno fatto) tutti”? Ben magra consolazione…
Neanche le mosche africane (particolarmente assatanate) indugiano così tanto nella merda di gallina.E poi, ad andarsene, come si sa sono sempre i migliori. Povere mamme.Perché che facesse come tutti i ciclisti della sua epoca è ormai chiarissimo. E adesso, dopo l’indagine del Senato francese sul Tour 1998, è addirittura comprovato al di là di ogni sospetto.
Le mosche sono insetti nobili, qua siamo ai batteri necrofagiNiente da aggiungere. Niente da chiedere al mondo ipocrita del ciclismo.
La dignità a Pantani la si restituisce non arzigogolando attorno a presunti complotti, ma spiegando come la vita possa mettere trappole mortali anche sulla strada degli uomini di più grande successo.
Ma tu che ne sai?! Rosicante di successo!Insegnando a diffidare della notorietà, della gloria effimera (un giorno sugli altari, il giorno dopo nella polvere); ad essere guardinghi e mai esagerati. La breve vita del Pirata è un paradigma dove c’è tutto: dall’esaltazione nel momento della gloria, alla più profonda depressione quando un mondo costruito con cura crolla davanti al test di Campiglio. Pantani come gli altri. Tanti altri.
Peppio mettiti d'accordo. Hai appena detto che il "così fan tutti" non si può usare e mò lo dici tu?Ah ma tu volevi l'esclusiva sull'affermazione "Pantani di dopava come gli altri". Gne gne gne.Le iene in attesa del pasto lasciato dai felini hanno più classe.L’osservatore un minimo distaccato tocca con mano la profondità del baratro quando si finisce nei meandri della droga. Vede come sia facile scivolare, cadere definitivamente. Eppure cosa era è successo, in fondo, a Madonna di Campiglio? Nient’altro che quello che è successo a decine di altri corridori. Uno stop (di soli 15 giorni, neppure una squalifica…) per essere fuori dalle regole stabilite in quel momento. Scontata quella pena che all’epoca non aveva neppure il marchio del doping (“sospensione a tutela della salute”) tutto era finito. Ma paradossalmente è stata proprio la sensibilità particolarissima dell’uomo, la coscienza e il sentimento di vergogna per essere stato scoperto e messo a nudo, a perderlo.
Gne gne gneSi dopava ... si drogava ... era come gli altri ... ho vinto io ...(Genio ti sei già mangiato tre quarti di fegato)Non ha retto, dicono, e si è rifugiato nella droga, trascinato in un mondo che gli turbinava attorno da tempo.
Dicono ... Gne gne gne ... Pantani si drogava da tempo ... si drogava già prima ... Pantani ha sempre preso la cacche dal naso ... Pantani rubava la marmellata ...(Genio il fantasma del Pirata ti tormenta?)In un mondo di cinici si è comportato come l’ultimo dei romantici. Ciò che lo rende umano, umanissimo. Tutt’altro che un dio: umanissimo uomo. Per questo ancora più apprezzabile.
Questo è un volo carpiato con avvitamento sul naso e triplo salto mortale Per questo, a me non danno fastidio le celebrazioni e i ricordi. Men che meno che si scavi per chiarire i dubbi sulla morte.
Mi da fastidio il sentimento peloso che trasuda interesse economico attorno a tutta la vicenda. Mi da fastidio chi su quella morte ci ha guadagnato e continua a guadagnarci, speculando sull’emozione.
Firmato: LO SPECULATORE DEL DOPING.Voglio l'esclusiva. Gne gne gnePantani è stato un business milionario da vivo e ancora di più da morto. I libri basati sulla sua tragica epopea sono andati a ruba. Al ritmo di 25-27 mila copie vendute. Fra il 2003 e il 2005, raggranellando cifre di gadget, dvd, bandane, donazioni, libri, poster, foto e tutto il merchandising connesso sono arrivato a calcolare quasi un milione di euro. Una cifra che si può tranquillamente moltiplicare per 3, per 5 arrivando ai nostri giorni. Chiaro che a questo mercato serva l’eroe.
L'anima dello speculatore qua sì che viene fuori. Tu sì che li sai fare i conti.Anche se eroe non è. Pace all’anima sua.
Questa la chiamerei "doppia rosicata bastone e carota"Il sistema che in qualche modo lo ha messo in un angolo, continua a succhiarne la linfa. Come? Raccontando la favola dell’eroe tragico. Della vittima predestinata. Del campione che suscita invidia e viene eliminato. Emozione, sentimento, partecipazione. Sul piano umano è tutto più che comprensibile, dopo la grande tragedia. Ma se vogliamo dare un esempio ai giovani non possiamo continuare a proporre tesi senza fondamento.
