Come da titolo, thread adibito alle discussioni inerenti la politica, l'economia e i fatti di attualità.
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Politica, Economia e Attualità
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Politica, Economia e Attualità
Promemoria primo messaggio :
Come da titolo, thread adibito alle discussioni inerenti la politica, l'economia e i fatti di attualità.
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BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Politica, Economia e Attualità
Probabilmente ne parleranno alcuni media nelle prossime ore, ma sebbene sconsigliato sento che questa parte dell'inchiesta giornalistica debba essere divulgata per far comprendere come il "clan dei fiorentini" paracadutato nella politica romana abbia usato il "nostro" mondiale per i propri porci comodi, con l'aiuto interessato del nostro presidente federale Renato Di Rocco.
Oggi siamo in grado di capire perché la sua rielezione fu favorita in modo "militare" dalla politica, in particolare dal centrosinistra, ma anche con importanti appoggi nel centrodestra.
Il sito dei Mondiali 2013 di ciclismo TOSCANA2013.IT è di proprietà della società Ciclistica Servizi S.r.l.. società controllata al 100% dalla FCI che deteneva i diritti (anche pubblicitari) della organizzazione dei mondiali di ciclismo 2013 (ma anche dei mondiali 2012 e 2011).
http://www.checkdomain.com/cgi-bin/checkdomain.pl?domain=toscana2013.it
Ma ecco la sorpresa. A chi ha affidato il buon Renato Di Rocco il sito dei mondiali?
http://www.toscana2013.it/termini-e-condizioni/?lang=en
Alla società Dotmedia Srl. Dalla visura camerale risulta fra i soci di Dotmedia tale Andrea Conticini.
Andrea Conticini risulta essere il consorte di Matilde Renzi, sorella del "ducetto" (cit.) di Firenzie.
Il Comune di Firenze ha finanziato il comitato organizzatore nominato dalla FCI di fretta prima delle elezioni di Levico (e chissà perché non la srl dei mondiali che ne aveva i diritti e che avrebbe presentato un bilancio societario a regola d'arte); il Comitato, a sua volta, ha poi pagato la società di Conticini, cognato dell'ex sindaco di Firenzie.
Matilde Renzi è oggi socia di maggioranza della Eventi6 s.r.l., società che pagava uno stipendio al nostro primo ministro prima che questi divenisse presidente della provincia di Firenze.
"Si chiamava Chil srl, e l’assunzione avvenne alla Chil promozioni srl, che poi è stata trasformata nell’attuale Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser, si è poi specializzata in marketing editoriale e iniziative di promozione per aziende di diverso tipo: fra i clienti attuali ci sono Esselunga, Conad e Opel. Non è noto quale fu lo stipendio, che per altro decorse solo per pochi mesi. Ma è certo che non doveva essere così alto almeno fino a quando a pagare netto e contributi non erano le casse pubbliche, ma il forziere di famiglia: il reddito 2003 di Renzi ammontava ad appena 14.273 euro lordi (nel 2011, ultimo dato pubblico, era di 123.577 euro lordi, di cui 90.962 per lavoro dipendente, 31.324 per lavoro autonomo e 1.291 come reddito dei fabbricati).
Difficile capire se Renzi ha mai percepito da dirigente privato quello stipendio per cui gli vengono versati 3.241,21 euro al mese di contributi. È stato dipendente privato in teoria anche nel 2004 per cinque mesi, e per 7 presidente della provincia. Quell’anno ha dichiarato 70.090 euro, meno dei 97.916 euro dell’anno successivo, quando era solo presidente della provincia. Certo Matteo non deve avere svenato gli azionisti della attuale Eventi 6, che all’inizio erano le due sorelle Matilde e Benedetta, la madre Laura Bovoli e il fratello del cognato (Andrea Conticini, ndr, socio di Dotmedia sul), Alessandro Conticini (con il 20%). Poi Conticini ha venduto la sua quota a Matilde, che ora è azionista di maggioranza assoluta."
Riprendo questa frase "Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser". Il Bingo era una iniziativa editoriale diffusa sui mezzi del Gruppo Riffeser.
Oggi come allora, la pubblicità sui giornali della catena Riffeser veniva raccolta dalla SPE spa. L'amministratore delegato di allora era tale Claudio Rossi, e Claudio Rossi era il direttore generale dei Mondiali di Ciclismo 2013. Ovviamente è un caso.
Fra gli sponsor dei mondiali fiorentini vi era anche la Banca Federico Del Vecchio.
Scrive il sito Linkiesta:
“L’attuale presidente di Mps Antonella Mansi – scrive Antonio Vanuzzo - è stata numero uno di Banca Federico Del Vecchio, istituto privato della borghesia fiorentina controllato da Banca Etruria, feudo della massoneria aretina nel cui consiglio d’amministrazione siede il padre di Maria Elena Boschi”.
http://www.formiche.net/2014/02/21/renzi-cera-altra-scelta-possibile/
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Su nomina di Mps, l'ombra-eminenza-grigia-braccio-destro di Renzi, al secolo Marco Carrai è divenuto presidente della società Aeroporti di Firenze.
Sulla discesa in campo di stampo massonico del clan Renzi ha detto la sua uno che di queste cose ne capisce e parecchio, ovvero l'ex ministro Formica sul sito della rivista storica del socialismo "Critica Sociale".
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Sono sempre di più i dubbi su questa operazione mondiali.
Ragazzi, se mi trovano sotto un ponte dell'Arno, sapete il perché ...
Oggi siamo in grado di capire perché la sua rielezione fu favorita in modo "militare" dalla politica, in particolare dal centrosinistra, ma anche con importanti appoggi nel centrodestra.
Il sito dei Mondiali 2013 di ciclismo TOSCANA2013.IT è di proprietà della società Ciclistica Servizi S.r.l.. società controllata al 100% dalla FCI che deteneva i diritti (anche pubblicitari) della organizzazione dei mondiali di ciclismo 2013 (ma anche dei mondiali 2012 e 2011).
http://www.checkdomain.com/cgi-bin/checkdomain.pl?domain=toscana2013.it
Ma ecco la sorpresa. A chi ha affidato il buon Renato Di Rocco il sito dei mondiali?
http://www.toscana2013.it/termini-e-condizioni/?lang=en
Alla società Dotmedia Srl. Dalla visura camerale risulta fra i soci di Dotmedia tale Andrea Conticini.
Andrea Conticini risulta essere il consorte di Matilde Renzi, sorella del "ducetto" (cit.) di Firenzie.
Il Comune di Firenze ha finanziato il comitato organizzatore nominato dalla FCI di fretta prima delle elezioni di Levico (e chissà perché non la srl dei mondiali che ne aveva i diritti e che avrebbe presentato un bilancio societario a regola d'arte); il Comitato, a sua volta, ha poi pagato la società di Conticini, cognato dell'ex sindaco di Firenzie.
Matilde Renzi è oggi socia di maggioranza della Eventi6 s.r.l., società che pagava uno stipendio al nostro primo ministro prima che questi divenisse presidente della provincia di Firenze.
"Si chiamava Chil srl, e l’assunzione avvenne alla Chil promozioni srl, che poi è stata trasformata nell’attuale Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser, si è poi specializzata in marketing editoriale e iniziative di promozione per aziende di diverso tipo: fra i clienti attuali ci sono Esselunga, Conad e Opel. Non è noto quale fu lo stipendio, che per altro decorse solo per pochi mesi. Ma è certo che non doveva essere così alto almeno fino a quando a pagare netto e contributi non erano le casse pubbliche, ma il forziere di famiglia: il reddito 2003 di Renzi ammontava ad appena 14.273 euro lordi (nel 2011, ultimo dato pubblico, era di 123.577 euro lordi, di cui 90.962 per lavoro dipendente, 31.324 per lavoro autonomo e 1.291 come reddito dei fabbricati).
Difficile capire se Renzi ha mai percepito da dirigente privato quello stipendio per cui gli vengono versati 3.241,21 euro al mese di contributi. È stato dipendente privato in teoria anche nel 2004 per cinque mesi, e per 7 presidente della provincia. Quell’anno ha dichiarato 70.090 euro, meno dei 97.916 euro dell’anno successivo, quando era solo presidente della provincia. Certo Matteo non deve avere svenato gli azionisti della attuale Eventi 6, che all’inizio erano le due sorelle Matilde e Benedetta, la madre Laura Bovoli e il fratello del cognato (Andrea Conticini, ndr, socio di Dotmedia sul), Alessandro Conticini (con il 20%). Poi Conticini ha venduto la sua quota a Matilde, che ora è azionista di maggioranza assoluta."
Riprendo questa frase "Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser". Il Bingo era una iniziativa editoriale diffusa sui mezzi del Gruppo Riffeser.
Oggi come allora, la pubblicità sui giornali della catena Riffeser veniva raccolta dalla SPE spa. L'amministratore delegato di allora era tale Claudio Rossi, e Claudio Rossi era il direttore generale dei Mondiali di Ciclismo 2013. Ovviamente è un caso.
Fra gli sponsor dei mondiali fiorentini vi era anche la Banca Federico Del Vecchio.
Scrive il sito Linkiesta:
“L’attuale presidente di Mps Antonella Mansi – scrive Antonio Vanuzzo - è stata numero uno di Banca Federico Del Vecchio, istituto privato della borghesia fiorentina controllato da Banca Etruria, feudo della massoneria aretina nel cui consiglio d’amministrazione siede il padre di Maria Elena Boschi”.
http://www.formiche.net/2014/02/21/renzi-cera-altra-scelta-possibile/
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Su nomina di Mps, l'ombra-eminenza-grigia-braccio-destro di Renzi, al secolo Marco Carrai è divenuto presidente della società Aeroporti di Firenze.
Sulla discesa in campo di stampo massonico del clan Renzi ha detto la sua uno che di queste cose ne capisce e parecchio, ovvero l'ex ministro Formica sul sito della rivista storica del socialismo "Critica Sociale".
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Sono sempre di più i dubbi su questa operazione mondiali.
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- Messaggio n°52
Re: Politica, Economia e Attualità
Per anni abbiamo sfottuto i nani e le ballerine della corte berlusconiana, ma adesso cambia tutto.
Adesso dobbiamo iniziare con la corte renzo-napolitana.
In questi giorni è in programmazione su Sky un film di un regista della corte renziana, un personaggio che da sempre va a dire la sua opinione dem nel convegno della Leopolda del nuovo ducetto (una tragica parodia anche in questo) italiano.
Il film (un sonoro flop) è "Pazze di me" ed il regista è lo stra-celebrato (ma non si sa il perché) Fausto Brizzi.
Di tutto il film, una storia cervellotica tra feste, mignottame, gente sbarellata (una sorta di Grande Bellezza de noantri o de serriebbì) l'unica cosa che ricordo bene è il cameo della ministra del lavoro ( ), tale Marianna Madia nipote del Principe del Foro Titta Madia (ma per quello anche la nipote è principessa), ex fidanzata del First Guy Giorgio Napolitano, conosciuto a noi amanti del ciclismo, come colui che da commissario ad acta della Federciclismo ha modificato lo Statuto Federale per rafforzare il potere assoluto del Presidente Renato Di Rocco.
Come disse la mitica Lilli Gruber, La Grande Bellezza farà da traino a Matteo Renzi!
In effetti gli ecologisti hanno sempre detto che la spazzatura è una grande risorsa.
Esisterà mai un popolo più cornuto e mazziato di quello italiano?!
Ps. Il sito Italia Oggi ha elencato i nomi della nuova Corte dei Miracoli, i nani e ballerine di re Giorgio e del duscetto di Firenzie. Lì ci sono i nomi dell'Italia di successo del futuro.
http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201312091538212379
Adesso dobbiamo iniziare con la corte renzo-napolitana.
In questi giorni è in programmazione su Sky un film di un regista della corte renziana, un personaggio che da sempre va a dire la sua opinione dem nel convegno della Leopolda del nuovo ducetto (una tragica parodia anche in questo) italiano.
Il film (un sonoro flop) è "Pazze di me" ed il regista è lo stra-celebrato (ma non si sa il perché) Fausto Brizzi.
Di tutto il film, una storia cervellotica tra feste, mignottame, gente sbarellata (una sorta di Grande Bellezza de noantri o de serriebbì) l'unica cosa che ricordo bene è il cameo della ministra del lavoro ( ), tale Marianna Madia nipote del Principe del Foro Titta Madia (ma per quello anche la nipote è principessa), ex fidanzata del First Guy Giorgio Napolitano, conosciuto a noi amanti del ciclismo, come colui che da commissario ad acta della Federciclismo ha modificato lo Statuto Federale per rafforzare il potere assoluto del Presidente Renato Di Rocco.
Come disse la mitica Lilli Gruber, La Grande Bellezza farà da traino a Matteo Renzi!
In effetti gli ecologisti hanno sempre detto che la spazzatura è una grande risorsa.
Esisterà mai un popolo più cornuto e mazziato di quello italiano?!
Ps. Il sito Italia Oggi ha elencato i nomi della nuova Corte dei Miracoli, i nani e ballerine di re Giorgio e del duscetto di Firenzie. Lì ci sono i nomi dell'Italia di successo del futuro.
http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201312091538212379
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°53
Re: Politica, Economia e Attualità
Ieri sera in un locale milanese parlavo con una amica impegnata politicamente (è parlamentare) e si scherzava sul destino assurdo del nostro Paese, preso a schiaffi, derubato da due clan (due, ma anche uno solo in fondo ) che si fronteggiano esternamente ed internamente a colpi di ricatti.
Renzi è circondato di accuse più o meno pesanti di inciuci con personaggi, anche loschi, della finanza, di cui ormai si conosce vita, morte e miracoli. Il piddì, partito di uno squallore "cristallino" è alle prese con una vera e propria guerra interna per i nomi IMPRESENTABILI che dovrà candidare alle prossime europee. Se dovesse fallire, tutti danno per certa la scissione e la caduta del Governo, con successive inchieste giudiziarie che spazzerebbero via tutto il vertice fiorentino. Per adesso la rete di salvataggio nella magistratura fiorentina ha tenuto, anche perché alcuni giudici sono molto vicini al leader toscano e qualcuno è pure andato a Roma con lui.
Di certo il clan di D'Alema vuole passare all'incasso alle prossime europee e, con estrema difficoltà, Renzi deve ingoiare la patata bollente ed avviare una rischiosa politica degli annunci, supportato in modo goffo e ridicolo dalla politica tedesca che in Italia ha ormai solo lui come possibile interlocutore.
Che Renzi sia un personaggio ricattabile lo hanno compreso ormai anche i bambini e la sua allegra gestione fiorentina è lì come un pericolante palazzo in ombra che potrebbe cadergli addosso.
Matteino non è uno stupido e si è parato il Q realizzando parecchi accrocchi secondo un modello bipartisan.
Ed eccoci all'altra parte. Tutti nel dietro le quinte, soprattutto a destra (e non deve sorprendere) dicono che l'inchiesta di Napoli (Lavitola, Panama, Gagliardi) potrebbe spazzarlo via letteralmente.
La vicenda della Gagliardi è un "regolamento interno". Per questo il Cav è corso subito ai ripari candidandosi e mettendo a rischio il Renzieno, che con la destra sta giocando su due piatti.
La cancellazione giudiziaria di Berlusconi, nonostante venti anni di guerra, sarebbe paradossalmente in questo momento la cosa peggiore per Matteo Renzi, sia per ragioni elettorali (l'elettorato di destra non voterebbe mai per il nemico Pd), sia per questioni di giacchetta personale, una specie di coperta corta.
Il regime renzieano resisterà sino alle europee, ora è compatto da destra a sinistra, ma quando la coperta è corta ed uno resta fuori al freddo può succedere di tutto.
E la coperta corta.
Fra un annetto, pensando alla politica di questi giorni, ci sembrerà che sarà passato un secolo.
Il Paese ne ha le palle piene ... di palle e di ladroni
Renzi è circondato di accuse più o meno pesanti di inciuci con personaggi, anche loschi, della finanza, di cui ormai si conosce vita, morte e miracoli. Il piddì, partito di uno squallore "cristallino" è alle prese con una vera e propria guerra interna per i nomi IMPRESENTABILI che dovrà candidare alle prossime europee. Se dovesse fallire, tutti danno per certa la scissione e la caduta del Governo, con successive inchieste giudiziarie che spazzerebbero via tutto il vertice fiorentino. Per adesso la rete di salvataggio nella magistratura fiorentina ha tenuto, anche perché alcuni giudici sono molto vicini al leader toscano e qualcuno è pure andato a Roma con lui.
Di certo il clan di D'Alema vuole passare all'incasso alle prossime europee e, con estrema difficoltà, Renzi deve ingoiare la patata bollente ed avviare una rischiosa politica degli annunci, supportato in modo goffo e ridicolo dalla politica tedesca che in Italia ha ormai solo lui come possibile interlocutore.
Che Renzi sia un personaggio ricattabile lo hanno compreso ormai anche i bambini e la sua allegra gestione fiorentina è lì come un pericolante palazzo in ombra che potrebbe cadergli addosso.
Matteino non è uno stupido e si è parato il Q realizzando parecchi accrocchi secondo un modello bipartisan.
Ed eccoci all'altra parte. Tutti nel dietro le quinte, soprattutto a destra (e non deve sorprendere) dicono che l'inchiesta di Napoli (Lavitola, Panama, Gagliardi) potrebbe spazzarlo via letteralmente.
La vicenda della Gagliardi è un "regolamento interno". Per questo il Cav è corso subito ai ripari candidandosi e mettendo a rischio il Renzieno, che con la destra sta giocando su due piatti.
La cancellazione giudiziaria di Berlusconi, nonostante venti anni di guerra, sarebbe paradossalmente in questo momento la cosa peggiore per Matteo Renzi, sia per ragioni elettorali (l'elettorato di destra non voterebbe mai per il nemico Pd), sia per questioni di giacchetta personale, una specie di coperta corta.
Il regime renzieano resisterà sino alle europee, ora è compatto da destra a sinistra, ma quando la coperta è corta ed uno resta fuori al freddo può succedere di tutto.
