Chris Froome

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Massima dedizione e sacrificio fino alle estreme conseguenze. Io non ho tenacia, manco di costanza non riesco neanche a calare 10kg che mi farebbe bene.
E' inquietante ma lo rispetto e lo capisco.
ps: se lance si diceva che era come un robot, froome cos'è? io spero sempre in contador però...

meazza ha scritto:Non sono un esperto , Benoit ci delucidera' (smile)
Oggi Forfait per problemi respiratori
L'eccessiva magrezza non aiuta certo il sistema immunitario

Non sono un medico. So quello che sai tu, probabilmente meno.
E' risaputo che sotto una certa soglia fisiologica di massa grassa, il fisico si espone ai più banali virus, ma anche al rischio di malattie cronico-degenerative.
Non voglio dire altro perché ho letto con sorpresa, ma anche divertito un post di Lemond, in cui rilevo una sua apparente contraddizione. Non dico altro perché è un argomento da sviscerare.

flatMatt ha scritto:Massima dedizione e sacrificio fino alle estreme conseguenze. Io non ho tenacia, manco di costanza non riesco neanche a calare 10kg che mi farebbe bene.
E' inquietante ma lo rispetto e lo capisco.
ps: se lance si diceva che era come un robot, froome cos'è? io spero sempre in contador però...

In gruppo tutti conoscono i problemi della Sky, non solo di Froome.
E, senza troppi veli, se ne parla anche nell'ambiente. La speranza è che si ragioni veramente sugli sviluppi di questo tipo di ciclismo, in maniera lungimirante e senza farsi male.
Io ho sentito questa storia già parecchio tempo fa e sta avvenendo quello che chi ci capisce aveva già previsto.
Io mi limito ad osservare e leggere chi ci capisce.
Il ciclismo ha bisogno di fare chiarezza al suo interno, e intendo proprio chiarezza fra gli attori principali, senza guerre ed inutili streghe.

Una contraddizione in un mio messaggio, anzi un errore c'è: ho scritto dànno, invece di danno. Riguardo al fatto che, per me, uno sul suo può fare quel che crede è vero quando il controllo non è possibile o quasi, ma sul peso, mi pare assurdo andare a farsi del male tutti, quando con cinque kg. in più per il gruppo intiero, si starebbe meglio in generale. Mi sembrerebbe un ottimo paretiano, nulla di più. 

flatMatt ha scritto:ps: se lance si diceva che era come un robot, froome cos'è? io spero sempre in contador però...

Puertador è molto peggio..

BenoixRoberti ha scritto:In gruppo tutti conoscono i problemi della Sky, non solo di Froome.
E, senza troppi veli, se ne parla anche nell'ambiente. La speranza è che si ragioni veramente sugli sviluppi di questo tipo di ciclismo, in maniera lungimirante e senza farsi male.
Io ho sentito questa storia già parecchio tempo fa e sta avvenendo quello che chi ci capisce aveva già previsto.
Io mi limito ad osservare e leggere chi ci capisce.
Il ciclismo ha bisogno di fare chiarezza al suo interno, e intendo proprio chiarezza fra gli attori principali, senza guerre ed inutili streghe.

Problemi di Sky ? ma la Belkin - Rabobank , saranno dieci anni che li tira su tutti uguali.. (poi se vedi Brajkovic..)
Poi come reputazione una squadra è messa molto peggio del team Sky (e lo sai benissimo)

Lemond ha scritto:Una contraddizione in un mio messaggio, anzi un errore c'è: ho scritto dànno, invece di danno. Riguardo al fatto che, per me, uno sul suo può fare quel che crede è vero quando il controllo non è possibile o quasi, ma sul peso, mi pare assurdo andare a farsi del male tutti, quando con cinque kg. in più per il gruppo intiero, si starebbe meglio in generale. Mi sembrerebbe un ottimo paretiano, nulla di più. 

Volpone, ti sei salvato in corner. 
Ma ... ti avevo beccato 

Era proprio quella la contraddizione. Se uno col proprio corpo dovrebbe farci quello che vuole, perché intervenire d'autorità sul peso e soprattutto sui parametri relativi alla massa grassa?
Il quesito, aldilà della divertente contraddizione, è in effetti il portato di tutta una serie di aspetti medici ed etico-sportivi di grandissimo impatto e di non banale soluzione.

Meazza dice bene che c'è un precedente importante, il salto con gli sci. Inoltre c'è anche il pugilato che è stato il primo sport a porsi quesiti medici ed etici sui dimagrimenti forzosi.

Il fatto è che sarebbe, anzi è, operazione complessa per gli sport di resistenza, a seguito dei grossi sbalzi dei valori fra pre e post gara.

