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    Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail

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    Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail - Pagina 2 Empty Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail

    Messaggio Da Admin Mer Nov 06, 2013 9:32 am

    Promemoria primo messaggio :

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    CICLOWEB: http://www.cicloweb.it/ciclista/4029/lance-armstrong.html
    CQRANKING: http://www.cqranking.com/men/asp/gen/rider.asp?riderid=7

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    Ultima modifica di Admin il Lun Nov 18, 2013 2:56 pm - modificato 4 volte.

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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Nov 12, 2013 8:29 pm

    meazza ha scritto:
    Lemond ha scritto:Grazie del consiglio, mi procurerò il libro, però devo finire quello in corso su Anquetil e un altro, sempre sul normanno, scritto dalla figlia.
    Come s'intitola quello della figlia? dove l'hai trovato?
    Se ne è parlato qua e nei post a seguire:
    http://www.ciclopassione.com/t77p50-l-angolo-de-ristori-ciclointellettuali#1274

    Poi lascio al Prof Carlemond, docente di lettere moderne, antiche e di anquetilogia per tutti gli ulteriori dettagli. Very Happy
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    Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail - Pagina 2 Empty Re: Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail

    Messaggio Da Lemond Mer Nov 13, 2013 9:08 am

    meazza ha scritto:
    Lemond ha scritto:Grazie del consiglio, mi procurerò il libro, però devo finire quello in corso su Anquetil e un altro, sempre sul normanno, scritto dalla figlia.
    Come s'intitola quello della figlia ? dove l'hai trovato ?
    Ma il Lemond su forum di rugby.it sei tu ?

    Forza Sudafrica:o
    Ah allora sei proprio Winter il valdostano. E sul forum di Rugby.it chi vuoi che sia uno con il "nick" lemond? Io, a differenza tua, sono fedele al nome, avevo cambiato solo nel forum di Cunego, per non farmi buttar fuori subito, anche se poi mi espulsero dopo il primo messaggio. Very Happy
    Comunque benvenuto anche in questo, così potremo parlare anche di rugby che, in questi mesi è diventata la mia prima passione.
    Il titolo del libro è "Pour l'amour de Jacques" di Sophie Anquetil ed. Grasset.
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    Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail - Pagina 2 Empty Re: Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail

    Messaggio Da Emitself Mer Nov 13, 2013 4:14 pm

    Proseguo questo topic con una riflessione personale scritta di getto (l’unico tipo di scrittura che mi possa consentire al momento, per tempo ed energie disponibili…quindi scusate eventuali errori), ma coerente con il senso generale del discorso che stiamo sviluppando.
    La premessa doverosa è già nota ad alcuni di voi: una delle mie poche qualità nella vita (almeno ritengo lo sia), quindi anche come appassionato di ciclismo, è quella di non essere “tifoso”: non riuscirei a esserlo nemmeno sforzandomi…l’idea di gioire o soffrire per le vittorie o le sconfitte di una persona (vale anche per le squadre in quanto insieme di individui) che non conosco direttamente e che, di conseguenza, non posso stimare da un punto di vista umano e intellettuale, è sempre stata del tutto aliena al mio modo di essere.

    Naturalmente, seguendo le corse, nel tempo, ho sviluppato piccole simpatie e antipatie istintive nei confronti dei corridori: queste mie propensioni dipendono da uno strano mix composto di “impressioni” (quelle poche che si possono ricavare dalle interviste, etc.) sulla caratura umana di un corridore e della rispondenza del suo modo di correre a una mia visione ideale del ciclismo.

    Insomma: se Purito vince una corsa battendo Valverde - lo ammetto - sono contento…ma se Valverde la spunta non è che mi senta triste o defraudato di qualcosa. Se uno dei corridori che mi sono simpatici dovesse mai essere beccato positivo dall’antidoping – lo ammetto – mi dispiacerebbe…ma non mi sentirei “tradito”, né mi metterei su internet a gridare al complotto o a invocare controlli per altri possibili colpevoli.