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Re: Politica, Economia e Attualità
Quindi che.....ricetta dare
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- Messaggio n°55
Re: Politica, Economia e Attualità
Intendi un suggerimento di voto? Non mi permetterei mai di scaricare i miei tremendi dubbi anche sugli altri.vallelvo ha scritto:Quindi che.....ricetta dare
Il segreto per me sta solo nel senso critico e nella partecipazione più ampia possibile alle decisioni attraverso una riduzione progressiva della delega, perseguendo sempre più modelli di democrazia diretta.
Stando vicino alla Svizzera, sono influenzato dalla passione e dalla responsibilità che vivono nei loro referendum.
E' l'unico modo per ridurre sprechi e ruberie. Partecipare, leggere, controllare, scegliere.
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- Messaggio n°56
La politica, Renzi, gli asfaltatori e i Mondiali di Ciclismo
L'argomento trattato di seguito riguarda la politica, ma in pratica ha finito (purtroppo) per riguardare anche il nostro sport.
Si tratta di una inchiesta giudiziaria del 2007 sfociata poi in un rinvio a giudizio. Nel processo contro un cartello di società asfaltatrici della Toscana alcuni enti pubblici si dichiararono parte civile e fra queste il Comune di Firenze.
Ecco il primo articolo di quella vicenda, preso da un giornali di quella sinistra che in Toscana governa da sempre.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/31/ecco-gli-appalti-pilotati-dal-cartello-dieci.html
____________________________
Ecco gli appalti 'pilotati' dal cartello dieci di Publiacqua, quattro del Comune
Ecco le gare che, secondo l' accusa, sono state vinte grazie al cartello fra le imprese. Publiacqua sostiene che la clausola che vieta il subappalto è stata tolta nella gara di Serravalle per «evitare impugnative e quindi contenziosi». Per evitare cioè «blocchi e ritardi» 1-Publiacqua -Lavori in Valdisieve (Dicomano, Londa, San Godenzo, Rufina, Pontassieve, Pelago e Rignano) - base d' asta 2,800 milioni. Gara vinta nel 2006 dalla Calenzano Asfalti di Fulvio Taiuti. 2-Publiacqua -Lavori alle reti e agli impianti fognari nei comuni di Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo - base d' asta 1.582.416 euro - Vinta nel 2006 dalla Cafissi Alvaro di Prato. 3-Publiacqua -Sostituzione della rete fognaria e gas nelle vie Puccini, Bellini, Mascagni, Rossigni e Cilea a Sesto Fiorentino - base d' asta 581.581,60 euro- Vinta nel 2005 dalla Sics, di Fabrizio Forconi. 4-Publiacqua -Spostamento acquedotto e fognatura in conseguenza della terza corsia - base d' asta 277.335,85 euro - Vinta nel 2005 dalla Italscavi di Alvaro Pratelli. 5-Publiacqua -Manutenzione reti e fognatura a Incisa e Reggello - base d' asta 986.178,60 euro- Vinta nel 2005 dalla Banchetti Strade di Giancarlo Banchetti. 6-Publiacqua -Manutenzione ed estensione rete idrica a Bagno a Ripoli - base d' asta 1,400 milioni - Vinta nel 2005 dall' Ati Guarduccistrade (Giovanni Guarducci) e Coedil. 7-Publiacqua -Manutenzione di reti e fognature a Figline e Pian di Scò - base d' asta 973.528,31 euro - Vinta nel 2005 dalla Calenzano Asfalti di Fulvio Taiuti. 8-Publiacqua -Parcheggio Anconella - base d' asta 384.570,65 euro - Vinta nel 2005 dalla impresa Jacini di Simone Taiuti. 9-Publiacqua -Allacciamento rete fognaria ovest a Firenze - base d' asta 2 milioni e 347.500,00 euro - Vinta nel 2005 dall' impresa aggiudicataria Cav. Grazzini Fortunato, riferibile a Maurizio Pieraccioli e Giacomo Grazzini. 10-Publiacqua -Manutenzione e allacciamenti a Firenze - zona nord - base d' asta 5 milioni e 800.000 euro - Vinta nel 2004 dall' Ati costituita da Calenzano Asfalti e Cesaf (riferibile agli imprenditori Franco Pratelli e Mario Vescovi). 11-Comune di Firenze -Pista ciclabile via Erbosa - base d' asta 160 mila euro - Vinta nel 2006 dalla Italscavi di Alvaro Pratelli. 12- Comune di Firenze - Pista ciclabile viale Strozzi - base d' asta 225.000 euro - Vinta nel 2004 da Italscavi. 13-Comune di Firenze - Manutenzione vie marciapiedi Q 2 - Anno 2006 - base d' asta 242 mila euro - Vinta nel 2006 dall' impresa Jacini. 14-Comune di Firenze - Manutenzione strade - anno 2006 - base d' asta 327 mila euro - Vinta il 9 maggio 2006 dalla Jacini. 15-Acquedotto del Fiora - Lavori Lotto Val d' Elsa/Chianti - base d' asta 261.250 euro - Vinta nel 2006 dalla Jacini. 16-Comune di Campi - Parcheggi via San Giusto - base d' asta 134 mila euro - Vinta nel 2006 dalla Poli Gaspero di Vincenzo Aveni. 17-Comune di Campi - Parcheggio area Rocca Strozzi - base d' asta 236.673,36 euro - Vinta nel 2004 dalla Poli Gaspero. 18-Comune di Campi - Collegamento via della Pace e via Masaccio - base d' asta 855mila euro. Vinta nel 2002 dalla Poli Gaspero. 19-Comune di Campi - Lavori stradali zona centro - base d' asta 480 mila euro - Vinta il 30 marzo 2004 dalla Poli Gaspero. 20-Comune di Campi - Rotatoria fra via Barberinese e via Tosca Fiesoli - base d' asta 374.288,03 euro - Vinta nel 2003 da Poli Gaspero. 21-Comune di Campi - Lavori stradali nelle via Santa Maria, Lavagnini, San Rocco, Olmo, San Lorenzo, Montello, 2 Settembre - base d' asta 600 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Calenzano Asfalti. 22-Comune di Campi - Trattativa privata risistemazione via Roma - base d' asta 287.814,39 euro - Vinta nel 2005 dalla Bitumstrade di Brunetto Mazzuoli. 23-Comune di Campi - Trattativa privata per attraversamento torrente Marinella - base d' asta 237.743,70 euro - Vinta nel 2005 dalla impresa Cav. Grazzini Fortunato. 24-Comune di Campi - Appalto lavori stradali vie Bandiera, Cimabue, Sanzio, Botticelli e dell' Oro - base d' asta 570 mila euro - Vinta nel 2006 dall' impresa L' Idraulica di Vincenzo Guarino. 25-Comune di Campi - Manutenzione strade e marciapiedi - base d' asta 570 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Italscavi di Pratelli Alvaro. 26-Comune di Campi - Ristrutturazione strade - I lotto: vie Peronzi San Paolo, del Santo, Gramignano, Galilei e Carducci - base d' asta 450 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Esa di Enrico Montigiani. 27-Comune di Campi - Collegamento stradale fra la via Pistoiese in località Ponte alla Baccellina e la Lucchese - I lotto - base d' asta 4 milioni e 247.737 euro - Vinta nel 2005 dalla Ati Lorenzini riferibile all' imprenditore Domenico Strati, Mati Mauro e figli e Uccini Silvano, subappalto all' impresa Poli Gaspero. 28-Comune di Impruneta - Manutenzione straordinaria - base d' asta 431.152,93 euro - Vinta nel 2005 dalla GuarducciStrade.
____________________________
Il processo alle aziende che costituirono questo cartello truffando i cittadini italiani arrivò a sentenza il 28 febbraio 2012. Quasi tutte le aziende vennero condannate. Di seguito l'articolo di allora del Tirreno.
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2012/02/09/news/appalti-truccati-sfilza-di-condanne-1.3163640
____________________________
Appalti truccati, sfilza di condanne
Si è concluso a Firenze il processo che vedeva imputati anche 3 imprenditori pratesi: secondo i giudici si spartivano i lavori
di Paolo Nencioni
PRATO
Si è concluso a Firenze dopo quasi due anni con 21 condanne il processo per gli appalti pubblici truccati che nel marzo di cinque anni fa aveva fatto finire agli arresti domiciliari numerosi imprenditori attivi nel settore edile e movimento terra, tra cui alcuni pratesi.
Tra i condannati - a due anni e dieci mesi per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta - ci sono tre nomi molto noti nel settore edile: Giovanni Guarducci, già direttore tecnico della Guarduccistrade, impresa di costruzioni con sede a Capezzana, Alessandro Cafissi, già direttore tecnico della Cafissi Alvaro (costruzioni edili e fluviali con sede in via Mannelli a Iolo), e Vincenzo Guarino, già procuratore della Endiasfalti di Agliana e indicato come amministratore di fatto, all’epoca, della Idraulica srl. Itre erano difesi dagli avvocati Giovanni Mati, Ugo Fanti e Maurizio Briganti. Condannati anche i carmignanesi Rosario, Elena e Agnello Mauro.
La pena più alta, quattro anni e sei mesi, è toccata al campigiano Vincenzo Aveni, 64 anni, già titolare della Poli Gaspero e ritenuto la mente dell’associazione a delinquere.
Il 26 marzo del 2007, quando scattarono dieci arresti in carcere, 16 ai domiciliari e 7 obblighi di dimora per un totale di 45 indagati, fu un vero terremoto nel settore degli appalti pubblici, soprattutto quelli dei comuni della Piana e di Publiacqua.
Secondo i carabinieri del Reparto operativo speciale dei carabinieri, che hanno condotto le indagini per conto del sostituto procuratore Giuseppina Mione, Aveni avrebbe promesso una tangente compresa tra 100.000 e 200.000 euro a Marco Cherubini, dirigente del settore Servizi tecnici e ambientali del Comune di Campi Bisenzio in cambio del via libera alla realizzazione di un edificio in via del Ghirlandaio, a Campi. Altri due imprenditori furono indagati per aver promesso soldi a Cherubini in cambio del via libera a un affare molto più grosso, una lottizzazione da 330 appartamenti in località Le Frille San Giusto.
In base alla ricostruzione della Procura, le tangenti non sarebbero state versate direttamente ma sotto forma di pagamenti di parcelle gonfiate a studi professionali che avrebbero fatto da prestanome ai pubblici ufficiali coinvolti nell’inchiesta (oltre a Cherubini altri due professionisti.
L’indagine prese in esame 44 gare d’appalto, tra il 2002 e il 2006, indette per lo più dai Comuni di Campi Bisenzio e Firenze e da Publiacqua.
Gare che, come ha dimostrato il processo (ovviamente in attesa dell’appello) sono state in gran parte condizionate da un gruppo di imprenditori che si mettevano d’accordo per spartirsele, a danno di altri imprenditori che non erano inseriti nel giro giusto.
La conseguenza, oltre al danno per chi era escluso, sarebbe stata anche un prezzo più alto pagato dalla collettività per lavori che altrimenti sarebbero costati molto meno.
Nell’inchiesta sono stati indagati anche i calenzanesi Fulvio e Simone Taiuti, padre e figlio, il primo in qualità di presidente della Calenzano Asfalti, il secondo come amministratore unico della Jacini srl.
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Se uno di noi riceve una fregatura da un idraulico che gli chiede una cifra spropositata per un lavoro da 1 minuto inventandosi particolari spese o competenze, siamo tutti d'accordo che non lo richiameremo più e qualcuno magari lo denuncerebbe pure.
Parimenti se un amministratore di condominio scopre che alcuni fornitori di gasolio si accordano per alzare il prezzo della fornitura e delle manutenzioni della caldaia, siamo certi che se l'amministratore è onesto e non prezzolato non richiamerà più quelle aziende.
Se l'amministratore fosse invece prezzolato cercherebbe ovviamente invece di "sistemare" le cose.
Bene.
Succede che Firenze dal 2010 si imbarca nella organizzazione dei Mondiali di Ciclismo mostrando una strana attenzione, una vera febbre, per le asfaltature dei percorsi mondiali. Il Comune di Firenze in primis prevede addirittura interventi per un totale di oltre 150 milioni di euro.
Per quale ragione avviene ciò?
La candidatura per i Mondiali nacque a fine 2009. L'inchiesta sul cartello toscano era iniziata invece, come visto, nel 2007.
Si arriva quindi al 2013 dove gli enti pubblici spendono comunque per le sole asfaltature e lavori connessi oltre 32 milioni di euro. Una enormità.
E chi chiamano gli enti pubblici ad asfaltare le strade? Le stesse aziende condannate nel processo in cui gli enti erano "parte civile".
Perché avvenne tutto questo? Perché i cittadini toscani non si sono mai interessati al marcio evidente che affiora dalla gestione dei loro enti locali?
Oggi quegli enti locali stanno esprimendo la gran parte della nostra attuale classe politica dirigente italiana.
Sarà un caso che Renzi nelle sue tronfie esternazioni abbia parlato di "asfaltare" gli avversari?
E per spiegare ciò e porre i giusti quesiti, riporto un articolo della insospettabile Repubblica di Firenze.
Oggi non è dato sapere se la Repubblica riscriverebbe questi articoli.
Ovviamente l'articolo è di prima dell'avvento nazionale del Renzismo.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/25/mondiali-tutti-dubbi-sull-asfalto.html
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Mondiali, tutti i dubbi sull' asfalto
QUALI criteri sono stati adottati da Palazzo Vecchio per l' affidamento dei lavori di messa in sicurezza e manutenzione delle strade in vista dei mondiali di ciclismo? Lo chiede all' amministrazione comunale il consigliere Francesco Torselli di Fratelli d' Italia: «Sono state inserite soltanto le strade dalle quali passeranno gli atleti o anche altre?», domanda il consigliere. Per ciascuna delle strade incluse nella lista è stato verificato a quando risaliva l' ultimo intervento di messa in sicurezza o manutenzione? Quanto alle ditte appaltatrici o subappaltatrici, l' amministrazione «è in possesso di tutta la documentazione necessaria a garantire la massima trasparenza» sul loro status? E' stato accertato se ve ne siano alcune che in passato abbiano subito condanne o provvedimenti di inibizione dall' avere rapporti con la pubblica amministrazione? Così chiede Torselli. Riguardo alla scelta delle strade da sottoporre a lavori, i mondiali di ciclismo sono un' occasione preziosa per mettere in sicurezza anche delle vie dalle quali non passeranno gli atleti. Ma come sono state scelte? Di sicuro qualche errore è stato commesso, perché via dei Sette Santi e la minuscola via Rismondo, inserite nell' elenco, sono state rifatte da pochissimo e l' asfalto è in ottime condizioni. Tuttavia dovevano essere riasfaltate come la vicina via Campo d' Arrigo, che ne ha veramente bisogno, fra il 20 e il 31 maggio. Dopo qualche segnalazione, però, i cartelli sono scomparsi. «Si è trattato solo di un errore di posizionamento dei cartelli», spiega l' assessore alla mobilità del Comune Massimo Mattei. Ma in altri casi, anche se in una strada o parte di essa il manto stradale è stato rifatto di recente contemporaneamente ai sottoservizi, può capitare che l' asfalto ora sia risteso ex novo per ragioni «di omogeneità nell' asfalto», dice Mattei. Riguardo alle ditte che hanno vinto le gare oppure ottenuto i lavori in subappalto, ce ne sono almeno tre i cui amministratori sono stati condannati in primo grado l' 8 febbraio 2012 per turbativa d' asta a 2 anni e 9 mesi di reclusione e alla pena accessoria della incapacità a contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di due anni. Sono Fulvio Taiuti della Calenzano Asfalti, mandataria del Raggruppamento temporaneo che si è aggiudicato i lavori nella zona C, Vincenzo Guarino della Endiasfalti, mandante dello stesso raggruppamento, e Simone Taiuti della impresa Jacini, che ha ottenuto in subappalto parte dei lavori. Mattei precisa che tutte le ditte che stanno realizzando i mondiali di ciclismo risultano aggiudicatarie di appalti a seguito di asta pubblica «dopo tutti i rigorosi controlli previsti dalla normativa vigente». Che è rigorosamente garantista. «Fino a quando non c' è una sentenza passata in giudicato l' impresa può partecipare alle gare di appalto e sottoscrivere contratti con la pubblica amministrazione». Frattanto lunedì cominciano i lavori in via Sant' Agostino, in Oltrarno, che proseguiranno per alcuni mesi.
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Adesso cari amici, cantiamo tutti in coro "Clap and Jump per il presidente Renzi"
FONTI:
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/02/08/news/cartello_per_pilotare_appalti_21_imprenditori_condannati-29560811/
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/25/mondiali-tutti-dubbi-sull-asfalto.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/31/ecco-gli-appalti-pilotati-dal-cartello-dieci.html
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2010/06/02/news/appaltopoli-imprenditori-pratesi-alla-sbarra-1.1894339
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2012/02/09/news/appalti-truccati-sfilza-di-condanne-1.3163640
Si tratta di una inchiesta giudiziaria del 2007 sfociata poi in un rinvio a giudizio. Nel processo contro un cartello di società asfaltatrici della Toscana alcuni enti pubblici si dichiararono parte civile e fra queste il Comune di Firenze.