Detto di cuore, hai rotto er cazzo con l'esempio per i ciofaniPensa a come diventar vecchio con un minimo di dignitàComplotto? E chi mai avrebbe avuto interesse a complottare contro il Pirata?
Rispondendo seriamente direi che "I rettiliani sono solo un capro espiatorio". La colpa è delle scie chimicheLa Fiat perché lui aveva scelto la Citroen come sponsor? Ma, andiamo! Chi lo voleva in squadra ottenendo il rifiuto? E come si sarebbe realizzato il complotto? Corrompendo i medici prelevatori? Quello che si è letto negli anni e di recente appare chiaramente strumentale. E a mio avviso infondato.
A tuo avviso, dì cosa è infondato. Rispondi ai fatti e non ai cazzari delle scie chimiche capitalistiche e plutogiudaiche che ti fanno tanto comodo.Oggi c’è di mezzo la giustizia ordinaria e un’indagine ufficiale, ma se ne sono viste e lette in passato… Soprattutto per assecondare la tesi della trappola. Qualcuno ha tirato fuori perfino la provetta di quel tragico prelievo ematico a Campiglio che sarebbe stata scaldata per alzare l’ematocrito. Ma – è addirittura banale – scaldando il sangue si scalda e aumenta di volume anche la parte liquida non solo quella corpuscolare e il rapporto in percentuale dell’ematocrito resta inalterato. Insostenibile scientificamente, eppure c’è chi ne ha fatto un elemento saliente della tesi complottistica. E poi: chi l’avrebbe scaldata? Il medico prelevatore? I medici dell’ospedale di Parma che nella serata di quel 5 giugno 1999 hanno ripetuto i test su ordine del pm di Trento Giardina trovando gli stessi valori dei medici Uci? Si può sostenere un’accusa così grave, che sfiora la calunnia, in modo così generico? Chi fa riferimento al complotto deve anche spiegare chi, come e dove può aver complottato. Per questo dico che sono solo speculazioni per suscitare emotività e vendere copie (o altro) al tifoso.
Mi spiace per chi ha letto queste righe per nulla. Eugenio parlava a cazzo, parlava ai suoi utili idioti amici cazzari rettiliani, su cui il "lucido" profeta di sventura può svettare.Genio, lascia perdere le ampolle scaldate. Parla di cose serie.Ci sono due dati ufficiali: Campiglio e Imola.Il valore delle piastrine di Campiglio non è normale, quello di Imola sì, aldilà del valore dell'ematocrito. Le piastrine variano lentissimamente nel tempo.Quel valore così basso delle piastrine è spiegabile con un prelievo della parte liquida (cosa che avrebbe alterato il tasso dell'ematocritto), mentre la seconda provetta stranamente si ruppe. Quella avrebbe mostrato un diverso valore delle piastrine e quindi enormi dubbi su quell'esame, a prescindere dalle eventuali malefatte di Pantani.Per chi volesse leggere in merito a quanto sollevò meritoriamente Davide De Zan:http://www.ciclopassione.com/t715p75-marco-pantani-l-assassinio#4070
Pantani era la gallina dalle uova d’oro per il ciclismo di quel tempo. E non solo. L’atleta che era riuscito a riportare milioni di tifosi sulle strade del Giro e con loro gli sponsor, cioè il potere economico. Cioè il dio denaro. Tanto e disponibile per tanti. Su Campiglio ha indagato la Procura di Trento. Il verdetto è stato univoco: nessuna truffa, nessuna sostituzione di provette (il sangue era di Pantani, come hanno provato i test del DNA), nessun complotto, nessuna manomissione.
La Procura di Trento non si è pronunciata ad esempio su quella differenza dei valori delle piastrine. Quel valore evidenziato a Campiglio è quello di un uomo malato, impossibilitato a muoversi, quello di un malato di leucemia.E questo, ripeto, sempre a prescindere dall'ematocrito e dalle eventuali "malefatte" di Pantani."Cosi fan tutti" valeva per il doparsi, ma forse non valse per l'esame dell'ematocrito di Pantani quella mattina, perché quell'esame probabilmente si fece "così" solo per lui.Resta solo l’ombra delle scommesse. Ma le indagini fin qui fatte non hanno portato a nulla. E ad anni di distanza il nome di quell’ “amico” di Vallanzasca che gli avrebbe consigliato di non scommettere su Pantani perché non sarebbe arrivato a Milano nonostante la maglia rosa sulle spalle e la classifica ormai blindata dai risultati, ancora non viene fuori.
Le indagini sono "in mano" ai servizi segreti Su Pantani si specula.
Finalmente siamo d'accordoCome definire altrimenti il sottolineare l’irregolarità della procedura punto centrale in una delle ultime pubblicazioni? La provetta sarebbe stata scelta da uno dei medici prelevatori e non dall’atleta come vuole il regolamento. Un vizio di forma ininfluente ai fini del test.
