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    "De iure condendo" ovvero: Le Riforme necessarie al Ciclismo

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    "De iure condendo" ovvero: Le Riforme necessarie al Ciclismo - Pagina 3 Empty "De iure condendo" ovvero: Le Riforme necessarie al Ciclismo

    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Mag 13, 2014 10:38 am

    Promemoria primo messaggio :

    C'è una discussione che è di valore assoluto che rischia di finire confinata ed archiviata in un 3d destinato all'oblìo.
    Chiedo agli attori di questa discussione di parlarne qua, perché è un argomento troppo importante ed interessante.
    Di seguito riporto alcuni post fondamentali.

    prof ha scritto:
    Lemond ha scritto:Infatti, dopo la Liegi di quest'anno con settanta corridori ai piedi di Ans (s.s.s.c.), avevo proposto a Ben (*) di organizzare un incontro a Milano con Magro/Berton/Aiello/Saligari/Martinello, Morris e quanti altri potessero andare, perché la crisi è grave e, se continua così, con le nuove tecnologie e i gregari sempre più forti, lo scenario rischia di essere lo stesso in quasi tutte le corse su asfalto.  Evil or Very Mad 

    (*) L'idea, partita da lui, sarebbe stata di un dibattito a tema sul forum, ma, se possibile, l'altra avrebbe tutt'altro spessore.
    Quanto mai auspicabile suscitare un incontro tra persone all'altezza di affrontare queste tematiche. In fondo anche noi tifosi siamo stakeholders di tutto rispetto ed è innegabile che chi scrive su di un forum abbia anche un qualche diritto di rappresentanza, essendo di fatto un'avanguardia e per di più' "pensante".

    Un solo appunto: non sono i gregari ad essere sempre più' forti ma, direi, i capitani che non sono dei draghi. Questo per sostenere che, forse, trattasi di situazione temporanea (in attesa di nuovi capitani più' forti).

    prof ha scritto:Posto che noi italiani vogliamo che la ns. corsa abbia i corridori migliori al via, i percorsi più' belli, lo svolgimento più' avvincente e la miglior copertura tv possibile, credo sarebbe nell'interesse di tutti suscitare la nascita di un qualcosa che assomigli molto ad un "Progetto salva-Giro e salva-Ciclismo". Avanti come ora si va al disastro.

    identificazione e dialogo tra gli stakeholders sarebbe la prima e più' logica azione da intraprendere, se non altro per verificare se fra tutti quanti è presente questa consapevolezza o se è soltanto frutto della fantasia malata di qualche fanatico e nostalgico follower oppure se vi sono interessi in campo tali da pregiudicare la salvaguardia della tradizione ciclistica (ciclismo europeo) a favore di progetti "altri" più' remunerativi e ricchi per una più' vasta platea di stakeholders.

    BenoixRoberti ha scritto:
    prof ha scritto:Quanto mai auspicabile suscitare un incontro tra persone all'altezza di affrontare queste tematiche. In fondo anche noi tifosi siamo stakeholders di tutto rispetto ed è innegabile che chi scrive su di un forum abbia anche un qualche diritto di rappresentanza, essendo di fatto un'avanguardia e per di più' "pensante".
    Caspita, che osservazione pentastellata Laughing
    Scherzi a parte, non è solo un diritto, ma anche una grossa opportunità per chi organizza e per i principali "shareholders" (così resto nel tuocampo Wink) delle società organizzatrici.
    Un amico, genitore di due ragazzi di scuola media, mi ha detto che da quando sono i genitori ed i ragazzi ad imbiancare i locali della scuola, questi sono più puliti e curati, senza scritte e danneggiamenti in genere. Il lato negativo (economico) lo sappiamo, ma quello positivo è che la condivisione fa percepire come loro le cose importanti (pubbliche) alle persone.
    Vale anche per il Giro ed il ciclismo nei confronti degli appassionati.
    Condivido completamente il concetto di radicale novità e buon senso.

    prof ha scritto:Un solo appunto: non sono i gregari ad essere sempre più' forti ma, direi, i capitani che non sono dei draghi. Questo per sostenere che, forse, trattasi di situazione temporanea (in attesa di nuovi capitani più' forti).
    Credo che i valori atletici abbiano un loro naturale andamento, un po' sopra, un po' sotto la media e che in questo momento si sia probabilmente un po' sotto. Ma non mi convincono mai le ipotesi di repentine cadute generazionali, lo dico sistematicamente e statisticamente.
    Ieri pensavo tra me dopo l'arrivo della Dunkerque.
    http://www.ciclopassione.com/t813p275-altre-corse-2014#6998
    Se Zingle avesse avuto la radiolina, la gara sarebbe finita allo stesso modo? O forse il suo ds lo avrebbe telecomandato su cosa fare?
    Io so che con quell'errore e senza la radiolina mi sono goduto il gesto atletico e l'esperienza "maturata" di Engoulvent.
    Al Fiandre, senza radioline, Kristoff sarebbe rientrato sul trio di testa e la corsa sarebbe esplosa nel finale piatto con massimo gusto per lo spettacolo. Le fughe del Giro sono letteralmente castrate dalle disposizioni delle ammiraglie, che ti dicono i secondi al chilometro da recuperare in funzione del percorso, con tutta la potenzialità di calcolo dall'ammiraglia, messa a disposizione in tempo reale ai corridori.
    Una volta si diceva "la corsa la fanno i corridori", adesso si potrebbe tranquillamente dire "la corsa la fanno i direttori sportivi". E questa cosa non mi piace per nulla. Il ds deve comandare alla mattina o urlando lungo il percorso. Stop.
    Ieri sentivo di Cecchinel che è uscito alla morte per rientrare sulla fuga, "costretto" da Scinto. Tutto bello, ma preferivo che Cecchinel lo facesse di sua sponte.