Ecco il primo articolo di quella vicenda, preso da un giornali di quella sinistra che in Toscana governa da sempre.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/31/ecco-gli-appalti-pilotati-dal-cartello-dieci.html
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Ecco gli appalti 'pilotati' dal cartello dieci di Publiacqua, quattro del Comune
Ecco le gare che, secondo l' accusa, sono state vinte grazie al cartello fra le imprese. Publiacqua sostiene che la clausola che vieta il subappalto è stata tolta nella gara di Serravalle per «evitare impugnative e quindi contenziosi». Per evitare cioè «blocchi e ritardi» 1-Publiacqua -Lavori in Valdisieve (Dicomano, Londa, San Godenzo, Rufina, Pontassieve, Pelago e Rignano) - base d' asta 2,800 milioni. Gara vinta nel 2006 dalla Calenzano Asfalti di Fulvio Taiuti. 2-Publiacqua -Lavori alle reti e agli impianti fognari nei comuni di Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo - base d' asta 1.582.416 euro - Vinta nel 2006 dalla Cafissi Alvaro di Prato. 3-Publiacqua -Sostituzione della rete fognaria e gas nelle vie Puccini, Bellini, Mascagni, Rossigni e Cilea a Sesto Fiorentino - base d' asta 581.581,60 euro- Vinta nel 2005 dalla Sics, di Fabrizio Forconi. 4-Publiacqua -Spostamento acquedotto e fognatura in conseguenza della terza corsia - base d' asta 277.335,85 euro - Vinta nel 2005 dalla Italscavi di Alvaro Pratelli. 5-Publiacqua -Manutenzione reti e fognatura a Incisa e Reggello - base d' asta 986.178,60 euro- Vinta nel 2005 dalla Banchetti Strade di Giancarlo Banchetti. 6-Publiacqua -Manutenzione ed estensione rete idrica a Bagno a Ripoli - base d' asta 1,400 milioni - Vinta nel 2005 dall' Ati Guarduccistrade (Giovanni Guarducci) e Coedil. 7-Publiacqua -Manutenzione di reti e fognature a Figline e Pian di Scò - base d' asta 973.528,31 euro - Vinta nel 2005 dalla Calenzano Asfalti di Fulvio Taiuti. 8-Publiacqua -Parcheggio Anconella - base d' asta 384.570,65 euro - Vinta nel 2005 dalla impresa Jacini di Simone Taiuti. 9-Publiacqua -Allacciamento rete fognaria ovest a Firenze - base d' asta 2 milioni e 347.500,00 euro - Vinta nel 2005 dall' impresa aggiudicataria Cav. Grazzini Fortunato, riferibile a Maurizio Pieraccioli e Giacomo Grazzini. 10-Publiacqua -Manutenzione e allacciamenti a Firenze - zona nord - base d' asta 5 milioni e 800.000 euro - Vinta nel 2004 dall' Ati costituita da Calenzano Asfalti e Cesaf (riferibile agli imprenditori Franco Pratelli e Mario Vescovi). 11-Comune di Firenze -Pista ciclabile via Erbosa - base d' asta 160 mila euro - Vinta nel 2006 dalla Italscavi di Alvaro Pratelli. 12- Comune di Firenze - Pista ciclabile viale Strozzi - base d' asta 225.000 euro - Vinta nel 2004 da Italscavi. 13-Comune di Firenze - Manutenzione vie marciapiedi Q 2 - Anno 2006 - base d' asta 242 mila euro - Vinta nel 2006 dall' impresa Jacini. 14-Comune di Firenze - Manutenzione strade - anno 2006 - base d' asta 327 mila euro - Vinta il 9 maggio 2006 dalla Jacini. 15-Acquedotto del Fiora - Lavori Lotto Val d' Elsa/Chianti - base d' asta 261.250 euro - Vinta nel 2006 dalla Jacini. 16-Comune di Campi - Parcheggi via San Giusto - base d' asta 134 mila euro - Vinta nel 2006 dalla Poli Gaspero di Vincenzo Aveni. 17-Comune di Campi - Parcheggio area Rocca Strozzi - base d' asta 236.673,36 euro - Vinta nel 2004 dalla Poli Gaspero. 18-Comune di Campi - Collegamento via della Pace e via Masaccio - base d' asta 855mila euro. Vinta nel 2002 dalla Poli Gaspero. 19-Comune di Campi - Lavori stradali zona centro - base d' asta 480 mila euro - Vinta il 30 marzo 2004 dalla Poli Gaspero. 20-Comune di Campi - Rotatoria fra via Barberinese e via Tosca Fiesoli - base d' asta 374.288,03 euro - Vinta nel 2003 da Poli Gaspero. 21-Comune di Campi - Lavori stradali nelle via Santa Maria, Lavagnini, San Rocco, Olmo, San Lorenzo, Montello, 2 Settembre - base d' asta 600 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Calenzano Asfalti. 22-Comune di Campi - Trattativa privata risistemazione via Roma - base d' asta 287.814,39 euro - Vinta nel 2005 dalla Bitumstrade di Brunetto Mazzuoli. 23-Comune di Campi - Trattativa privata per attraversamento torrente Marinella - base d' asta 237.743,70 euro - Vinta nel 2005 dalla impresa Cav. Grazzini Fortunato. 24-Comune di Campi - Appalto lavori stradali vie Bandiera, Cimabue, Sanzio, Botticelli e dell' Oro - base d' asta 570 mila euro - Vinta nel 2006 dall' impresa L' Idraulica di Vincenzo Guarino. 25-Comune di Campi - Manutenzione strade e marciapiedi - base d' asta 570 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Italscavi di Pratelli Alvaro. 26-Comune di Campi - Ristrutturazione strade - I lotto: vie Peronzi San Paolo, del Santo, Gramignano, Galilei e Carducci - base d' asta 450 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Esa di Enrico Montigiani. 27-Comune di Campi - Collegamento stradale fra la via Pistoiese in località Ponte alla Baccellina e la Lucchese - I lotto - base d' asta 4 milioni e 247.737 euro - Vinta nel 2005 dalla Ati Lorenzini riferibile all' imprenditore Domenico Strati, Mati Mauro e figli e Uccini Silvano, subappalto all' impresa Poli Gaspero. 28-Comune di Impruneta - Manutenzione straordinaria - base d' asta 431.152,93 euro - Vinta nel 2005 dalla GuarducciStrade.
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Il processo alle aziende che costituirono questo cartello truffando i cittadini italiani arrivò a sentenza il 28 febbraio 2012. Quasi tutte le aziende vennero condannate. Di seguito l'articolo di allora del Tirreno.
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2012/02/09/news/appalti-truccati-sfilza-di-condanne-1.3163640
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Appalti truccati, sfilza di condanne
Si è concluso a Firenze il processo che vedeva imputati anche 3 imprenditori pratesi: secondo i giudici si spartivano i lavori
di Paolo Nencioni
PRATO
Si è concluso a Firenze dopo quasi due anni con 21 condanne il processo per gli appalti pubblici truccati che nel marzo di cinque anni fa aveva fatto finire agli arresti domiciliari numerosi imprenditori attivi nel settore edile e movimento terra, tra cui alcuni pratesi.
Tra i condannati - a due anni e dieci mesi per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta - ci sono tre nomi molto noti nel settore edile: Giovanni Guarducci, già direttore tecnico della Guarduccistrade, impresa di costruzioni con sede a Capezzana, Alessandro Cafissi, già direttore tecnico della Cafissi Alvaro (costruzioni edili e fluviali con sede in via Mannelli a Iolo), e Vincenzo Guarino, già procuratore della Endiasfalti di Agliana e indicato come amministratore di fatto, all’epoca, della Idraulica srl. Itre erano difesi dagli avvocati Giovanni Mati, Ugo Fanti e Maurizio Briganti. Condannati anche i carmignanesi Rosario, Elena e Agnello Mauro.
La pena più alta, quattro anni e sei mesi, è toccata al campigiano Vincenzo Aveni, 64 anni, già titolare della Poli Gaspero e ritenuto la mente dell’associazione a delinquere.
Il 26 marzo del 2007, quando scattarono dieci arresti in carcere, 16 ai domiciliari e 7 obblighi di dimora per un totale di 45 indagati, fu un vero terremoto nel settore degli appalti pubblici, soprattutto quelli dei comuni della Piana e di Publiacqua.
Secondo i carabinieri del Reparto operativo speciale dei carabinieri, che hanno condotto le indagini per conto del sostituto procuratore Giuseppina Mione, Aveni avrebbe promesso una tangente compresa tra 100.000 e 200.000 euro a Marco Cherubini, dirigente del settore Servizi tecnici e ambientali del Comune di Campi Bisenzio in cambio del via libera alla realizzazione di un edificio in via del Ghirlandaio, a Campi. Altri due imprenditori furono indagati per aver promesso soldi a Cherubini in cambio del via libera a un affare molto più grosso, una lottizzazione da 330 appartamenti in località Le Frille San Giusto.
In base alla ricostruzione della Procura, le tangenti non sarebbero state versate direttamente ma sotto forma di pagamenti di parcelle gonfiate a studi professionali che avrebbero fatto da prestanome ai pubblici ufficiali coinvolti nell’inchiesta (oltre a Cherubini altri due professionisti.
L’indagine prese in esame 44 gare d’appalto, tra il 2002 e il 2006, indette per lo più dai Comuni di Campi Bisenzio e Firenze e da Publiacqua.
Gare che, come ha dimostrato il processo (ovviamente in attesa dell’appello) sono state in gran parte condizionate da un gruppo di imprenditori che si mettevano d’accordo per spartirsele, a danno di altri imprenditori che non erano inseriti nel giro giusto.
La conseguenza, oltre al danno per chi era escluso, sarebbe stata anche un prezzo più alto pagato dalla collettività per lavori che altrimenti sarebbero costati molto meno.
Nell’inchiesta sono stati indagati anche i calenzanesi Fulvio e Simone Taiuti, padre e figlio, il primo in qualità di presidente della Calenzano Asfalti, il secondo come amministratore unico della Jacini srl.
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Se uno di noi riceve una fregatura da un idraulico che gli chiede una cifra spropositata per un lavoro da 1 minuto inventandosi particolari spese o competenze, siamo tutti d'accordo che non lo richiameremo più e qualcuno magari lo denuncerebbe pure.
Parimenti se un amministratore di condominio scopre che alcuni fornitori di gasolio si accordano per alzare il prezzo della fornitura e delle manutenzioni della caldaia, siamo certi che se l'amministratore è onesto e non prezzolato non richiamerà più quelle aziende.
Se l'amministratore fosse invece prezzolato cercherebbe ovviamente invece di "sistemare" le cose.
Bene.
Succede che Firenze dal 2010 si imbarca nella organizzazione dei Mondiali di Ciclismo mostrando una strana attenzione, una vera febbre, per le asfaltature dei percorsi mondiali. Il Comune di Firenze in primis prevede addirittura interventi per un totale di oltre 150 milioni di euro.
Per quale ragione avviene ciò?
La candidatura per i Mondiali nacque a fine 2009. L'inchiesta sul cartello toscano era iniziata invece, come visto, nel 2007.
Si arriva quindi al 2013 dove gli enti pubblici spendono comunque per le sole asfaltature e lavori connessi oltre 32 milioni di euro. Una enormità.
E chi chiamano gli enti pubblici ad asfaltare le strade? Le stesse aziende condannate nel processo in cui gli enti erano "parte civile".
Perché avvenne tutto questo? Perché i cittadini toscani non si sono mai interessati al marcio evidente che affiora dalla gestione dei loro enti locali?
Oggi quegli enti locali stanno esprimendo la gran parte della nostra attuale classe politica dirigente italiana.
Sarà un caso che Renzi nelle sue tronfie esternazioni abbia parlato di "asfaltare" gli avversari?
E per spiegare ciò e porre i giusti quesiti, riporto un articolo della insospettabile Repubblica di Firenze.
Oggi non è dato sapere se la Repubblica riscriverebbe questi articoli.
Ovviamente l'articolo è di prima dell'avvento nazionale del Renzismo.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/25/mondiali-tutti-dubbi-sull-asfalto.html
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Mondiali, tutti i dubbi sull' asfalto
QUALI criteri sono stati adottati da Palazzo Vecchio per l' affidamento dei lavori di messa in sicurezza e manutenzione delle strade in vista dei mondiali di ciclismo? Lo chiede all' amministrazione comunale il consigliere Francesco Torselli di Fratelli d' Italia: «Sono state inserite soltanto le strade dalle quali passeranno gli atleti o anche altre?», domanda il consigliere. Per ciascuna delle strade incluse nella lista è stato verificato a quando risaliva l' ultimo intervento di messa in sicurezza o manutenzione? Quanto alle ditte appaltatrici o subappaltatrici, l' amministrazione «è in possesso di tutta la documentazione necessaria a garantire la massima trasparenza» sul loro status? E' stato accertato se ve ne siano alcune che in passato abbiano subito condanne o provvedimenti di inibizione dall' avere rapporti con la pubblica amministrazione? Così chiede Torselli. Riguardo alla scelta delle strade da sottoporre a lavori, i mondiali di ciclismo sono un' occasione preziosa per mettere in sicurezza anche delle vie dalle quali non passeranno gli atleti. Ma come sono state scelte? Di sicuro qualche errore è stato commesso, perché via dei Sette Santi e la minuscola via Rismondo, inserite nell' elenco, sono state rifatte da pochissimo e l' asfalto è in ottime condizioni. Tuttavia dovevano essere riasfaltate come la vicina via Campo d' Arrigo, che ne ha veramente bisogno, fra il 20 e il 31 maggio. Dopo qualche segnalazione, però, i cartelli sono scomparsi. «Si è trattato solo di un errore di posizionamento dei cartelli», spiega l' assessore alla mobilità del Comune Massimo Mattei. Ma in altri casi, anche se in una strada o parte di essa il manto stradale è stato rifatto di recente contemporaneamente ai sottoservizi, può capitare che l' asfalto ora sia risteso ex novo per ragioni «di omogeneità nell' asfalto», dice Mattei. Riguardo alle ditte che hanno vinto le gare oppure ottenuto i lavori in subappalto, ce ne sono almeno tre i cui amministratori sono stati condannati in primo grado l' 8 febbraio 2012 per turbativa d' asta a 2 anni e 9 mesi di reclusione e alla pena accessoria della incapacità a contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di due anni. Sono Fulvio Taiuti della Calenzano Asfalti, mandataria del Raggruppamento temporaneo che si è aggiudicato i lavori nella zona C, Vincenzo Guarino della Endiasfalti, mandante dello stesso raggruppamento, e Simone Taiuti della impresa Jacini, che ha ottenuto in subappalto parte dei lavori. Mattei precisa che tutte le ditte che stanno realizzando i mondiali di ciclismo risultano aggiudicatarie di appalti a seguito di asta pubblica «dopo tutti i rigorosi controlli previsti dalla normativa vigente». Che è rigorosamente garantista. «Fino a quando non c' è una sentenza passata in giudicato l' impresa può partecipare alle gare di appalto e sottoscrivere contratti con la pubblica amministrazione». Frattanto lunedì cominciano i lavori in via Sant' Agostino, in Oltrarno, che proseguiranno per alcuni mesi.
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Adesso cari amici, cantiamo tutti in coro "Clap and Jump per il presidente Renzi"
FONTI:
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/02/08/news/cartello_per_pilotare_appalti_21_imprenditori_condannati-29560811/
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/25/mondiali-tutti-dubbi-sull-asfalto.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/31/ecco-gli-appalti-pilotati-dal-cartello-dieci.html
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2010/06/02/news/appaltopoli-imprenditori-pratesi-alla-sbarra-1.1894339
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2012/02/09/news/appalti-truccati-sfilza-di-condanne-1.3163640
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Re: Politica, Economia e Attualità
Il lindo Renzi, il rottamatore, il razionalizzatore ...
Per me è solo l'ennesima tragica iattura di questo Paese disastrato sempre pronto a dare fiducia al primo cazzaro che gli racconta un po' di supercazzole e un po' di sognanti e mirabolanti progetti.
E' paradossale non capire che il cambiamento passi da noi, dalla vita quotidiana, dalle piccole cose e soprattutto dalla riduzione della delega alla politica.
Per spiegare come la SuperCazzola Renzi sia disarmante, ma solo i "compagni" di Toscana non lo capiscono, è sufficiente questo grafico per comprendere l'intreccio di conflitti di interesse dell'entourage di Renzi.
Diciamolo con sincerità, fosse stato uno Scajola, un berluschino di provincia, uno del centrodestra insomma, la sinistra avrebbe sbraitato ai quattro venti il problema del conflitto di interesse e si sarebbero sollevati dubbi sull'etica dei comportamenti. Visto che a fare queste porcate è il buon Renzi, tutti stanno in silenzio allineati e coperti.
E probabilmente la Procura di Firenze ha in questi anni chiuso un occhio (ma forse due) come ha fatto la Procura di Milano con i bandi Sea customizzati dell'assessore al bilancio del Comune di Milano, l'altrettanto lindo onorevole Marco Tabacci, colui che si dice abbia vissuto per anni in Torre Velasca a Milano in un appartamento di proprietà dei Ligresti, vicino all'appartamento di La Russa.. Il figlio Simone è nel consiglio di amministrazione della Milano assicurazioni, gruppo Fondiaria Sai.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/18/ligresti-famiglia-affari-e-parcelle/184546/
http://espresso.repubblica.it/affari/2012/12/13/news/basta-sconti-ai-vip-di-ligresti-1.48968
Ecco il grafico che documenta come le partecipate comunali, fra cui la Publiacqua vittima del cartello degli asfaltatori, abbiano affidato lavori alle società controllate dalle persone della cerchia di Renzi.
La gran parte di queste società sono letteralmente decollate grazie ai soldi pubblici passando da bilanci microscopici a fatturati decuplicati.
Ps. Casualmente, come scritto sopra, la Dotmedia è la società che ha realizzato il sito dei mondiali di ciclismo di Firenze (di proprietà della Federazione Ciclistica Italiana) e sarebbe interessante sapere quanto il comitato organizzatore o la federazione tramite la Ciclistica Servizi abbiano pagato per quel servizio.
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I CONFLITTI D'INTERESSE DI RENZI, TRA AMICI AZIENDE E FAMIGLIA...
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano" - ha collaborato Sara Frangini
Matteo Renzi ha un cognato. Si chiama Andrea Conticini, agente di commercio per i clienti (non istituzionali, tiene a precisare lui) della Dot Media, società che da un lato prende appalti dal Comune e dalle sue municipalizzate e dall'altro cura la campagna per le primarie del sindaco. Il cognato è agente anche della società della famiglia Renzi, la Eventi6 Srl, che ha fatturato quasi 4 milioni di euro nel 2011 curando anche la distribuzione e lo strillonaggio dei quotidiani a Firenze.
Eventi6 è la società erede della storica Chil Srl, fondata da papà Tiziano Renzi, della quale Matteo Renzi è stato a lungo dirigente e socio fino al 2003. Eventi6 ha rilevato l'azienda della Chil nel 2010 e ha sede a Rignano sull'Arno, dove risiede la famiglia di origine di Matteo Renzi e anche Andrea Conticini, 31 anni, bolognese laureato in teologia, che non è solo il marito di Matilde Renzi, socia e consigliere delegato della Eventi6, ma anche il fratello di Alessandro Conticini, socio sia della Dot Media sia della Eventi 6 con una quota del 20 per cento.