Ma che stai a dì, Genio?! Ininfluente? Era una totale violazione del regolamento. Travisatore! Distorsore! Mistificatore!A meno di non chiamare in causa la stessa ditta produttrice delle provette, che sono sigillate e sottovuoto. Tutte. E anche qui senza prove si sfiora la calunnia.
Ma a cosa può servire tirare fuori un vizio di forma di fronte al quale oggi non si può fare nulla se non instillare senza motivo il dubbio generico che qualcosa di irregolare sia accaduto?
Si sta alzando una tempesta di sabbia, o è fumo? Facile rispondere: è una mossa furba per accalappiare ancora di più il tifoso.
C'è chi attira i tifosi e chi attira i vampiri assetati di sangue e di odio per il ciclista vincente.Ciascuno sceglie il suo target. I primi saranno magari anche stolti, ma certamente più genuini.Ma dire, 14 anni dopo, che si sarebbe potuto fare ricorso contro le modalità di quel test, non toglie nulla alla realtà storica: l’ematocrito fuori norma per le regole del tempo. Controllato otto volte sul sangue del Pirata. Valori fiori norma.
E' vero, ma vale anche per il valore (altrettanto ufficiale) ed immensamente strano delle piastrine.Non per la prima volta, come del resto provano i dati emersi nel processo Conconi alle cui cure Pantani si era affidato già dal ‘94. E baggianate come “il prelevatore ha messo la provetta in tasca alzando la temperatura, ecc. ecc.” dicono sopratutto dell’ignoranza se non della malafede di chi sostiene tale ridicola tesi. Basta pensare alla temperatura corporea: 38 gradi circa. Ci sono 38 gradi in una tasca? Difficile. Dunque caso mai la provetta si sarà raffreddata non riscaldata.
Aridaje coi rettiliani, gli alieni e le scie chimicheMa tant’è. Lo dico chiaro: queste “spiegazioni postume” non mi convincono. Come quella che la macchina da analisi (Coulter Act) avrebbe “visto” un ematocrito alto per via del raggrumarsi delle piastrine.
Ma gli esperti sono chiarissimi: “E’ impossibile – sostiene Benedetto Ronci ematologo di fama dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, consulente dei pm nella inchieste doping più clamorose – anche se le piastrine hanno tendenza ad aggregarsi non incidono sul volume corpuscolare; non possono modificare in alcun modo l’ematocrito”.
Uno ti chiede se ti piace il cacio sulle pere e tu je risponni che le pesche hanno er nocciolo?Ciascuno poi trova le sue luminarie o il luminare che ti dice che è vero che le pesche hanno er nocciolo.Genio, sai che è vero che "se le piastrine hanno tendenza ad aggregarsi non incidono sul volume corpuscolare; non possono modificare in alcun modo l’ematocrito".Il fatto che l'amante di mia moglie non metta il preservativo non potrebbe mai escludere che io sia UN GRAN CORNUTO!Ps. Non sono sposato. Tiè!Piuttosto al medico che avrebbe fatto l’ematocrito a tutta la squadra in quei giorni andrebbe posta una semplice domanda. Perché? Si sa che con lo sforzo prolungato per settimane l’ematocrito cala. Che bisogno c’era di controllare?
Così facevan tutti. Gne gne gneAltro discorso è la morte nel residence. Ma qui la scelta è ancora più netta. O si sposa la tesi dell’esagerata ingestione di cocaina (sette volte la dose mortale), overdose accidentale, come dice il referto di morte e dunque si spiega così il delirio la gran baraonda trovata in quella tristissima camera n.5 del Residence Le Rose, che è poi la tesi ufficiale di chi ha indagato. Oppure si allineano una serie di elementi di dubbio. Particolari incerti che dall’ora della morte, al cibo cinese (odiato dal Pirata), trovato in camera, alle ferite sul corpo, ai boxer che farebbero sospettare un trascinamento, al particolare del cuore portato via dal medico che eseguì l’autopsia timoroso che venisse rubato (da chi?); alimentano dubbi concreti. Cui dovrà rispondere l’indagine.
Qui è partito il pilota automatico del conformismo peloso.Si continua a confondere il piano umano che merita il massimo della comprensione per una morte assurda con quello sportivo sfruttando la mozione degli affetti. Cosa dobbiamo fare? Giustificare tutto in nome della tragedia? E cosa raccontiamo ai nostri figli? Segui quell’esempio e sarai felice?
Giustificare cosa? La tragedia sei tu e quelli come te.Che sfiga che hanno "i nostri figli"! Ma ciascuno pensi ai suoi ed io terrò i miei lontani da te.Eugenio fai un gran favore: NON RACCONTARE PIU' NULLA. SII FELICE#EugenioStaiSereno