Giro d'Italia 2014 - 12a tappa - Barbaresco-Barolo (Cronometro Individuale) - 41,9 km (22 maggio 2014)

Sagace osservazione di Lelli sulla sbagliatissima distribuzione dei pesi in molte delle bici viste oggi. Io direi che questa tendenza è in atto da tempo piu' di quanto si immagini: negli ultimi anni si è progressivamente spostato il peso in avanti con conseguenze negative anche per la sicurezza. Era del tutto innaturale la derapata di Aru su quella curva.

BenoixRoberti ha scritto:I vini biellesi sono più asprigni. Tutt'altro sapore.
Non voglio gufare Uràn, ma in salita per me non vale Evans e nemmeno Quintana; ovviamente parlo proprio dell'attuale Quintana.

Io invece penso che Uran anche in salita sia nettamente superiore a Evans...(non parliamo poi nella cronoscalata) mi sa che tu vuoi proprio gufare  . Su Quintana non saprei.

BenoixRoberti ha scritto:I vini biellesi sono più asprigni. Tutt'altro sapore.
Non voglio gufare Uràn, ma in salita per me non vale Evans e nemmeno Quintana; ovviamente parlo proprio dell'attuale Quintana.

Uran è di casa a Biella (visto il procuratore)
In piu' una salita di 11-12 km , grossi distacchi non li fara'

Se speri di veder la corsa lanciata gia' dall'Alpe di Noveis.. magari ventanni fa

Non potete comprendere la forza gufante di Ben e sottoscritto ... Uran è bello che cotto ...

Io non vedo Uran in difficoltà in salita rispetto ad Evans, anzi. Credo che l'australiano abbia iniziato il calo e di qui in avanti dovrà pensare a contenere i danni.
Pozzovivo non ha mai chiuso un Giro in crescendo e mi sorprenderei se lo facesse quest'anno.

se Quintanta ha l'infezione a base di catarro e mal di gola che mi sto portando avanti da una settimana temo che difficilmente si rimetterà in tempi brevi. gran peccato

Oggi è stata davvero una prova della verità, visto il percorso completo è andato forte chi aveva benzina. Mentre guardavo le prime partenze mi è tornata in mente la prova di Garzelli alle 5 Terre, termometro di un Giro che fu probabilmente il terzo migliore della sua carriera, dopo un lustro in chiaroscuro.

Ed oggi infatti si sono distinti alla grande Ulissi, la sorpresa più grande per me, e il mio grande pupillo (soprattutto dalla partenza irlandese in avanti) Uran; il vecchietto che ha ospitato il pullman della Omega pronosticava una grande corsa di quei ragazzi, e fra Rigoberto, Poels e Brambilla, ci ha beccato alla grande. E benissimo anche Majka e Pozzo, nella sua nuova veste di cronoman, soprattutto per la sicurezza che sembra aver trovato...
Aru probabilmente ha esagerato un po' all'inizio (l'impressione me l'ha data subito in questo senso), ma alla sua età è giusto fare pochi calcoli...e alla fine ha fatto una prova in linea con Nairo, che a me ha fatto brutta impressione soprattutto per lo stile in sella oggi...
Un po peggio delle (mie) aspettative Kelderman, che oggi avevo immaginato in rimonta prepotente.

E poi Cadello, galdiatore come sempre: secondo me inganna la prova eccezionale del suo rivale, in realtà non è andato così male. Solo che al cospetto di questo colombiano oggi c'era poco da fare (un po' come, fatte le debite proporzioni, contro il Nibali di Polsa).


Comunque che bella crono è stata? Scenari fantastici e percorso completo  

BenoixRoberti ha scritto:Oggi direi che Cunego stia facendo una corsa da gregario.
So che "qualcuno" starà probabilmente sorridendo, ma Cunego sta facendo un lavoro da punto di riferimento (da regolamento è una cosa un po' borderline) per Ulissi.
Lo si è visto bene lungo la discesa, dove Ulissi era impacciatissimo.
Ulissi ha perso una vita in discesa, e adesso dovrebbe recuperare vantaggio.
Originali anche in questo i Lampre. 

Ps. Ulissi è in uno stato di forma eccezionale.