Il Fatto si è già occupato del fratello maggiore, 36anni, "l'unico socio di Eventi6 a non essere parente del sindaco", avevamo scritto l'8 ottobre scorso. E invece l'ex direttore dell'Unicef di Addis Abeba, tuttora residente in Africa dove dirige un istituto che lavora nello stesso settore, è il fratello del cognato del sindaco. Ecco spiegata la sua presenza con una quota del 20% nella Eventi 6 accanto alla mamma di Renzi, Laura Bovoli, che possiede una quota dell'8% e alle due sorelle del sindaco , Matilde e Benedetta, con il 36% ciascuna.
Matteo Renzi replica: L'azienda della mia famiglia non ha più ricevuto un centesimo dal pubblico dal momento in cui ho iniziato a far politica. Se il fratello del marito di una delle mie sorelle acquista il 20% di una società che lavora con il pubblico non vedo come possa essere un problema per me. Assicuro sulla correttezza delle procedure del Comune.
IMBARAZZI BEN NASCOSTI
Più imbarazzante per Renzi è la partecipazione del 20 per cento di Conticini in Dot Media, fornitore del Comune di Firenze, pagato con due fatture del 2012. Matteo Renzi, nel pieno della sua corsa verso la leadership del centrosinistra, si ritrova così a dover fare i conti (o meglio, i Conticini) con questa storia di conflitti di interessi tra aziende private, soldi pubblici, parenti, amici e affini.
Al centro di tutto c'è la Dot Media, una società nata nel maggio 2008 e che - nel suo primo anno di vita, quando Renzi era presidente della Provincia - fatturava solo 9 mila euro all'anno. Nel 2009 lavora alla campagna per l'elezione di Renzi a sindaco, forgiando uno spot che sembra un mix tra quello del Cavaliere del 1994 e quello dell'8 per mille della Chiesa cattolica: panoramica dal cielo sull'Arno con la voce impostata dello speaker che "immagina una città in cui nessuno si senta escluso".
A quell'elezione ha contribuito anche la Eventi6 della famiglia Renzi: sul sito si vede il furgoncino retrò Iveco-Pavesi, intestato alla società, con sopra verniciato volto e slogan del futuro sindaco: "Firenze prima di tutto". Nel 2009 Renzi vince e Dot Media fattura 137 mila euro, che diventano 214mila nel 2010, fino al boom dei 401 mila euro nel 2011. Il 10 febbraio del 2011 il fratello del cognato di Renzi, entra in Dot Media comprando il 20% del capitale (ma accetta di concorrere all'utile solo per l'uno per cento) da Patrizio Donnini, padrone e amministratore della società Web&Press, divenuta famosa nel maggio scorso quando si è scoperto che aveva ricevuto 36 mila e 800 euro da Luigi Lusi, in qualità di tesoriere della Margherita, nel 2009.
Il socio forte di Dot Media è Lilian Mammoliti che è socio e amministratore della Quality Press, una terza società, dove è entrato, da poco più di un mese, il solito Alessandro Conticini, come socio al 30 per cento. Dot Media, dopo l'ingresso di Conticini, ha incassato 16 mila e 800 euro nel 2012 dal Comune di Firenze. La circostanza è emersa quando i consiglieri di opposizione Tommaso Grassi di Sel e Ornella De Zordo hanno presentato un'interrogazione sulle commesse elargite a Dot Media.
Si è scoperto così che la società nella quale è socio Alessandro Conticini ha ottenuto 13 mila e 226 euro il 20 aprile del 2012, per la comunicazione di due progetti: "Coltiviamo la riduzione dei rifiuti" e "Fontanelli: un buon bicchiere d'acqua senza plastica durante l'iniziativa Natale in San Lorenzo". La seconda fattura è stata pagata due mesi fa ed è pari a 3mila e 630 euro per "progettazione mappe d'Oltrarno".
LE MUNICIPALIZZATE
Le municipalizzate hanno garantito a Dot Media 215 mila euro dal 2010 al 2012, che aggiunti a quelli pagati dal Comune, fanno 232 mila euro. Publiacqua ha pagato 82.325 euro dal 2010 al 2012. Mukki, la centrale del latte di Firenze, ha pagato a Dot Media 99 mila e 500 euro nel 2011, dei quali 69 mila e 300 euro per la campagna pubblicitaria "Latte Toscano". Mentre l'azienda dei trasporti, l'Ataf, ha pagato 15.800 euro dei quali poco meno della metà per il servizio rassegna stampa web.
Firenze Parcheggi guidata da Marco Carrai, collaboratore storico del sindaco Renzi, che guida il suo comitato elettorale, ha pagato 21 mila e 100 euro nel 2011 per campagne pubblicitarie come "C'è un posto per te", "Motorini", "Parcheggi Point". Quasi sempre le municipalizzate hanno affidato gli incarichi a Dot Media senza una vera gara. Solo per la campagna "Latte toscano", ha riferito in Consiglio comunale l'assessore Rosa Maria Di Giorgi, c'è stato "un confronto con le offerte di altre due società". Tra i criteri adottati era fondamentale però la creatività, "sulla quale è determinante il giudizio del nostro ufficio marketing".
Come se non bastasse il ruolo dei fratelli Conticini, Dot Media vanta un secondo socio scomodo per Renzi: Matteo Spanò. Scout e residente a Pontassieve come l'amico fraterno Matteo; di più, presidente nazionale dell'Agesci (l'associazione degli scout cattolici), e recentemente nominato presidente della Banca di credito cooperativo di Pontassieve, Spanò è stato direttore eventi di Florence Multimedia, società di comunicazione creata dall'allora presidente della Provincia nel 2005, per promuovere anche la sua immagine, ora finita nel mirino della Corte dei Conti.
Arteventi di Matteo Spanò, ha fatturato a Florence Multimedia 58 mila e 400 euro nel biennio 2006-2007, altri 66 mila nel 2008 e ancora 62 mila e 900 euro nel 2009. "Tuttora lavoro per Florence Multimedia e la mia impresa individuale fattura alla società della Provincia circa 35 mila euro all'anno perché - spiega Matteo Spanò - non ho mai avuto un contratto di dirigente e quindi quelle fatture rappresentano i miei compensi".
Matteo Renzi replica: Spanò è una delle persone più competenti nel settore della comunicazione. Sotto la sua gestione del Museo dei ragazzi, che ha accettato di presiedere gratuitamente, la presenza dei bimbi in Palazzo Vecchio è aumentata, così come gli accessi complessivi (da 380mila a 510), con un rilevante guadagno per le casse comunali.
Spanò non è l'unico amico di Renzi coinvolto nell'avventura di Florence Multimedia. Anche Luigi De Siervo - figlio dell' ex presidente della Consulta, Ugo, e fratello del capo di gabinetto del sindaco, Lucia, nonché cognato di Filippo Vannoni, sindaco supplente di Florence Multimedia, e manager di Rai Trade - propose all'amico presidente della Provincia un progetto per sviluppare un canale tv. Subito approvato. Florence tv tramonta presto ma lascia traccia sul bilancio di Florence Multimedia nel 2007: 192 mila euro di soldi pubblici che - grazie a De Siervo - almeno vanno alla Rai.
Matteo Renzi replica: Il progetto Florence Tv nasce da un'idea della Rai per valorizzare Firenze. Le trasmissioni tv sull'attività istituzionale erano iniziativa della giunta provinciale precedente.
E ADESSO LE PRIMARIE
Se Luigi De Siervo è un supporter morale di Renzi alle primarie, Dot Media ha messo a disposizione il suo "social media team" composto da 4 persone. Alberto Bianchi, tesoriere della campagna di Renzi, ha dichiarato a Repubblica: "Dot Media riceverà 10mila euro dal Comitato di Matteo Renzi e avrà una cifra tra i 50 e i 60mila euro dalla Fondazione Big Bang per operazioni comunque non attinenti alle primarie".
E il consigliere comunale Tommaso Grassi nota: "Il prezzo di 10 mi-la euro per la campagna alle primarie mi sembra poco, se penso che Dot Media si fa pagare da Publiacqua ben 6mila euro, lo scorso aprile, solo per fare ‘sopralluoghi e rilevazioni assistenza montatori fontanelli'".
2 - CONTICINI (MARITO DI MATILDE): "IL SOCIO VERO È MIO FRATELLO"...
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"
Eccolo qui il cognato di Matteo Renzi. Andrea Conticini spiega così: "Ho sposato Matilde perché sono innamorato e ho tre figli. È questa la mia colpa? È tutto trasparente. Io sono un agente di commercio e da un paio di anni ho un mandato per Dot Media ma non curo i clienti istituzionali, né il Comune né le società partecipate, per ovvi motivi. Mio fratello Alessandro, non io, sia chiaro, è socio di Dot Media e di Eventi6 dei Renzi. Torna due volte all'anno in Italia perché lavora con l'Unicef, prima da interno e ora da esterno. Guadagna bene e voleva investire i suoi risparmi in Italia, dove tornerà. Gli ho proposto queste due opportunità e non so se gli ho dato un buon consiglio, perché non sta andando bene. Se lei teme che il sindaco Renzi ci abbia aiutato - conclude Conticini - controlli i bilanci e scoprirà che non è vero".
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-come-il-povero-fini-anche-renzi-ha-sulle-spalle-un-cognato-che-alla-46113.htm
Per me è solo l'ennesima tragica iattura di questo Paese disastrato sempre pronto a dare fiducia al primo cazzaro che gli racconta un po' di supercazzole e un po' di sognanti e mirabolanti progetti.
E' paradossale non capire che il cambiamento passi da noi, dalla vita quotidiana, dalle piccole cose e soprattutto dalla riduzione della delega alla politica.
Per spiegare come la SuperCazzola Renzi sia disarmante, ma solo i "compagni" di Toscana non lo capiscono, è sufficiente questo grafico per comprendere l'intreccio di conflitti di interesse dell'entourage di Renzi.
Diciamolo con sincerità, fosse stato uno Scajola, un berluschino di provincia, uno del centrodestra insomma, la sinistra avrebbe sbraitato ai quattro venti il problema del conflitto di interesse e si sarebbero sollevati dubbi sull'etica dei comportamenti. Visto che a fare queste porcate è il buon Renzi, tutti stanno in silenzio allineati e coperti.
E probabilmente la Procura di Firenze ha in questi anni chiuso un occhio (ma forse due) come ha fatto la Procura di Milano con i bandi Sea customizzati dell'assessore al bilancio del Comune di Milano, l'altrettanto lindo onorevole Marco Tabacci, colui che si dice abbia vissuto per anni in Torre Velasca a Milano in un appartamento di proprietà dei Ligresti, vicino all'appartamento di La Russa.. Il figlio Simone è nel consiglio di amministrazione della Milano assicurazioni, gruppo Fondiaria Sai.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/18/ligresti-famiglia-affari-e-parcelle/184546/
http://espresso.repubblica.it/affari/2012/12/13/news/basta-sconti-ai-vip-di-ligresti-1.48968
Ecco il grafico che documenta come le partecipate comunali, fra cui la Publiacqua vittima del cartello degli asfaltatori, abbiano affidato lavori alle società controllate dalle persone della cerchia di Renzi.
La gran parte di queste società sono letteralmente decollate grazie ai soldi pubblici passando da bilanci microscopici a fatturati decuplicati.
Ps. Casualmente, come scritto sopra, la Dotmedia è la società che ha realizzato il sito dei mondiali di ciclismo di Firenze (di proprietà della Federazione Ciclistica Italiana) e sarebbe interessante sapere quanto il comitato organizzatore o la federazione tramite la Ciclistica Servizi abbiano pagato per quel servizio.
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I CONFLITTI D'INTERESSE DI RENZI, TRA AMICI AZIENDE E FAMIGLIA...
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano" - ha collaborato Sara Frangini
Matteo Renzi ha un cognato. Si chiama Andrea Conticini, agente di commercio per i clienti (non istituzionali, tiene a precisare lui) della Dot Media, società che da un lato prende appalti dal Comune e dalle sue municipalizzate e dall'altro cura la campagna per le primarie del sindaco. Il cognato è agente anche della società della famiglia Renzi, la Eventi6 Srl, che ha fatturato quasi 4 milioni di euro nel 2011 curando anche la distribuzione e lo strillonaggio dei quotidiani a Firenze.
Eventi6 è la società erede della storica Chil Srl, fondata da papà Tiziano Renzi, della quale Matteo Renzi è stato a lungo dirigente e socio fino al 2003. Eventi6 ha rilevato l'azienda della Chil nel 2010 e ha sede a Rignano sull'Arno, dove risiede la famiglia di origine di Matteo Renzi e anche Andrea Conticini, 31 anni, bolognese laureato in teologia, che non è solo il marito di Matilde Renzi, socia e consigliere delegato della Eventi6, ma anche il fratello di Alessandro Conticini, socio sia della Dot Media sia della Eventi 6 con una quota del 20 per cento.
Il Fatto si è già occupato del fratello maggiore, 36anni, "l'unico socio di Eventi6 a non essere parente del sindaco", avevamo scritto l'8 ottobre scorso. E invece l'ex direttore dell'Unicef di Addis Abeba, tuttora residente in Africa dove dirige un istituto che lavora nello stesso settore, è il fratello del cognato del sindaco. Ecco spiegata la sua presenza con una quota del 20% nella Eventi 6 accanto alla mamma di Renzi, Laura Bovoli, che possiede una quota dell'8% e alle due sorelle del sindaco , Matilde e Benedetta, con il 36% ciascuna.
Matteo Renzi replica: L'azienda della mia famiglia non ha più ricevuto un centesimo dal pubblico dal momento in cui ho iniziato a far politica. Se il fratello del marito di una delle mie sorelle acquista il 20% di una società che lavora con il pubblico non vedo come possa essere un problema per me. Assicuro sulla correttezza delle procedure del Comune.
IMBARAZZI BEN NASCOSTI
Più imbarazzante per Renzi è la partecipazione del 20 per cento di Conticini in Dot Media, fornitore del Comune di Firenze, pagato con due fatture del 2012. Matteo Renzi, nel pieno della sua corsa verso la leadership del centrosinistra, si ritrova così a dover fare i conti (o meglio, i Conticini) con questa storia di conflitti di interessi tra aziende private, soldi pubblici, parenti, amici e affini.
Al centro di tutto c'è la Dot Media, una società nata nel maggio 2008 e che - nel suo primo anno di vita, quando Renzi era presidente della Provincia - fatturava solo 9 mila euro all'anno. Nel 2009 lavora alla campagna per l'elezione di Renzi a sindaco, forgiando uno spot che sembra un mix tra quello del Cavaliere del 1994 e quello dell'8 per mille della Chiesa cattolica: panoramica dal cielo sull'Arno con la voce impostata dello speaker che "immagina una città in cui nessuno si senta escluso".
A quell'elezione ha contribuito anche la Eventi6 della famiglia Renzi: sul sito si vede il furgoncino retrò Iveco-Pavesi, intestato alla società, con sopra verniciato volto e slogan del futuro sindaco: "Firenze prima di tutto". Nel 2009 Renzi vince e Dot Media fattura 137 mila euro, che diventano 214mila nel 2010, fino al boom dei 401 mila euro nel 2011. Il 10 febbraio del 2011 il fratello del cognato di Renzi, entra in Dot Media comprando il 20% del capitale (ma accetta di concorrere all'utile solo per l'uno per cento) da Patrizio Donnini, padrone e amministratore della società Web&Press, divenuta famosa nel maggio scorso quando si è scoperto che aveva ricevuto 36 mila e 800 euro da Luigi Lusi, in qualità di tesoriere della Margherita, nel 2009.
Il socio forte di Dot Media è Lilian Mammoliti che è socio e amministratore della Quality Press, una terza società, dove è entrato, da poco più di un mese, il solito Alessandro Conticini, come socio al 30 per cento. Dot Media, dopo l'ingresso di Conticini, ha incassato 16 mila e 800 euro nel 2012 dal Comune di Firenze. La circostanza è emersa quando i consiglieri di opposizione Tommaso Grassi di Sel e Ornella De Zordo hanno presentato un'interrogazione sulle commesse elargite a Dot Media.
Si è scoperto così che la società nella quale è socio Alessandro Conticini ha ottenuto 13 mila e 226 euro il 20 aprile del 2012, per la comunicazione di due progetti: "Coltiviamo la riduzione dei rifiuti" e "Fontanelli: un buon bicchiere d'acqua senza plastica durante l'iniziativa Natale in San Lorenzo". La seconda fattura è stata pagata due mesi fa ed è pari a 3mila e 630 euro per "progettazione mappe d'Oltrarno".
LE MUNICIPALIZZATE
Le municipalizzate hanno garantito a Dot Media 215 mila euro dal 2010 al 2012, che aggiunti a quelli pagati dal Comune, fanno 232 mila euro. Publiacqua ha pagato 82.325 euro dal 2010 al 2012. Mukki, la centrale del latte di Firenze, ha pagato a Dot Media 99 mila e 500 euro nel 2011, dei quali 69 mila e 300 euro per la campagna pubblicitaria "Latte Toscano". Mentre l'azienda dei trasporti, l'Ataf, ha pagato 15.800 euro dei quali poco meno della metà per il servizio rassegna stampa web.
Firenze Parcheggi guidata da Marco Carrai, collaboratore storico del sindaco Renzi, che guida il suo comitato elettorale, ha pagato 21 mila e 100 euro nel 2011 per campagne pubblicitarie come "C'è un posto per te", "Motorini", "Parcheggi Point". Quasi sempre le municipalizzate hanno affidato gli incarichi a Dot Media senza una vera gara. Solo per la campagna "Latte toscano", ha riferito in Consiglio comunale l'assessore Rosa Maria Di Giorgi, c'è stato "un confronto con le offerte di altre due società". Tra i criteri adottati era fondamentale però la creatività, "sulla quale è determinante il giudizio del nostro ufficio marketing".