    Il sistema attuale del ciclismo è nemico dello spettacolo ed è un motore di indiscriminato livellamento verso la mediocrità, intesa proprio come suicida tendenza matematica alla media (un po' di corridori a tutti gli organizzatori, un po' di spettacolo, un po' poco di tutto ... insomma NIENTE.
    I correttivi li sappiamo, non ultimo quello di limitare o proprio impedire l'invasione tecnologica (pensiamo ai Google Glass) come detto da Lemond.

    Ps. Carlo parlane con il Magro e cominciamo dal virtuale. Il Magro, oltre che ciclista/commentatore è anche un buongustaio conoscitore di varie altre discipline, un enorme eclettico insomma.

    salvatore ha scritto:
    prof ha scritto:Un solo appunto: non sono i gregari ad essere sempre più' forti ma, direi, i capitani che non sono dei draghi. Questo per sostenere che, forse, trattasi di situazione temporanea (in attesa di nuovi capitani più' forti).
    In bicicletta negli ultimi anni si corre più forte e quindi anche la fisica ci insegna che stare al vento costa di più, quindi stare in gruppo il più a lungo possibile è sicuramente una cosa utile. I gregari aiutano a questo, inoltre permettono di ricucire sulle fughe e poi staccarsi cedendo il posto ad altri gregari altrettanto forti per fare il lavoro nel finale.

    Inoltre i gregari spesso sono capitani in altre gare o capitanti di altre squadre gli anni precedenti che, per compensi maggiori, vanno a lavorare per altri.

    Prima corridori forti erano 7/8, 2 italiani, 2 belgi, 1 francese, 1 olandese, 1 spagnolo e pochi altri ed andavano forte su tutti i percorsi. Ora a questi aggiungi lussemburghesi, svizzeri, tedeschi, cechi, russi, australiani, americani, britannici ecc, quindi corridori di livello ce ne sono di più e questo porta ad un livellamento fra capitani.

    Tranne alcune eccellenze, vanno forte tutti allo stesso modo. Questo è un problema per il ciclismo spettacolare.

    Lemond ha scritto:
    BenoixRoberti ha scritto:Infatti preferisco proprio per questo, al di là dello sbattimento per un reale convegno, un disimpegnato evento online, dove in tanti possano esplicitare le proprie idee.
    Ad un convegno ci possono partecipare qualche decina, max centinaia di persone. Una iniziativa online rimane, viene letta ed approfondita invece da molti altri.
    Abbiamo avuto già ampia prova della efficacia comunicativa ormai enorme della rete.
    E' uno strumento da mettere a frutto anche nel ciclismo.

    Secondo me la rete può essere preparatoria, per avere spunti di discussione, ma per un cambiamento vero, occorre altro. Qualcuno dovrebbe essere capace di presentare le idee di "Salvatore" Smile  attraverso una proposta concreta e quindi non da leggere, ma da attuare. E chi meglio dei telecronisti, che sono al centro dello spettacolo (o no) potrebbe farlo?[/quote]

    prof ha scritto:
    salvatore ha scritto:
    prof ha scritto:Un solo appunto: non sono i gregari ad essere sempre più' forti ma, direi, i capitani che non sono dei draghi. Questo per sostenere che, forse, trattasi di situazione temporanea (in attesa di nuovi capitani più' forti).
    In bicicletta negli ultimi anni si corre più forte e quindi anche la fisica ci insegna che stare al vento costa di più, quindi stare in gruppo il più a lungo possibile è sicuramente una cosa utile. I gregari aiutano a questo, inoltre permettono di ricucire sulle fughe e poi staccarsi cedendo il posto ad altri gregari altrettanto forti per fare il lavoro nel finale.

    Inoltre i gregari spesso sono capitani in altre gare o capitanti di altre squadre gli anni precedenti che, per compensi maggiori, vanno a lavorare per altri.

    Prima corridori forti erano 7/8, 2 italiani, 2 belgi, 1 francese, 1 olandese, 1 spagnolo e pochi altri ed andavano forte su tutti i percorsi. Ora a questi aggiungi lussemburghesi, svizzeri, tedeschi, cechi, russi, australiani, americani, britannici ecc, quindi corridori di livello ce ne sono di più e questo porta ad un livellamento fra capitani.

    Tranne alcune eccellenze, vanno forte tutti allo stesso modo. Questo è un problema per il ciclismo spettacolare.

    Ti confesso che il primo argomento da te citato (materiali nuovi, velocità piu' elevate) mi ha colpito.
    Se ci rifletto pero', ci sono argomenti anche per ribattere a questa obiezione (incidentalmente vorrei anche dirti che lo faccio in veste di avvocato del diavolo, non voglio che tu abbia l'impressione che sia qui a tutti costi a sostenere una mia tesi preconcetta).
    E' vero che la resistenza aerodinamica è  funzione del quadrato della velocità e pertanto, minimi aumenti di quest'ultima fanno si' che lo sforzo necessario per vincere la resistenza siano sensibilmente elevati. Se questo si applica certamente in pianura a 40 all'ora, non è però altrettanto vero in salita a 20 all'ora, dove rimanere a ruota arreca pochissimo o meglio quasi nessun vantaggio.


    Se rimaniamo al caso della LBL, ma possiamo tranquillamente estenderci a tutte le classsiche ed a tutte le gare, una Redoute corsa allo spasimo, già di per sè, avrebbe tagliato le gambe a tutti i velocisti (seppur atipici alla Gerrans) rendendo problematico il loro recupero. Fino a non molto tempo fa, i capitani mandavano i gregari a tirare alla morte sulla Redoute, col proposito di vedere chi c'era e chi non c'era e di stanare quelli che erano al gancio. Una volta fatta chiarezza, in tutti i sensi, poichè potevi immediatamente capire da chi dovevi guardarti e da chi no, cominciava la gara e i piu' forti se ne andavano senza che nessuno rientrasse piu'. Nota bene che è ciò che poi continua ad accadere tra Fiandre e Roubaix dove il divario tra Cancellara/Boonen ed il resto è fisicamente palpabile.