Caro Ben ieri ho solo visto a tratti la tappa e leggo solo ora i vostri commenti, ma qui hai preso una cantonata grande come una casa! Il Bamboccio si sarebbe fatto ammazzare prima di dare una mano a Ulissi e magari non sapeva nemmeno che il Sardino avrebbe provato a fare la corsa. Credo che i due non si parlino molto, anche perché hanno poco da dirsi. Quindi nessuna intenzione dell'uno di favorire l'altro e infatti l'ultima immagine che ho visto io dei due, era quella di D.C. che passava doppia velocità D.U. in discesa e probabilmente poi ad essere favoristo è stato il veronese che ha potuto vedere, sia pure allontarsi, il mio connazionale e questo serve molto per i non specialisti, specialmente orgogliosi come il nostro.

Non riesco a trovare i tempi intermedi, sul sito della Gazzetta, né altrove. Mi pare strano che non sia possibile averli, perché altrimenti come facciamo a sapere chi sarà il più forte nei prossimi giorni? Ad es. il primo passaggio mi pare fondamentale per conoscere chi è andato più forte in salita.  

C'è  chi non crede alla combine dei  due per un motivo, chi per per un altro.  Anche gli appassionati/tifosi fanno grande questo ciclismo.  

Qual'è la verità, non la sappiamo. Qualunque  sia, dovrebbe essere stata una grande giornata di soddisfazione per Carl. 


Il bimbo cresce, complimenti al Sardino. 

vallelvo ha scritto:C'è  chi non crede alla combine dei  due per un motivo, chi per per un altro.  Anche gli appassionati/tifosi fanno grande questo ciclismo.  

Qual'è la verità, non la sappiamo. Qualunque  sia, dovrebbe essere stata una grande giornata di soddisfazione per Carl. 


Il bimbo cresce, complimenti al Sardino. 

Ma soprattutto, ciò che fa ben sperare è che Beppoconti ha detto che non dovrebbe pensare in futuro al Giro, ma concentrarsi sulle classiche. Va bene che siamo in un tempo di specialisti, ma se Nibali, Purito e l'Embatido possono fare entrambe le cose, perché il Sardino no?

P.S.

Mi dimentico sempre che però quella è solo una sceneggiata. 

galliano ha scritto:Io non vedo Uran in difficoltà in salita rispetto ad Evans, anzi. Credo che l'australiano abbia iniziato il calo e di qui in avanti dovrà pensare a contenere i danni.
Pozzovivo non ha mai chiuso un Giro in crescendo e mi sorprenderei se lo facesse quest'anno.

E se Uran per migliorare a cronometro andasse più piano in salita?

Ecco fatto ... il Lambrusco di ieri sera mi ha tolto quel brutto sapore di Barolo che avevo in bocca dopo il pomeriggio di ieri.
Pozzovivo: secondo storia, tradizione (sua nei GG), logica e scarsa armonia sul mezzo che cavalca, dovrebbe sparire dai piani alti.
Uran: minchia, sono del tutto impreparato di fronte a questo marziano. Tutto è possibile.
Quintana: vederlo caracollare a zig zag non è un grande spettacolo: molto stanco all'arrivo. Non sembrerebbe un fenomeno, ma siccome non lo conosco, non voglio dare nessuna soddisfazione all'amico Galliano.
Maijka: oggetto misterioso. Bello senz'anima, può aspirare al piazzamento.
Evans: il cuore continua a palpitare per lui, la ragione vacilla un po', obnubilata dalla grancassa dei ciclomodernisti e dalla indigestione di salita che ci si prospetta.

Io dico che per riequilibrare un Giro cosi' spudoratamente montagnoso occorreva una crono da 90/100 km. Dovesse vincere un Quintana, sarà soltanto perchè si è voluto allestire un festival della montagna e non piu' un GG per corridori completi. Augh

salvatore ha scritto:

galliano ha scritto:Io non vedo Uran in difficoltà in salita rispetto ad Evans, anzi. Credo che l'australiano abbia iniziato il calo e di qui in avanti dovrà pensare a contenere i danni.
Pozzovivo non ha mai chiuso un Giro in crescendo e mi sorprenderei se lo facesse quest'anno.

E se Uran per migliorare a cronometro andasse più piano in salita?

Infatti quest'anno in salita l'ànno sempre "perso" anche quando poi (al Romandia) a crono è andato forte.