La domanda corretta a mio avviso è la seguente: un atleta ha il diritto di mettere a rischio la propria salute per la performance sportiva?
Come si vede la domanda vive ben aldilà del punto di vista legato al doping, la domanda implica il concetto di fare sport in salute, invece di quello solitamente utilizzato del fare sport in modo pulito.

Perché uno con massa al 3% di grasso potrebbe vincere da pulito e poi morire per una banale polmonite generata dal suo disagio immunitario.
Infine, secondo verbo corrente, un atleta così non barerebbe gli altri (solo sé stesso ed il suo corpo in realtà), ma siamo certi che poi in effetti non bara indirettamente lo "sport sano" (non è una nota di demerito di nuovo tipo), visto che questi eccessi spingono anche gli altri a fare ugualmente e quindi costringono anche altri a rischiare?

Magari, se il concetto si evolve, stacchiamo questa discussione dal povero Froome che stiamo utilizzando come simbolo di questa filosofia adottata ormai da non pochi nel gruppo.

Come sempre benoit ha distillato la questione: è giusto arrivare a certi estremi? secondo me si, nessuno ha puntato una pistola alla testa di chris. Qualche volta negli anni è capitato anche a me recitare parte del monologo di Bill Hicks: non ho ammazzato nessuno, non ho stuprato nessuno non ho rubato a nessuno,ecc.
Pozzato una volta ha detto che il motivo per cui ferrari era il migliore. Disse che a differenza di altri ti poteva guidare verso un equilibrio tra il training e l'over-training. Probabilmente aveva ragione infatti froome magari vincerà altri tour ma lance ha avuto una continuità mai vista nel ciclismo moderno. Non era solo merito di testarossa, diciamo un fifty-fifty!

Consiglio vivamente a tutti i veri appassionati di leggere questa intervista a Chris Froome.
L'intervista, al di là di un insopportabile puritanesimo dell'autore, è stata riversata in modo davvero eccellente e restituisce ancor meglio il quadro di questo corridore afro-britannico (stupenda la parte in cui esprime questo concetto).
L'autore dell'intervista, non è uno qualsiasi, è Paul Kimmage, ex corridore e grande nemico della vecchia mafia di Aigle.
Le domande di Kimmage sono spietate. insistenti ed anche un po' ossessive.
E' dura la vita del ciclista, dura davvero, ed il pregiudizio è davvero forte, quasi opprimente.
A me Froome non piace e non convince, ma in effetti subisce un processo mediatico oltre ogni immaginazione.
Ma non siamo di fronte ad un despota tirannico alla Armstrong, anzi siamo di fronte ad un mite "naive" ancora quasi spaesato da tanto clamore.
Non mi sorprende che all'intervista sia presente anche la compagna (e anche un po' l'anima nera) Michelle Cound, anzi diciamo proprio che lei partecipa, che lei fa capire di essere parte del cervello che controlla le gambe di Chris Froome. Michelle interviene ogni qual volta si parli di aspetti della comunicazione di Chris ed è proprio lui a rivolgerle lo sguardo ed a sollecitarne l'intervento in discussione.
Credo che Chris, senza di lei, non avrebbe mai preteso l'esclusione di Wiggo dall'organico per il Tour.
Michelle Cound non è solo una compagna, è una azionista della macchina Froome e, quando serve, ne è la voce ufficiale e la mente che ne pensa la strategia fuori gara. Solo lei può permettersi di spiegare che Chris non conosce la storia di questo sport, e lo fa con maestria, ponendo il keniano bianco in una terra ciclistica di nessuno che lo rende genuino ad occhi indiscreti e viziati dal pregiudizio di questo sport.
Il quadro che esce di Chris è davvero quello di un "naive" di poche parole, quasi un bicchiere di cristallo nel confronto dialettico fra due pezzi da 90 come Kimmage e l'amata Michelle.
Il rapporto fra Chris e Michelle non è simbiotico, non è una simbiosi fra due corpi e due cervelli, ma una dipendenza dal cervello di Michelle del corpo e del cervello di Chris.
Forse mi sbaglierò, ma temo che il tempo mi darà ragione. Una donna può essere ottima consigliera ma solo da compagna o da consulente, mai mischiando le due cose. Non sono misogino, penserei la stessa cosa in caso di rapporti invertiti donna atleta, uomo consulente.
So che nell'atletica vi sono stati casi di successo, ma erano rapporti immensamente meno succubi.

La mia opinione è che questo uomo afro-britannico sia entrato in un vortice ben più forte di lui.
Il titolo dell'articolo è letteralmente enfatizzato (robaccia giornalistica classica) e non fatevi condizionare. Il testo rende invece una realtà più complessa e diversa. Come detto, aldilà delle opinioni ossessive di Kimmage, l'intervista è stata riversata in modo davvero eccellente ed appare travolgentemente genuina.

http://www.independent.ie/sport/other-sports/cycling/cyclist-chris-froome-is-right-in-the-eye-of-the-storm-30391816.html

Mi pare che sia in inglese!  

