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    Wheelmen - Il texano dagli occhi di ghiaccio

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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Ott 15, 2013 3:21 pm

    Non ho resistito alla curiosità di consultare questo libro uscito oggi.
    Wheelmen: Lance Armstrong, the Tour de France, and the Greatest Sports Conspiracy Eve
    Wheelmen - Il texano dagli occhi di ghiaccio Wheelm10
    http://www.amazon.com/Wheelmen-Armstrong-France-Greatest-Conspiracy/dp/1592408486/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1381839819&sr=8-1&keywords=Wheelmen-Armstrong-France-Greatest-Conspiracy

    Non che il libro rappresenti qualcosa di nuovo e di ciclisticamente interessante. Tutt'altro. Il sentimento che il libro lascia (dopo la "leggiucchiata" sommaria in libreria) è quello del disgusto e dell'imbarazzo per una storia che ha messo in ginocchio la credibilità del ciclismo e non già, non solo, dallo scorso anno. Il decadimento del ciclismo ha origini antiche che trovano i maggiori responsabili nel vertice che è stato appena rimosso nel recente congresso Uci.

    Ma nel contempo non è possibile pensare che la cacciata di McQuaid e Verbruggen possa rappresentare la purificazione delle coscienze di questo sport. Il ciclismo ha più che mai la necessità di riprendere i fili della sua storia e di rianalizzare la sua storia commista al doping da un punto di vista storiografico, senza incappare nel bisogno di condanne postume e soprattutto scollegate dalle diverse sensibilità dei differenti periodi.
    Il processo necessario è diverso, è un processo di presa di coscienza di errori che nascono nella notte dei tempi di questo sport, errori la cui gravità ha assunto valori diversi a seconda della sensibilità del tempo.
    La storia anche a questo serve. Perché ho fatto questa premessa?
    Perché il libro è una sorta di colpo di grazia a Lance Armstrong, insomma un esercizio di bombardamento del despota deposto. Inutile dire che Lance appare in tutti i suoi aspetti peggiori, una vero tiranno senza "né legge né fede", cinico, opportunista, spregiudicato e soprattutto perfidamente vendicativo.
    Ma c'è un passaggio nel libro, ricco di particolari (anche se in parte riprende un libro inglese) che narra dell'avvicinamento di Lance Armstrong a Michele Ferrari.
    Eh sì questo particolare lascia molto amaro in bocca a chi come me ha vissuto in infanzia il ciclismo anni 70.
    Michele Ferrari fu consigliato e presentato a Lance Armstrong da Eddy Merckx. Sad
    Con ciò non oso pensare che Eddy sia stato il precursore di una associazione a delinquere. No, proprio no.
    Il problema sta nella storia, nella natura di questo sport. Nella sua ancestrale leggerezza e superficialità verso l'aiutino, anche nel passaggio dal doping farmacologico a quello ematico, che possiamo ormai considerare come la frontiera del non ritorno, passando dal piccolo barare alla modificazione fisiologica massiva, che col tempo vorrà sempre più dire modificazione genetica.
    Non possiamo buttare a mare Eddy Merckx per questo errore, ma certamente è necessario per questo mondo capire, rileggere il proprio passato per migliorare (oggi) il proprio futuro.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Ott 15, 2013 3:57 pm

    Ecco la recensione del Corriere:
    http://www.corriere.it/sport/13_ottobre_15/ciclismo-doping-nuova-biografia-armstrong-distrugge-resti-mito-378e79a6-3573-11e3-9c0c-20e16e3a15ed.shtml

    «Il texano dagli occhi di ghiaccio»: un’inchiesta che è l’altra faccia dei libri che lo hanno incensato per anniCiclismo: una nuova biografia su Armstrong distrugge quel (poco) che resta del mito
    «Il texano dagli occhi di ghiaccio»: un’inchiesta che è l’altra faccia dei libri che lo hanno incensato per anni


    Mi sia consentito di parlare di queste faccende in questa area del forum. Corretto parlare delle faccende di doping di attualità nel relativo thread, ma parlando di storia e di storia del ciclismo è bene fare i conti con tutta la propria storia, anche quella che piace di meno.
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    Messaggio Da Lemond Mer Ott 16, 2013 8:34 am