L’Italia, anche se gli italiani faticano a capirlo (soprattutto coloro che decidono di far politica), ha delle fortune naturali incredibili. Può esibire paesaggi da sogno e contenuti sui frutti che il territorio dona, in grado di unirsi in un simposio che non ha paragoni…..mondiali. L’aver costruito le fondamenta dell’attualità, su un’antropologia figlia della frastagliatissima storia d’un Paese fatto di stati e staterelli, ha cementato una cultura particolare, discendente diretta di aree definite e vissute, spesso, come confini, col conseguente bisogno di un distinguo adeguato, praticamente un marchio. Le Langhe sono un patrimonio paesaggistico e di contenuti, che ne elevano aloni straordinari. Qui, come in altre zone del nostro sublime territorio, nasce un vino eccelso, che contribuisce da protagonista, ad elevare quel nettare della terra italiana, al gradino più alto del podio mondiale. Peccato che l’ultimo degli italiani che contano sui tavoli internazionali, avente orgoglio e coraggio per dirlo, sia stato il lontano Ministro Marcora, un democristiano, certo, ma non una mezza calzetta come i più illustri politicanti odierni, davvero autentiche tragedie, a cominciare dal comico di professione.
Il Giro d’Italia deve consentire al ciclismo di rendersi brillante e sportivo palcoscenico dei nostri sublimi distingui. Questo da sempre: oggi più di ieri, in considerazione del peccato, tra l’idiota e il masochista, di scegliere, a testimonial del Paese, quell’orrendo corollario di politici senza palle e conoscenza. Se vogliamo, è una fortuna immensa che il ciclismo possiede, uno dei fulcri per ricostruire se stesso nella cultura, nel costume e nella presa emotiva e sostanziale degli italiani. 
La tappa di ieri è stata un incanto: paesaggi da sogno in grado di reggere quel cielo che s’è mostrato ballerino fra il plumbeo, l’afoso ed il minaccioso, con la partenza da un paese di vini e l’arrivo in uno altrettanto. Ed in mezzo, caspita, un percorso tecnicamente completo per una gara sì particolare come quella contro le lancette. Un percorso che ha pure avuto il merito di esaltare le gambe e dare tozze a quella tecnologia esagerata, di cui il ciclismo s’è cosparso, spesso a danno della sua spettacolarità. Una bella ciambella in chiave italiana, che stava per sfornarsi col giusto buco, viste le  prestazioni azzurre ben oltre le più rosee aspettative. 
Uran, non un fenomeno sia chiaro, ma nettamente il più forte, ieri. Potremmo dire…..nel giorno della sua elezione al ruolo di favorito finale del Giro.  
Ulissi, a cui si può perdonare solo in parte la fifa in discesa, ma che adesso deve sapere quanto il parco panorama di corridori da GT, gli ponga l’obbligo di partecipazione con ambizioni finali vincenti, già dal prossimo. 
Cadel, a cui voglio bene, ha mostrato, e si sapeva, un cuore grande, capace nell’impresa di recuperare i segni del tempo nelle sue gambe in salita. A Trieste però, come ho detto ieri sera in un collegamento telefonico con un vip del giornalismo al Giro nell’ambito di una conferenza, sarà per lui un’impresa arrivare al terzo gradino del podio. 
Brambilla, oltre ogni segno di speranza. Così come Aru, altro a cui spetta il futuro protagonismo nei GT. E poi quel Pozzovivo, tanto brutto in bici, quanto redditizio in salita. Certo, segno dei tempi bui d’un pedale in ribasso, ma uno che farà penare in salita Uran, perlomeno quanto quel Quintana che è sì un bel elemento, ma da climi secchi da Tour e non da Giro. Ciononostante, può e deve andare sul podio. È un obbligo per uno che si definisce scalatore in considerazione delle tantissime montagne (forse troppe) di questa edizione. Maika, il più bello in bicicletta fra i giovani, più completo (anche se con meno punte) dei connazionali di peso come Piaseki e il compianto Halupczok, migliore di Jaskula. Se saprà sfruttare la carenza dei tempi, potrà divenire il primo polacco a vincere un GT. Sicuramente, già da questo Giro, può eguagliare lo storico podio di Zenon. Interessante, con tanto di conferma in una crono anomala, ma bellissima come quella di ieri, anche il più giovane di tutti fra gli emergenti, ovvero il tulipano Kelderman. E’ ben impostato e, grazie alle “fantasie” del rapportino, può essere in grado di tenere più di quanto si possa pensare, su quelle pendenze che, in ogni dove, cercano lo scalatore con la maiuscola  che non c’è. Non solo nella “Corsa Rosa”. 
Insomma, potrà essere un bel Giro di qui in avanti, soprattutto se i corridori si impossesseranno di quel ruolo deontologico che è indipendente dai valori e dagli spessori. Un ruolo, vivaddio, che può imporre di mandare a defecare i figuri d’ammiraglia e le loro radioline. Ovvio, è una speranza, perché si sa, la metafora della pecora, si sposa spesso coi ciclisti..