Come se non bastasse il ruolo dei fratelli Conticini, Dot Media vanta un secondo socio scomodo per Renzi: Matteo Spanò. Scout e residente a Pontassieve come l'amico fraterno Matteo; di più, presidente nazionale dell'Agesci (l'associazione degli scout cattolici), e recentemente nominato presidente della Banca di credito cooperativo di Pontassieve, Spanò è stato direttore eventi di Florence Multimedia, società di comunicazione creata dall'allora presidente della Provincia nel 2005, per promuovere anche la sua immagine, ora finita nel mirino della Corte dei Conti.
Arteventi di Matteo Spanò, ha fatturato a Florence Multimedia 58 mila e 400 euro nel biennio 2006-2007, altri 66 mila nel 2008 e ancora 62 mila e 900 euro nel 2009. "Tuttora lavoro per Florence Multimedia e la mia impresa individuale fattura alla società della Provincia circa 35 mila euro all'anno perché - spiega Matteo Spanò - non ho mai avuto un contratto di dirigente e quindi quelle fatture rappresentano i miei compensi".
Matteo Renzi replica: Spanò è una delle persone più competenti nel settore della comunicazione. Sotto la sua gestione del Museo dei ragazzi, che ha accettato di presiedere gratuitamente, la presenza dei bimbi in Palazzo Vecchio è aumentata, così come gli accessi complessivi (da 380mila a 510), con un rilevante guadagno per le casse comunali.
Spanò non è l'unico amico di Renzi coinvolto nell'avventura di Florence Multimedia. Anche Luigi De Siervo - figlio dell' ex presidente della Consulta, Ugo, e fratello del capo di gabinetto del sindaco, Lucia, nonché cognato di Filippo Vannoni, sindaco supplente di Florence Multimedia, e manager di Rai Trade - propose all'amico presidente della Provincia un progetto per sviluppare un canale tv. Subito approvato. Florence tv tramonta presto ma lascia traccia sul bilancio di Florence Multimedia nel 2007: 192 mila euro di soldi pubblici che - grazie a De Siervo - almeno vanno alla Rai.
Matteo Renzi replica: Il progetto Florence Tv nasce da un'idea della Rai per valorizzare Firenze. Le trasmissioni tv sull'attività istituzionale erano iniziativa della giunta provinciale precedente.
E ADESSO LE PRIMARIE
Se Luigi De Siervo è un supporter morale di Renzi alle primarie, Dot Media ha messo a disposizione il suo "social media team" composto da 4 persone. Alberto Bianchi, tesoriere della campagna di Renzi, ha dichiarato a Repubblica: "Dot Media riceverà 10mila euro dal Comitato di Matteo Renzi e avrà una cifra tra i 50 e i 60mila euro dalla Fondazione Big Bang per operazioni comunque non attinenti alle primarie".
E il consigliere comunale Tommaso Grassi nota: "Il prezzo di 10 mi-la euro per la campagna alle primarie mi sembra poco, se penso che Dot Media si fa pagare da Publiacqua ben 6mila euro, lo scorso aprile, solo per fare ‘sopralluoghi e rilevazioni assistenza montatori fontanelli'".
2 - CONTICINI (MARITO DI MATILDE): "IL SOCIO VERO È MIO FRATELLO"...
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"
Eccolo qui il cognato di Matteo Renzi. Andrea Conticini spiega così: "Ho sposato Matilde perché sono innamorato e ho tre figli. È questa la mia colpa? È tutto trasparente. Io sono un agente di commercio e da un paio di anni ho un mandato per Dot Media ma non curo i clienti istituzionali, né il Comune né le società partecipate, per ovvi motivi. Mio fratello Alessandro, non io, sia chiaro, è socio di Dot Media e di Eventi6 dei Renzi. Torna due volte all'anno in Italia perché lavora con l'Unicef, prima da interno e ora da esterno. Guadagna bene e voleva investire i suoi risparmi in Italia, dove tornerà. Gli ho proposto queste due opportunità e non so se gli ho dato un buon consiglio, perché non sta andando bene. Se lei teme che il sindaco Renzi ci abbia aiutato - conclude Conticini - controlli i bilanci e scoprirà che non è vero".
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-come-il-povero-fini-anche-renzi-ha-sulle-spalle-un-cognato-che-alla-46113.htm
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Età : 59
Località : Milano
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Re: Politica, Economia e Attualità
Renzi e gli affari con Dotmedia, la società dove lavora il cognato
Il sindaco ha rapporti con una società che organizza eventi per il Comune di Firenze, la Dotmedia dove lavora anche anche Andrea Conticini, marito di Matilde Renzi ...
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1377452/Renzi-e-gli-affari-con-Dotmedia--la-societa-dove-lavora-il-cognato.html
Tutto in famiglia. Matteo Renzi ama fare affari con le sorelle e soprattutto con i suoi cognati. Il rottamatore, come racconta il Tempo, ha affidato ad Alessandro Conticini il 20 per cento di Dotmedia, una sociatà di comunicazione che tra le altre cose gestisce il sito matteorenzi.it e dal 2009 lavora col Comune di Firenze. Le quote di Dotmedia sono così rapartite: Lilian Mammoliti è socia al 50 per cento, Davide Bacarella al 10 per cento e Alessandro Conticini al 20 per cento, poi c'è un altro 20 per cento che è nelle mani di Matteo Spanò. Tra gli eventi organizzati dalla Dotmedia per Firenze c'è anche la "Notte Tricolore" del 2011. Fin qui i fatti.
La società dove lavora il cognato - Ma in Dotmedia lavora un altro Conticini, Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del sindaco di Firenze. La società del fratello del cognato di Renzi, come racconta il Giornale, è nata poco prima dell'elezione a sindaco di Renzi, e negli anni seguenti ha prosperato anche grazie all'amministrazione comunale da cui, stando alle interrogazioni presentate dall'opposizione, ha incassato tra 2009 e 2011 oltre 200mila euro. Insomma, di sicuro con Matteo a palazzo Vecchio il la Dotmedia non ha avuto problemi di lavoro. Tutto in regola, va precisato, ma di certo la Dotmedia non era l'unica agenzia di comunicazione in grado di organizzare eventi per il Comune di Firenze.
La replica - In a questo all'articolo del 27 dicembre, notizia apparsa su Il Tempo e il Giornale, poi ripresa da questo sito, riceviamo e pubblichiamo dall'avvocato Luca Mirco la rettifica della Dot Media s.r.l. :"La presente in nome e per conto di Eventi6 s.r.l. e di Dot Media stigmatizza la confusione tra personaggi politici ed attività delle società che sono del tutto scollegati tra loro e di cui la redazione non ha in alcun modo inteso e verificare la veridicità abbia creato gravi danni alle mie assistite".
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Ho detto di come la galassia ideologica Piddì in genere faccia grandi discussioni etiche se le magagne le fanno gli avversari, ma ad essere onesti andrebbe detto che esistono compagni/amici di serie A e compagne/amiche di serie B.
Matteo Renzi e Josefa Idem si sono fatti pagare entrambi i contributi dal Comune, ma solo la seconda (non deve avere molti amici nel partito) è finita sotto inchiesta e massacrata.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/19/idem-come-renzi-si-e-fatta-pagare-i-contributi-dal-comune-ma-lindagata-e-solo-lei/919763/
Contributi pagati dal Comune. Idem come Renzi, ma è indagata solo lei
L'ex ministro e tuttora senatrice del Partito democratico è accusata di truffa aggravata: poco prima di diventare assessore a Ravenna, fu assunta dal marito. Una situazione simile a quella del premier che, come rivelato da il Fatto Quotidiano, si fece assumere qualche giorno prima di essere eletto presidente della Provincia
di Marco Lillo | 19 marzo 2014
Mentre la ex ministra dello Sport, Josefa Idem si ritrova indagata per truffa aggravata per i contributi della sua pensione, Matteo Renzi annuncia riforme mirabolanti delle pensioni altrui. Prima di tagliare i privilegi però il premier dovrebbe chiarire perché la sua situazione pensionistica dovrebbe essere così diversa da quella dell’ex campionessa di canoa. L’ex ministra è a un passo dalla richiesta di rinvio a giudizio per una presunta marachella da 8 mila euro mentre il premier, per una situazione simile ma che è costata alla collettività una cifra di circa 300 mila euro, continua a non rendere conto a nessuno. Difficile non notare la disparità di trattamento: Josefa Idem, dopo le dimissioni presentate il 24 giugno 2013 per il mancato pagamento dell’Imu e dopo avere versato senza battere ciglio i 3 mila euro della multa, è stata prosciolta dall’accusa fiscale. Ma è indagata per una questione che ricorda molto quella scoperta dal Fatto su Renzi.
La Procura di Ravenna ha notificato all’ex ministro e al marito-allenatore Guglielmo Guerrini l’avviso di chiusura indagini previsto dall’articolo 415 bis che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il reato contestato è la truffa, punita all’articolo 640 del codice penale con una pena da 1 a 5 anni. Secondo il pm Angela Scorza Idem avrebbe truffato il comune facendo leva sulla legge che impone all’ente pubblico (Comune, Provincia o Regione) di versare i contributi al posto del datore di lavoro precedente nel periodo in cui un dipendente viene eletto consigliere o nominato assessore e chiede l’aspettativa. Questa norma rappresenta una conquista della sinistra codificata nello Statuto dei Lavoratorima spesso è usata in modo furbo dai politici. L’ex assessore allo Sport di Ravenna Idem è accusata dal pm di truffa per 8mila e 642 euro, quelli versati dal Comune al posto dell’associazione sportiva del marito che l’aveva assunta poco prima della nomina. Idem è indagata per 183 giorni lavorativi da assessore, dal 10 giugno 2006 al 7 maggio 2007, giorno in cui, per ragioni familiari.
Renzi invece pontifica indisturbato sulle pensioni altrui anche se la provincia e il comune di Firenze gli hanno versato i contributi (da dirigente e quindi ben più elevati di quelli da semplice dipendente della Idem) per poco meno di 10 anni. Josefa Idem si era fatta assumere dall’associazione sportiva del marito 16 giorni prima l’accettazione dell’incarico da assessore, offerto alcuni giorni prima. Renzi, invece, come abbiamo raccontato sul Fatto , si è fatto assumere dalla società Chil della famiglia un giorno prima l’annuncio da parte della Margherita della sua candidatura a presidente della Provincia.
Il sindaco ha rapporti con una società che organizza eventi per il Comune di Firenze, la Dotmedia dove lavora anche anche Andrea Conticini, marito di Matilde Renzi ...
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1377452/Renzi-e-gli-affari-con-Dotmedia--la-societa-dove-lavora-il-cognato.html
Tutto in famiglia. Matteo Renzi ama fare affari con le sorelle e soprattutto con i suoi cognati. Il rottamatore, come racconta il Tempo, ha affidato ad Alessandro Conticini il 20 per cento di Dotmedia, una sociatà di comunicazione che tra le altre cose gestisce il sito matteorenzi.it e dal 2009 lavora col Comune di Firenze. Le quote di Dotmedia sono così rapartite: Lilian Mammoliti è socia al 50 per cento, Davide Bacarella al 10 per cento e Alessandro Conticini al 20 per cento, poi c'è un altro 20 per cento che è nelle mani di Matteo Spanò. Tra gli eventi organizzati dalla Dotmedia per Firenze c'è anche la "Notte Tricolore" del 2011. Fin qui i fatti.
La società dove lavora il cognato - Ma in Dotmedia lavora un altro Conticini, Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del sindaco di Firenze. La società del fratello del cognato di Renzi, come racconta il Giornale, è nata poco prima dell'elezione a sindaco di Renzi, e negli anni seguenti ha prosperato anche grazie all'amministrazione comunale da cui, stando alle interrogazioni presentate dall'opposizione, ha incassato tra 2009 e 2011 oltre 200mila euro. Insomma, di sicuro con Matteo a palazzo Vecchio il la Dotmedia non ha avuto problemi di lavoro. Tutto in regola, va precisato, ma di certo la Dotmedia non era l'unica agenzia di comunicazione in grado di organizzare eventi per il Comune di Firenze.
La replica - In a questo all'articolo del 27 dicembre, notizia apparsa su Il Tempo e il Giornale, poi ripresa da questo sito, riceviamo e pubblichiamo dall'avvocato Luca Mirco la rettifica della Dot Media s.r.l. :"La presente in nome e per conto di Eventi6 s.r.l. e di Dot Media stigmatizza la confusione tra personaggi politici ed attività delle società che sono del tutto scollegati tra loro e di cui la redazione non ha in alcun modo inteso e verificare la veridicità abbia creato gravi danni alle mie assistite".
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Ho detto di come la galassia ideologica Piddì in genere faccia grandi discussioni etiche se le magagne le fanno gli avversari, ma ad essere onesti andrebbe detto che esistono compagni/amici di serie A e compagne/amiche di serie B.
Matteo Renzi e Josefa Idem si sono fatti pagare entrambi i contributi dal Comune, ma solo la seconda (non deve avere molti amici nel partito) è finita sotto inchiesta e massacrata.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/19/idem-come-renzi-si-e-fatta-pagare-i-contributi-dal-comune-ma-lindagata-e-solo-lei/919763/
Contributi pagati dal Comune. Idem come Renzi, ma è indagata solo lei
L'ex ministro e tuttora senatrice del Partito democratico è accusata di truffa aggravata: poco prima di diventare assessore a Ravenna, fu assunta dal marito. Una situazione simile a quella del premier che, come rivelato da il Fatto Quotidiano, si fece assumere qualche giorno prima di essere eletto presidente della Provincia
di Marco Lillo | 19 marzo 2014
Mentre la ex ministra dello Sport, Josefa Idem si ritrova indagata per truffa aggravata per i contributi della sua pensione, Matteo Renzi annuncia riforme mirabolanti delle pensioni altrui. Prima di tagliare i privilegi però il premier dovrebbe chiarire perché la sua situazione pensionistica dovrebbe essere così diversa da quella dell’ex campionessa di canoa. L’ex ministra è a un passo dalla richiesta di rinvio a giudizio per una presunta marachella da 8 mila euro mentre il premier, per una situazione simile ma che è costata alla collettività una cifra di circa 300 mila euro, continua a non rendere conto a nessuno. Difficile non notare la disparità di trattamento: Josefa Idem, dopo le dimissioni presentate il 24 giugno 2013 per il mancato pagamento dell’Imu e dopo avere versato senza battere ciglio i 3 mila euro della multa, è stata prosciolta dall’accusa fiscale. Ma è indagata per una questione che ricorda molto quella scoperta dal Fatto su Renzi.
La Procura di Ravenna ha notificato all’ex ministro e al marito-allenatore Guglielmo Guerrini l’avviso di chiusura indagini previsto dall’articolo 415 bis che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il reato contestato è la truffa, punita all’articolo 640 del codice penale con una pena da 1 a 5 anni. Secondo il pm Angela Scorza Idem avrebbe truffato il comune facendo leva sulla legge che impone all’ente pubblico (Comune, Provincia o Regione) di versare i contributi al posto del datore di lavoro precedente nel periodo in cui un dipendente viene eletto consigliere o nominato assessore e chiede l’aspettativa. Questa norma rappresenta una conquista della sinistra codificata nello Statuto dei Lavoratorima spesso è usata in modo furbo dai politici. L’ex assessore allo Sport di Ravenna Idem è accusata dal pm di truffa per 8mila e 642 euro, quelli versati dal Comune al posto dell’associazione sportiva del marito che l’aveva assunta poco prima della nomina. Idem è indagata per 183 giorni lavorativi da assessore, dal 10 giugno 2006 al 7 maggio 2007, giorno in cui, per ragioni familiari.
Renzi invece pontifica indisturbato sulle pensioni altrui anche se la provincia e il comune di Firenze gli hanno versato i contributi (da dirigente e quindi ben più elevati di quelli da semplice dipendente della Idem) per poco meno di 10 anni. Josefa Idem si era fatta assumere dall’associazione sportiva del marito 16 giorni prima l’accettazione dell’incarico da assessore, offerto alcuni giorni prima. Renzi, invece, come abbiamo raccontato sul Fatto , si è fatto assumere dalla società Chil della famiglia un giorno prima l’annuncio da parte della Margherita della sua candidatura a presidente della Provincia.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Politica, Economia e Attualità
Ma chi c... sei caro Moretti? Chi c... credi di essere?
Nasce come sindacalista della Cgil, fa carriera nel partito e diventa manager delle Ferrovie senza avere veramente lavorato un giorno in vita propria, come hanno invece fatto le migliaia di lavoratori che lo hanno mantenuto coi soldi versati alla Cgil.
Parla l'uomo che è un insulto per le 32 vittime del rogo di Viareggio.
VATTENE INFAME !!!
Nasce come sindacalista della Cgil, fa carriera nel partito e diventa manager delle Ferrovie senza avere veramente lavorato un giorno in vita propria, come hanno invece fatto le migliaia di lavoratori che lo hanno mantenuto coi soldi versati alla Cgil.
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vallelvo- Giro di Lombardia
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Re: Politica, Economia e Attualità
Visto come funzionano le Ferrovie dello Stato in Italia, chiunque potrebbe sostituirlo con uno stipendio di 1000 euro al mese: il risultato non cambierebbe, o forse sì per le nostre povere Casse. E mi fermo qui....
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Politica, Economia e Attualità
Infatti, questo è un personaggio che guadagna così tanto solo perché tiene per le p... la politica, per la quale gestisce operazioni non confessabili e segreti indicibili sullo sperpero del denaro pubblico.vallelvo ha scritto:Visto come funzionano le Ferrovie dello Stato in Italia, chiunque potrebbe sostituirlo con uno stipendio di 1000 euro al mese: il risultato non cambierebbe, o forse sì per le nostre povere Casse. E mi fermo qui....
Non per nulla è un uomo intoccabile della corte di Re Giorgio.
E noi continuiamo a votare per questi mascalzoni che sono la FABBRICA DEL DEBITO, che si inventano opere inutili per alimentare un sistema criminale. E l'Italia sprofonda sempre più verso l'Africa, con la spending review che toglierà i servizi essenziali e quelle poche cose che ancora testimoniano il passato civico e civile della nostra comunità.
E l'ultimo atto vergognoso lo farà proprio la sinistra che nel secolo scorso diceva di difendere gli ultimi.