    BenoixRoberti ha scritto:Ma c'è un passaggio nel libro, ricco di particolari (anche se in parte riprende un libro inglese) che narra dell'avvicinamento di Lance Armstrong a Michele Ferrari.
    Eh sì questo particolare lascia molto amaro in bocca a chi come me ha vissuto in infanzia il ciclismo anni 70.
    Michele Ferrari fu consigliato e presentato a Lance Armstrong da Eddy Merckx. Sad
    Con ciò non oso pensare che Eddy sia stato il precursore di una associazione a delinquere. No, proprio no.
    Il problema sta nella storia, nella natura di questo sport. Nella sua ancestrale leggerezza e superficialità verso l'aiutino, anche nel passaggio dal doping farmacologico a quello ematico, che possiamo ormai considerare come la frontiera del non ritorno, passando dal piccolo barare alla modificazione fisiologica massiva, che col tempo vorrà sempre più dire modificazione genetica.
    Non possiamo buttare a mare Eddy Merckx per questo errore, ma certamente è necessario per questo mondo capire, rileggere il proprio passato per migliorare (oggi) il proprio futuro.
    Non capisco che cosa c'entri l'associazione a delinquere? Lance, come i suoi predecessori e successori ha solo cercato e forse trovato il medico migliore che potesse aiutarlo. Il problema (come lo chiami tu, anche se io questa parola non la uso mai al di fuori del suo significato di proposta, ma lasciamo stare) non sta nella storia e natura di questo sport, bensì in quelle dell'UOMO. Fin dai tempi degli antichi greci (ma anche prima) l'essere umano è andato alla ricerca di tutto ciò che potesse migliorare le proprie prestazioni, non ultimo il Viagra. Proprio ieri ho visto il film Flight con Denzel Washington, un pilota che si fa di coca per svolgere con maggior lucidità il suo lavoro, che era abbassata dall'alcol e riesce a salvare l'aereo dal disastro totale. Se gli avessero fatto l'antidoping quelli sarebbero morti tutti nella finzione scenica. E allora che cosa vogliamo rileggere? Andare verso l'Homo novus come piaceva a Girolamo Savonarola, Lenin, Mao ... e che invece era tanto inviso ai romani? Smile
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    Messaggio Da Maìno della Spinetta Mer Ott 16, 2013 4:17 pm

    Oltre a quanto notato da Lemond non posso non notare che tutte le qualità negative toccate dal libro siano quelle che fino a 10 anni fa eran positive.
    Senza sentimenti ma vincente,
    Determinato in bici, col cancro e con le donne,
    Ecc.
    Ora, queste cose andavan bene prima, mentre adesso siccome si dopava diventan difetti? Mah lasciatelo stare sto texano, eè un pover uomo come tutti. L'unica colpa che ha avuto, e che gli imputavo già prima del ritiro, era quella di usare il sistema. Per il resto... Lasciamo stare va.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Gio Ott 17, 2013 10:04 am

    Ragazzi rileggetevi il mio post e lasciate perdere i massimi sistemi (nel leggere le mie parole, intendo).
    Quando parlo di "associazione a delinquere" non penso certamente ad una piramide con in cima il texano. E sapete bene a cosa invece mi riferisca. E per ora il ciclismo mondiale ha fatto un po' di pulizia.
    Riguardo alla persona del texano ed alla inutilità del fuoco su di lui, credo di avere scritto tutto a sufficienza.
    C'è una cosa invece che è stata scritta da Lemond sulla quale non concordo affatto e, in fondo, ripresa anche da Maìno. Nessuno può affermare che un Merckx, un Coppi, un Hinault abbiano goduto delle stesse sfacciate coperture offerte dai corrotti di Aigle ad Armstrong (a lui o ad un altro; lo avrebbero fatto comunque con chiunque dotato perché Armstrong per loro era solo un prodotto di marketing).
    Non che in passato non siano esistite zone grigie, no ci sono state eccome, ma nessuno era debordato nella manifesta disonestà, nella palese ed ostentata corruzione di questo sport.
    Rodoni, Puig non erano dei santi, ma di certo non erano dei corrotti marci come i due appena cacciati. Avevano una cosa che questi non avevano: la passione.
    Maìno, quando scrivi che "tutte le qualità negative toccate dal libro siano quelle che fino a 10 anni fa eran positive" ti permetti un puro esercizio polemista, che io inquadro perché conosco le tue idee ed il tuo approccio. Ma renditi nel contempo conto di come quella stessa frase possa essere letta per affossare del tutto questo sport. E' la ragione per cui ho scritto questo post, perché il libro sottolinea fortemente il fatto che fu Merckx a presentare Ferrari a Lance. No ragazzi, non possiamo accomunare gli errori di Merckx (o Indurain) a quelli del sistema Armstrong (meglio chiamarlo "sistema Verbruggen-McQuaid").