Copiando Jannacci (che si riferiva a Gaber): "La vita è più bella quando scrive Maurizio".  

Eh eh eh, grandissimo Maurizio, qui c'è materiale per una discussione di 3 mesi. Mentre ieri mi sono beato di Barbaresco, il Barolo mi è andato decisamente di traverso ed ho dovuto ricorrere ad alcune annaffiature di Sorbara per potermi un po' riprendere.
Va da sè che condivido quanto sostieni e ho la sensazione che siano i fatti stessi a spingerci verso un Giro d'Italia che ridimensioni un po' il ruolo dei "figuri d'ammiraglia" e, perchè no, della tecnologia, peraltro mal applicata. Magnifica la definizione di "Quintana corridore da climi secchi" ed infatti lo vedevo molto piu' associato al Tour che non al nostro grande Giro nel quale, come ben sai, in tanti sono venuti a rompersi le corna. Il nostro provincialismo credo non abbia eguali nel mondo: riusciamo persino a sminuire un patrimoniuo come il nostro Giro di fronte a quella ciofeca che è statao il Tour negli ultimi anni.

Carissimi vecchiacci, ieri sera covando campioni tutti più vecchi di me, ho pensato a voi. Incredibile, visto che sono stato ore al microfono.....
Bèh, dopo tanto tempo mi sono divertito...... 
Purtroppo ora devo scappare.
A presto!

prof ha scritto:Magnifica la definizione di "Quintana corridore da climi secchi" ed infatti lo vedevo molto piu' associato al Tour che non al nostro grande Giro nel quale, come ben sai, in tanti sono venuti a rompersi le corna.

Simpatica definizione ma non è così. Quintana non sta bene e nonostante tutto lo tengono ancora in classifica. Il colombiano è il più forte di tutti al Giro, in salita se sta bene non ha certo paura delle nostre mulattiere rampicanti e né del clima.

Oggi ho parlato con chi conosce molto bene sia Uran che Quintana.   Quest'ultimo sta veramente male. Uran  ha protesi almeno a un gomito se non a entrambi. Questo non lo sapevo.
Mi ha raccontato che entrambi conoscono molto bene le salite di domani perchè hanno soggiornato in zona e le hanno provate. A Marzo Nairo è rimasto quasi un mese a Biella.
Sono curiosa di vedere i due domani a Oropa.

Carlo cercava gli intermedi della crono. Eccoli:
http://www.gazzetta.it/radiocorsa/giroditalia/2014/12/classifica_crono_parziale_01.json
http://www.gazzetta.it/radiocorsa/giroditalia/2014/12/classifica_crono_parziale_02.json

a mio avviso non significano molto

Ma che ne dite voi dell'assetto in bici di Quintana? A me sembrava a dir poco casuale - sembrava stesse usando la bici di un altro

Gigi ha scritto:Ma che ne dite voi dell'assetto in bici di Quintana? A me sembrava a dir poco casuale - sembrava stesse usando la bici di un altro

Usava la bici del padre  

galliano ha scritto:Carlo cercava gli intermedi della crono. Eccoli:
http://www.gazzetta.it/radiocorsa/giroditalia/2014/12/classifica_crono_parziale_01.json
http://www.gazzetta.it/radiocorsa/giroditalia/2014/12/classifica_crono_parziale_02.json

a mio avviso non significano molto

A me codesto "url" non si apre, mi appare una segnalazione che dice di cercare un programma con cui aprirlo. Però i parziali me l'à spediti Salvo Aiello e a me dicono molto, per es. che la differenza maggiore è stata fatta negli ultimi Km. sia un più: Uran, che in meno Quintana, oltre naturalmente al fatto già conosciuto che Pozzo è stato il più forte in salita. Dai dati che ho io, mi sembra che Uran abbia proprio volato nell'ultimo tratto. (ultima colonna)

