Scandaloso disegno della Maglia Tricolore

Promemoria primo messaggio :


Più che una cartolina é una figura di cXXXXa!
Questa non é la maglia di CAMPIONE D'ITALIA.
Vergogna........la maglia é questa:

Ciclismo Online sulla maglia "pesce ratto" tricolore.
Articolo molto esaustivo, anche sul comportamento "poliedrico", vagamente volubile, del pesce-ratto federale.
Il baffo distruttore, il Re Mida all'inverso, colui che ciò che tocca diventa m..., finisce giusto smerdato senza appello da Matteo Romano di Ciclismo Online.
Ormai è un abbonato alle figure da idiota.
Questa è solo l'ultima, clamorosa figur'e'mmerda della serie ormai infinita.

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Come può rinascere il nostro ciclismo con un capo di questo infimo livello?
E pensare che le risorse non mancherebbero nemmeno. Basterebbe solo un personaggio capace di catalizzare l'entusiasmo. Comunque con questa malefatta si è guadagnato un posto di leader certo nella classifica assoluta di tutti i tempi degli Attila del ciclismo italiano.

Di Rocco meglio di Silvan: basta una delibera (illegittima) e una maglia irregolare diventa, per magia, regolare
Che le regole nel ciclismo italiano abbiamo valore assai limitato lo si è capito da tempo, ma che addirittura si accetti di calpestare il simbolo dell’italianità nel ciclismo, la maglia tricolore, ci sembra veramente oltre ogni concezione logica.

Andiamo con ordine.  Nel 2007 il campione d’Italia, Filippo Pozzato, sfoggiò una maglia decisamente inusuale e composta da tre strisce tricolori centrali su fondo bianco. Di Rocco si lamentò della regolarità di questa divisa, ma, da un mero punto di vista regolamentare, Pozzato era nel giusto dal momento che soddisfaceva quanto previsto a quel tempo dal regolamento. Le norme, infatti, non stabilivano la larghezza delle tre fasce verde, bianca e rossa.

Due anni dopo toccò a Visconti utilizzare una maglia tricolore più che discutibile, infatti, esibì la divisa della Movistar con una striminzita fascia tricolore sul petto. Dopo questo caso, nel Regolamento Tecnico della FCI è ricomparso il disegno che illustra, senza possibilità di incomprensione, come deve essere la maglia di campione nazionale italiano.

Sabato scorso Nibali si è laureato campione d’Italia, ma la maglia che indosserà in questo anno non assomiglia neppure lontanamente a quella regolamentare. Ci ha pensato però una delibera presidenziale d’urgenza a regolarizzare  la maglia irregolare.

Peccato che Di Rocco non abbia l’autorità per concedere questa deroga. La norma UCI prevede infatti che una Federazione nazionale possa cambiare il proprio disegno della maglia tricolore, ma la richiesta di cambiamento deve essere presentata 21 giorni prima della gara di campionato.

La FCI avrebbe potuto stabilire che la maglia di campione nazionale fosse, ad esempio, a pois bianchi, rossi e verdi, ma per farlo avrebbe dovuto presentare all’UCI, entro i termini stabiliti, il modello, poi avrebbe dovuto consegnare a Nibali durante il cerimoniale quella maglia che avrebbe poi potuto utilizzare in modo regolare.

Così non è avvenuto: la FCI non ha richiesto di cambiare modello di maglia tricolore (a priori non poteva tra l’altro sapere che avrebbe vinto un corridore dell’Astana), l’UCI non ha approvato il cambio di maglia e soprattutto a Nibali durante il cerimoniale è stata consegnata una maglia totalmente diversa da quella che lo squalo dello stretto andrà ad indossare.

CONTINUA QUI:
http://www.ciclismo-online.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2082:di-rocco-meglio-di-silvan-basta-una-delibera-illegittima-e-una-maglia-irregolare-diventa-per-magia-regolare&catid=37&Itemid=55

Vincenzo spariglia tutto e la butta sul giallo!