    A Lemond invece chiedo: "Perché scrivi ogni giorno di Jacques Anquetil affascinato dalla sua anti-ipocrisia e dal suo sincero (anche spietato) anti-conformismo?".
    Ciò che hai scritto qua sopra ne è la precisa negazione. Prima della rovinosa caduta Lance Armstrong era il trionfo di quella ipocrisia che Anquetil combatteva (lo dico pur non condividendone - con gli occhi di oggi certamente ahimé - le soluzioni da lui proposte).
    Non è detto poi che fra qualche tempo (me lo auguro per lui) anche l'uomo "perdente" Lance Armstrong possa liberarsi di quel fardello e spiegare le cose per quelle che erano, cancellando in primis le sue tante ipocrisie (ne sono rimaste ancora alcune) contribuendo ad aiutare questo sport a ritrovare la sua strada migliore.
    Ad un sincero cattolico come Maìno dico che il perdono segue sempre il pentimento sincero.
    Ad un sincero radicale come Lemond dico che un acritico "liberi tutti" non libera proprio nessuno, ma incatena tutti.
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    Messaggio Da Lemond Gio Ott 17, 2013 12:37 pm

    Caro Ben posso sbagliare, ma per me le cose possono essere piuttosto semplici o complicate al contempo. Complicate se vogliamo fare una gradazione precisa delle colpe nella storia del ciclismo e forse più che complicate direi che sono impossibili, anche perché nessuno conosce ogni particolare e si deve andare, giocoforza per presunzioni ed approssimazioni. Quindi non rimane che cercare l'aspetto più semplice delle vicende e allora per me la categoria dei professionisti (sportivi e no, non a caso parlavo del pilota del film) si divide in due:

    a) quelli che si aiutano e non lo dicono
    b) quelli che lo fanno e lo dichiarano.

    Nella seconda categoria sono pochissimi, mentre la prima e strapiena di persone il cui grado di ipocrisia non voglio giudicare, perché tanto il mio giudizio a chi/che cosa servirebbe? Infatti non libero e non condanno nessuno. L'essere umano ha, per usare una parola di moda, nel d.n.a. certe caratteristiche insopprimibili e, con un'espressione cara a voi credenti "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Io non mi sento in grado di farlo e concludo (con Savoldelli) ... a voi. Wink
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    Messaggio Da BenoixRoberti Gio Ott 17, 2013 1:12 pm

    Carlo, sai bene come gradisco discutere senza ipocrisia e con ambizione altissima di questi argomenti.
    Sai bene di come mi nutra delle profonde opinioni (anche che spesso non condivido) e come ritenga sia indispensabile avere su questi temi uno spirito da comitato etico quanto più plurale e variegato.

    Il fatto, però, è che nella vicenda Armstrong la discriminante non è l'assunzione di sostanze, sulla quale il tuo ragionamento non fa assolutamente una grinza, ma piuttosto sulla copertura a lui riservata che richiedeva (esigeva) di converso la condanna di altri. Ovvio che il responsabile di una simile "conspiration" non possa essere stato il texano. E' questa la parte di verità della sua storia che ancora non conosciamo giuridicamente. Tutto ciò che invece riguarda le "vergogne" umane del ciclista Armstrong è stato portato in piazza e non ho paura a dire che provo un certo imbarazzo per l'esercizio. Peccato che manchi proprio ciò che serve al ciclismo per dare un segno netto di discontinuità col passato. Non dispero che ciò possa avvenire però, magari anche grazie a Lance, come ho sempre scritto.
    Non mi è diventato "simpatico" ora perché è diventato debole in mezzo ad altri pescecani che lo sbranano. Semplicemente auspico che tutta, ma proprio tutta, la sua storia venga narrata, non solo quella che può annientare Lance. Altrimenti, dopo un Lance se ne farà un altro.

    Il caso di Armstrong (il caso Vergruggen-McQuaid) si differenzia dal passato per questo aspetto, che non interessa e non riguarda in alcun modo l'aspetto sportivo e quello delle prestazioni drogate (di cui sappiamo bene).
    Per la prima volta si sono drogati direttamente gli ordini di arrivo (sia nel commettere il reato squalificando gli "altri" e trascrivendo le classifiche, sia nella punizione del reato riscrivendo le classifiche o scrivendo il vuoto).

    Davvero tu non credi che ci siano i presupposti per parlare di conspiration (ovvero di associazione a delinquere) nella giustizia terrena senza rimandare alla giustizia divina (per me che credo) il giudizio storico?

    Non si tratta di scagliare la prima pietra come vedi, ma di cercare ed ammettere la verità, anche quella imbarazzante che ci riguarda e che riguarda la storia dello sport che amiamo.
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    Messaggio Da Lemond Gio Ott 17, 2013 2:08 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Davvero tu non credi che ci siano i presupposti per parlare di conspiration (ovvero di associazione a delinquere) nella giustizia terrena senza rimandare alla giustizia divina (per me che credo) il giudizio storico?