    Oggi come oggi, uno dei corridori che più mi è "simpatico" è Nibali, sul quale non mi sono ancora formato un "giudizio" dal punto di vista della qualità della persona, ma che si avvicina molto al mio "ideale" di corridore per la capacità di attaccare suo ogni tipo di terreno (discesa in primis)
    Se non vi siete già addormentati nel leggere questa premessa, passo al contenuto vero del mio post…

    Ieri con Benoit abbiamo scritto di “operazione verità” necessaria nel ciclismo, in relazione al caso Armstrong; quindi (de te fabula narratur) mi sono trovato a chiedere a me stesso: “Caro Emit Flesti… cosa davvero hai pensato e cosa pensi oggi di Armstrong, sulla base delle informazioni di cui disponi (libri, riviste, fora online, ecc.)???”

    Proverò a condividere con voi la risposta che mi sono dato…è il mio piccolo contributo all’operazione verità Smile 

    Quando Armstrong vinceva un Tour dopo l’altro, io seguivo il ciclismo in modo distratto…non posso dire che non lo seguissi, ma dedicavo al nostro sport pochissimo tempo e pochissima qualità di pensiero.

    Lo dico subito: Armstrong a quei tempi, complessivamente, mi stava “simpatico” (nell’accezione del termine definita in premessa). Il primo motivo è che di lui avevo in testa due immagini potenti: la prima era (è) Armstrong che vince una tappa al Tour dopo la morte di Casartelli e taglia il traguardo alzandole braccia, indicando il cielo in segno di dedica. Oggi so quale Tour fosse, quale tappa, quale data…perché da qualche anno “studio” ciclismo…ma quando Armstrong trionfava nella classifica generale del Tour, non mi ricordavo assolutamente quei dati storici…eppure quell’immagine ce l’avevo bene in testa e mi emozionava.

    La seconda immagine, sostanzialmente analoga alla prima, era Armstrong giovane campione del mondo “ a sorpresa”.

    A cavallo tra vecchio e nuovo millennio, come detto, ero molto ignorante sugli aspetti tecnici e storici del ciclismo, ma non ero ingenuo su tante altre cose: avevo letto qualche libro, raccolto qualche titolo di studio “pesante”, conoscevo un po’ il mondo, l’animo umano e anche le dinamiche dei mass media. Ergo non ho mai creduto alla favola di Armstrong che “a pane e acqua”, sorretto solo da una forza di volontà micidiale acquisita grazie alla guarigione dalla malattia, trionfava a ripetizione nel GT più famoso e impegnativo del mondo. Ai tempi pensavo che nel ciclismo il doping fosse molto diffuso (non ci voleva un esperto per saperlo o immaginarlo, nemmeno allora) e che Armstrong facesse quello che facevano tutti…ma che in più avesse davvero un surplus di forza mentale generato dal dramma personale da cui era uscito. E la cosa mi colpiva.

    In più, devo proprio confessarlo, il modo di pedalare di Armstrong, la sua figura in bici, mi piaceva istintivamente…e anche oggi che sono meno ignorante, rivedendo i filmati…ca**o, confermo quel giudizio!

    L’off-road di Armstrong e il “taglio” per il campo a seguito della caduta in curva di Beloki, per me, rimane “arte contemporanea” (lo scrissi tempo addietro nel forum CW).

    Insomma, alla fine devo ammettere che involontariamente, in aperta contraddizione con il mio usuale modo "law and order" di guardare le cose della vita, talvolta mi sorprendevo a pensare qualcosa del tipo: se anche sapessi che questo ha nelle vene gasolio da autotrasporti misto a napalm, invece di sangue…beh…complessivamente mi starebbe comunque “simpatico”.