    Sarebbe anche doveroso obiettare che le medie di oggi (con biciclette che non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle di solo 20 anni fa) non sono tanto piu' elevate delle medie di ieri. Addirittura io ricordo del primo Fiandre, vinto da Magni nel 1949,

    (http://www.ilmiovideosport.it/individuali/ciclismo/giro-delle-fiandre/player/144/1828.html)
    con una bici di un peso quasi doppio se rapportato ad oggi e con cambio a bacchette posteriori (significa che per cambiare dovevi smettere di pedalare e dare due colpi di pedale all'indietro)
    "De iure condendo" ovvero: Le Riforme necessarie al Ciclismo - Pagina 3 Bartal10
    alla media di oltre 36 km/hr.

    Allorchè il cambio diventò a comando posto sul tubo obliquo senza la necessità della contropedalata,, le medie iniziarono subito a salire per arrivare ai 40 km/hr quando ancora il rapporto minimo ammesso era il 49x23 poichè non era tecnicamente possibile averne di piu' agili - il 46 venne introdotto solo verso il '60. Da quegli anni le medie hanno sempre viaggiato sul filo dei 40/42, come oggi. 
    Sono considerazioni che, volenti o nolenti, hanno un loro peso.


    E poi, francamente, si tratta di una discussione che esiste da quando esiste il ciclismo. Ora, io non dico di prendere per oro colato quanto vado dicendo ma, quantomeno, diamo tempo al tempo. Intanto però sarebbe giusto dare corso a quelle modifiche che andiamo propugnando da tempo: una su tutte, squadre di 6/7 corridori e, perchè no, via le radioline.

    salvatore ha scritto:Le cause sono concomitanti. Il fatto che in salita si va più piano è che i corridori non hanno le palle, anche perchè dopo le salite ci sono tratti di discesa e soprattutto pianura e quindi un gruppetto con qualche gregario è molto più confortevole. Però manca il coraggio, questo è sicuro, la Liegi 2014 è un esempio. Pozzovivo e Caruso avevano il coraggio e anche le gambe, Valverde e Gerrans avevano i gregari.

    Poi se le tappe di salita dei grandi giri le fanno tutti insieme fino a 2 km dall'arrivo, non vedo soluzione.

    Forse fra le varie cause c'è anche una carenza di bagaglio tattico di alcune squadre. Capita spesso che si corre al rovescio.

    prof ha scritto:
    Lemond ha scritto:
    salvatore ha scritto:Le cause sono concomitanti. Il fatto che in salita si va più piano è che i corridori non hanno le palle, anche perchè dopo le salite ci sono tratti di discesa e soprattutto pianura e quindi un gruppetto con qualche gregario è molto più confortevole. Però manca il coraggio, questo è sicuro, la Liegi 2014 è un esempio. Pozzovivo e Caruso avevano il coraggio e anche le gambe, e Gerrans aveva i gregari.

    Poi se le tappe di salita dei grandi giri le fanno tutti insieme fino a 2 km dall'arrivo, non vedo soluzione.

    Forse fra le varie cause c'è anche una carenza di bagaglio tattico di alcune squadre. Capita spesso che si corre al rovescio.

    Forse la soluzione è nel proporre qualcosa di rovesciato, perché se la salita importante è posta alla fine, è chiaro (o quasi) che tutti aspetteranno quella e poi, per essere tranquilli, gli ultimi km. della stessa.
    Ah, sono d'accordissimo ! Il problema sta anche in chi ha il manico in questo momento, organizzatori e rai in primis (io li chiamo "stakeholders" che è una figura fondamentale in tutti i progetti: gli stakeholders sono coloro che hanno un qualche interesse nel progetto, dai corridori, agli organizzatori, alla rai, alle squadre con i loro sponsor, ai giornalisti, al cittadino che si trova la strada bloccata dal passaggio di una gara e, forse i piu' importanti di tutti, gli appassionati). I percorsi, primariamente dei GG, vanno adattati alla realtà del momento: se sai che ponendo un arrivo in salita non si muoverà nessuno fino ai - 2 km, dovresti evitare di farlo: le gare dovrebbero arrivare nei paesi a fondovalle, dopo una bella discesa e, magari, dopo un bel tappone di oltre 200 km con 4 o 5 bei passi di 1a cat.
    Se lo spirito dei tempi viene recepito financo dall'unico che non dovrebbe assolutissimamente mai esserne condizionato per definizione (Papa Francesco), dovrebbe essere invece come il faro nella notte per gli organizzatori di un Giro.

    prof ha scritto:
    salvatore ha scritto:
    Lemond ha scritto:Per quanto riguarda sempre la Liegi, per scremare il gruppo Valverde i gregari non li aveva, altrimenti l'avrebbe fatto, mentre Gerrans poteva essere protetto tranquillamente dai suoi e riportato in gruppo. Infatti sulla Redoute erano rimasti in pochi, ma poi ...
    Valverde ha pensato di giocarsi la vittoria in una volata ristretta ma non si aspettava Gerrans così in palla anche alla Liegi. Se fosse scattato magari in un gruppetto avrebbe dovuto correre contro tutti. Dopo tutto ha scelto la tattica migliore, salvo trovarsi un Gerrans nel finale.
    A proposito di gregari , cade a fagiolo ricordare com'era anche ai tempi di Merckx, in cui giornalisti e appassionati (non estimatori del belga) erano concordi nell'affermare che Eddy e tutta la sua squadra stavano uccidendo il ciclismo. Si diceva che Eddy avesse la squadra migliore, con gregari che avrebbero tranquillamente potuto essere capitani in altre formazioni. Era difficile dar loro torto. Il problema consisteva proprio nel fatto che, quando costoro aprivano le danze sulla Redoute di turno, davanti rimanevano solo Merckx, Gimondi, Pollentier, Janssen e, a volte, pochissimi altri. I gregari di Eddy erano campioni a loro volta, capaci di operare selezioni che nemmeno ce le sognamo e vedi allora, ancora una volta, che  tutto si tiene: se i gregari sono deboli, è inutile averli, cosi' come se il campione non è tale, non bastano i gregari a farlo diventare.