Lemond ha scritto:Mi pare che sia in inglese!  

Non è il massimo, ma può anche andare la versione del translator. Si perde qualche sfumatura "slang", ma penso possa restituire comunque una fedele idea:
https://translate.google.it/translate?sl=en&tl=it&js=y&prev=_t&hl=it&ie=UTF-8&u=http%3A%2F%2Fwww.independent.ie%2Fsport%2Fother-sports%2Fcycling%2Fcyclist-chris-froome-is-right-in-the-eye-of-the-storm-30391816.html&edit-text=

Eppoi ad un fine lettore certi passaggi non sfuggono comunque, anche fossero in uzbeko.  

Ben, me lo sono letto tutto e riletto: purtroppo non sono in grado di dividere con te lo stesso entusiasmo. Sarò un insensibile ma l'ho trovata una normalissima intervista. I pochi squarci del suo libro (suo ... vabbè) non mi impressionano e la descrizione della cremazione della madre mi rimanda a pratiche in uso tra popolazioni primitive che, francamente, avrei preferito non toccassero anche a noi.
E' senz'altro un limite mio ma non riesco proprio a cogliere tutta questa naivitè del personaggio.

prof ha scritto:Be la descrizione della cremazione della madre mi rimanda a pratiche in uso tra popolazioni primitive che, francamente, avrei preferito non toccassero anche a noi.

Sempre meglio dei forni che sceglie la maggior parte della gente da noi.  

Infatti mi riferivo proprio anche a quello, anzi, principalmente alla nuova pratica in uso da noi. Mi fa piacere trovare qualcuno che condivida questo punto di vista.

prof ha scritto:Ben, me lo sono letto tutto e riletto: purtroppo non sono in grado di dividere con te lo stesso entusiasmo. Sarò un insensibile ma l'ho trovata una normalissima intervista. I pochi squarci del suo libro (suo ... vabbè) non mi impressionano e la descrizione della cremazione della madre mi rimanda a pratiche in uso tra popolazioni primitive che, francamente, avrei preferito non toccassero anche a noi.
E' senz'altro un limite mio ma non riesco proprio a cogliere tutta questa naivitè del personaggio.

Perché parli di "entusiasmo"?
Riguarda il mio post e vedrai che le mie osservazioni vertevano sulla ampiezza di osservazioni possibili sulla personalità di Froome. L'intervista è spietata e mette in chiaro il rapporto che esiste fra lui e la sua compagna fotografa-PR-portavoce-legale-amante-madre.
Personalmente non avevo mai letto una intervista o visto uno speciale video così dettagliato di particolari sulla personalità di Chris Froome.
Ammetto invece che sia estremamente cruda la descrizione della cerimonia funebre della mamma, ma in quel suo essere aspramente africana (terra di contrasti e di grandi sofferenze) ci stanno molto bene le parole usate da Lemond.
La cerimonia africana è cruda, vera, toccante (se ne sentono i tremendi odori), ma è meno ipocrita delle cremazioni industriali effettuate nella civile Europa.

Di questo suo essere un "rough rider" potrà non piacerci lo stile ma, santo cielo, non puoi rimanere insensibile alla sua storia umana per nulla facile, al di là delle nostre simpatie ed antipatie ciclistiche.
Per un amante dei piccoli (e grandi particolari) come te, trovo questo tuo come un esercizio un po' vezzoso, e troppo legato alle tue preferenze ciclistiche.
Te lo dico da non estimatore del ciclista Chris Froome.
Non posso credere che una mente fervida come te si fermi ad osservazioni così superficiali e non ne abbia colte ben altre. Scusa, ma per me fai proprio finta di non coglierle 

Ps. Non c'entra con l'analisi del personaggio Froome, ma sto notando come siano parecchi i grandi (comunque la si pensi) del Tour ad avere storie familiari difficili ed essere cresciuti solo con la madre. Andando a ritroso: Froome, Armstrong, Anquetil ... ma ce ne sono ancora. Ovviamente è una osservazione che non ha alcuna rilevanza scientifica.

Scusatemi entrambi, ma io solo ora ho scoperto di essermi espresso molto male, perché con la parola *forno* qui da noi non si intende la cremazione (forno crematorio), bensì quei casermoni in cemento che costano un occhio della testa e nei quali i "fedeli ai cimiteri" vanno a mettere i fiorellini.   
Scusate davvero il "qui pro quo".