Se noi italiani avessimo un senso di comunità, senza richiami della foresta ad antiche divisioni ideologiche ormai muffe, e guardassimo veramente le cose senza delegare, valutando con la nostra testa, con senso di responsabilità (come fanno gli svizzeri), gentaglia come questo indegno di Mauro Moretti non l'avremmo nemmeno considerata.
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°62
Re: Politica, Economia e Attualità
E' normale che il mitico onorevole Razzi non riconosca delle differenze tra l'Italia e la Corea del Nord.
Dopo Berlusconi abbiamo un altro grande cialtrone; però è giovane, proprio come Kim Jong Un.
Queste settimanali visite scolastiche mi fanno vergognare di questo Paese.
Per vent'anni la sinistra ha apparentemente combattuto il Berluska per propinarci adesso questo enorme cazzaro. Si va avanti di annunci mentre il Paese va a rotoli. E non ci sono neanche più le energie per incazzarsi.
Dopo Berlusconi abbiamo un altro grande cialtrone; però è giovane, proprio come Kim Jong Un.
Queste settimanali visite scolastiche mi fanno vergognare di questo Paese.
Per vent'anni la sinistra ha apparentemente combattuto il Berluska per propinarci adesso questo enorme cazzaro. Si va avanti di annunci mentre il Paese va a rotoli. E non ci sono neanche più le energie per incazzarsi.
contropenna- Tour Down Under
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- Messaggio n°63
il gemello
Ma ha ragione Razzi, questo con 15 kg in meno é il gemello di Renzi!BenoixRoberti ha scritto:E' normale che il mitico onorevole Razzi non riconosca delle differenze tra l'Italia e la Corea del Nord.
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- Messaggio n°64
Re: Politica, Economia e Attualità
BenoixRoberti ha scritto:Quanti anni sono passati da "La vita è bella" a "La grande bellezza"?
Una era geologica. Si è passati da un inno alla vita alla esaltazione della morte cerebrale, da un mondo che si ribella al brutto ad un mondo che si adatta a tutto, che si piange addosso e si fa carnefice e vittima con malcelata soddisfazione a seconda del masochismo preferito in quel momento.
La grande bellezza è tutto questo, un coacervo indistinto e confuso di umanità perse, senza valori e punti di riferimento, di burattini inanimati che tanto piacciono a qualche paese estero.
Sorrentino è la celebrazione di una macchietta, di un nazional-popolare in salsa napulitana, dove l'arte è ammiccare, dove anche il divo vero finisce per innamorarsi della sua parodia, dove volemose tutti bene, dove Maradona e David Byrne sono indifferentemente Teste Parlanti (Talking Heads).
Io, a La grande bellezza in cui si indugia nel compiacimento di questa feroce decadenza che ci morde e ci distrugge quotidianamente, avrei preferito il film stralunato da allucinogeni di un grande Sean Penn nei panni di un simil Robert Smith dei Cure. La decadenza di un singolo ha sempre più fascino della decadenza ostentata e ricercata di una massa di pirla che se la ride e se la canta, una massa di Luigi XVI e Marie Antoniette che grazie al cinema si trasforma in bassa plebe per acquisire la simpatia degli americani, un po' come fanno i bambini quando recitano e fanno i buffoncelli per attirare l'attenzione degli adulti.
La cosa più divertente del burattiname tirato in ballo da questo film è stata la frase di Lilly Gruber ieri a La7, in cui la conduttrice chiedeva a Veltroni (!!!) se La grande bellezza poteva essere un viatico propiziatorio per Matteo Renzi.
Anche a Walter Vermoni è parso troppo accostare quel successo cinematografico al nuovo che avanza (che avanza come un cibo andato a male).
L'uomo della nuova sinistra (il niù lebour di chi non ha mai lavorato in vita sua), quella sinistra che è parte integrante di quel marcio e di quel burattiname, trarrebbe vantaggio da un film che è la celebrazione del brutto e della decadenza di questo Paese? Sì, tutto questo può accadere in una comunità chiusa che se le ride e se le canta, mentre fuori un Paese, una cultura, una Storia muoiono sotto i loro tremendi e ora pure celebrati soprusi.
E allora ci sta che la pasionaria della sinistra ciociara, tale Ferilli, affermi che Sorrentino e quel cast di grandi attori (grandi attori?!!!) grazie a quell'Oscar sarà legato per sempre.
E' giusto che sia così, che la signora Cattaneo (dal nome del compagno boiardo di Stato e beneficiario di laute liquidazioni vergognose), in arte "pasionaria da 'a sinisdra" arrivi a pensare ciò.
Ormai ci sta tutto, l'autoreferenziale in Italia è parte integrante ed orgogliosa del referenziale.
Il puttaname genera altro puttaname, il profano si fa sacro nella vittoria della decadenza.
Il carnefice diventa vittima in un gioco perverso, in una orgia in cui la verità è brutalizzata dalla necessità, in cui il necessario e la giustizia sono brutalizzati dagli infimi bisogni e vizi di questa marmaglia.
E quel loro vivere, misero dentro, li rende comunque simpatici, diabolicamente vivi agli occhi degli americani, in particolare di quella America liberal (in casa propria) che è la California holliwoodiana.
Forse che quella America ora si attenda la reazione della controparte italiana a quella Italia decadente che si è fottuta anche La grande bellezza del passato?
In Europa sono in tanti a dire che l'Italia ormai si deve ribellare, al suo Potere (che è poi la sua vera Mafia). L'Italia deve fare la sua rivoluzione, una volta per tutte. Qualche testa deve cadere.
Facile dirlo da spettatore europeo. Facile ... Ma la rabbia cova sotto la cenere.
Il nord industriale ed artigianale sta male, molto male. Quando un lavoratore generoso, un piccolo imprenditore con tre figlie, di cui due con problemi di handicap arriva a rapinare un pari disgraziato benzinaio e poi ad impiccarsi, abbandonato a se stesso da quei politici bastardi che parlano sempre di "famiglia", non c'è più nulla da aspettare. Basta con la lotta di classe fra lavoratori e piccoli imprenditori. Basta cazzate, ORA LOTTA AI LADRI!!!
Lo scorso venerdì ero a Roma per testimoniare in una causa di lavoro e davanti avevo una giudice, ex dirigente ministeriale chiamata là da un governo sinistro. Questa parlava al telefono durante l'udienza, concordando per questo weekend sulla neve. Era vestita con un abito che arrivava ad altezza inguinale, nonostante fosse un cesso e mia coetanea (over 40). Urlava, sbraitava quando non capiva e non riusciva nel contempo a verbalizzare.
Non avevo mai provato tanto schifo per un pubblico funzionario.
Uscito dal tribunale ho guardato Roma (una città che odio con tutto il cuore, e che amo altrettanto ) con spirito critico. Osservavo quella gente laboriosa nei bar, nel loro correre nella massa caotica, cornuti come romani e mazziati come fannulloni (da noi del nord in particolare).
Stavo vivendo la mia quota de La grande bellezza.
Mi sono chiesto se con questa brava e laboriosa si poteva fare la rivoluzione, se fosse possibile riportare il diritto ed il merito al loro posto e ridare senso alla storia gloriosa di questo Paese e di questi tanti popoli italici, tanto provinciali quanto geniali.
Per adesso è meglio tenersi Renzi e La grande bellezza powered by Medusa Mediaset.
L'Ucraina è un paese più libero.
probabilmente la migliore recensione che ho letto sulla grande bellezza
ma qui come la mettiamo?
BenoixRoberti ha scritto:Sono uno scettico totale sulla politica attuale, sono schifato nel profondo dell'anima e non sono per nulla originale in questo sentimento, lo so bene.
In ogni modo credo che questo weekend sia stato nel complesso positivo per la politica di questo Paese. Ovviamente mi riferisco alle primarie di questo weekend che hanno visto molte persone partecipare alla scelta per eleggere i segretari di due partiti.
Quando i cittadini si esprimono è sempre una cosa positiva, anche se le primarie hanno il difetto di personalizzare un po' troppo la politica.
Non sono qua certamente a spellarmi le mani per le vittorie di Renzi per il Pd e di Salvini per la Lega, ma non si può non prendere atto che finalmente questo Paese si sta facendo carico di dare un ricambio a questa putrida, irremovibile politica.
Personalmente sono molto (anzi moltissimo) diffidente verso Frenzie, ma le primarie Pd hanno mostrato un tessuto di partito che non è solo quello dei leader.
Da quel partito è emerso anche il volto pulito di un raro leader di centrosinistra del nord come Civati e la cifra culturale (non senza sorpresa) di una persona di bei modi e fine cultura come Cuperlo, candidato che era decisamente meglio della gentaglia di apparato che lo appoggiava.
Di quest'ultimo non mi capacito che si sia nascosto in tutti questi anni dietro una figura lugubre e squallida come Baffino D'Alema, scrivendogli pure immeritatamente tanti discorsi. E tanti italiani a dire: "Però come è intelligente e furbo D'Alema". Incomprensibile masochismo.
Aggirando la mia opinione su Renzi (me la tengo per me), il risultato importante di questi giorni sembra proprio che D'Alema ed altri figuri dovrebbero avere terminato davvero (sembra un sogno) la loro stagione politica.
Vale la stessa cosa per la fine della stagione di Umberto Bossi, augurando a quella formazione di abbandonare gli accenti razzisti in favore di una più positiva tutela dei territori che dicono di voler difendere.
Morris faceva bene a bacchettarti!
Morris l'originale ha scritto:Dopo le primarie del Partito Doroteo, l'Italia dei tempi non direttamente dittatoriali, non è mai stata così a destra e/o berlusconiana.
La sinistra non sta modificandosi, caro signorotto da quattro soldi, ma, in considerazione del peso dei numeri, dopo una lunga fase di coma, ha raggiunto l'elettrocefalogramma piatto.
L'unica luce di un fiammifero di questo tristissimo lunedì, si "concentra" sulla città di Firenze, che si toglie dall'Arno un topo di fogna, per dividerlo con tutto il Paese.
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Re: Politica, Economia e Attualità
E' difficile e complesso parlare di politica e di quell'àmbito che sta sopra che è la pre-politica costituita dai valori e dalle cose condivise su cui si innesta poi la politica.
Comprendo che il post su "La grande bellezza" e quello che hai perfidamente quotato possano sembrare scritti da sue persone diverse o da un dissociato mentale.
Premetto, chiedo di distinguere fra quando scrivo sanguignamente ed esprimo la mia opinione da quando scrivo quelli in cui (come nel secondo post citato) prendo solo atto di un minimo di sintesi e di denominatore comune.
Lungi da me era il voler fare una apologia di Lega e Pd e delle loro primarie.
Mi sono testimoni d'altro canto proprio i post precedenti e successivi. L'ipocrisia non è un "pregio" di cui la natura mi abbia dotato. Quando ho scritto quel post avevo già una idea ben definita di chi fosse Matteo Renzi (pure per cose ciclistiche) e lo sapeva anche Morris, col quale condivido queste osservazioni di tanto in tanto.
Comprendo comunque che quel post possa essere sembrato troppo compassato, quasi al limite della democristianità.
La critica di Morris
Tu l'hai definita una bacchettata. Ci sta. E' come se fosse stato mio padre o un carismatico fratello maggiore a chiamarmi "signorotto da quattro soldi". Non era una offesa e nemmeno lontanamente l'ho colta come tale.
La sincerità e la passione in una discussione sono per me preminenti su ogni altra cosa. Non c'era veleno nelle parole di Morris, anche perché non ho nulla di signorotto, nemmeno i quattro soldi, come Morris sa bene.
Avere chi ti sferza nella vita è una fortuna di cui essere felici.
Ma devi avere chiara una cosa. Morris non pensava ad un mio appoggio a Renzi. Nella maniera più assoluta. Rileggendo ora quel mio post, può però trasparire questa sensazione. Mannaggia a me, perché non l'ho mai pensato e solo a pensarlo una volta mi si gira lo stomaco!
Il mio apprezzamento si limitava (per il Pd come per la Lega) all'esercizio delle primarie. Mi accontento di poco? Questa è una accusa che accetto ma nello schifo generale mi sembrava comunque un "qualcosa".
Cosa devo dire? Che Morris aveva ragione su Renzi? Era scontato. Sul Pd? Qua lo era meno (scontato), visto il mio apprezzamento alle primarie, ma era solo per quelle. Lo ribadisco comunque anche adesso. Morris aveva ragione, ma lo pensavo già anch'io. Mi potrebbe essere testimone lui stesso.
A Morris avevo già dovuto dare ragione tempo fa riguardo al nefasto governo Monti, sul quale io ero stato possibilista. Ahimè.
Morris, nel suo post, si era probabilmente inalberato per il mio passaggio molto duro sulla sinistra e Vendola.
Non voglio interpretare oltre il suo pensiero, semmai sarà lui ad argomentare.
Ho scritto spesso che io sono un convinto individualista e la mia differenza con Morris sta lì.
Ovviamente il mio individualismo non è una riedizione dell'edonismo reaganiano, proprio no, ma solo una valorizzazione della responsabilità individuale, una valorizzazione della dignità dell'individuo cittadino (nei suoi doveri e nei suoi diritti).
Per me non può esistere la scusa della ragion di Stato o di partito. La responsabilità è individuale e concepisco partiti e movimenti solo come organizzazione di liberi cittadini, non di elite (sempre più raramente culturali) e sudditi. L'elite viene da sé, ma solo come sprone agli altri, non nell'esercizio del potere.
Perché ho detto questo? Perché non volevo criticare Vendola come leader della sinistra, bensì come individuo che con quella sua telefonata ad Archinà (Ilva) ha mostrato il brodo di ipocrisia ciarlatana in cui la sinistra (difensore degli ultimi?) ha nuotato in questi decenni. E non c'è solo l'Ilva, pensiamo anche alle operaie morte nel crollo dello scantinato a Barletta ed agli sfruttamenti che ancora oggi permangono, lì a Barletta (da parte di altri a loro volta sfruttati dal fashion Made in Italy), come nelle piantagioni di pomodori del foggiano.
Però le parole di Vendola erano molto poetiche.
Vendola è di sinistra? Boh, sarà.
Dove non concordo con Morris? Quando dice che il Pd è di destra. Concordo quando dice che è berlusconiano.
Tu dirai: "Mi stai tirando una supercazzola?"
No, semplicemente io ho rispetto della destra o di quella destra che in Italia non c'è mai stata, come della sinistra che fu.
Essere cialtroni significa essere di destra? Andiamo a fare i berlusconiani o i renziani in Germania o in Svizzera e vediamo se ci accolgono nelle fila conservatrici? No, credo che ci prenderebbero a calci in culo.
Quando uno di sinistra è un po' mafiosetto, quelli di sinistra dicono che è di destra.
Nel contempo si sente/iva gente di destra che apprezzava uno come D'Alema (e oggi Renzi) solo perché avvezzi all'occhiolino ed al furbo compromesso.
Ma dove sta scritto che la furbizia sia di destra? Sì, solo nella destra italiana.
Solo nella politica italiana, la furbizia poteva essere un valore, ormai acquisito dall'intero arco politico.
Noi confondiamo la furbizia (dal francese fourbe, ingannevole) con la scaltrezza e l'accortezza politica.
Lungi da me il voler infierire sui valori politici del credo profondo delle persone (ho amici di fede pura di destra e sinistra, ma leali), ma nel contempo penso che non si possa fare confronto politico senza una base di valori condivisa. Tra questi valori non può starci la furbizia.
Per questo motivo non avrò mai pietà per gli ipocriti ed i furbi, di destra, sinistra, sotto e sopra.
Comprendo che il post su "La grande bellezza" e quello che hai perfidamente quotato possano sembrare scritti da sue persone diverse o da un dissociato mentale.
Premetto, chiedo di distinguere fra quando scrivo sanguignamente ed esprimo la mia opinione da quando scrivo quelli in cui (come nel secondo post citato) prendo solo atto di un minimo di sintesi e di denominatore comune.
Lungi da me era il voler fare una apologia di Lega e Pd e delle loro primarie.
Mi sono testimoni d'altro canto proprio i post precedenti e successivi. L'ipocrisia non è un "pregio" di cui la natura mi abbia dotato. Quando ho scritto quel post avevo già una idea ben definita di chi fosse Matteo Renzi (pure per cose ciclistiche) e lo sapeva anche Morris, col quale condivido queste osservazioni di tanto in tanto.
Comprendo comunque che quel post possa essere sembrato troppo compassato, quasi al limite della democristianità.
La critica di Morris
Tu l'hai definita una bacchettata. Ci sta. E' come se fosse stato mio padre o un carismatico fratello maggiore a chiamarmi "signorotto da quattro soldi". Non era una offesa e nemmeno lontanamente l'ho colta come tale.
La sincerità e la passione in una discussione sono per me preminenti su ogni altra cosa. Non c'era veleno nelle parole di Morris, anche perché non ho nulla di signorotto, nemmeno i quattro soldi, come Morris sa bene.
Avere chi ti sferza nella vita è una fortuna di cui essere felici.
Ma devi avere chiara una cosa. Morris non pensava ad un mio appoggio a Renzi. Nella maniera più assoluta. Rileggendo ora quel mio post, può però trasparire questa sensazione. Mannaggia a me, perché non l'ho mai pensato e solo a pensarlo una volta mi si gira lo stomaco!
Il mio apprezzamento si limitava (per il Pd come per la Lega) all'esercizio delle primarie. Mi accontento di poco? Questa è una accusa che accetto ma nello schifo generale mi sembrava comunque un "qualcosa".
Cosa devo dire? Che Morris aveva ragione su Renzi? Era scontato. Sul Pd? Qua lo era meno (scontato), visto il mio apprezzamento alle primarie, ma era solo per quelle. Lo ribadisco comunque anche adesso. Morris aveva ragione, ma lo pensavo già anch'io. Mi potrebbe essere testimone lui stesso.
A Morris avevo già dovuto dare ragione tempo fa riguardo al nefasto governo Monti, sul quale io ero stato possibilista. Ahimè.
Morris, nel suo post, si era probabilmente inalberato per il mio passaggio molto duro sulla sinistra e Vendola.
Non voglio interpretare oltre il suo pensiero, semmai sarà lui ad argomentare.