    Essendo uno spettatore distratto, a quei tempi, nulla sapevo dell’egemonia di Armstrong sul gruppo e di alcuni suoi comportamenti censurabili (caso Simeoni, per intenderci), e lo stesso dicasi del suo ruolo entro un sistema di potere economico che forse – la storia ci dirà –ha influenzato la massima dirigenza del ciclismo.

    Cosa penso oggi di Armstrong?

    Ho una certezza: penso che debba “pagare” perché è colpevole…lui stesso lo ha ammesso.

    Ma quali sono esattamente le sue colpe, almeno ai miei occhi??

    Ecco, qui ho meno certezze e, di conseguenza, non sono sicuro di saper dire a me stesso (posto che ciò è irrilevante ai fini pubblici e ai fini del giudizio formale espresso dagli organi competenti) quale sia la “pena” giusta per lui…

    Nella prossima “puntata” di questo mio post proverò a spiegare meglio il mio (confuso) punto di vista su tale questione…Adesso, perdonatemi, devo proprio mettermi a fare altro Smile 
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Nov 13, 2013 6:18 pm

    Emit Flesti ha scritto:Ma quali sono esattamente le sue colpe, almeno ai miei occhi??
    Prendo il quesito base del tuo post e lo associo a questa frase, altrettanto di getto, di CarLemond:
    Lemond ha scritto:Ed io attendo con pazienza la quarta parte tradotta, sia perché non conosco l'inglese, sia perché credo aggiunga poco ormai a quanto conosciamo. Grazie a voi io ora sono un po' meno tifoso di lui. Smile
    Credo che le spiegazioni per cui si finisce con l'insistere nell'analizzare le colpe di un ciclista stiano in due ordini di pensiero.
    - uno emotivo ed in fondo genuinamente infantile e tifoso:
    perché il campione ci tradisce, perché ruba la nostra simpatia e perché, non sentendoci più rappresentati da nulla nella sfera sociale pubblica, si finisce a pretendere dallo sport di essere il luogo della purezza. Una astrazione infantile.

    - uno indotto dal senso razionale del "law and order", un senso che, a differenza della celebre serie americana, qua stenta parecchio ad affermarsi perché è impossibile l'order dove fatta la law, trovato l'inganno direttamente di chi ha fatto la law.

    Non c'è niente da fare ma mediaticamente l'inganno del sistema Armstrong, continua ad avere come principale attore il ciclista. Nel bene e nel male è mediaticamente così.

    C'è però una cosa che noi appassionati e consci della realtà possiamo fare. Fare un esercizio di empatia e metterci nei panni di Armstrong, senza imporre la nostra etica, e valutare cosa avremmo compiuto al suo posto, secondo opzioni possibili basate sulla statistica comportamentale del gruppo.
    Non si tratta assolutamente di un esercizio assolutorio e/o giustificatorio, le colpe restano tutte, ma proprio di compiere uno sforzo di comprensione profonda della situazione vissuta, senza pietà nella ricerca degli elementi duri e crudi della realtà.
    Ovviamente l'esercizio varrebbe per chiunque in quel mondo, per Lance come per Michael Rasmussen.
    L'operazione verità eventuale non potrebbe prescindere, a mio modesto parere, da un esercizio del genere.
    Questo articolo di oggi mette in luce l'ipocrisia del Team Rabobank ed il meccanismo delle penali dei contratti dei corridori, che portò i corridori a confessare ciascuno il doping come puro esercizio individuale.
    http://www.ad.nl/ad/nl/1018/Wielrennen/article/detail/3543967/2013/11/13/Rasmussen-2000-euro-voor-doping-in-onderbroek.dhtml?utm_source=dlvr.it