    Personalmente ho la convinzione, da qualche tempo, che il panorama attuale sia abbastanza sconfortante: corridori in genere di non eccelsa levatura, capitani e gregari che siano. Ci sono anche delle cause molto precise: demotivazione nel far crescere le categorie giovanili (anche qui vi sono responsabilità precise e ben identificabili), una UCI privatizzata che, guardando ai paesi emergenti, si sta lasciando indietro l'Europa, organizzatori forse non all'altezza del momento.

    E' possibile che mentre abbiamo le strade percorse da migliaia e migliaia di cicloturisti over 40, abbiamo di converso meno di un migliaio di ragazzini e ragazzi tra esordienti, juniores e dilettanti, quando pochi anni fa questa cifra era 3 volte tanto e piu' ?

    E' possibile in quanto è esattamente quel che accade e sappiamo anche tutti quanti perchè accade.


    Ultima modifica di BenoixRoberti il Sab Lug 26, 2014 3:38 pm - modificato 1 volta.

    angelo francini
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    Messaggio Da angelo francini Sab Lug 26, 2014 3:00 pm

    dovresti considerare le licenze UCI già rilasciate ai ProTour e agli organizzatori, con le clausole contenute.
    Poi dovresti considerare cosa vuol dire ridurre al nr che tu dici: non faresti che mpltiplicare x n i costi: perché con 5 corridori x squadra devi prendere 40 squadre per arrivare ai 200 partenti.
    Queste regole che, necessitano di modifiche non però nel modo che tu proponi, non tengono conto che oggi i prof nel mondo sono 1500, trenta anni fa erano 300/350!
    Quindi non puoi pensare di far partire solo 120 corridori (5 x 22 squadre protour) perché le altre squadre cosa farebbero!
    E l'UCI non può imporre ad un organizzatore il nr di partenti per squadra, ma può solo imporre (come già avviene) il nr. massimo di partenti, che é 200.
    Il nr per squadra viene determinato SOLO dall'organizzatore in base a quante squadre vuol partire: perché dimentichi che le gare SONO TUTTE AD INVITO per Regolamento! E' solo garantito il diritto di partecipazione alle gare del WORLDTOUR alle squadre del WORLDTOUR!
    E le licenze UCI ad alcuni team scadono fra 5 anni .............
    Inoltre dimentichi che la riforma deve ancora passare al vaglio preventivo del direttivo UCI, poi ai Gruppi sportivi, e all'CPA dei corridori: ultima cosa che più conta é il parere dell'AIOCC Organizzatori che, sono quelli che stilano il calendario che poi é ratificato dall'UCI durante i Mondiali. E la voce degli organizzatori nel movimento ciclistico é molto più forte di quella delle squadre.
    Poi vi sarebbero mille altre motivazioni che però debbono essere valutate senza preclusioni ed in modo freddo ed impersonale: quello che personalmente piace non dovrebbe influire sulle valutazioni!
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 3:07 pm

    Il numero di professionisti nn è 1500..ma meno di 1000
    piu o meno la cifra di vent anni fa
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    Messaggio Da Lemond Sab Lug 26, 2014 3:23 pm

    Con 200 partenti le cadute sono sempre dietro l'angolo, per me è molto più sicura una Parigi Roubaix con 100 che una qualsiasi tappa (non di estrema salita) in un G.G.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Lug 26, 2014 3:35 pm

    Lemond, non volermene, ma dobbiamo fondere il 3d con uno vecchio, in modo che quello non vada perso. Trattava gli stessi argomenti e c'erano contributi notevoli (anche tuoi peraltro).
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    angelo francini
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    Messaggio Da angelo francini Sab Lug 26, 2014 3:47 pm

    meazza ha scritto:Il numero di professionisti nn è 1500..ma meno di 1000
    piu o meno la cifra di vent anni fa
    Quei numeri da dove provengono: AAAMS.
    Nelle 18 squadre Protour sono tesserati 513 professionisti
    nelle 17 squadre Professional UCI sono tesserati 344 professionisti
    quindi solo in queste 45 squadre vi sono: 857 professionisti.

    Nelle 174 squadre continental vi sono tesserati oltre 3.100 professionisti
    solo quelli delle squadre italiane sono dilettanti!

    Solo per la precisione.
    Poi si dovrebbe considerare che in Giappone coloro che fanno il keirin sono tesserati come professionisti, ma non si conteggiano perché fanno solo quella specialità che é quasi un circuito chiuso!
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Lug 26, 2014 3:54 pm

    Angelo, un forum di ciclismo non è un consesso di addetti.
    Ciascun stakeholder ha diritto ad esprimere le sue sensazioni e proposte.
    Spesso chi è fuori da un mondo ha un punto di vista tanto utile quanto impossibile da mettere a fuoco per chi è dentro.

    Ci sono dei contratti in essere? Ok, è bello leggere e possedere queste informazioni per mettere a fuoco compiutamente la situazione ... ma chi se ne frega del rispetto dei contratti in essere rispetto a quelle che sono le legittime aspirazioni di un appassionato spettatore.
    Uno dovrebbe astenersi dall'esprimere le sue opinioni e proposte solo perché ci sono dei vincoli più o meno transitori nell'organizzazione di questo sport?
    Per essere chiaro nel concetto che voglio incarnare, dico che anche l'utopia ha ben diritto di manifestarsi nelle nostre discussioni. E ci mancherebbe.
    Sono personalmente allergico come sai ai trolloni della rete che vogliono imporre le loro cazzate fuori luogo, o si divertono a creare contrapposizioni fini a se stesse, ma chi ci mette fantasia ed originalità di pensiero (anche se con progetti irrealizzabili) è sempre utile per esprimere concetti anche estremi che però manifestano tendenze ed esigenze.