    Non si tratta di scagliare la prima pietra come vedi, ma di cercare ed ammettere la verità, anche quella imbarazzante che ci riguarda e che riguarda la storia dello sport che amiamo.
    Ti rispondo con facilità, perché io proprio non lo so, probabilmente sì, ma solo perché mi fido di te. Però in tutta onestà non saprei dirti se i dirigenti di prima erano coinvolti o no e, se sì, quanto. Mi limito, a un livello più superficiale, ad auspicare che si ritorni, comunque, all'antico.
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    Messaggio Da Maìno della Spinetta Gio Ott 17, 2013 7:42 pm

    Ho scritto una risposta sullo smarffòn ma è rimasta lì si vede...
    Benoix, intendo dire che Armstrong, già quando correva, era per me un problema non per il fatto che si dopasse, ma perché agiva in combutta con Aigle e la politica. Non barava solo col doping, barava con le mazzette. Non è stato l'unico nella storia, ne son sicuro, ma fu eclatante. Ora salta fuori l'USADA che spiega un po' il meccanismo. Il nome di Bush e dell'ASO non compare per mancanza di prove o per ulteriori timori, chi lo sa. Bene, Lance A. pagherà e ha già pagato molto.

    Non ho letto il libro, ma la recensione. Mi sta sulle scatole che quelle che una volta eran viste come virtù dell'americano (preparazione specifica sul bersaglio grosso, determinazione, ambizione, ricchezza - ah, la villa di 15 milioni di dollari in Texas, che figata! - belle donne, pure famose, vittoria contro il cancor, self made man), tutte queste cose che c'eran prima e che fan parte della retorica USA e purtroppo sempre più anche della nostra, di colpo diventan cose negative. Perché? Perché si dopava? Di colpo l'eroe diventa l'impiegato sfigato che porta a casa il 27 del mese, che rispetta la legge, che cresce due bambini facendo compromessi con la carriera... Cioé, cambiamo modello perché quello si dopa?
    Quello che ho sniffato dalla recensione è una critica alla vita di Lanca A., all'uomo A., non all'atleta dopato chimicamente e politicamente. E per me invece un uomo fa quello che vuole. Se voleva esser tiranno, un duro, un ambizioso, uno stron-o, bene, questi son problemi suoi. Non è il tipo di uomo che darei in pasto a mio figlio come ideale, ma questi son fatti miei. Lance A. per me non può esser criticato nelle sue scelte di vita solo perché barava. Ma che vogliamo, morir tutti come Fabio Fazio o inJovanottiti?! Ma scherziamo? Ben vengano ruvidi personaggi dal grande ego, se questa è la loro vita e se la voglion vivere così son fatti loro!

    Un libro che calpesti il corpo di Lance A. sull'idea che ha avuto un modo di vivere sbagliato, e che quest'autore non abbia criticato questo modo di vivere PRIMA che il doping venisse fuori è PENOSO. I libri si scrivono per essere goundbreaking, non per cavalcare l'onda della morbosità.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Ott 19, 2013 12:30 am

    Mi auguro per Lance che i suoi prossimi atti possano essere improntati alla collaborazione per il bene di questo sport e per riabilitare l'uomo Lance. E' una speranza ed un forte auspicio, peraltro caldeggiato fortemente dal nuovo presidente Cockson.
    Il Lance che non piaceva non era il Lance sportivo certamente, bensì il cinico uomo Lance extra-sportivo che accettava di rendere il suo successo più facile grazie agli aiutini di Aigle.
    Per chiarire ciò, non era certamente necessario quest'ultimo libro.
    Erano sufficienti quelli precedenti che descrivevano coraggiosamente gli errori dell'allora potente Armstrong.
    In ogni caso il ciclismo non può cancellare Lance, perché gli errori del suo periodo (errori condivisi da moltissimi soggetti di questo sport, da Aso all'Uci, dalla Wada ai media, dai colleghi ai commentatori) sono parte della storia di questo sport, e la storia non può essere solo bella.
    E va accettata com'è, per non tornare a sbagliare. Si spera molto in ciò.

    Maìno, se hai aneddoti sulla non limpida politica del passato, scrivi pure liberamente. Molti aneddoti, anche non molto edificanti, su Rodoni e su un suo collega francese sono stati riportati da vari libri, però nessuno mai accusò Rodoni ed altri oltre il limite di un becero nazionalismo. Soprattutto si può star certi che Rodoni non trasse benefici personali, se non quelli legati alla partigianeria italica. A suo modo fu un comportamento grave, ma infinitamente distante dalla gravità delle ultime due "cessate" gestioni.