    Il tuo ricordo di Armstrong prima maniera mi fa sorridere perché non è molto dissimile dal quadro che ne fa lo stesso Armstrong nell'intervista e dal quadro che più o meno tutti gli appassionati di ciclismo intimamente si erano fatti dell'americano, anche senza conoscere i retroscena. Appare evidente come Lance ci terrebbe a cancellare tutto il dopo e ripartire da lì, e non per il tumore/metastasi del 1996-97. Anche lui dovrà convivere con un prima ed un dopo. Non è un caso che i "tifosi" o comunque simpatizzanti del prima raramente coincisero con i simpatizzanti del dopo. E alcuni, media in testa, tifavano per lo schiacciasassi texano, non per l'uomo Lance Armstrong.
    Questione da analizzare con occhio antropologico.
    Che la soluzione sia la condanna dello schiacciasassi texano e la riabilitazione dell'uomo Lance Armstrong?
    Per l'atleta Lance attenderei invece la condanna e radiazione di chi inventò, coprì, investì e lucrò sullo schiacciasassi.
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    Messaggio Da flatMatt Dom Nov 17, 2013 7:40 pm

    Interessante quest'ultima intervista a LA, molto più di altre: cos'è cambiato da quella ad ophra? il pericolo marion jones è reale? personalmente non mi interessano molto i particolari o gli aspetti pruriginosi del caso. La cosa che davvero importa e per cui vale la pena seguire questa storia è arrivare al punto su come praticamente hanno fatto prima Hein e poi Pat a coprire Armstrong e altri. Dato per certo che questo è successo, qual'è stata la porta regolamentare/procedurale che ha permesso il trucco? da chi ha fatto gli esami fino ai vertici dei vari enti coinvolti ci sono vari livelli e persone: tutti sapevano e tutti erano corrotti? non penso altrimenti ci sarebbero state fughe di notizie molto prima e il palco non sarebbe stato cosi tanto a cadere. No, per me c'è un punto debole nelle procedure che permette di coprire gli amici e fregare i nemici ("Posso far risultare positivo..."). Inoltre, da dove vengono i soldi? dove sta l'affare? c'è un livello ancora superiore al presidente uci? 
    Questa è l'unica cosa che importa di questa vicenda.
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    Messaggio Da Fizz Terabike Lun Nov 18, 2013 2:35 pm

    Questa volta Lance ha davvero iniziato a vuotare il sacco.
    A dir poco esplosivo. Adesso Hein Verbruggen è davvero nei guai.
    Dopo anni di voci, adesso le accuse complottiste diventano realtà.
    A tutta pagina sullo sport del Daily Mail:
    http://www.dailymail.co.uk/sport/othersports/index.html
    http://www.dailymail.co.uk/sport/othersports/article-2508961/LANCE-ARMSTRONG-WORLD-EXCLUSIVE-Drugs-cheat-meets-accuser-Emma-OReilly.html



    edit Admin: ci si permette di aggiungere il video per completezza
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Nov 19, 2013 4:19 pm

    Fizz Terabike ha scritto:Questa volta Lance ha davvero iniziato a vuotare il sacco.
    A dir poco esplosivo. Adesso Hein Verbruggen è davvero nei guai.
    Dopo anni di voci, adesso le accuse complottiste diventano realtà.
    A tutta pagina sullo sport del Daily Mail:
    http://www.dailymail.co.uk/sport/othersports/index.html
    http://www.dailymail.co.uk/sport/othersports/article-2508961/LANCE-ARMSTRONG-WORLD-EXCLUSIVE-Drugs-cheat-meets-accuser-Emma-OReilly.html
    Quelle di Lance Armstrong non sono parole credibili, tutte balle, parola di ... Hein Verbruggen scratch Basketball porcazozza sego tutto 
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=63483
    L'olandese Hein Verbruggen, ex presidente dell'Unione ciclistica internazionale, ha detto che le accuse rivoltegli da Lance Armstrong "non sono da considerare credibili" o "logiche". È quanto pubblica il sito online della tv olandese Nos. "Il suo obiettivo - ha detto l'ex numero 1 del ciclismo mondiale - evidentemente deve essere quello di rilasciare dichiarazioni choccanti, clamorose".  Armstrong, in un'intervista rilasciata al Daily mail, ha accusato di complicità l'Uci, in relazione all'uso che faceva di sostanze proibite e alla copertura che la federazione internazionale gli avrebbe a quel tempo garantito. "Verbruggen sapeva che facevo uso di sostanze dopanti e mi aiutava a nasconderlo - ha raccontato Armstrong -. Durante il Tour 1999 risultai positivo a un test e lui era tra le persone che mi permisero di portare a termine la corsa francese, che vinsi per la prima volta". "Non ricordo esattamente chi era presente a quel tempo - la spiegazione fornita da Verbruggen -. La sua storia non ha senso". Ad Armstrong, che in carriera ha vinto sette Tour de France (dal 1999 al 2005), l'anno scorso sono stati cancellati quasi tutti i successi, dopo essere stato riconosciuto colpevole di avere fatto uso di doping in carriera.
    calcinculo


