vallelvo ha scritto:Sarai di parte, il Garzo piace a tanti non solo a te.
A prposito di twitter ho letto quanto dice Agnoli, sul fattaccio di "terrone".
A volte si giudica, forse, troppo presto.
Ben detto Vall. E devo dire che la spiegazione fa molto piacere.
Ha lo stesso effetto di quel Nigger urlato in quel film degli anni 70 che avevo postato ieri.
Quell'urlo "razzista" e chiaramente ostentato, in quegli anni aveva fatto ridere ugualmente bianchi e neri perché metteva a nudo l'assurdità del razzismo, ne mostrava l'essenza. E oggi negli Usa hanno un nigger presidente.
Sfottersi fra veneti, lombardi e terroni è la regola, ma non c'è mai sostanza vera, è puro gioco che esalta le bellissime differenze culturali e di costume che per fortuna resistono. Sai che palle sennò.
Personalmente posso dire che nel ciclismo il razzismo è assolutamente inesistente, tanto quello italiano che in quello internazionale. Ho visto tanti meridionali tesserati nelle società del profondo nord (Bergamo, Brescia, Veneto) che possono testimoniarlo direttamente e che quando ritornano nel nebbioso nord vengono sempre festeggiati e ricordati con grande affetto.
Mi permetto di dire una cosa in favore dei social. Se quello che è successo ieri fosse stato mandato da una tv locale negli anni 80 e ripreso dai giornali, avremmo avuto in una successiva tappa meridionale il rischio di qualche atto di reazione non simpatico.
Oggi qualsiasi cosa, grazie a social e nuovi media, viene immediatamente collocata nella sua reale dimensione.
Questa possibilità concessa dai nuovi strumenti alla gente comune di stabilire con nettezza la realtà delle cose, senza dover passar dai grandi media (anzi spesso ridicolizzandoli, è il caso di quanto successo qua nei confronti della solita scorrettissima Repubblica che ha messo strumentalmente questo video in hp) è una cosa che mi fa godere una cifra.
Lo dico da uno che ha sempre lavorato nei grandi media e che sa quanto siano falsi, strumentali e sostanzialmente INAFFIDABILI. Io mi fido di più della gente e del buon senso comune, pur con tutti i difetti del caso.