    Mi piacerebbe tornare a discutere con voi in modo "alto" di questi temi in chiave costruttiva.
    Lo faremo nell'altro thread, evitando di rincorrere le eventuali attualità, e piuttosto provando ad immaginare le vie d'uscita per il problema doping, le possibili soluzioni, facendo pure gli avvocati del diavolo.
    Grazie ragazzi.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Lun Ott 21, 2013 12:39 pm

    Lemond ha scritto:Proprio ieri ho visto il film Flight con Denzel Washington, un pilota che si fa di coca per svolgere con maggior lucidità il suo lavoro, che era abbassata dall'alcol e riesce a salvare l'aereo dal disastro totale. Se gli avessero fatto l'antidoping quelli sarebbero morti tutti nella finzione scenica. E allora che cosa vogliamo rileggere? Andare verso l'Homo novus come piaceva a Girolamo Savonarola, Lenin, Mao ... e che invece era tanto inviso ai romani? Smile
    Ieri pomeriggio, rincoglionito da tre giornate a Roma per commissioni e stress vari, mi sono voluto vedere questo film da te citato (per farlo ho perso una bella Torino-Inter Smile).
    Beh, va detto che il film di Zemeckis era stato un po' distrutto (e molto a torto) dalla critica.
    Tutto sommato cosa c'è di più ipocrita della critica, a volte?

    Il film (Lemond ti ringrazio di avermi incuriosito) rappresenta perfettamente la liberazione di un uomo dall'ipocrisia.
    E la sua ipocrisia era quella di dover essere performante e di negare ufficialmente di essere alcolista e consumatore di cocaina per recuperare più rapidamente le sue funzioni.
    Tu Carlo nei hai preso solo una parte, quella che intellettualmente più ti serviva.
    Denzel (anzi Whitaker) è un grandissimo pilota, con o senza alcool (e con o senza la cocaina che gli serve per "riprendersi"). E' vero che in un passaggio (che la critica ha ferocemente attaccato) Whip quasi dice di aver salvato quelle persone grazie al "sangue freddo" procuratogli dal suo essere "alterato", ma è altrettanto vero che il pilota alla fine si autodenuncia per andare in carcere da uomo libero dall'alcool e farsi riscoprire dal figlio come "l'uomo più eccezionale che lui non ha mai conosciuto".
    Whip non è un uomo libero quando avrebbe preteso di imporre che il suo essere alcolista serviva (era servito) a salvare 96 vite su 102. E per evidenziare il dramma di questi, il regista utilizza benissimo il paradosso del puritano e religiosissimo copilota che lo accusa di essere un alcolista riconoscendogli nel contempo di avergli salvato la vita (e che solo lui lo avrebbe potuto fare).
    Carlo, tutte le tue aspirazioni di libertà ed autodeterminazione sono possibili solo in presenza di uomini liberi (da altri uomini o da sostanze).
    Trovo che questo film contenga tanti spunti di riflessione paralleli alla piaga del ciclismo dopato. E non mi riferisco certamente al ciclismo dopato tecnicamente (e negli ordini di arrivo). Mi riferisco proprio agli uomini ciclisti dopati ed alle loro vite immerse nell'ipocrisia (della sostanza e del "così fan tutti e devon far tutti").
    A Zemeckis va il merito di aver evitato di far vivere questa storia in forma etica; la storia la si vive con un sottofondo di puzza di gin e wodka tra persone immerse nei propri problemi di vita (e di morte). Bellissima la scena con le toccanti e crude parole del ragazzo malato terminale.
    E, a mio avviso, azzeccatissimo è il fatto che Whip crolli e si liberi delle sue menzogne quando la commissaria lo mette nella condizione di dover denigrare la memoria della sua collega per potersi salvare.

    In un certo senso è anche quanto occorso a Lance Armstrong, che per anni ha dovuto distruggere i suoi ex colleghi e quando non ne ha potuto più si è liberato, senza però liberarsi del tutto, ovvero senza dire tutto.
    E purtroppo, questo è un altro film. Servirebbe anche a noi un Zemeckis.
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    Messaggio Da Lemond Lun Ott 21, 2013 1:06 pm

    BenoixRoberti ha scritto:
    Carlo, tutte le tue aspirazioni di libertà ed autodeterminazione sono possibili solo in presenza di uomini liberi (da altri uomini o da sostanze).
    Sono d'accordo su tutto quanto non ho citato e mi concentro invece su questo punto, per dire che le mie sono appunto aspirazioni velleitarie, e niente di più, perché so benissimo che la libertà è stata sempre e soltanto un'illusione se la si vuol considerare rispetto all'intiera società. Può valere nei rapporti fra due o tre persone, ma se ci si allarga un po' si vede che non esiste nessuna libera scelta da parte chi non ha il potere. Se tu ci speri ti faccio i miei più sinceri auguri, ma resto pessimista e quindi non sono troppo in grado, come ho già scritto in precedenza, di distinguere le colpe più e meno gravi. Wink
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    Messaggio Da BenoixRoberti Lun Ott 21, 2013 1:16 pm

    Carlo, siccome sei una fonte inesauribile di spunti, faccio mia la tua analisi sul diritto alla felicità inserita in Costituzione americana.
    Nel tuo post appena scritto hai attribuito alla libertà lo stesso ruolo di miraggio che gli americani danno alla felicità. Razz 
    Nell'attimo in cui un uomo si ribella a qualcosa con ragione e sentimento è già un uomo libero.
    Se il ciclismo (e lo tocco con mano direttamente) avesse veramente fame di libertà (quello italiano in particolare) sarebbe già in via di guarigione. E quello italiano resta ancora il più incatenato.