    Lance Armstrong aveva dichiarato al Daily Mail:
    “L’ex numero 1 Uci Verbruggen era una figura chiave nella mia via di fuga dai controlli antidoping. Sapeva del mio utilizzo di sostanze dopanti e mi aiutava a nasconderlo. Fu una delle persone che mi permise di portare a termine il Tour de France 1999 nonostante fossi risultato positivo a un test.
    Non ho più intenzione di mentire per proteggere queste persone che non meritano il minimo rispetto. Io li odio. Ho finito con loro.”

    Io credo in Lance, che stavolta il ciclismo lo sta aiutando e va supportato.

    Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail - Pagina 2 Image10
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    Lance Armstrong - Le interviste esclusive di CyclingNews e Daily Mail - Pagina 2 Empty Squinzi dice la sua

    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Nov 19, 2013 9:38 pm

    Squinzi: «Verbruggen minacciò di cacciarmi dal ciclismo»
    Gli dissi anche che senza doping non si va sul podio
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=63488
    DOPING |  Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi è stato il patron di molti anni di una delle più importanti squadre di ciclismo del mondo, la Mapei, e oggi a Pescara a margine della convention di Confindustria, riferendosi alle accuse che Lance Armstrong ha rivolto all'ex presidente della Federazione internazionale di Ciclismo Hein Verbruggen di aver saputo delle sue pratiche doping e di averlo protetto per anni, ha detto che «sicuro che è andata cosi», lo avevo detto già nel 1999, quando affermai che non si poteva arrivare nei primi cinque posti di un grande giro senza fare uso di doping».
    Squinzi, appassionato cicloamatore e oggi proprietario del Sassuolo calcio in Serie A, con un sorriso ha poi ricordato a tutti che «quando dissi queste cose Verbruggen minacciò di squalificare per sempre la mia squadra».


    Al giornale belga Het Laatste Nieuws Squinzi ha confidato di nutrire dubbi sulla esclusione di Garzelli dal Giro per il famoso Probenecid ipotizzando esplicitamente una ritorsione di Verbruggen. E fa capire che quell'evento lo portò alla chiusura della squadra.
    Non c'è solo Armstrong a tirar fuori i sassolini dalla scarpa. Nel contempo c'è da chiedersi perché Squinzi dica solo adesso queste cose e, soprattutto, perché ha sponsorizzato l'Uci in tutti questi anni. Un minimo di contraddizione c'è. A sua parziale giustificazione va detto che già allora espresse dubbi su quell'esame antidoping molto "mirato":
    http://www.dailypeloton.com/displayarticle.asp?pk=2473

    Il giornalista del Corriere dello Sport Pietro Cabras si accoda a Verbruggen nel giudicare non credibile Lance Armstrong.
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=63489
    Nel momento in cui si fa una operazione di verità, più o meno interessata (ma almeno alla luce del sole nelle intenzioni e negli obiettivi) c'è sempre il giornalista più puro dei puri.
    Gli ex amici di Lance sono ora i suoi peggior nemici. Per fortuna Lance sta recuperando i contatti con coloro che lo avevano accusato, e che lui aveva anche distrutto personalmente. Ieri era stata la volta di Emma O'Reilly.
    Almeno in questo possiamo dire che Armstrong non ha alcuna convenienza diretta, anche perché alcuni contatti sembrano essere avvenuti lontano dai riflettori. L'ostacolo più grosso per Armstrong sarà ovviamente Greg Lemond, persona alla quale Lance ne ha combinate oltre la vergogna umana. Per chiedere scusa non è mai tardi però.