Ho scritto spesso che io sono un convinto individualista e la mia differenza con Morris sta lì.
Ovviamente il mio individualismo non è una riedizione dell'edonismo reaganiano, proprio no, ma solo una valorizzazione della responsabilità individuale, una valorizzazione della dignità dell'individuo cittadino (nei suoi doveri e nei suoi diritti).
Per me non può esistere la scusa della ragion di Stato o di partito. La responsabilità è individuale e concepisco partiti e movimenti solo come organizzazione di liberi cittadini, non di elite (sempre più raramente culturali) e sudditi. L'elite viene da sé, ma solo come sprone agli altri, non nell'esercizio del potere.
Perché ho detto questo? Perché non volevo criticare Vendola come leader della sinistra, bensì come individuo che con quella sua telefonata ad Archinà (Ilva) ha mostrato il brodo di ipocrisia ciarlatana in cui la sinistra (difensore degli ultimi?) ha nuotato in questi decenni. E non c'è solo l'Ilva, pensiamo anche alle operaie morte nel crollo dello scantinato a Barletta ed agli sfruttamenti che ancora oggi permangono, lì a Barletta (da parte di altri a loro volta sfruttati dal fashion Made in Italy), come nelle piantagioni di pomodori del foggiano.
Però le parole di Vendola erano molto poetiche.
Vendola è di sinistra? Boh, sarà.
Dove non concordo con Morris? Quando dice che il Pd è di destra. Concordo quando dice che è berlusconiano.
Tu dirai: "Mi stai tirando una supercazzola?"
No, semplicemente io ho rispetto della destra o di quella destra che in Italia non c'è mai stata, come della sinistra che fu.
Essere cialtroni significa essere di destra? Andiamo a fare i berlusconiani o i renziani in Germania o in Svizzera e vediamo se ci accolgono nelle fila conservatrici? No, credo che ci prenderebbero a calci in culo.
Quando uno di sinistra è un po' mafiosetto, quelli di sinistra dicono che è di destra.
Nel contempo si sente/iva gente di destra che apprezzava uno come D'Alema (e oggi Renzi) solo perché avvezzi all'occhiolino ed al furbo compromesso.
Ma dove sta scritto che la furbizia sia di destra? Sì, solo nella destra italiana.
Solo nella politica italiana, la furbizia poteva essere un valore, ormai acquisito dall'intero arco politico.
Noi confondiamo la furbizia (dal francese fourbe, ingannevole) con la scaltrezza e l'accortezza politica.
Lungi da me il voler infierire sui valori politici del credo profondo delle persone (ho amici di fede pura di destra e sinistra, ma leali), ma nel contempo penso che non si possa fare confronto politico senza una base di valori condivisa. Tra questi valori non può starci la furbizia.
Per questo motivo non avrò mai pietà per gli ipocriti ed i furbi, di destra, sinistra, sotto e sopra.
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Re: Politica, Economia e Attualità
Dopo aver sentito il discorso del pResidente Napolitano mi è venuto un conato di vomito.
Usare la Resistenza per giustificare l'acquisto degli F35 è squallido.
Parlare di antimilitarismo fazioso è disgustoso.
Questa gente giustifica l'esigenza di armarsi coi pericoli della situazione ad est. Ma chi lo dice?!
Una manica di corrotti trafficanti!
Tanto Berlusconi quanto i governativi hanno stretti ed ipocriti rapporti economici con Putin!
Loro ci fanno affari e noi dovremmo andare a combattere il nuovo dittatore sovietico?!
Ma andate tutti a fare in ... massa di ipocriti bolliti, marci nell'anima.
I nostri criminali al potere dicono che difendersi è importante, ma io non ho mai visto un malato di cancro comprarsi un'arma per difendersi. Prima guariamo dal cancro (che sono questi corrotti) e poi penseremo alla difesa, nel rispetto dell'articolo 21 della Costituzione.
Che poi cosa ci resta da difendere se non la dignità di un Paese saccheggiato da questi luridi politici?
Ieri loro e la nostra mAgistratura hanno venduto anche la dignità dei familiari delle vittime della ThyssenKrupp di Torino. I nostri politici ed i nostri Ingiudici (anzi insudici) si sono impecoriti al diktat di Frau Angel Merdkel. I dirigenti tedeschi non s'hanno da condannare.
Ormai siamo una colonia svenduta da questi miseri e corrotti sensali senza arte né parte.
Ma quando si dimetterà questo logoro ed impresentabile pResidente della Repubblica delle Banane, il peggiore della nostra storia.
Usare la Resistenza per giustificare l'acquisto degli F35 è squallido.
Parlare di antimilitarismo fazioso è disgustoso.
Questa gente giustifica l'esigenza di armarsi coi pericoli della situazione ad est. Ma chi lo dice?!
Una manica di corrotti trafficanti!
Tanto Berlusconi quanto i governativi hanno stretti ed ipocriti rapporti economici con Putin!
Loro ci fanno affari e noi dovremmo andare a combattere il nuovo dittatore sovietico?!
Ma andate tutti a fare in ... massa di ipocriti bolliti, marci nell'anima.
I nostri criminali al potere dicono che difendersi è importante, ma io non ho mai visto un malato di cancro comprarsi un'arma per difendersi. Prima guariamo dal cancro (che sono questi corrotti) e poi penseremo alla difesa, nel rispetto dell'articolo 21 della Costituzione.
Che poi cosa ci resta da difendere se non la dignità di un Paese saccheggiato da questi luridi politici?
Ieri loro e la nostra mAgistratura hanno venduto anche la dignità dei familiari delle vittime della ThyssenKrupp di Torino. I nostri politici ed i nostri Ingiudici (anzi insudici) si sono impecoriti al diktat di Frau Angel Merdkel. I dirigenti tedeschi non s'hanno da condannare.
Ormai siamo una colonia svenduta da questi miseri e corrotti sensali senza arte né parte.
Ma quando si dimetterà questo logoro ed impresentabile pResidente della Repubblica delle Banane, il peggiore della nostra storia.
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Re: Politica, Economia e Attualità
Scandaloso l'atteggiamento di stampa e Tv occidentali sulla crisi Ucraina e in particolare sull'assalto alla Casa dei Sindacati di Odessa. Ma tant'è.
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Re: Politica, Economia e Attualità
Due giorni fa ero con amici, fra cui una ragazza russa ed una ucraina, mogli di amici.Katarrilla ha scritto:Scandaloso l'atteggiamento di stampa e Tv occidentali sulla crisi Ucraina e in particolare sull'assalto alla Casa dei Sindacati di Odessa. Ma tant'è.
Fra loro c'era parecchio imbarazzo, nonostante siano amiche.
Su una cosa hanno convenuto, il problema ucraino esiste ed è antico, ma il conflitto è dovuto in larga parte al fatto che l'Ucraina è un cuscinetto fra l'Europa ed il gas russo, con tutto tutto ciò che questo comporta.
Inquietante la presenza di bande paramilitari da alcuni paesi europei, fra i quali Ungheria, Repubblica Ceca e ... Italia
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Re: Politica, Economia e Attualità
Non ho resistito all'occasione. Se i temi sono: shale gas, Emilia (con Prof emiliano), Russia e Germania, in pochi possono davvero avere un punto di vista da dentro come te?prof ha scritto:fra poco ci sarà pure la parodia della pace di Brest-Litovsk, che durerà finchè la Germania avrà bisogno del gas russo, cioè fino a quando non avranno anche loro il loro shale gas.
So di toccare un argomento vivo, da nervo scoperto, ma la domanda la voglio lo stesso fare.
Cosa pensi della correlazione avanzata (aldilà delle accuse relative al fracking) dallo studio fra il terremoto/i emiliano ed i depositi di gas.
Le autorità e alcuni media si sono prodigati per affermare che non c'era alcuna correlazione fra il deposito di Rivara, non ancora attivo, ed i terremoti.
Ma tutti sappiamo che ci sono altri depositi attivi, in primis quello di Minerbio.
D'altro canto esistono già studi ormai datati che hanno messo in relazione i microterremoti (micro ma pur sempre del 5-6° Richter) con la presenza dei depositi di gas, con o senza attività di fracking, in tutto il Miswest americano, fra Oklahoma e Pennsylvania.
Debbo dirti che già anni prima dell'insorgere di questo problema, il padre di una mia amica di Bologna, ingegnere in un ente di controllo, mi aveva parlato dei rischi di queste attività.
Aldilà del fatto che questa discussione si sia fatta ormai politica, qual'è la tua conoscenza su questo argomento? Te lo chiedo anche perché, seppur parte interessata (mi pare sia un po' il tuo settore), sei un emiliano e vivi sopra all'oggetto dell'attenzione.
Tu hai fatto quell'originale volo onirico sugli incubi di questo momento storico citando la Germania e alcuni fantasmi del passato. Con i dovuti scongiuri, è innegabile che la loro perfida rigidità (con anche qualche grossa scorrettezza) ci sta facendo soffrire lacrime e sangue. Però dobbiamo tenere in considerazione che la vera ragione del conflitto in Ucraina si trova probabilmente più a sud, alla nostra latitudine e ci coinvolge direttamente. La guerra è fra South Stream e Tap. C'è un forte interesse europeo, turco ed italiano perché la fornitura di South Stream (che parte dalla Russia) parta dopo (o non parta proprio).
E non è un caso che una eminenza grigia come Latorre si trovi in questi giorni in Azerbaigian e non per il Tour ciclistico.
Sul sito del suo partito e sui siti italiani è in Azerbaigian ufficialmente per dirimere il conflitto ucraino.
http://www.senatoripd.it/doc/5952/latorre-in-azerbaijan-confronto-su-crisi-in-ucraina-e-gasdotto-tap.htm
Gli azeri sono più sinceri e parlano espressamente di una visita legata alla collaborazione in termini di difesa e di iniziative congiunte. E' ahimé "politicamente naturale" che l'Azerbaigian, già sotto la protezione dei loro fratelli turcofoni, abbiano necessità di armarsi per difendersi dalle eventuali pretese russe e dei loro agguerriti storici alleati armeni.
Parlando tristemente in termini di real politik, gli italiani traggono doppi vantaggi dal conflitto ucraino:
1) allentamento del potere contrattuale russo nel mercato del gas
2) vendita di armamenti ai paesi dell'area caucasica.
Non è un mistero che i nostri servizi siano tornati molto attivi tra Balcani e Caucaso.
In certi casi non è corretto descrivere il nostro Paese come l'Italietta vittima dei soprusi dei giganti tedesco, inglese, russo o francese.
Poi è pacifico che certi nostri politici non facciano ciò per ragion di Stato, quanto più per costituire fondi comodi in paesi che non fanno della trasparenza la loro miglior veste.
Tornado al shale gas, non c'è la moratoria in Germania per l'estrazione?
So che gli italiani sono estremamente all'avanguardia in queste tecnologie, ma su suolo estero.
So che dietro la maggior parte delle estrazioni polacche, il paese che ne estrae di più in Europa, c'è in larga parte lo zampino dell'Eni.
Mio cugino che lavora nell'industria petrolifera mi diceva tempo fa che con i depositi sotterranei si potranno fare speculazioni simili a quelle del grano fatte con le navi cargo cariche di grano che arrivano nei porti per far crollare i produttori locali. Al posto delle carestie funzionerebbero le guerre locali e gli atti di terrorismo. A differenza del petrolio, il gas non è scarso ma non è diffuso e viene reso scarso per essere più profittevole. Questa è la ragione per cui l'estrazione viene cominciata in paesi minori e viene propagandata la moratoria per falsi motivi ambientali (si legga la relazione della Guidi in preparazione del G7 sull'energia).
Non abbiamo bisogno di importare più gas, come del resto non avevamo bisogno del nucleare, ma abbiamo bisogno di più efficienza e autosufficienza. Autosufficienza che non è certo quella delle trivellazioni a casa nostra, come prospetta il ministro dello Sviluppo economico, perché quelle risorse sono risorse così scarse che se sfruttate in maniera intensiva – come è logico fare se lo scopo è una fantomatica autarchia energetica – durerebbero pochi anni, ma con un impatto violento sul territorio e il paesaggio. No al shale gas ... italiano. Quello polacco e canadese va invece benissimo.
http://www.repubblica.it/economia/2014/05/06/news/milano_-_via_libera_allo_shale_gas_ma_solo_di_importazione_perch_in_italia_non_potremmo_farlo_e_ce_ne_dovremo_approvigiona-85418213/
Ho fatto anch'io un bel volo di migliaia di km ... Adesso a te
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Re: Politica, Economia e Attualità
CORSI E RICORSI STORICI
LE ORIGINI DEL POTERE DI D'ALEMA
L'on. Giuseppe D'Alema del PCI, membro della Commissione Sindona, ha ricevuto una comunicazione giudiziaria dalla Procura della Repubblica di Roma, con la quale viene indiziato di furto aggravato dei documenti, in possesso della Commissione, riguardanti i verbali degli interrogatori che l'avv. Rodolfo Guzzi, ex-legale di Sindona, aveva reso ai magistrati milanesi. Guzzi rivolgeva, in quegli interrogatori, pesantissime accuse a Giulio Andreotti, all'epoca Presidente del Consiglio, per i tentativi di salvare le banche di Sindona. Il fascicolo scomparve misteriosamente il pomeriggio del 14.10.1981 negli Uffici di S. Macuto, dove ha sede la Commissione Sindona.
Nei giorni successivi il clamoroso furto giunsero, in busta chiusa, alle redazioni di alcuni giornali le fotocopie di tre cartelle del fascicolo. Ora del furto viene accusato il parlamentare dei PCI, Giuseppe D'Alema.
«Si possono fare tre ipotesi del furto», dichiarò subito il Presidente della Commissione Francesco De Martino, «La prima è che qualcuno si proponga di distribuire a mano a mano il documento per scopi scandalistici. E allora il fatto si potrebbe inquadrare in una guerra fra bande. La seconda congettura è quella di far sapere d'essere in possesso del testo per poi venderlo. Ma non ci credo. La terza congettura, personale, è che si voglia esercitare una intimidazione personale nei confronti dell'avvocato Rodolfo Guzzi».
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Magnoni, l' ex gestore di Oak Fund: trattai solo con banche
MILANO - Si chiamava Oak Fund, sede a Cayman ma base operativa in un paesino della Svizzera, vicino a Lugano. Fu uno degli investitori che affiancarono Roberto Colaninno ed Emilio Gnutti nella scalata a Telecom del 1999. Oak, cioè quercia. Secondo l' ex capo della security di Telecom, Giuliano Tavaroli, un dossier commissionato a Emanuele Cipriani ricostruirebbe un flusso di tangenti che approdano a Londra, su un conto dell' Oak Fund. E sarebbero state una contropartita al via libera politico alla scalata. A questo conto «erano interessati i fratelli Magnoni - ha raccontato Tavaroli a Repubblica - e avevano la firma Nicola Rossi e Piero Fassino». Pioggia di smentite e di denunce legali, cui si è aggiunta una graffiante annotazione del Sole 24 Ore secondo il quale ci sarebbe stato uno scambio di «Rossi»: quello «vero» non è Nicola, esponente del Partito democratico, bensì Antonio Rossi, ex azionista Campari e noto da nove anni come uno dei principali sottoscrittori del fondo. Giorgio Magnoni, il più finanziere dei tre fratelli (Ruggero è un banchiere della Lehman Brothers, Aldo uno specialista di immobili), sa quasi tutto di Oak perché era lui a gestirlo. Dunque c' era quel conto a Londra? «Ma andiamo, ma quale conto. Abbiamo immediatamente incaricato gli avvocati di preparare una denuncia contro queste assurde insinuazioni». Oak uguale quercia, come il simbolo dei Ds. «Sono io il responsabile e me ne pento amaramente. Dieci anni fa quando creammo il fondo pensai di dare un nome che evocasse la solidità dell' investimento, un simbolo, la quercia appunto». Chi erano gli investitori? «Tutte istituzioni bancarie che hanno sempre fornito alle autorità le dichiarazioni antiriciclaggio e sui beneficial owner». Sì ma, per esempio, Antonio Rossi non è una banca: chi c' era dietro gli istituti? «Non lo so, non era il mio ruolo. I miei rapporti erano con questi investitori e comunque quando ci fu l' Opa su Telecom il Tesoro ci chiese chi aveva potere di gestione su Oak e noi mandammo una lettera ufficiale». Riassumiamo: lei gestiva e le banche si intestavano le quote, magari per conto terzi. È così? «Io avevo contatti solo con le banche». Lei conosceva alla perfezione i flussi finanziari del fondo: Oak può essere stato utilizzato come transito per far arrivare denaro a partiti o esponenti politici? «È una grossa fandonia. Escludo in modo totale e assoluto, almeno fino a quando sono stato il gestore cioè fino al settembre 2000, che i soldi del fondo siano stati distratti per fini diversi da quelli per cui è stato costituito dieci anni fa: fare investimenti in aziende. Tra l' altro non abbiamo investito solo nell' operazione Telecom. Guardi, è tutta una montatura».
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Giorgio Magnoni, il presidente di Sopaf, classe 1941, genero di Michele Sindona, tipo brillante, un giovialone, dice che faranno “il possibile per evitare il crac”. Bontà sua. Ma nella Milano degli affari e della Borsa, il nome dei Magnoni evoca ben altro, che una piccola holding ormai spiaggiata e senza vita. L’album dei ricordi è popolato di amici e soci famosi. Chiedete un po’ a Roberto Colaninno chi mise in piedi quell’Oak fund con base alle Cayman, alimentato da capitali di provenienza mai del tutto chiarita, che partecipò alla scalata a Telecom benedetta da Massimo D’Alema? Massì, proprio lui, Giorgio Magnoni. Il fondo delle Cayman, ma gestito via Lugano, era farina del suo sacco. E solo lui, Giorgio Magnoni, sa se davvero, come vuole una leggenda metropolitana al momento senza riscontri, se dietro l’Oak fund ci fossero davvero investitori targati Ds.