    La libertà non è un obiettivo, uno scenario. E' uno stato dell'anima. La libertà te la devi conquistare continuamente e non è assolutamente detto che sia più piacevole di alcune dolci catene.
    E' solamente più dignitosa.
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    Messaggio Da Lemond Lun Ott 21, 2013 1:38 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Carlo, siccome sei una fonte inesauribile di spunti, faccio mia la tua analisi sul diritto alla felicità inserita in Costituzione americana.
    Nel tuo post appena scritto hai attribuito alla libertà lo stesso ruolo di miraggio che gli americani danno alla felicità. Razz 
    Nell'attimo in cui un uomo si ribella a qualcosa con ragione e sentimento è già un uomo libero.
    Se il ciclismo (e lo tocco con mano direttamente) avesse veramente fame di libertà (quello italiano in particolare) sarebbe già in via di guarigione. E quello italiano resta ancora il più incatenato.

    La libertà non è un obiettivo, uno scenario. E' uno stato dell'anima. La libertà te la devi conquistare continuamente e non è assolutamente detto che sia più piacevole di alcune dolci catene.
    E' solamente più dignitosa.
    Ed io sono d'accordo sul piano individuale, ma su quello collettivo, riesco solo a vedere l'impotenza addirittura di Giacinto, detto Marco, Pannella che è sempre stato libero di fare tutto quello che ha voluto, riuscendo però a non cambiare quasi niente. E se non è riuscito a lui, figuriamoci a ... Evil or Very Mad
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    Messaggio Da Lemond Mar Ott 22, 2013 12:01 pm

    Caso Armstrong, Lemond: "Lance dovrebbe andare in prigione"

    Ancora una volta Greg LeMond non ci va leggero con Lance Armstrong. Da sempre scettico nei confronti del connazionale, il primo (e nuovamente l'unico) statunitense ad aver vinto il Tour de France non esita infatti a dire che il texano dorebbe andare in prigione.
    "È stata la più grande frode di tutti i tempi - spiega in un'intervista alla CNN che andrà online questa sera - Conosco le sue abilità, al massimo era da top30. Senza dubbio. Se fosse stato pulito e anche tutti gli altri lo fossero stati sarebbe stato al massimo da top30. Non era in grado di vincere il Tour, né di entrare nei primi cinque [...] La sua non è stata una infrazione sportiva, è stato criminale [...] Era una mafia organizzata e ha letteramente cercato di distruggere delle persone".
    Caro Ben, in questo caso lui la pensa più o meno come te, io no!
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    Messaggio Da Admin Mar Ott 22, 2013 12:23 pm

    No Carlemond, questa tua è proprio gratuita.
    Da dove ricavi con simile certezza questa supposta mia opinione?

    Io credo da anni che attorno ad Armstrong vi sia stata una associazione a delinquere, ma MAI mi sono augurato il carcere per lui.
    Se c'è una cosa che invece mi sta a cuore è la scoperta della verità, tutta la verità.
    Ovvero anche quella che riguarda gli ex vertici dell'Uci.
    Pensi che io vorrei vedere loro (Hein&Pat) in carcere?
    Sì, questo invece lo confermo.

    Ps. Non vi fosse stato Lance, questi avrebbero creato un business con qualcun altro. Per cui il mio supposto (da te) auspicio è proprio fuori luogo.
    Detto questo, non voglio giudicare le parole di Greg Lemond perché Greg ha pagato a livello personale certe nefandezze di Lance, come l'aver minacciato di divulgare le violenze sessuali subite da Greg giovane dal suo allenatore. Sono cose che si commentano da sole e di cui un Lance libero dai fantasmi dovrebbe semplicemente chiedere scusa. Non sarebbe mai tardi.


    Ultima modifica di Admin il Mar Ott 22, 2013 12:28 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Lemond Mar Ott 22, 2013 12:27 pm

    Admin ha scritto:No Carlemond, questa tua è proprio gratuita.
    Da dove ricavi con simile certezza questa supposta mia opinione?

    Io credo da anni che attorno ad Armstrong vi sia stata una associazione a delinquere, ma MAI mi sono augurato il carcere per lui.
    Se c'è una cosa che invece mi sta a cuore è la scoperta della verità, tutta la verità.
    Ovvero anche quella che riguarda gli ex vertici dell'Uci.
    Pensi che io vorrei vedere loro (Hein&Pat) in carcere?
    Sì, questo invece lo confermo.

