IL DOPING DEI PIRLA
http://www.ciclopassione.com/t1189-il-doping-dei-pirla
C'è il #doping del #ciclismo di vertice, dei prof che spesso vengono additati come una sorta di feccia sociale (e vedremo il perché) ed il doping dei ... #PIRLA.
Il doping dei pirla è quello dei miei coetanei (o ancor più vecchi) cicloamatori.
E' per me assolutamente assurdo l'agonismo oltre l'età giovanile e dello spettacolo assoluto, ma addirittura doparsi per vincere un bel salamotto ed una bottiglia di vino è oltre l'ammissibile anche in caso di minima intelligenza umana.
Oltretutto la risposta alle bombe di un fisico oltre i 40 anni è diversa di quella di un ventenne, ed i fattori di rischio si accrescono.
Ieri i Nas si sono presentati, parrebbe su mandato del Ministero della Salute, ad una gara amatoriale del magentino, alto milanese. Niente da dire sulla operazione di polizia, qualora fosse l'esito di una indagine, ma mi seccherebbe parecchio se il controllo fosse solo e soltanto da input ministeriale.
I controlli nel settore giovanile latitano, non se ne ricordano da tempo immemore, e si spendono risorse preziose per indagare le "truffe sportive" di una potenziale manica di pirla.
Ci fosse almeno lo scopo della prevenzione sanitaria, ma temo che neppure quello sia lo scopo.
Oggi Tuttobici ha riportato la notizia in questo modo:
______________
AMATORI | Gara cicloamatoriale a Magenta. 7° Trofeo “Moscatelli Isolina», gara organizzata dall'ASD Equipe Corbettese. Ci sono un buon numero di corridori e soprattutto ci sono alcuni big della categoria. La prassi è conosciuta: arrivi, prendi il numero e lasci a garanzia il tesserino. Ad un certo punto arrivano i carabinieri dei NAS, che hanno ordini ben precisi: controllare alcuni dei corridori più in vista e vincenti. Hanno i nomi, si fanno dare i tesserini, e aspettano che finisca la corsa.
Le gare vengono vinte da Matteo Nervi (categoria senior); Andrea Bonollo (junior); Alberto Tota (Veterano) e Ampelio Mantovani (Gentleman). Tutti quelli che vengono invitati a sottoporsi al controllo antidoping si presentano davanti ai Nas, diversi corridori però, prendono il largo e si danno alla macchia. Uno dei più blasonati, M.M., che in stagione riesce a vincere anche più di trenta corse sparisce letteralmente dalla circolazione e non si presenta né al controllo né a ritirare il suo tesserino personale. È un tipo veloce, anche a sparire a gambe levate. - See more at:
http://www.tuttobicitech.it/index.php?page=news&cod=67166&tp=n#sthash.jyQAO6tB.dpuf
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Il personaggio M.M. che si sarebbe sottratto al controllo non è un ex professionista, non ha mai corso da giovane nel ciclismo. Viene invece dal mondo del calcio minore ed ha approcciato il ciclismo solo in avanzata età. Giusto per smentire la solita tiritera, non scritta ma pensata dai nostri dirigenti, che vuole gli ex prof come il male assoluto.
In tanti si chiedono il perché di questa attenzione verso gli amatori. E' una cosa che appare paradossale, ma c'è una ragione molto politica.
Il popolo degli amatori è ormai ampiamente dominante numericamente rispetto alla somma dei settori promozionali, giovanili e professionistico.
Dalle ultime elezioni, la Federazione ha attribuito lo status di atleti a tutti gli effetti ai tesserati amatoriali, un vero e proprio obbrobrio giuridico, anche perché i tesserati amatori possono anche svolgere ruoli dirigenziali e quindi possono votare sia come atleti che come affiliati. Una solenne immensa porcata.
E perché tutto questo? Ci arriviamo.
Il mondo amatoriale, opportunamente motivato, si sta ribellando ai dopati (tantissimi) presenti in gruppo. E questo moto di opinione è lì bell'e pronto per essere utilizzato da un uomo forte, l'uomo della provvidenza, della tolleranza zero. Chi è il Messia dell'antidoping, l'unto del Signore che così tanto può?
Io trovo disgustosi, come detto, i tanti dopati, ma trovo in un diverso modo insopportabili i tanti rosiconi che si mangiano il fegato per i salamotti e le bottiglie rubate loro dai dopati. Nemmeno all'Asilo Mariuccia ci sono simili infanti decerebrati. Che vadano tutti in bicicletta senza ordini di arrivo e stucchevoli battaglie sportive fra portatori di dentiere ed attempati atleti mancati.