    Intanto Hein Verbruggen deve cominciare a temere anche per il suo titolo di membro onorario del Comitato Olimpico Internazionale. Il membro del Cio Gerhard Heiberg, norvegese, ne ha già chiesto la immediata rimozione.
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    Messaggio Da Emitself Ven Nov 29, 2013 6:41 pm

    Sono stato "strappato" da questo forum e da molte altre occupazioni quotidiane da un problema personale decisamente serio...nel frattempo, però, è successo di tutto (o quasi) nel "favoloso mondo di Lanza", quindi devo riannodare i fili delle mie informazioni e concludere la riflessione che avevo iniziato giorni addietro...abbiate fiducia e pazienza Smile
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    Messaggio Da flatMatt Ven Nov 29, 2013 9:45 pm

    @emit: sempre fiduciosi!
    Su Hein: materialmente come faceva a coprirlo? una volta che ci sono i risultati positivi come procedeva? quante persone bisogna silenziare? oppure tra tutti i vari medici/tecnici che analizzano le provette mettiamo che ce ne siano una decina sparsi nei 2-3 laboratori chiave che vengono corrotti e si fa in modo che siano loro a fare le analisi ai protetti? queste persone sostituivano le provette o cambiavano i numeri dei risultati? oppure magari al momento dei controlli in corsa e/o fuori corsa venivano mandati ispettori che lasciavano il tempo di iniettarsi albumina ad esempio per far tornare il sangue liquido? oppure ancora lasciavano proprio fare il prelievo a qualcun altro non dopato? quanti piani aveva l'organizzazione? chi fa i prelievi, poi qualcuno nei laboratori poi quacuno nella wada, qualcun altro nella federazione nazionale, altri all'uci fino al presidente uci senza contare il lato della squadra che possono esser almeno 20 persone. Come han fatto a mettere tutti a tacere per cosi tanto tempo? per esperienza anche personale i soldi non bastano e ci vuole il bastone e la carota. La carota sono i cash ma il bastone qual'era? mi piacerebbe saperlo...
    lance già ha parlato come mai nessuno prima ma mi deve spiegare praticamente come funziona altrimenti questi possono continuare, anzi magari quelli che lo facevano (fanno?) sono ancora ai loro posti e la storia continua con nuovi protetti come mi sembra abbastanza verosimile vedendo le prestazioni di certi...
    Basta che sono logorroico
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Nov 30, 2013 4:46 pm

    Attendo anch'io Emitself perché sta leggendo il libro ed avrà certamente più particolari per approfondire, però qualcosa limitandosi ai dati di fatto si può dire:
    - Hein era/è un boss nel Cio, un vero punto di riferimento per gli interessi cinesi ad esempio;
    - Hein era membro di Sport Accord (ente Cio), se ne è andato solo lo scorso 13 ottobre 2013;
    - Hein era membro della Fondazione Cio per la Tregua Olimpica (sino al 2008);
    - Hein era nel board della Wada (fino al 2004)
    - Pat McQuaid era nel board della Wada, da cui ne uscì con infamia;
    - molti dei controlli finivano nella "domestica" Losanna;
    - la sudditanza psicologica non è un "patrimonio esclusivo" dello sport italiano (anche se noi ne siamo una eccellenza);
    - uno dei medici di Armstrong era pure controller Uci.

    Già solo con questi dati si può affermare che il potere di controllo non era poco.

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