    Ti ripeto, tu che hai criticato a suo tempo le deformi riforme Fci-Uci ti metti adesso a fare il custode del verbo? O vuoi avere l'esclusiva di critica? Laughing
    Take it easy. Fai tesoro del fatto che c'è ancora tanta gente che si appassiona ancora a questo sport (un vero miracolo), sport distrutto proprio da coloro che lo comandano.

    Io sono molto tradizionalista, quando la tradizione è eccellenza, ma di fronte alle regole ingessanti divento allergico.

    I Grandi Giri con 9 componenti per team fanno letteralmente kakare, perché la corsa si trasforma nel pascolo degli insopportabili trenini. Questo è un punto.
    Se poi ci sono contratti in essere da rispettare e nel contempo questo sport non lo guarda più nessuno, quei contratti gli addetti se li possono anche mettere ... vuli vulì fa il tacchino ... Smile 
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Lug 26, 2014 3:56 pm

    meazza ha scritto:Il numero di professionisti nn è 1500..ma meno di 1000
    piu o meno la cifra di vent anni fa
    Non darti in pasto al famelico Very Happy
    Ti mette subito i puntini sulle i.

    Volevo scriverti: "dipende da cosa intendi per professionisti", ma Francio è già intervenuto coi dati.
    Secondo me non vive a Bergamo, ma ad Aigle. diavoletto 
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 5:01 pm

    angelo francini ha scritto:
    meazza ha scritto:Il numero di professionisti nn è 1500..ma meno di 1000
    piu o meno la cifra di vent anni fa
    Quei numeri da dove provengono: AAAMS.
    Nelle 18 squadre Protour sono tesserati 513 professionisti
    nelle 17 squadre Professional UCI sono tesserati 344 professionisti
    quindi solo in queste 45 squadre vi sono: 857 professionisti.

    Nelle 174 squadre continental vi sono tesserati oltre 3.100 professionisti
    solo quelli delle squadre italiane sono dilettanti!

    Solo per la precisione.
    Poi si dovrebbe considerare che in Giappone coloro che fanno il keirin sono tesserati come professionisti, ma non si conteggiano perché fanno solo quella specialità che é quasi un circuito chiuso!
    Quindi son 854
    Meno ancora
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 5:04 pm

    Le continental di pro non han nulla e in piu nn posson partecipare alle gare wt
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    Messaggio Da angelo francini Sab Lug 26, 2014 6:41 pm

    meazza ha scritto:Le continental di pro non han nulla e in piu nn posson partecipare alle gare wt
    Leggendo meglio i commenti degli altri forse sarebbe fonte di meno discussioni.
    Ho scritto che nelle 175 Continental che sono registrate all'UCI sono tesserati circa 3.100 professionisti: ho anche precisato che le Continental italiane ed i loro atleti italiani, che hanno tessera FCI, sono squadre e corridori dilettanti! Tuttavia nelle Continental italiane corrono corridori che hanno la tessera rilasciata dalla loro federazione ed hanno lo status di professionisti, perché nel loro paese non esiste la Legge 91!
    Tutti gli altri corridori che corrono nelle altre Continental sparse in tutto il mondo sono professionisti, che a piaccia o no, perchè così stabilisce l'UCI!
    Quindi il totale é di circa 3.800 nel mondo!
    Poi uno può anche ritenere che i giocatori del Sassuolo o del Pescara non valgono quelli del Milan, della Juve o dell'Inter, ma questo non cambia il loro status di calciatori professionisti!

    Inoltre nel ciclismo non c'entra nulla lo status del corridore con le corse che i corridori possono fare!
    Il calendario WT é fatto perché, per interessi economici esclusivi dell'UCI legati al rilascio delle licenze WT, esiste un accordo/contratto finanziario che impegna gli organizzatori di quelle gare ad invitare obbligatoriamente per prime le squadre che sono nel WT, e poi le altre!


    Ultima modifica di angelo francini il Sab Lug 26, 2014 6:56 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 6:52 pm

    E' il termine professionista che hai usato che è sbagliato
    In Armenia , per la Continental non si richiede nulla
    Idem nello stesso Belgio

    Perche' allora pure al Tour 84 parteciparono i colombiani che non erano pro ufficialmente
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 7:01 pm

    da wikipedia Twisted Evil 

    Un Continental Team è composto per regolamento «dal gruppo di ciclisti registrati presso l'UCI come parte della squadra stessa, dal rappresentante del team, dagli sponsor e dalle altre persone (manager, direttori sportivi, allenatori) messe sotto contratto dagli sponsor o dal rappresentante per garantire su base permanente il funzionamento del team»[1]. I ciclisti sotto contratto devono essere in numero compreso tra 8 e 16, e avere in prevalenza età inferiore a 28 anni; possono essere professionisti o meno, e appartenere alle categorie Elite o Under-23[1][4].
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 7:17 pm

    Infatti nel regolamento continental (lo so che tu i regolamenti li sai a memoria e nn ti devo sicuramente far imparare nulla)
    www.federciclismo.it/download/continental2014.pdf

    Accordo tra la Squadra Continental Uci e l’atleta: per gli atleti “non professionisti” dovrà essere redatto un accordo scritto. Il Regolamento Uci prevede delle clausole e/o condizioni minime per gli accordi che saranno sottoscritti dalle società e degli atleti e ricorda che tali “norme” sono da considerarsi obbligatorie. In particolare: - Durata: l’accordo è a tempo determinato e dovrà terminare obbligatoriamente alla fine di una stagione (31 dicembre); - Assicurazione: dovrà essere garantita e menzionata in dettaglio la copertura minima prevista dal Regolamento Uci; - Indennità: in ogni caso deve essere previsto e menzionato il diritto al rimborso delle spese sostenute dall’atleta per l’attività con la Squadra; - Status: dilettante - Modalità di pagamento: dovrà avvenire solo ed esclusivamente sul c/c bancario preventivamente indicato dall’atleta e riportato sull’Accordo
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    Messaggio Da angelo francini Sab Lug 26, 2014 7:19 pm

    meazza ha scritto:E' il termine professionista che hai usato che è sbagliato
    In Armenia , per la Continental non si richiede nulla
    Idem nello stesso Belgio

    Perche' allora pure al Tour 84 parteciparono i colombiani che non erano pro ufficialmente
    Io non sono scortese di natura.
    Lo sai che sigla esiste sulla tessera di un professionista in tutto il mondo: ELITE PRO.
    Lo sai quali sono le squadre che possono avere corridori con questa sigla. WORLD TEAM, PROFESSIONAL CONTINENTAL, e le CONTINENTAL.
    Tutte debbono essere però registrate all'UCI.

