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BenoixRoberti ha scritto:Dì la tua prima di tutto. Non aprire la discussione con una domanda.
Da tifoso del grande Gianni avrai certamente degli elementi di confronto con gli attori odierni.
Io la mia l'ho già un po' anticipata qui:
http://www.ciclopassione.com/t1196-la-specializzazione-esasperata-nel-ciclismo#6285
La userò per qualche minuto come una anti-macumba.Bugno ha scritto:Speravo in Moreno Moser ma purtroppo non stà combinando molto.
BenoixRoberti ha scritto:La userò per qualche minuto come una anti-macumba.Bugno ha scritto:Speravo in Moreno Moser ma purtroppo non stà combinando molto.
salvatore ha scritto:Molti dilettanti e neo pro, sembrano essere abbastanza polivalenti, poi alla fine abbandonano alcune doti per affinarne altre. Battaglin al primo anno da pro, riuscì ad arrivare nei 10 in una tappa durissima in salita del giro di Turchia, poi anni dopo tappa al giro in volata in pendenza. Poi solo tanta discontinuità.
Se dobbiamo cercare un "sosia" di Bugno, credo che dobbiamo andare all'estero.
BenoixRoberti ha scritto:Il Bugno completo e veloce della prima ora lo vedo un po' in Jungels. Ma non penso che il lussemburghese sarà mai interessato ai GT.
Bugno, però, era un modo di pedalare, un modo di pensare. Una grossa e controversa personalità.
Era uno che sapeva farsi voler bene, anche per quella innata dose di autoironia, a dir poco inarrivabile.
Una testa così avrebbe avuto mille problemi ad adattarsi alle gabbie "tecnologiche" attuali.
Mi mancano le sue trenate col rapportone. Le Sanremo che ricordo di più sono la sua, quella di Chiappucci (una risposta) e quelle di Fignon. Gioielli del passato.
Bellissimo post, mi sembrava di rivivere la corsa . Che nostalgia. Prossimamente scriverò delle mie gioie più grandi date da Bugno ma anche delle delusioni (che ci sono state)salvatore ha scritto:Ho fatto copia e incolla:
Quest'anno ricorre il ventennale della vittoria di Gianni Bugno al Giro delle Fiandre. In realtà era ieri, in quanto l'edizione del Fiandre 1994 si svolse il 3 aprile, domenica di Pasqua.
Quell'episodio non rappresenta una semplice vittoria importante di cui avere memoria. In quel Fiandre c'è molto altro.
1. Gianni Bugno era un corridore un po' in crisi. Aveva già vinto molto, anzi, moltissimo, 1 Giro in maglia dal primo all'ultimo giorno, 1 Sanremo, 2 mondiali e almeno uno gettato al vento, 1 coppa del mondo, 2 vittorie sull'Alpe d'Huez, tappe a Giro e Tour, podi al Tour che farebbero la carriera di un qualsiasi corridore forte. Però da un po' le cose non giravano per il verso giusto. I problemi erano più nella sua testa che nelle sue gambe.
2. Bugno non prediligeva correre sulle pietre, non perchè non era portato, ma forse perchè aveva altri obiettivi incompatibili, anche se il Fiandre lo aveva già corso vantando anche un 12° posto nonchè un 2° posto alla Gand da giovanissimo dietro Kelly.
3. Già dai primi anni '90 una certa specializzazione nelle discipline si stava radicando, per cui gli uomini da grande giro sempre più raramente si dedicavano alla settimana delle pietre.
Bugno però era un campione, forte su tutti i percorsi, lo si desume dal suo palmares variegato e nei fatti, chi lo ha visto correre non può che confermare che ogni corsa poteva essere adatta a Bugno. Il suo modo di correre, spesso attendista, impalpabile fino all'ultimo km. faceva sempre un po' innervosire, ma poi alla fine c'era sempre la speranza e la possibilità che all'improvviso si tuffasse nella gara come destato da un sonno catartico.
Vederlo al Fiandre quell'anno era come vedere un nuovo Gianni Bugno. Entrò in quella specie di fuga molto nutrita, scalare i muri con rapporti agili come non era nel suo solito fare. Corsa attenta di testa. Un nuovo Bugno, in pratica.
Si fece un'inesorabile selezione da dietro. Rimasero prima in 5, poi in 4 perchè si staccò Capiot.
i quattro nel finale erano 4 pezzi grossi (Ballerini, Tchmil, Museeuw, Bugno), una sorta di fuga reale. A posteriori diciamo che quei 4 hanno vinto 5 giri delle Fiandre e 6 Roubaix, in totale 13 classiche monumento, 3 mondiali e 4 coppe del mondo. Niente male. Cosa vogliamo di più da un assortimento di una fuga?
Volata a 4, Museeuw il campione che giocava in casa, Ballerini il meno veloce, Tchmil abbastanza veloce e Bugno che in volata quando serviva le ha suonate a tutti.
Parte lungo Bugno a suo solito, Museeuw fatica a rimontare ma si avvicina, non riesce a recuperare, Bugno vede la linea del traguardo "Ho vinto" avrà pensato, dalla troppa felicità alza le braccia ma il belga era troppo vicino lo raggiunge sulla linea del traguardo. Forse lo ha infilato, si va al fotofinish, forse Bugno l'ha gettata al vento per alzare le braccia come da tanto non faceva in corse importanti. 10 minuti a studiare i fotogrammi, attimi di suspance, è un thriller. Finalmente la notizia. Bugno ha vinto. Museeuw secondo, chi glielo avrebbe mai detto, a grande Johan che nel suo Belgio nella sua corsa avrebbe preso una sonora lezione da un corridore che manco le correva queste corse? Però è Bugno.
Fu Pasqua di resurrezione per Gianni Bugno e per noi e per il ciclismo fù scritta una pagina di storia.
Scusate la lungaggine ma certe cose vanno dette e ricordate.
Di ieri a Bari.Bugno ha scritto:E' una foto attuale di questo Giro?
Credo che sia uno che legga abbastanza in giro.Bugno ha scritto:Ho notato con piacere che è abbastanza attivo su Twitter. Pensavo fosse poco avvezzo a questo tipo di cose. Sarebbe fantastico se partecipasse al forum
VedremoBugno ha scritto:Sarebbe fantastico se partecipasse al forum
eliacodogno ha scritto:VedremoBugno ha scritto:Sarebbe fantastico se partecipasse al forum
E comunque bravo te, che nick potrebbe usare???