Ma non c'è niente da fare. A queste vittime del furto di salamotti e bottiglie va data giustizia. E chi se ne frega se nemmeno ai campionati italiani del settore agonistico giovanile si fanno i controlli antidoping, chi se ne frega se tra questi ragazzi avremo (forse) le nostre prossime nazionali e le punte del professionismo (il nostro settore più importante). Anzi gli ex professionisti sono stati trasformati dalla Fci in una categoria off, con una norma ipocrita che confonde il loro eccessivo essere performanti con il loro "certo" (pensiero implicito) essere avvezzi PER FORZA al doping ed alle cattive abitudini.
Chi se ne frega della dignità umana dei prof e degli ex atleti, chi se ne frega del futuro del ciclismo, l'importante è garantire la correttezza delle gare dei nonni e degli zii (i miei coetanei).
Perché? Perché i nonni cicloamatori rosiconi sono la maggioranza nella Fci e dovranno votare il loro Messia. E chi sarà il loro Messia?
Il nome lo sanno tutti perché è già il loro capo, il capo degli amatori, colui che è anche d'incanto nella eterna Commissione Ministeriale di Vigilanza Doping.
Il calendario ciclistico italiano abbandonerà il ciclismo giovanile e il morente ciclismo professionistico, fatto solo da dopati (refrain maniacalmente ripetuto dai nostri dirigenti) per riempirsi di lucrative Granfondo (lucrative per i soliti) e di gare amatoriali illibate, ai quali il nuovo Messia garantirà il massimo della pulizia e dei controlli.
E chi manderemo un giorno alla Roubaix, al Fiandre? Chi manderemo alla nostra Sanremo ed al Lombardia?
Tranquilli il giorno prima faremo anche lì una bella Granfondo, la Granfondo Polident - Gran Premio Amplifon per tutti i nostri nonni. Gli avvocati, i dirigenti ministeriali ed i boiardi di Stato, atleti mancati, potranno pedalare assieme in diretta televisiva Rai e fare business nel deserto di questo Paese lasciato libero dai noiosi giovani (tutti drogati) che saranno emigrati tutti all'estero.
I politici adesso non rubano solo i soldi e la la dignità delle generazioni future, adesso rubano pure i controlli antidoping per fini elettorali.
W l'Italia, W il ciclismo italiano. Viva? Vabbeh ... almeno sopravviva!
http://www.ciclopassione.com/t1189-il-doping-dei-pirla
C'è il #doping del #ciclismo di vertice, dei prof che spesso vengono additati come una sorta di feccia sociale (e vedremo il perché) ed il doping dei ... #PIRLA.
Il doping dei pirla è quello dei miei coetanei (o ancor più vecchi) cicloamatori.
E' per me assolutamente assurdo l'agonismo oltre l'età giovanile e dello spettacolo assoluto, ma addirittura doparsi per vincere un bel salamotto ed una bottiglia di vino è oltre l'ammissibile anche in caso di minima intelligenza umana.
Oltretutto la risposta alle bombe di un fisico oltre i 40 anni è diversa di quella di un ventenne, ed i fattori di rischio si accrescono.
Ieri i Nas si sono presentati, parrebbe su mandato del Ministero della Salute, ad una gara amatoriale del magentino, alto milanese. Niente da dire sulla operazione di polizia, qualora fosse l'esito di una indagine, ma mi seccherebbe parecchio se il controllo fosse solo e soltanto da input ministeriale.
I controlli nel settore giovanile latitano, non se ne ricordano da tempo immemore, e si spendono risorse preziose per indagare le "truffe sportive" di una potenziale manica di pirla.
Ci fosse almeno lo scopo della prevenzione sanitaria, ma temo che neppure quello sia lo scopo.
Oggi Tuttobici ha riportato la notizia in questo modo:
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AMATORI | Gara cicloamatoriale a Magenta. 7° Trofeo “Moscatelli Isolina», gara organizzata dall'ASD Equipe Corbettese. Ci sono un buon numero di corridori e soprattutto ci sono alcuni big della categoria. La prassi è conosciuta: arrivi, prendi il numero e lasci a garanzia il tesserino. Ad un certo punto arrivano i carabinieri dei NAS, che hanno ordini ben precisi: controllare alcuni dei corridori più in vista e vincenti. Hanno i nomi, si fanno dare i tesserini, e aspettano che finisca la corsa.