    Le Continental italiane che sono registrate all'UCI, come quelle dell'Armenia che tu citi, hanno un grande problema rispetto alla Legge dello Stato Italia: per questo motivo la FCI da a questi atleti italiani la tessera di soli ELITE (dilettanti) altrimenti commetterebbe DUE REATI!
    Prova ad informarti come funziona in Francia, dove esiste una legge uguale alla nostra: vi é solo la differenza che la Federazione Francese rispetta la Legge del suo paese, mentre in italia ciò non avviene.

    Ti sei mai chiesto perché la LAMPRE, che ha vinto il CAMPIONATO ITALIANO PER SOCIETA' PROFESSIONISTI nel 2013, non indossa quest'anno sulla sua maglia lo scudetto tricolore?
    L'ANDRONI che lo aveva vinto nel 2012 lo scorso anno lo aveva messo ................

    Al Tour dell'84 esistevano altre regole, che é inutile raccontare poiché fanno parte di uno dei periodi in cui il ciclismo funzionava veramente!
    Esisteva l'UCI che era formata da due Federazioni Internazionali: 
    - la FICP, Federazione Internazionale Ciclismo Professionistico ove erano aderenti 8/10 federazioni (l'unica extraeuropea era il Giappone)
    - la FIAC, Federazione Internazionale Ciclismo Amateur (Dilettanti).
    Dopo é iniziato il declino normativo regolamentare, per interessi economici legati alla partecipazione dei prof alle Olimpiadi: l'ultimo dilettante che ha vinto l'Olimpiade é stato nel 1992 un certo Fabio Casartelli che correva con Giovanni Lombardi, altro oro di Barcellona, per una società di Bergamo dove vi era anche un grande incapace. Dal 1996 alle Olimpiadi corrono i professionisti!
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 7:26 pm

    ma cosa centra l'Italia ?
    hai parlato del mondo
    " Ho scritto che nelle 175 Continental che sono registrate all'UCI sono tesserati circa 3.100 professionisti "

    Non è vero (vedi allegato del regolamento)
    perche' nel regolamento UCI per le Continental si parla di professionisti e non (e sappiamo che il 99% , tranne i francesi dove non ho bisogno d'informarmi , sono dei dilettanti)
    Nel regolamento c'e' pure scritto : Status Dilettanti

    Poi se vuoi sempre aver ragione , finito il discorso
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 7:31 pm

    Intervista del tm della squadra armena.. è di qualche anno fa

    http://www.cyclismag.com/article.php?sid=5419
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Lug 26, 2014 7:37 pm

    Meazza, guarda che ha ragione Francini. Tu quando parti per la tua versione ... leggi il 3d dove c'era tutta l'analisi e te ne renderai conto.
    L'Uci non impone lo status, demanda i regolamenti attuativi a ciascuna federazione a cui è demandato il rispetto delle legislazioni locali.
    E' l'Italia, la Fci, che ha imposto il dilettantismo, perché la legge italiana è molto stringente e non lascia alibi sulle modalità di gestione (società di capitali). Ne è nato un pateracchio indicibile, come sappiamo.
    Nel resto d'Europa i principali team continental fanno contratti professionistici, anche in Belgio e Olanda. Non li hanno tutti ovviamente. Ma là ci sono leggi sul professionismo diverse e meno stringenti di quelle in vigore in Italia e Francia.
    La Spagna è una via di mezzo.
    Non faccio nomi, ma sono molti i corridori delle Continental estere che si avvalgono dei soliti procuratori dei prof. Non ci sono solo i francesi, che però sono tutti rigorosamente professionisti.
    Se parliamo in termini di contratto professionistico, arriviamo a circa 1500 corridori con quello status in funzione della copertura contrattuale. L'Uci, fatto salvo il suo business di punta (il calendario WT) si preoccupa solo di garantire gambe e selle a cui far prendere il via alle altre gare del calendario e se ne frega del fatto che siano prof o dilettanti, basta che siano elite, tanto che ha demandato alle singole federazioni libertà di azione.

    Le norme Uci sono da pag. 165 di questo pdf:
    http://www.uci.ch/Modules/BUILTIN/getObject.asp?MenuId=&ObjTypeCode=FILE&type=FILE&id=34028&LangId=1

    I team continental all'estero, in alcuni paesi, possono anche essere dilettantistici e fare contratti professionistici a singoli corridori. Ciò avviene sulla base di questa norma Uci:

    Legal and financial status
    2.17.009 The national federation can choose whether the UCI continental or women's team which it registers
    are to be given professional status. The national federation shall however be free to accept professional
    riders in a non-professional continental or women's team.


    Non è un caso che nelle continental olandesi e danesi (e di altri paesi) vi siano anche ottimi corridori (io penso a Bert-Jan Lindeman), gente che merita tutto il nostro rispetto.