Segnalo la seconda parte dell'intervista a Froome:
http://www.independent.ie/sport/other-sports/paul-kimmage-chris-froome-in-the-eye-of-the-storm-part-2-30394950.html

Adesso Prof voglio sentire la tua vera e profonda opinione. Io non dico nulla prima. 
Ovviamente è bene accetta l'opinione di tutti. E' solo che voglio strappare parole pesanti da Prof, aldilà dello "snobismo" ciclofilo di cui l'ho accusato questa mattina 

Allora, Ben, ho dovuto leggerla tutta, anche questa 2a parte.
Spero non ce ne sia una 3a ...  
Non posso risponderti come mi chiedi di fare, semplicemenete perchè devo digerirla un po'. Potrei dirti che non sono impressionato, che il mio pregiudizio mi fa dire che le risposte non potevano che essere proprio quelle ma, mi rendo conto, si tratta di un pregiudizo ...
Lascamici pensare ...
Non ho ravvisato alcuna accusa di snobismo, tranquillo, non ho la coda di paglia. Anzi, a volte non vorrei prioprio postare perchè ho la sensazione di essere portatore di un pensiero negativo. Non vorrei proprio influenzare gli altri con questa mia visione ipercritica del ciclismo di oggi.

Per quanto mi riguarda non esiste l'equazione:
IPERCRITICA = NEGATIVITA'

E' una regola che vale per i sudditi, le menti deboli e per i leccaculo.
Santo cielo, sentiti a casa tua e dì ogni cosa in LIBERTA'. 

Allora Ben, ci ho pensato.
Non che ne sia uscito granchè ma, in compenso, mi è venuto alla mente un episodio di un paio di anni fa: mondiali di Valkenburg.
Wiggins e Froome, primo e secondo del Tour di quell'anno, perdono le ruote del gruppo dopo 100 km.

E' una cosa che non puoi spiegare in alcun modo. Una cosa che non ho mai visto in 50 anni di ciclismo. O meglio, una cosa che ho visto si', ma soltanto in casi ben specifici e sui quali è meglio stendere un velo di pietoso silenzio.

E' semplicemente inimmaginabile che 2 (dico due) corridori che terminano primo e secondo al Tour di due mesi prima, cui basta allenarsi senza nemmanco profondere troppo impegno e concentrazione e partecipare a poche garette, cosi', tanto per fare la gamba, non riescano a tenere le ruote di un gruppo di cui fanno parte anche corridori di continenti che non hanno mai corso in Europa.
Non esiste.

A me, Froome, non la racconta.

Prof io condivido le tue perplessità, sono anche le mie.
Se parliamo di Froome possiamo anche ricordare altre situazioni imbarazzanti più o (molto) meno spiegabili.A partire da quell'Emilia in cui zigzagò sul San Luca, per passare poi al traino al Giro in cui fu cacciato (si disse che avesse una febbre da cavallo però), o al Colorado dello scorso anno in cui era tra i primi a staccarsi, ma si potrebbe dire che lì non si impegnò nemmeno per onor di firma.
Le altre perplessità sono dovute al fatto che la sua azione è contraria alle basiche leggi della meccanica, è dissipatoria e sgraziata e, ciò nonostante, gli altri pagano dazio.
A cronometro ha fatto progressi che nessuno in passato aveva fatto, divenendo cronoman di valore assoluto d'incanto. A parte le parole pubblicamente espresse, alcuni suoi ex compagni sono privatamente sbalorditi dei progressi di Chris e certe cose sulle sue prestazioni da neoprof le ho sentite con le mie orecchie (e le tengo per me).

Ciò che ti chiedevo era una analisi della intervista, del profilo che emerge di questo corridore dal fuoco di domande di Kimmage. Aldilà del fatto che un corridore ci piaccia o meno, quella intervista ha il pregio di mettere a fuoco questo personaggio come nessun media lo aveva fatto in precedenza.
Non sono solo le parole in sé, ma anche il modo in cui sono esposte. Ad esempio io ho notato che Chris è prodigo di particolari quando parla della sua Africa e si chiude in uno stretto indispensabile quando parla di suo padre e delle domande imbarazzanti del ciclismo.
In questa intervista appare chiaro il rapporto sub-simbiotico di Chris con la compagna, vero sergente della coppia e, secondo me, principale artefice della esclusione di Wiggins dal roster per il Tour.
Guarda che ci sono tanti spunti che più avanti si potranno riprendere.

L equipe segnala due fratture per froome
una al polso sinistro.. una alla mano destra

Povero, che sfortuna!

vallelvo ha scritto:Povero, che sfortuna!

Quoto il messaggio di Vallelvo dell'11luglio.
Ma quanti post simili scriverà ancora Vall sulle cadute dell'africano bianco?

Dopo ne parliamo. L'é sempre par teraaa

Probabilmente darà addio anche alla Vuelta? Mi dispiace, perché pensavo la vincesse.

...el è sfortuna....

Ma è messo cosi male?