In Federazione per correre ai ripari, pare girino bozzetti gialli, bianchi e rossi, finché il Tour ha detto "No, la maglia deve essere Gialla"
"E chi la detto?" fece il baffo, "noi per far posto all'azzurro ci sacrificammo, ed ora voi gialloni vi sacrificate per noi tricolori"
"Ci spiace" fecero a Parigi "Le regole son regole: tutta gialla con lo sponsor la maglietta la vogliamo"
E il baffo con sincer stupore "Rego... che?", non sapeva nemmen cosa ribatter, ed andarsen fece quatto quatto

Sempre dal Tour de France, secolo scorso, una bella immagine:
Chiappucci, Indurain ed il Campione d'Italia Gianni Bugno.

Una curiosità.
La Campionessa italiana su strada del 2013 Dalia MUCCIOLI é passata nella stagione 2014 alla ASTANA BEPINK WOMEN TEAM e, sino al 23 giugno 2014, data di svolgimento del Campionato Italiano 2014, ha indossato la maglia seguente di campione d'Italia:

Ma ci hanno detto che:
- non si può mettere il nome di una capitale straniera sulla maglia di Campione d'Italia, 
- non si può mettere il tricolore sulla maglia celeste che é il colore della bandiera kazaka?

Ma quante palle .......

Povera Bandiera Italiana....

La cosa più triste del giorno è il ritorno della ciofeka tra i colori del gruppo.
Vincenzì ripijace la gialla ar più presto. Nun se pò vedé.    

Proprio "striminzita". Vincè devi alzare la voce.

Ciclismo Online rende pubblica l'ennesima figura di me... da cioccolataio di Renato Di Rocco.
Come anticipato qua da Francio, la scusa della capitale estera sulla maglia tricolore non regge e si trasforma in farsa pura  
Il favoloso mondo di Renatì è rovesciato come la foto seguente che ritrae Dalia Muccioli


Maglia tricolore: tra le donne un precedente che sbugiarda Di Rocco

Quando Renato Di Rocco ha firmato la delibera presidenziale per consentire a Nibali di vestire una maglia tricolore poco tricolore ha dichiarato, a sua giustificazione, che sul tricolore non poteva esserci scritto il nome di una capitale di un altro stato, Astana. Purtroppo per Di Rocco, i fatti dimostrano che le sue argomentazioni non siano altro che scuse.

L’anno scorso, infatti, la campionessa italiana delle Donne correva proprio per l’Astana, versione femminile della formazione di Vincenzo Nibali. Nonostante questo team fosse sponsorizzato dalla stessa capitale straniera, né Di Rocco né nessun altro si sono preoccupati del fatto che sulla maglia tricolore comparisse il nome della capitale del Kazakistan.

Non solo le regole si applicano in maniera alterna, ma anche le motivazioni per derogarne il rispetto variano nel tempo a seconda dei protagonisti. Non ce n’era bisogno, ma per il presidente Di Rocco un’altra figuraccia.

ASTANA TO BE OR NOT TO BE PINK, no ASTANA TO BE PIRLA    

Da giorni leggo che la disposizione dei colori della bandiera italiana sulle maglia di Nibali é sbagliata!
Non credo di dover ripetere che la maglia di campione nazionale vada configurata, sotto l'aspetto regolamentare, dalle singole federazioni: la FCI ha stabilito che la maglia debba essere questa:


salvo poi rimangiarsi la decisione ed autorizzare la ciofeka che vediamo su Nibali!


Per quanto invece attiene la disposizione che attiene ai colori, vorrei sottolineare, quali siano le norme relative all'esposizione del tricolore stabilite dalla norma governativa (tratto dal sito gov.it), che sono le seguenti:

Interessante la visione di queste Bandiere Italiane. Passerò l'informazione alla mia.
E' molto pignola insegna alla....... scolaresca che l'asta deve sempre essere posizionata  dal lato del verde. E così è.
Ciò che non faccio io, sventolando in terra straniera.....
Grazie.

Ho notato con piacere come il giorno di vacanza (faccio per dire, perché la fatica è tanta) che s’è preso Vincenzo Nibali regalando a Tony Gallopin di vestire - lui francese, la maglia gialla il 14 luglio, giorno di festa nazionale - abbia spinto la sua squadra, l’Astana, ad allungare le nostre strisce tricolori almeno sulla schiena: in televisione si nota di più, è meglio della precedente, però fa comunque rabbia notare come Arnaud Démare sfoggi la sua bella, riconoscibilissima, tradizionale maglia tricolore di campione di Francia simile alla nostra che Nibali sfoggia sull’ultima copertina di Tuttobici: i francesi hanno tanti difetti ma prima viene l’identità nazionale, poi gli interessi commerciali stranieri. C’è da sperare che la Fci, con questa deroga, abbia ottenuto dall’Astana tanto di quel gasolio da coprire tutti i costi dei mezzi federali, a cominciare da quelli della nazionale paralimpica.