Le gare vengono vinte da Matteo Nervi (categoria senior); Andrea Bonollo (junior); Alberto Tota (Veterano) e Ampelio Mantovani (Gentleman). Tutti quelli che vengono invitati a sottoporsi al controllo antidoping si presentano davanti ai Nas, diversi corridori però, prendono il largo e si danno alla macchia. Uno dei più blasonati, M.M., che in stagione riesce a vincere anche più di trenta corse sparisce letteralmente dalla circolazione e non si presenta né al controllo né a ritirare il suo tesserino personale. È un tipo veloce, anche a sparire a gambe levate. - See more at:
http://www.tuttobicitech.it/index.php?page=news&cod=67166&tp=n#sthash.jyQAO6tB.dpuf
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Il personaggio M.M. che si sarebbe sottratto al controllo non è un ex professionista, non ha mai corso da giovane nel ciclismo. Viene invece dal mondo del calcio minore ed ha approcciato il ciclismo solo in avanzata età. Giusto per smentire la solita tiritera, non scritta ma pensata dai nostri dirigenti, che vuole gli ex prof come il male assoluto.
In tanti si chiedono il perché di questa attenzione verso gli amatori. E' una cosa che appare paradossale, ma c'è una ragione molto politica.
Il popolo degli amatori è ormai ampiamente dominante numericamente rispetto alla somma dei settori promozionali, giovanili e professionistico.
Dalle ultime elezioni, la Federazione ha attribuito lo status di atleti a tutti gli effetti ai tesserati amatoriali, un vero e proprio obbrobrio giuridico, anche perché i tesserati amatori possono anche svolgere ruoli dirigenziali e quindi possono votare sia come atleti che come affiliati. Una solenne immensa porcata.
E perché tutto questo? Ci arriviamo.
Il mondo amatoriale, opportunamente motivato, si sta ribellando ai dopati (tantissimi) presenti in gruppo. E questo moto di opinione è lì bell'e pronto per essere utilizzato da un uomo forte, l'uomo della provvidenza, della tolleranza zero. Chi è il Messia dell'antidoping, l'unto del Signore che così tanto può?
Io trovo disgustosi, come detto, i tanti dopati, ma trovo in un diverso modo insopportabili i tanti rosiconi che si mangiano il fegato per i salamotti e le bottiglie rubate loro dai dopati. Nemmeno all'Asilo Mariuccia ci sono simili infanti decerebrati. Che vadano tutti in bicicletta senza ordini di arrivo e stucchevoli battaglie sportive fra portatori di dentiere ed attempati atleti mancati.
Ma non c'è niente da fare. A queste vittime del furto di salamotti e bottiglie va data giustizia. E chi se ne frega se nemmeno ai campionati italiani del settore agonistico giovanile si fanno i controlli antidoping, chi se ne frega se tra questi ragazzi avremo (forse) le nostre prossime nazionali e le punte del professionismo (il nostro settore più importante). Anzi gli ex professionisti sono stati trasformati dalla Fci in una categoria off, con una norma ipocrita che confonde il loro eccessivo essere performanti con il loro "certo" (pensiero implicito) essere avvezzi PER FORZA al doping ed alle cattive abitudini.
Chi se ne frega della dignità umana dei prof e degli ex atleti, chi se ne frega del futuro del ciclismo, l'importante è garantire la correttezza delle gare dei nonni e degli zii (i miei coetanei).
Perché? Perché i nonni cicloamatori rosiconi sono la maggioranza nella Fci e dovranno votare il loro Messia. E chi sarà il loro Messia?
Il nome lo sanno tutti perché è già il loro capo, il capo degli amatori, colui che è anche d'incanto nella eterna Commissione Ministeriale di Vigilanza Doping.
Il calendario ciclistico italiano abbandonerà il ciclismo giovanile e il morente ciclismo professionistico, fatto solo da dopati (refrain maniacalmente ripetuto dai nostri dirigenti) per riempirsi di lucrative Granfondo (lucrative per i soliti) e di gare amatoriali illibate, ai quali il nuovo Messia garantirà il massimo della pulizia e dei controlli.
E chi manderemo un giorno alla Roubaix, al Fiandre? Chi manderemo alla nostra Sanremo ed al Lombardia?
Tranquilli il giorno prima faremo anche lì una bella Granfondo, la Granfondo Polident - Gran Premio Amplifon per tutti i nostri nonni. Gli avvocati, i dirigenti ministeriali ed i boiardi di Stato, atleti mancati, potranno pedalare assieme in diretta televisiva Rai e fare business nel deserto di questo Paese lasciato libero dai noiosi giovani (tutti drogati) che saranno emigrati tutti all'estero.
I politici adesso non rubano solo i soldi e la la dignità delle generazioni future, adesso rubano pure i controlli antidoping per fini elettorali.
W l'Italia, W il ciclismo italiano. Viva? Vabbeh ... almeno sopravviva!