Lemond ha scritto:Credo carissimo prof che tu abbia visto un'altra corsa: la Katiusha, ha cominciato a tirare a 5 km. dal traguardo (con il solo Belkov, dopo che Trofimov è passato una volta al comando, così come l'olandese della Lotto J. ) E Belkov era uno di quelli in fuga, che ha fatto quello che poteva, così come Villella davanti. La rincorsa in salita e in discesa è stata quasi fatta tutta da Visconti e gli Astanà a guardare, perché avevano paura che Aru non seguisse e infatti a un certo punto si è anche staccato! Landa, come tutti, usa i rapporti che vuole (sono affari suoi) ma ieri è stato prigioniero della caduta (prima) e della squadra (poi). Ma quando era da solo, così come il Bagnino, che ha subito cercato di approfittare delle disgrazie, guadagnava sulla maglia rosa, poi per strada, ha trovato Luis Leon e si sono messi ad andare allo stesso passo e infine è rientrato sul gruppetto di Aru, con Kangert che tirava finché non è rientrato Landa, poi ha smesso.
Davanti il Bagnino non è che si è fatto riprendere, bensì è stato ripreso dal canadese, peccato che sia stato all'ultimo Km, altrimenti lo staccava anche, tanto poi sarà passato una volta o due. Fine della storia di ieri. Domani sarà un altro giorno, si spera senza cadute o incidenti meccanici e stai tranquillo che il basco non arriva dietro allo spagnolo. Certo lui vincerà il Giro, ma questo si sapeva dalla partenza, però senza nessuna tappa al suo attivo, più che un dominatore si è dimostrato un cronoman.
Carlo, ho forti motivi per credere che il tuo pregiudizio (sportivo) nei confronti del bagnino, unito ai tuoi natali toscani ti rendano un pochino di parte.
Non c'è niente di male, per carità, anche a me capita una cosa analoga: sentire parlare di "cavaliere dei quattro mori", di "cavallino", mi fa vedere rosso e mi volge al malanimo nei confronti dell'incolpevole inquilino dei nuraghi, nonché dell'altro incolpevole Lando (personaggio letterario di grande spessore più' che apprezzato corridore in bicicletta, par di capire).
Qui pare però che, tra cronisti rai, tifosi ad oltranza della stirpe e detrattori a prescindere del povero spagnolo, si volgano e rivolgano gli episodi della strada senza troppa preoccupazione di farli apparire almeno verosimili.
Il distacco del nostro Lando all'attacco della salita è già di per sé cosa misteriosa: chi parlava di 20 sec, chi di 40 sec e, leggo qui per la prima volta, di 50 sec. In cima alla salita era di 1,20 e al traguardo di 1,13. Questi ultimi due dati (e quelli che ho potuto rilevare a occhio lungo la salita) sono gli unici punti fermi di una vicenda che ha visto la rai sparare distacchi di fantasia, dettati da un gps che, così' come hanno adottato, non funziona proprio. Eppure ho anche sentito parlare di uno straordinario recupero di Lando su Contador di ben 50 sec in salita.
A me poi sembrava del tutto ovvio che il bagnino non avesse spinto più' che tanto: ho avuto fin da subito la sensazione che abbia voluto soltanto dare un colpettino come nel suo stile e che poi, visto che gli altri erano moribondi sia stato costretto, suo malgrado, a proseguire. In cima poi ha palesemente atteso Hesjedal, sempre secondo me. Va però fatto notare che dal gpm al traguardo, c'era la bellezza di 45 km 45, che davanti erano in 3 e che dietro vi era un gruppo di una ventina di uomini con due squadre che tiravano a tutta (questo io ho visto in tv). Già è strano che non tirasse l'astana, secondo logica la principale responsabile del lavoro da fare per riportarsi sotto la maglia rosa, ma, transeat: lo strano è che in tanti che pure tiravano, non abbiano guadagnato nulla.
Comunque, come si dice, oggi San Giovanni dovrebbe far vedere gl'inganni.