    Ps. Wikipedia riprende il regolamento italiano, Quello cosa c'entra? Smile
    Questi erano i 3d della discussione sulle continental italiane e sui raffronti con l'estero:
    http://www.ciclopassione.com/t246-il-nuovo-regolamento-fci-per-le-continental-un-disastro-campale-ed-epocale
    http://www.ciclopassione.com/t639-la-truffa-sportiva-delle-continental-federciclismo
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    Messaggio Da angelo francini Sab Lug 26, 2014 7:55 pm

    I Regolamenti della FCI tengono conto di queste Leggi dello Stato italiano?
    Assolutamente no e quindi costituiscono reato, in alcuni casi amministrativo ed in altri penale, che pesa anche sui dirigenti delle società.

    * * * * * * * * * * * *

    Legge 23 marzo 1981, n. 91
    Norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti
    (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 27 marzo 1981, n. 86)

    Articolo 2. Professionismo sportivo.
    Ai fini dell'applicazione della presente legge, sono sportivi professionisti gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi ed i preparatori atletici, che esercitano l'attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell'ambito delle discipline regolamentate dal CONI e che conseguono la qualificazione dalle federazioni sportive nazionali, secondo le norme emanate dalle federazioni stesse, con l'osservanza delle direttive stabilite dal CONI per la distinzione dell'attività dilettantistica da quella professionistica.

    Articolo 3. Prestazione sportiva dell'atleta.
    La prestazione a titolo oneroso dell'atleta costituisce oggetto di contratto di lavoro subordinato regolato dalle norme contenute nella presente legge.

    Articolo 10. Costituzione e affiliazione.
    Possono stipulare contratti con atleti professionisti solo società sportive costituite nella forma di società per azioni o di società a responsabilità limitata. In deroga all'articolo 2488 del codice civile è in ogni caso obbligatoria, per le società sportive professionistiche, la nomina del collegio sindacale.

    * * * * * * * * * * * *

    Decreto Legislativo " del 23.07.1999, N. 242
    "Riordino del Comitato Olimpico Nazionale Italiano – CONI"

    Art. 2 Statuto CONI
    2.   Lo statuto è adottato a maggioranza dei componenti del consiglio nazionale, su proposta della giunta nazionale, ed è approvato, entro sessanta giorni dalla sua ricezione, dal Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica.

    * * * * * * * * * * * *

    STATUTO CONI
    Approvato con D.P.C.M. Presidenza del Consiglio del 12 novembre 2013
    Art. 29 – Ordinamento e riconoscimento delle società ed associazioni sportive
    3. Le società e le associazioni sportive possono stabilire la loro sede ai fini dell’ordinamento statale in ognuno degli Stati membri dell’Unione Europea, purché, ai fini del riconoscimento sportivo, la sede sportiva sia stabilita nel territorio italiano.

    * * * * * * * * * * * *

    STATUTO FCI
    all'art. 2 comma 4 stessa stesura dell'art. 29 comma 3 dello Statuto CONI.

    Sai cosa valgono i regolamenti della FCI di fronte alle Leggi dello Styato italiano: quanto la pelle dello stracchino (gorgorzola)!
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 8:11 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Meazza, guarda che ha ragione Francini. Tu quando parti per la tua versione ... leggi il 3d dove c'era tutta l'analisi e te ne renderai conto.
    L'Uci non impone lo status, demanda i regolamenti attuativi a ciascuna federazione a cui è demandato il rispetto delle legislazioni locali.
    E' l'Italia, la Fci, che ha imposto il dilettantismo, perché la legge italiana è molto stringente e non lascia alibi sulle modalità di gestione (società di capitali). Ne è nato un pateracchio indicibile, come sappiamo.
    Nel resto d'Europa i principali team continental fanno contratti professionistici, anche in Belgio e Olanda. Non li hanno tutti ovviamente. Ma là ci sono leggi sul professionismo diverse e meno stringenti di quelle in vigore in Italia e Francia.
    La Spagna è una via di mezzo.
    Non faccio nomi, ma sono molti i corridori delle Continental estere che si avvalgono dei soliti procuratori dei prof. Non ci sono solo i francesi, che però sono tutti rigorosamente professionisti.
    Se parliamo in termini di contratto professionistico, arriviamo a circa 1500 corridori con quello status in funzione della copertura contrattuale. L'Uci, fatto salvo il suo business di punta (il calendario WT) si preoccupa solo di garantire gambe e selle da far prendere il via alle altre gare del calendario e se ne frega del fatto che siano prof o dilettanti, basta che siano elite, tanto che ha demandato alle singole federazioni libertà di azione.

    Wikipedia riprende il regolamento italiano, Quello cosa c'entra? Smile

    Questi erano i 3d:
    http://www.ciclopassione.com/t246-il-nuovo-regolamento-fci-per-le-continental-un-disastro-campale-ed-epocale
    http://www.ciclopassione.com/t639-la-truffa-sportiva-delle-continental-federciclismo
    si be se su 20 , 3 son pro..
    non è una squadra di professionisti (anche perche' che budget dovrebbe avere ? 2 ml di euro ???)

    Son andato a vedermi il regolamento uci e..

    Statut juridique et financier
    2.17.009 La fédération nationale peut choisir si les équipes continentales ou féminines UCI inscrites auprès
    d’elle-même auront un statut de professionnelles ou non. La fédération nationale reste toutefois libre
    d’accepter dans une équipe continentale et féminine à statut non professionnel des athlètes à statut
    professionnel.

    Che io sappia solo una obbliga le proprie squadre ad esser professionisti.. (e infatti non ci son venti corridori per squadra)

    e infatti in Belgio

    2.1.4 Budget minimal 200.000€, vérification du ratio de liquidité qui doit faire preuve du bilan positif du ratio. Le budget doit être rédigé suivant le modèle qui sera mis à disposition par la Commission de Licence.