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NOTIZIA DI OGGI:
Bancarotta Sopaf, arrestati i tre fratelli Magnoni. L’accusa è di truffa e frode fiscale
I finanzieri contestano una distrazione di oltre 100 milioni di euro dal patrimonio della holding Sopaf, che è in concordato preventivo. I Magnoni sono personaggi noti della finanza: Ruggero è stato vice presidente per l'Europa di Lehman Brothers e presidente di Nomura Italia, dove ha anche "confezionato" per Giuseppe Mussari il famigerato derivato Alexandria
In manette un pezzo della finanza che conta. I fratelli Ruggero, Aldo e Giorgio Magnoni e il figlio di quest’ultimo, Luca, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza in un’inchiesta che riguarda la holding di partecipazione finanziaria Sopaf. Altri arresti, perquisizioni e sequestri sono tuttora in corso. I reati contestati agli indagati dalla magistratura di Milano sono associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa, appropriazione indebita e frode fiscale. I finanzieri avrebbero accertato una distrazione di oltre 100 milioni di euro dal patrimonio della Sopaf, società in regime di concordato preventivo. I fratelli Magnoni sono personaggi noti della finanza: Ruggero è stato vice presidente Europa di Lehman Brothers e presidente di Nomura Italia, dove ha lavorato per Banca Monte dei Paschi di Siena “confezionando” per Giuseppe Mussari la famigerata operazione Alexandria, i derivati per i quali l’ex presidente è a processo insieme all’ex ad Antonio Vigni. Nel 1999, insieme a Roberto Colaninno e Emilio Gnutti, fu uno dei registi dell’opa di Olivetti su Telecom, la “madre di tutte le scalate”. Aldo Magnoni è stato amministratore di L&M Real estate e, con Ruggero, l’ideatore dell’Oak Fund, pure intervenuto nella scalata Telecom; Giorgio Magnoni e il figlio Luca sono rispettivamente amministratore delegato e consigliere della Sopaf, di cui il 17 aprile è stato omologato il concordato preventivo. Il padre di Ruggero, Aldo e Giorgio, Giuliano, fu socio e consuocero del finanziere Michele Sindona.
IL CRAC E' VICINO, MOLTO VICINO
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Re: Politica, Economia e Attualità
Mamma mia, Benoix ! Le questioni sono talmente tante che occorrerebbe scrivere un libro per risponderti e, onestamente, non è che ne abbia le capacità.
Ti dico però che, pur avendo cercato di documentarmi su questi studi geologici circa l'effetto delle trivellazioni nella nostra pioanura, non ho ancora trovato nulla di serio.
Ho pure chiesto ad un mio amico e geologo, quaranta anni nel settore esplorazione di Shell in tutto il mondo, nonchè socio in alcune avventure ma, francamente, queste relazioni non sembrano proprio esserci.
Il problema va infatti diviso in due: da una parte l'effetto delle trivellazioni ed i microterremoti che ne deriverebbero. L'entità da te quantificata è decisamente altina, si parla di intensità impercettibili dall'essere umano, come dovrebbe essere ovvio. Dall'altra parte sta il problema dei depositi sotterranei.
Partiamo da quest'ultimo che è il piu' semplice: se pensiamo all'effetto terremoto indotto, ci rendiamo subito conto che si tratta di una paura del tutto irrazionale. Un terremoto come quello dell'Emilia di 2 anni fa ha liberato un'energia di un ammontare quasi incommensurabile, se tu pensi che è riuscita a fare ballare tutto quanto si trova sulla crosta terrestre da Modena a Genova, Torino, parte meridionale della Svizzera fino alla Carinzia in Austria. Credere che la potenza necessaria per fare accadere tutto ciò potesse essere nascosta all'interno dei depositi di Rivara e/o Minerbio è del tutto assurdo. Semmai, i problemi in questo caso, potrebbero derivare dalla messa in sicurezza di questi siti ma, anche qui non mi sento di gridare all'allarme: sono problematiche conosciute e non presentano soverchie difficoltà. Del resto il metano esiste già di per sè sotto la pianura padana.
L'altra possibile fonte, le trivellazioni, rimandano anch'esse al buon senso: pensare che fori di 20 o poco piu' cm di diametro possano provocare il movimento di faglie di estensione continentale, anche qui mi riesce difficile da comprendere ma, come ti ripeto, sono ancora alla ricerca di studi veramente seri. Quanto letto e sentito fino ad ora non lo è.
Bada bene, Benoix che, pur lavorando nell'ambiente O&G, io sono e resto un nuclearista superconvinto. Come tu sai, gli americani producono energia in prevalenza da nucleare: lo shale gas e lo shale oil saranno per loro soltanto una fonte di "revenues" e di profitti in quanto è e sarà esportato quasi per l'intiero, a parte i consumi locali come in Pennsylvania e qualche altro stato, poca cosa (per tua info, la bolletta elettrica e di riscaldamento di un mio amico di Pittsburgh, costa, in inverno, poco piu' di un centinaio di bigliettoni al mese per una media di 4 mesi, per una casa (in legno) di piu' di 200 m2).
Al contempo, l'America detiene, quasi in monopolio, non solo il patrimonio delle tecnologie nel settore O&G sia upstream che downstream ma, fisicamente, anche gran parte dei produttori mondiali di queste tecnologie. Produttori di valvole, turbine, compressori, strumentazione e quant'altro, se vai a vedere, fanno tutti capo a grandi multinazionale americane (GE, UTC, Dresser, Emerson, etc.). Per esempio, tutta la galassia di quelle magnifiche ditte italiane produttrici di valvole per l'industria petrolifera (tutte li', tra Milano, Brianza e Como) sono state negli anni tutte quante acquisite dagli americani.
Vi è un settore chiave, quello del Gas and Fire detection e Fire Fighting che è patrimonio di una sola ditta americana: tutti nel mondo possono acquistare solo li'.
Allora, per riassumere, da un lato loro si producono il fabbisogno con il nucleare e, dall'altro, controllano il mercato mondiale dell'estrazione, della produzione e del trasporto degli idrocarburi. Una posizione di mercato strategica che non abbandoneranno mai fino a che qualcun altro non gliela toglierà con la forza.
E veniamo all'Ucraina: credo sia risultato palese a tutti il tentativo USA di acquisire il controllo della Crimea, attraverso la "rivoluzione" ucraina. Controllare la Crimea, se guardi la cartina, significa controllare l'intero Mar Nero e confinare la flotta russa oltre il circolo polare. Controllo del Mar Nero significa anche che, di li', passeranno solo i gasdotti che piaceranno agli americani.
Ci voleva solo un ballerino sciocco e vanesio come Obama per pensare che i russi non si sarebbero opposti.
Per ora mi fermo qui ma, se ti interessa, prometto che ci tornerò sopra, anche perchè sono tanti gli argomenti ancora intonsi.
Ti dico però che, pur avendo cercato di documentarmi su questi studi geologici circa l'effetto delle trivellazioni nella nostra pioanura, non ho ancora trovato nulla di serio.
Ho pure chiesto ad un mio amico e geologo, quaranta anni nel settore esplorazione di Shell in tutto il mondo, nonchè socio in alcune avventure ma, francamente, queste relazioni non sembrano proprio esserci.
Il problema va infatti diviso in due: da una parte l'effetto delle trivellazioni ed i microterremoti che ne deriverebbero. L'entità da te quantificata è decisamente altina, si parla di intensità impercettibili dall'essere umano, come dovrebbe essere ovvio. Dall'altra parte sta il problema dei depositi sotterranei.
Partiamo da quest'ultimo che è il piu' semplice: se pensiamo all'effetto terremoto indotto, ci rendiamo subito conto che si tratta di una paura del tutto irrazionale. Un terremoto come quello dell'Emilia di 2 anni fa ha liberato un'energia di un ammontare quasi incommensurabile, se tu pensi che è riuscita a fare ballare tutto quanto si trova sulla crosta terrestre da Modena a Genova, Torino, parte meridionale della Svizzera fino alla Carinzia in Austria. Credere che la potenza necessaria per fare accadere tutto ciò potesse essere nascosta all'interno dei depositi di Rivara e/o Minerbio è del tutto assurdo. Semmai, i problemi in questo caso, potrebbero derivare dalla messa in sicurezza di questi siti ma, anche qui non mi sento di gridare all'allarme: sono problematiche conosciute e non presentano soverchie difficoltà. Del resto il metano esiste già di per sè sotto la pianura padana.
L'altra possibile fonte, le trivellazioni, rimandano anch'esse al buon senso: pensare che fori di 20 o poco piu' cm di diametro possano provocare il movimento di faglie di estensione continentale, anche qui mi riesce difficile da comprendere ma, come ti ripeto, sono ancora alla ricerca di studi veramente seri. Quanto letto e sentito fino ad ora non lo è.
Bada bene, Benoix che, pur lavorando nell'ambiente O&G, io sono e resto un nuclearista superconvinto. Come tu sai, gli americani producono energia in prevalenza da nucleare: lo shale gas e lo shale oil saranno per loro soltanto una fonte di "revenues" e di profitti in quanto è e sarà esportato quasi per l'intiero, a parte i consumi locali come in Pennsylvania e qualche altro stato, poca cosa (per tua info, la bolletta elettrica e di riscaldamento di un mio amico di Pittsburgh, costa, in inverno, poco piu' di un centinaio di bigliettoni al mese per una media di 4 mesi, per una casa (in legno) di piu' di 200 m2).
Al contempo, l'America detiene, quasi in monopolio, non solo il patrimonio delle tecnologie nel settore O&G sia upstream che downstream ma, fisicamente, anche gran parte dei produttori mondiali di queste tecnologie. Produttori di valvole, turbine, compressori, strumentazione e quant'altro, se vai a vedere, fanno tutti capo a grandi multinazionale americane (GE, UTC, Dresser, Emerson, etc.). Per esempio, tutta la galassia di quelle magnifiche ditte italiane produttrici di valvole per l'industria petrolifera (tutte li', tra Milano, Brianza e Como) sono state negli anni tutte quante acquisite dagli americani.
Vi è un settore chiave, quello del Gas and Fire detection e Fire Fighting che è patrimonio di una sola ditta americana: tutti nel mondo possono acquistare solo li'.
Allora, per riassumere, da un lato loro si producono il fabbisogno con il nucleare e, dall'altro, controllano il mercato mondiale dell'estrazione, della produzione e del trasporto degli idrocarburi. Una posizione di mercato strategica che non abbandoneranno mai fino a che qualcun altro non gliela toglierà con la forza.
E veniamo all'Ucraina: credo sia risultato palese a tutti il tentativo USA di acquisire il controllo della Crimea, attraverso la "rivoluzione" ucraina. Controllare la Crimea, se guardi la cartina, significa controllare l'intero Mar Nero e confinare la flotta russa oltre il circolo polare. Controllo del Mar Nero significa anche che, di li', passeranno solo i gasdotti che piaceranno agli americani.
Ci voleva solo un ballerino sciocco e vanesio come Obama per pensare che i russi non si sarebbero opposti.
Per ora mi fermo qui ma, se ti interessa, prometto che ci tornerò sopra, anche perchè sono tanti gli argomenti ancora intonsi.
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Re: Politica, Economia e Attualità
Di documentazione in America ce n'è, aldilà dello studio prodotto in Emilia e contestato, io credo anche per specifica mission, da Boschi.prof ha scritto:Il problema va infatti diviso in due: da una parte l'effetto delle trivellazioni ed i microterremoti che ne deriverebbero. L'entità da te quantificata è decisamente altina, si parla di intensità impercettibili dall'essere umano, come dovrebbe essere ovvio. Dall'altra parte sta il problema dei depositi sotterranei.
Da noi parlare di queste problematiche scatena subito tanto la retorica ecologista che quella del mainstream Eni-Politica-Interessi. Restando nel campo dei benefici/rischi gli americani hanno prodotto parecchie ricerche, anche perché sono attivi da anni in quel campo.
I dati dei maggiori terremoti citati sono di quella intensità. C'è parecchia documentazione anche online. Questo è un link della Reuters in cui si parla apertamente e senza fronzoli.
D'altro canto le zone americane interessate sono di scarsissima densità abitativa (anche quelle montane della Pennsylvania), in assenza di edifici multipiano o più propriamente solo di case in legno ed assenza di infrastrutture (autostrade e ferrovie). Stesso vale per il Canada.
http://www.reuters.com/article/2013/11/19/us-usa-earthquakes-fracking-oklahoma-idUSBRE9AI12W20131119
Sono d'accordo che l'energia necessaria per un terremoto non si possa sprigionare da un foro di 20 cm verticale, ma da da un foro di 20 cm orizzontale a certe profondità si arriva a saturare intere cavità e porosità per parecchi chilometri quadrati. Lì una certa quantità di energia si raggiunge.
Interessa assolutamente, perché questa è la vera politica ed anche perché è evaporato ogni minimo residuo della "tranquilla" pace armata della guerra fredda ed è cessato anche il trionfalismo post-muro con tutte le sue ipocrisie.prof ha scritto:Allora, per riassumere, da un lato loro si producono il fabbisogno con il nucleare e, dall'altro, controllano il mercato mondiale dell'estrazione, della produzione e del trasporto degli idrocarburi. Una posizione di mercato strategica che non abbandoneranno mai fino a che qualcun altro non gliela toglierà con la forza.
E veniamo all'Ucraina: credo sia risultato palese a tutti il tentativo USA di acquisire il controllo della Crimea, attraverso la "rivoluzione" ucraina. Controllare la Crimea, se guardi la cartina, significa controllare l'intero Mar Nero e confinare la flotta russa oltre il circolo polare. Controllo del Mar Nero significa anche che, di li', passeranno solo i gasdotti che piaceranno agli americani.
Ci voleva solo un ballerino sciocco e vanesio come Obama per pensare che i russi non si sarebbero opposti.
Per ora mi fermo qui ma, se ti interessa, prometto che ci tornerò sopra, anche perché sono tanti gli argomenti ancora intonsi.
Siamo entrati in una nuova fase storica, incertissima, poco nazionale e molto multinazionale (nel senso societario) di pochi che possono disporre le loro volontà aldilà delle vecchie superate ragion di Stato, con tutti i rischi che questo comporta. E ciò vale anche per i russi, perché Putin è si presidente della Federazione Russa, ma è in primis il plenipotenziario della Gasprom e di una galassia energetico-militare.
Senza nulla togliere al peso della politica americana, io a differenza tua intravvedo molto più il ruolo europeo (e pure italiano) nella vicenda ucraina. Lasciamo poi perdere il tormentone mainstream dei media sulla incapacità dell'Europa di avere una politica estera. Una somma balla. L'Europa è divisa ma attivissima e con un ruolo diretto nel conflitto, che per ora coinvolge solo le aziende del settore O&G, militare e le intelligence. Per ora.
La mia paura è che l'incendio si espanda a tutto il Caucaso meridionale.
Se ti andrà di ragionarci ogni tanto (con visione ampia e soprattutto lunga) sarò enormemente felice, con la speranza che le tue profezie (magari esagerate, ma provocatoriamente lucide ed oggettive) non si avverino mai
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Re: Politica, Economia e Attualità
Ho ricevuto poco fa da una amica che lavora in un istituto di rilevazione un sondaggio sulle Europee.
Se non sarà un terremoto, diciamo che poco ci manca.
Chi vuole, via pm.
Se non sarà un terremoto, diciamo che poco ci manca.
Chi vuole, via pm.
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Re: Politica, Economia e Attualità
BenoixRoberti ha scritto:Ho ricevuto poco fa da una amica che lavora in un istituto di rilevazione un sondaggio sulle Europee.
Se non sarà un terremoto, diciamo che poco ci manca.
Chi vuole, via pm.
Mi interessa eccome !
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Re: Politica, Economia e Attualità
Anche a me, Ben: se puoi ne sarò molto lietoBenoixRoberti ha scritto:Ho ricevuto poco fa da una amica che lavora in un istituto di rilevazione un sondaggio sulle Europee.
Se non sarà un terremoto, diciamo che poco ci manca.
Chi vuole, via pm.
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Re: Politica, Economia e Attualità
Io penso che gli studi ed i sondaggi "veri" non vengano mai resi pubblici, poiché nel nostro paese sarebbero pericolosi, partendo dal presupposto che, gli elettori, poco conoscono di politica e si affidano in genere alle scelte di voto dettate da sensazioni dell'ultima ora.
Anzi credo che la strategia delle finte litigate, molto praticata in Italia, sia un modo per difendere il proprio pacco di voti: ossia se stufo più gente che poi non va a votare, difendo e forse aumento le mie posizioni!
Quanti sanno che, qualora andasse a votare solo il 10% degli aventi diritto, quel 10% diventerebbe il 100% per l'assegnazione dei seggi.
Direte lo sanno tutti: col cacchio...........
Altra cosa che si dovrebbe capire é che l'astensionismo premia sempre quella forza che "in quel particolare momento" riesce a portare i suoi elettori al voto, come dimostro:
aventi diritto al voto: 5.000.000 5.000.000 5.000.000 5.000.000
astensione pari 50% 55% 60% 65%
totale voti validi 2.500.000 2.250.000 2.000.000 1.750.000
se Lista "A" ottiene 750.000 750.000 750.000 750.000
questo é pari al 30% 33,31% 37,5% 42,85%
Quando capiremo che l'astensionismo e la scheda bianca non sono un voto di protesta, ma corrispondono ad una martellata che da soli ci diamo sulle "palle", non sarà mai troppo tardi!
Non sapete per chi votare, votate per i più piccoli, ma votate..!
Anzi credo che la strategia delle finte litigate, molto praticata in Italia, sia un modo per difendere il proprio pacco di voti: ossia se stufo più gente che poi non va a votare, difendo e forse aumento le mie posizioni!
Quanti sanno che, qualora andasse a votare solo il 10% degli aventi diritto, quel 10% diventerebbe il 100% per l'assegnazione dei seggi.
Direte lo sanno tutti: col cacchio...........
Altra cosa che si dovrebbe capire é che l'astensionismo premia sempre quella forza che "in quel particolare momento" riesce a portare i suoi elettori al voto, come dimostro:
aventi diritto al voto: 5.000.000 5.000.000 5.000.000 5.000.000
astensione pari 50% 55% 60% 65%
totale voti validi 2.500.000 2.250.000 2.000.000 1.750.000
se Lista "A" ottiene 750.000 750.000 750.000 750.000
questo é pari al 30% 33,31% 37,5% 42,85%
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