    Ps. Non vi fosse stato Lance, questi avrebbero creato un business con qualcun altro. Per cui il mio supposto (da te) auspicio è proprio fuori luogo.
    Scusa, hai ragione, sono stato un po' approssimativo e frettoloso, ma l'ò fatto proprio perché era Lemond, quindi un po' anch'io mi sentivo coinvolto. In ogni modo nella mia mente c'era il fatto che intorno al texano si era creata una specie di associazione e quello volevo sottolineare, accostandola alle tue idee. Scusa di nuovo, comunque. Sad
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Ott 22, 2013 12:33 pm

    Anche senza la tua precisazione, avevo immaginato ed inquadrato bene il perché delle tue parole. Tranquillo, non me la sono presa. Le parole di passione mi sono sempre e comunque gradite, come ben sai.
    Come ho scritto sopra, devi relativizzare le parole di Greg Lemond.
    Quando qualcuno coinvolge con minacce pesanti e squallide la nostra famiglia è abbastanza facile perdere le staffe. Lance dovrebbe chiedere scusa, CHIEDERE SCUSA a Greg.
    Poi Greg farebbe i suoi passi verso una maggiore serenità, ne sono certo.
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    Messaggio Da Lemond Mar Ott 22, 2013 1:21 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Anche senza la tua precisazione, avevo immaginato ed inquadrato bene il perché delle tue parole. Tranquillo, non me la sono presa. Le parole di passione mi sono sempre e comunque gradite, come ben sai.
    Come ho scritto sopra, devi relativizzare le parole di Greg Lemond.
    Quando qualcuno coinvolge con minacce pesanti e squallide la nostra famiglia è abbastanza facile perdere le staffe. Lance dovrebbe chiedere scusa, CHIEDERE SCUSA a Greg.
    Poi Greg farebbe i suoi passi verso una maggiore serenità, ne sono certo.
    Grazie: tutto è bene quel che finisce bene e ... l'ultimo chiuda la porta. Smile
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Ott 22, 2013 6:45 pm

    Ma no, vuoi chiudere il Bar Sport? Laughing
    Carlo, noi spesso sui forum ci avventuriamo in analisi sommarie, inevitabili, perché spesso non abbiamo possesso di tutte le informazioni.
    Di recente Maìno ha citato l'impresa "cancellata" compiuta da Floyd Landis in questo post:
    http://www.ciclopassione.com/t474-giro-d-italia-2014-anticipazioni-e-ipotesi-sul-percorso#1948
    chiudendo con un retorico ed attualissimo quesito "mi chiedo cosa sarebbe oggi dell'impresa di Landis a Morzine se fosse accaduta nel 1985".
    Nel libro in oggetto si parla dei 2.000 dollari offerti da Lance Armstrong a chi avesse impedito a Landis di vincere il Tour 2006.

    Lance non poteva accettare che un suo subalterno ripetesse le sue imprese, anzi facendone di meglio, finendo così per ridimensionare il texano.
    Morris più volte ha espresso la sua personale opinione (che Greg Lemond a sua volta ripropone) che Lance Armstrong non fosse quel fenomeno che, nonostante tutto, ancora oggi molti credono fosse comunque. Per Morris Floyd Landis lo surclassava e non a caso cita sempre l'impresa di cui ha parlato Maìno. Mettiamoci adesso i 2000 dollari di premio del texano per ciascun avversario interessato ad uccellarlo. Il dopato Landis quel giorno fece COMUNQUE una impresa.
    Strano e bastardo è il destino degli uomini.

    Come vedi Carlo, la verità a volte va cercata e compresa nelle sue tante sfaccettature.
    La moglie di Lemond ha più volte chiesto ad Armstrong di porgere le proprie scuse, ma il texano non ha mai fatto il passo.
    Di converso ha invece espresso l'intenzione di poter tornare a parlare coi propri ex compagni ed espressamente si era rivolto nei confronti di Landis ed Hamilton. Vedremo.
    Nessun appassionato lo vuole annientare, nemmeno i suoi più acerrimi rivali.
    E' più facile che lo vogliano però i suoi ex alleati.

    Per la cronaca, nel libro si parla espressamente della corruzione da parte di Nike, che pagò Verbruggen (Uci) per coprire le positività varie di Lance Armstrong. Dopo qualche anno Verbruggen fece invece di tutto per trovare positivo Floyd Landis nel 2006.
    Non è stata questa una associazione a delinquere?
    Così ho spiegato ciò che avevo scritto qui:
    http://www.ciclopassione.com/t474-giro-d-italia-2014-anticipazioni-e-ipotesi-sul-percorso#1952

    Di questo fatto erano ormai a conoscenza in tanti (anche il grande Maurizio lo sapeva) ed ora questo libro lo ha messo nero su bianco. E' triste che tutti cerchino l'ennesima news su Lance e nessuno presti attenzione (l'attenzione dovuta!) all'operato della multinazionale ed a quello di uno dei massimi dirigenti del Cio, l'uomo che dirige tutti gli interessi Cio in Cina.
    Questa immane truffa di Hein&Pat non ha nulla a che vedere con le combine nazionalistiche della politica ciclistica del passato, di cui comunque non bisogna andare fieri.
    E' troppo chiedere la galera per Hein e Pat alla luce di questi fatti?