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=70408

Bella notizia sulla Maglia Tricolore di  Nibali. Che siano state le nostre proteste...

Forse l'ho già detto, ma lo ripeto.

Nel 2006 ero all'Alpe d'Huez e sventolavo il drappo italiano in attesa dell'arrivo della tappa, vinta da F. Schleck, 2° Damiano Cunego . 
Un gruppetto di "femmine mal élevé", cercò di strapparmi la Bandiera Italiana.   
Mi difesi a calci negli stinchi.
La mia colpa, l'Italia aveva vinto il Mondiale di Calcio togliendo la Coppa ai francesi.

VOGLIAMO LA MAGLIA TRICOLORE PER VINCENZO NIBALI
Su Facebook é stata aperta una pagina:
https://www.facebook.com/pages/Vogliamo-la-Maglia-Tricolore-per-Vincenzo-Nibali/804004809617732

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Poco fa della pagina "per Nibali in maglia tricolore" ne hanno parlato anche Salvo Aiello e Riccardo Magrini. Grazie, GRANDI 

https://www.facebook.com/pages/Vogliamo-la-Maglia-Tricolore-per-Vincenzo-Nibali/804004809617732

certo che se fossi in nibali io non insisterei più di tanto per cambiare maglia.
l'ha subito coperta con la maglia gialla, eppure in un tour dominato sin dalla seconda tappa, le due volte che ha alzato le braccia al cielo lo ha fatto con addosso la ciofeca di campione iraniano, quella di nibalinejad

cauz. ha scritto:certo che se fossi in nibali io non insisterei più di tanto per cambiare maglia.
l'ha subito coperta con la maglia gialla, eppure in un tour dominato sin dalla seconda tappa, le due volte che ha alzato le braccia al cielo lo ha fatto con addosso la ciofeca di campione iraniano, quella di nibalinejad :

Un'onta tremenda da lavare al più presto al sole della gialla, magari già domani.  

Cioè...

Una bella vittoria in jaune  

Allora, meglio dopodomani. Forse pretendiamo un po' troppo!

La cosa più divertente della tappa odierna è stato l'intervento telefonico di Renato Di Rocco.
Inizialmente ho interpretato malamente questo coinvolgimento fuori luogo da parte della Rai.
E' partita subito la retorica tronfia ed autoreferenziale del baffo federale subito pronto alla celebrazione del movimento (ovvero di se stesso) e della "credibilità che abbiamo (in testa sua, ha) ridato al ciclismo". Inascoltabile.

Ma ecco la sorpresa, De Luca lo incalza con piglio da giornalista anglosassone sulla maglia tricolore e lì il baffo ha sbroccato letteralmente sparandone tante e mostrando insofferenza palese nei confronti di De Luca.
La più grossa l'ha sparata quando ha detto il Kazakistan è il più grosso paese europeo e che quindi serviva ... una forma di cautela e rispetto.

Bene, se consideriamo l'Eurasia, il paese più grosso d'Europa è la Russia, anche solo calcolando la parte al di qua degli Urali.
Ma soprattutto c'è una cosa che Di Rocco dovrebbe sapere: il Kazakistan non fa parte della Unione Europea di Ciclismo, ma della Asian Cycling Federation:
http://en.wikipedia.org/wiki/Asian_Cycling_Confederation

Meglio sorvolare sulle castronerie dette sull'impianto della maglia, mischiandole con esigenze di marketing della Movistar che ebbe la stessa deroga 5 anni fa per non avere troppo rosso (il colore della nemica Vodafone) nella maglia. Oppure quella scusa sulla impossibilità di mettere il nome di una capitale straniera sulla maglia tricolore italiana. Quanto vorrei vedere la scritta di una città inca su quella maglia. Sarebbe adattissima al tricolore federale: Machu Pichu.
In nomen omen.  
A quel punto è stata troppo divertente la faccia del suo (ex?) amico Adorni che faceva grandi smorfie di fastidio alle parole del baffo federale.