    2.2.2 Elite a/c
     Pas d’obligation d’engager des élites a/c.
     Tous les coureurs Elite a/c doivent recevoir le salaire minimum légale (19.200,-€ neo-pro, étant un coureur qui signe pour le première fois un contrat de professionnel, ou 25.300,-€ pour un coureur professionnel) D’autre part l’équipe doit verser pour tous les coureurs, dans les délais prévus, la redevance groupe profs.
    2.2.3. Coureurs à contrat partiel (uniquement coureurs U-23, ou étudiants U-27)
     Pas d’obligation d’engager des coureurs à contrat partiel
     Au min. 19hrs d’emploi – sans statut professionnel
     Tous les coureurs avec un contrat partiel devront recevoir le salaire minimum légal (€ 9.600,-). L’équipe devra à son tour verser pour tous les coureurs et cela dans les délais prévus, la contribution du groupe valable.
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 8:20 pm

    angelo francini ha scritto:I Regolamenti della FCI tengono conto di queste Leggi dello Stato italiano?
    Assolutamente no e quindi costituiscono reato, in alcuni casi amministrativo ed in altri penale, che pesa anche sui dirigenti delle società.
    Ma io non dico mica il contrario (è un discorso che credo tu mi abbia gia' fatto.. )
    Io parlavo solo della cifra di 3500 professionisti (e prima 1500..)

    Per me chi non prende il minimo garantito non è professionista
    come non lo era ventanni fa
    e se gia' nel regolamento UCI non si prende posizione ma si lascia alle Federazione nazionali..
    Per me i team pro son i Wt e i Continental Pro
    Le altre son come le squadre open che partecipavano a qualche gara negli anni 90
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Lug 26, 2014 8:21 pm

    Meazza parliamo dello status dei singoli o delle squadre?
    Mi stai girando la frittata. Io te l'ho postata in inglese quella parte del regolamento Uci.
    Non sapevo del Belgio, quindi a maggior ragione ...
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 8:30 pm

    Delle squadre
    Se han 3 atleti su 20 professionisti , non è una squadra pro

    Scusa ma il francese è quasi lingua madre lo capisco meglio dell'inglese

    Fino a ieri avevo capito che pure per te le squadre professioniste era quelle wt e quelle continental pro..
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Lug 26, 2014 8:41 pm

    No, si parlava dei singoli, quella era la citazione. Si parlava del numero totale di professionisti.

    meazza ha scritto:Per me chi non prende il minimo garantito non è professionista
    Se è questo il punto di partenza ... vabbeh. Allora fai un manuale etico-sportivo che ci si uniforma. Smile
    Per me ...
    Che cosa vuol dire? Se tu riporti dei dati che dai per ufficiali, non puoi dire "per me" Smile

    meazza ha scritto:Per me i team pro son i Wt e i Continental Pro
    Le altre son come le squadre open che partecipavano a qualche gara negli anni 90
    Per me ...
    sai quante cose farei e direi "per me"?
    Certo che per me il ciclismo è quello prof delle squadre prof, ma maneggiando cifre ufficiali, ahimé, si deve rispettare il dato ufficiale.

    meazza ha scritto:Ma io non dico mica il contrario (è un discorso che credo tu mi abbia gia' fatto.. )
    Io parlavo solo della cifra di 3500 professionisti (e prima 1500..)
    All'Uci interessa la licenza unica e la confusione per le ragioni che ben sappiamo.
    Universalmente abbiamo 3500 soggetti worldwide che fanno la professione del ciclista, con o senza contratto. Per l'Uci sono Elite, punto e basta, e l'importante è che prendano il via alle corse.

    Di questi 850 e rotti hanno un contratto professionistico con team professionistici.

    Poi ci sono altri professionisti che corrono con team semi-professionistici o dilettantistici (secondo i significati che questi termini hanno nelle singole legislazioni nazionali).
    Con questi ultimi si arriva circa 1500 soggetti che si possono definire professionisti (anche se alcuni non li vorremmo definire tali).

    meazza ha scritto:Per me chi non prende il minimo garantito non è professionista
    come non lo era ventanni fa
    e se gia' nel regolamento UCI non si prende posizione ma si lascia alle Federazione nazionali..
    Per me i team pro son i Wt e i Continental Pro
    Le altre son come le squadre open che partecipavano a qualche gara negli anni 90
    I minimi garantiti non esistono per le continental salvo in alcuni paesi (Spagna, Francia, Belgio), ma un prof olandese di una continental può prendere anche più del minimo garantito di una Continental Prof, e c'è qualche caso.

    A parte questo, delle cose che hai scritto qua sopra te ne dovrai ricordare più avanti, perché la LegaProf ha allo studio una proposta di deregulation che va proprio un po' in questa direzione. Embarassed
    Non abbiamo più i soldi per mantenere team prof e stanno pensando a camuffe di questo genere per garantire dorsali alla partenza delle corse.
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    Messaggio Da meazza Sab Lug 26, 2014 8:46 pm

    ma un conto è essere elite.. un conto è professionisti
    perche' se no sembra che ci sian veramente 175 squadre pro
    e che in ventanni si siano triplicate
    ma la realta' non è cosi

    La Lega prof puo' mettere quello che vuole , non cambia la situazione , per me
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Lug 26, 2014 8:51 pm

    Per me ... e vabbeh. Surprised

    Che ci piaccia o meno, a livello mondiale il professionista è colui che possiede un contratto con una squadra (prof, semiprof o dilettantistica).
    In Italia questo non è così, per la legge 91, perché un prof deve avere un contratto da parte di una società di capitali professionistica.
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    Messaggio Da apache Sab Lug 26, 2014 9:53 pm

    Lemond ha scritto:
    Poi il chilometraggio che dovrebbe essere allungato nelle tappe di montagna e abbreviato in quelle per velocisti, tanto i km. (vedi la Sanremo non servono a niente, se non ci sono le salite).
    Su questa cosa permettimi di dissentire.
    Si vede che non segui "attentamente" la Sanremo.
    In quella gara il kilometraggio è (era) la maggior difficoltà. Per questo un corridore come Cancellara riesce ad andare a podio, a differenza di una tappa di trasferimento di un giro.

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