ARU Fabio 2'55"			3631	891		14'51''
BASSO Ivan 4'05"			3701	872		14'32''
BRAMBILLA Gianluca 1'53"			3567	837		13'57"
CATALDO Dario 2'23"			3597	845		14'05"
CUNEGO Damiano 3'04"			3640	821		13'41"
DE GENDT Thomas 2'07"			3581	827		13'46"
DUARTE AREVALO F An 4'14"			3710	909		15'09"
EVANS Cadel 1'34"			3548	766		12'46"
GENIEZ Alexandre 3'29"			3665	934		15'34"
GRETSCH Patrick 2'12"			3586	787		13'07"
HERRADA Jose' 2'25"			3599	838		13'57"
HESJEDAL Ryder 3'22"			3658	891		14'51"
KELDERMAN Wilco 2'03"			3577	807		13'27"
KISERLOVSKI Robert 3'49"			3685	884		14'44"
MAJKA Rafal 1'39"			3553	833		13'53"
MONFORT Maxime 4'17"			3713	947		15'47"
MORABITO Steve 3'46"			3682	903		15'03"
PELLIZOTTI Franco 4'49"			3745	889		14'49"
PIRAZZI Stefano 3'20"			3656	844		14'04"
POELS Wouter 2'00"			3574	739		12'19"
POZZOVIVO Domenico 2'09"			3583	772		12'52"
PREIDLER Georg 3'31"			3667	847		14'07"
QUEMENEUR Perrig 4'44"			3740	988		16'28"
QUINTANA Nairo 2'41"			3615	929		15'29"
RABOTTINI Matteo 3'09"			3645	852		14'12"
ROGERS Michael 2'41"			3615	815		13'35"
ROLLAND Pierre 3'46"			3682	916		15'16"
SIUTSOU Kanstantsin 2'46"			3620	846		14'06"
ULISSI Diego 1'17"			3531	745		12'25"
URAN URAN Rigoberto 57'34"			3454	671		11'11"
VUILLERMOZ Alexis 4'08"			3704	929		15'29"
ZOIDL Riccardo 4'23"			3719	1015		16'55"

Non ho avuto tempo per forumare in questi gg, perchè sono stato preso dal lavoro personale e da un lavoro che a suo tempo pubblicherò anche qua, ma a tempo debito.
Mi sto occupando di una inchiestina (che sto condividendo con ragazzi politici) sulla bella Firenze, e di una ricerchina (che fa incazzare anche i santi) sul doping e sull'antidoping, crimini e imbecillità dell'antidoping compresi.

Ma vengo alle nobili gare che è meglio.
Galliano guarda che in quei dati ci sono delle informazioni importanti invece. Non ho avuto tempo di scriverlo l'altro giorno, ma Evans nel finale è andato fortissimo, perdendo dal solo Uràn che è stato, come detto, superlativo.
Vorrei far notare come Prof avesse osservato in questo 3d la strana sudorazione di Evans. Osservazione da vecchio lupo delle due ruote.
Evans ha completamente ciccato, e non credo per deficit atletico, la prima salita.
Evans è un anziano e come molti anziani ha bisogno di più tempo per "carburare".
Io avevo scritto che questa crono avrebbe potuto rimanere indigesta a chi necessita di qualche chilometro per andare a regime, perché non c'erano chilometri di pianura prima dell'inizio della salita; questa cominciava subito dopo il breve rettilineo di lancio.
Evans non è evidentemente partito rodato, o potrebbe avere avuto problemi nervosi, di tensione che non gli hanno permesso di trovare il giusto assetto. La sudorazione eccessiva ne potrebbe rappresentare il netto segnale.
Dico questo anche e soprattutto per smentire i dubbi sulle possibilità di Evans. Potrà anche avere una crisi nella prossime tappe, ma la defaillance nella crono è stata di ben altra origine.
Io oggi mi aspetto il vecchio leone all'attacco.

UribeZubia ha scritto:

BenoixRoberti ha scritto:I vini biellesi sono più asprigni. Tutt'altro sapore.
Non voglio gufare Uràn, ma in salita per me non vale Evans e nemmeno Quintana; ovviamente parlo proprio dell'attuale Quintana.

Io invece penso che Uran anche in salita sia nettamente superiore a Evans...(non parliamo poi nella cronoscalata) mi sa che tu vuoi proprio gufare  . Su Quintana non saprei.

Malefico   
Prof mi attribuiva al partito anti-Evans, tu a quello anti-Uràn. 
Sì, io mi aspetto e auspico sempre la battaglia. Ovvio.
Uràn è un tipetto naturalmente simpatico, Evans ha il fascino del vecchio leone.
Che spettacolo sia.

scrivendo che i parziali non dicono molto, mi riferisco sopratutto al primo intermedio.
Più significativo invece il parziale da secondo intermedio all'arrivo.
Pero' io oggi, per taluni protagonisti, mi aspetto risultati piuttosto diversi dalla crono. Non mi aspetto certo un pozzovivo così dominante in salita, sopratutto rispetto a Quintana.

I parziali inseriti da Carlo non mi paiono corretti, c'e' troppo divario tra i corridori.