Dunque, la prima deroga sarebbe del 2009 o 2010, ma non si capisce cosa intendesse Di Rocco perché Visconti corre per la Movistar dal 2012 ed è di quell'anno il suo titolo con maglia Movistar.
Forse che lo abbia confuso con Pozzato?
Il suo non essere sul pezzo in questo modo è la palese dimostrazione di come a lui del ciclismo professionistico non interessi praticamente nulla.
Lo usa solo quando serve e quando questo garantisce visibilità e possibilità di contatti e visibilità politica.
Ora ce lo dovremo sorbire ad auto-celebrarsi quando Vincenzo verrà ricevuto dalle autorità.

E' un peccato avere questo rottame (da renzianamente rottamare) a capo della federazione, oggi che il fato ci ha ridato una occasione per rianimare il nostro sport in Italia.
Avessimo avuto un vero nuovo leader come si deve.
Così invece sarà come dare perle ai porci.

Io ho commentato così sul mio profilo FB, ove arrivano interessanti post di amici e non:

RAI 3 TV - Oggi TOUR DE FRANCE
Intervistato dallo studio di Milano nel corso della trasmissione sulla tappa odierna del Tour de France, sulla vicenda della maglia di Campione d'Italia di Vincenzo Nibali il presidente della Federciclismo italiana Renato Di Rocco ha dichiarato: "il Kazakistan é un'importante nazione europea......"! 
Ma caro Renato che tu non sappia le regole e te le inventi ogni giorno ormai é un fatto consolidato, ma che tu faccia diventare europea una nazione che é asiatica è forse una "mania di grandezza" che non ti é concessa, a meno che tu non stia diventando putiniano! 
Capisco che all'UCI queste cose non le guardate, poiché fate diventare comunitaria la Svizzera, Adro (Brescia) la mettete in Columbia e Lugano (Svizzera) la mettete in Italia, ma almeno sapere che la Federazione Kazaka fa parte della Confederazione Continentale Ciclistica dell'Asia non dovreste ignorarlo!
A furia di raccontare panzane, inizi a perdere i colpi e far confusione?

https://www.facebook.com/angelo.francini.3/posts/821279381223936

Il nostro Kaz President intervistato da Rai Sport (anzi Kaz Sport). 
  



E questo era l'originale con il simpatico scherzo di Lelli con la tv tematica sportiva kazaka.
Kaz Sport by Max Lelli

Aggiornamento sulla vicenda.
In Rai a Milano dicono che è giunta in redazione la chiamata della Segretaria Fci Gabriotti che chiedeva di fare intervenire telefonicamente il pResidente in trasmissione. Ci vuole una bella faccia di bronzo.
No comment  

A questo punto doppio chapeau a De Luca per avere incalzato il baffo contapalle con una serie efficacissima di osservazioni che hanno letteralmente smontato il castello di scuse becere addotte.

Il baffo è smanioso di appropriarsi quanto prima della vittoria di Vincenzo Nibali e metterci il suo sigillo di "uomo che porta credibilità"! Lui?! Lui che è l'uomo meno credibile del ciclismo italiano, passato bellamente da dirigente del Coni conconiano a presidente della Fci "pulita".
Ci vuole un gran coraggio.

Il calcio avrà il suo dinosauro Tavecchio, il ciclismo ha Renato Di Rocco. Questo è lo sport italiano in mano ad impresentabili "mangioni" che se la ridono e se la cantano tra di loro mentre lo sport italiano sprofonda sempre più verso il baratro.

Le epocali panzane di Renato Di Rocco. Per chi se lo fosse perso:
(solo con Chrome, Firefox)


(Opera, Internet Explorer, tutti)

Indispensabile il plug-in di videolan: http://get.videolan.org/vlc/2.1.2/win32/vlc-2.1.2-win32.exe
Consigliati Google Chrome e Firefox. Attendere qualche istante per il caricamento (anche 20-30 sec).
Link TOUR REPLAY RAISPORT 2

Alla famiglia Nibali la nuova maglia tricolore deve essere piaciuta un mondo.

Ah, a proposito questo è papà Salvatore prima di una uscita.

Ma dai, sarà di qualche anno fa...