    Tranquillo Carlo, in galera non ci andranno mai, perché Hein è potente e conosce tanti scheletri dei suoi colleghi del Cio, principi coronati e politici vari di ogni angolo del mondo con tanti bruttissimi vizi. Ça va sans dire.
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    Messaggio Da Lemond Mer Ott 23, 2013 8:11 am

    Nessuna intenzione di chiusura Smile , anzi io se non leggo scrivo di ciclismo mi sento in "astinenza". Very Happy Ma quante cose sapete voi (manca l'emoticon con gli applausi) Sad che io invece ignoro/avo? Evil or Very Mad
    Per me, l'impresa di Landis resta la più grande che sia riuscita a vedere in vita mia: l'ò vissuta per intiero dal primo scatto fino alla conclusione trionfale e per me il vincitore del 2006 resta Floyd.winner 
    Mi dispiace di conoscere "ex post" certe cose di Lance uomo, perché credevo fosse una brava persona, come Ian Ullrich. Però, mentre il secondo sapeva perdere con moltissima grazia (anche troppa) il primo, mi rendo conto ora, che non aveva questo talento.

    P.S.

    Il fatto invece che non potesse arrivare nei primi trenta mi lascia perplesso e ci credo poco, perché ad es. Guimard (e lui se ne intende di corridori) sostiene che aveva potenzialità enormi, forse più di Greg.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Ott 23, 2013 9:01 am

    Se non erro, proprio dai tuoi scritti, era emerso che Guimard e Lemond non si fossero proprio lasciati benissimo. In ogni caso si tratta di ipotesi che non hanno possibilità di dimostrazione in un senso o nell'altro.

    Non so quanto Lance lo si possa definire come cattivo "natural born". Di certo non ha avuto una infanzia facile ed il quadro che esce dai vari libri è quello di un uomo tormentato, sostanzialmente solo, sempre in cerca di conquiste femminili, sebbene appaia chiaro come l'unica donna della sua vita sia forse sua madre. Ma anche questo è da manuale.
    L'arroganza ciclistica gli derivava dagli enormi poteri (da copertura) che il vertice Uci gli concedeva e che lui utilizzava con estrema ostentazione, facendo capire che solo lui li poteva avere. Delirio di onnipotenza.
    Le principali vittime di tutto questo sono stati i suoi compagni ed in fondo lui stesso. Sad
    Per questo spero che un giorno questo sport possa costruire la sua verità storica condivisa su questo infausto periodo, ridando una dignità umana ai tanti protagonisti.
    Anche il più spietato paladino della caccia alle streghe (non faccio nomi, ma ...) non può archiviare Jan Ullrich come un "dopato".
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    Messaggio Da Lemond Mer Ott 23, 2013 9:13 am

    BenoixRoberti ha scritto:Se non erro, proprio dai tuoi scritti, era emerso che Guimard e Lemond non si fossero proprio lasciati benissimo. In ogni caso si tratta di ipotesi che non hanno possibilità di dimostrazione in un senso o nell'altro.

    Vero, ma a Guimard non piaceva il lato umano di Greg, in specie il suo essere sempre "sparagnino", ma poi resta il giudizio che ha dato di Lance come atleta in senso assoluto. Wink
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    Messaggio Da Maìno della Spinetta Mer Ott 23, 2013 9:21 am

    a rileggere di Armstrong e Landis mi viene in mente quel passaggio del rapporto dell'Usada in cui si racconta di un Armstrong alterato e minaccioso dopo i test sul Serra con Ferrari, in cui non era lui il migliore.
    Mi ero dimenticato Nike nel lotto di chi trescava, non si dice niente di Trek nel libro? Niente bustarelle ?
    La Yankeeporcata, dalle banche in giu' il cinico business ethic da banda di ladri oltre alla nostra povera società ormai sfibrata, colpì anche il ciclismo.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Ott 23, 2013 9:33 am

    No di Trek non mi risulta nulla. Bastava la Nike, in fondo, per certe operazioni.
    Nike era immensamente più potente. Però va detto che Nike è un marchio, mentre l'uomo che probabilmente realizzò il tutto era una figura ben precisa, che Nike condivise con IMG: Ian T. Todd.
    Ne parlammo qua:
    http://forum.cicloweb.it/viewtopic.php?f=2&t=288&p=126432&hilit=nike#p126136
    http://forum.cicloweb.it/viewtopic.php?f=2&t=288&p=126432&hilit=nike#p126432
    http://forum.cicloweb.it/viewtopic.php?f=2&t=288&p=126432&hilit=nike#p126598

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