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    Libri non di ciclismo - religione ed altro

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    Messaggio Da Lemond Ven Nov 15, 2013 5:10 pm

    Promemoria primo messaggio :

    Ho letto che Nino ha una notevole passione per la Commedia (come la mia amica Baccella, anche lei scrittrice) e allora gli propongo questo http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/testimoni-del-tempo-lezioni-sulla-divina-commedia-1-puntata/22082/default.aspx
    A me queste puntate sono piaciute molto, spero anche a qualcun altro.


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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 27, 2015 9:49 am

    Sabiniano 04 - 606)

    Nativo di Blera, era stato nunzio di Gregorio a Costantinopoli, proprio quando il Patriarca della città aveva assunto il titolo di ecumenico, in sfida al vescovo di Roma e Sabiniamo in quel frangente si era dimostrato debole, ricevendo i rimproveri di Gregorio, che poi lo richiamò a Roma. Non si sa come, però, alla morte del Santissimo Very Happy fu Sabiniano a succedergli. In quegli anni continuò la carestia e il papa non fu di manica larga con il popolo e a chi sosteneva che il predecessore aveva dimostrato invece di avere buon cuore, rispose: " Gregorio, pur di essere lodato e aver fama di benefattore, avrebbe sfamato il mondo intiero e i risultati poi si sono visti, ormai il patrimonio ecclesiastico è stato dilapidato. Il suo regno, comunque, durò poco, perché, dopo un anno e mezzo dal suo insediamento, fu ucciso durante un'insurrezione popolare e addirittura i rivoltosi volevano impadronirsi anche del cadavere, per gettarlo nel Tevere!
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    Messaggio Da Lemond Mer Gen 28, 2015 3:01 pm

    Così hanno detto (XL)


    Tutte quelle perfezioni che siamo soliti attribuire a Dio sembrano essere state tratte da ciò che ammiriamo ordinariamente in Noi, come la durata, la potenza, la scienza, la bontà, la felicità etc. Riferendole a Dio le abbiamo semplicemente estese: durata (eterna) potenza e scienza (omni), bontà (infinita), felicità (perfetta) e così via. Pierre Gassendi
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    Messaggio Da Lemond Gio Gen 29, 2015 10:47 am

    Plutarco vite parallele - Teseo e Romolo

    Vita di Romolo I


    Il nome di Roma ha riempito della sua gloria il mondo intiero, però gli storici non si trovano d'accordo nel dire da chi la grande città lo ricevette. Secondo alcuni furono i Pelasgi che si fissarono in quel luogo e diedero alla capitale un nome che significa *forza*. Secondo altri bisogna rifarsi alla caduta di Troia ed una delle donne superstiti arrivò fin lì, insieme ad altri suoi compagni ed ebbe l'idea di stabilirsi lì, talmente tutti erano stanchi del viaggio. Per essere sicuri costei, di nome Roma, propose di bruciare le imbarcazioni e così fu fatto. Sulle prime, gli uomini si adirarono, ma poi, trovando il terreno fertile e i vicini accoglienti, assegnarono alcune ricompense a Roma, fra cui quella di dare il nome alla città. Altri asseriscono che a dare il nome alla città fu un'altra Roma, sposa di Enea o di Ascanio, per altri fondò Roma, Romano, figlio di Odisseo e di Circe, per alcuni Romo, figlio di Ematione, che Diomede inviò da Troia etc. Ma neppure chi segue il racconto più probabile (quello di Romolo) concorda nel tracciare l'albero genealogico del fondatore: le storie sono tante e ne citerò soltanto una, quella di Tarchezio.
    Costui, re degli Albani era un uomo crudele e un giorno ebbe un'apparizione misteriosa: dal focolare uscì la figura di un membro virile, che aleggiò molti giorni per le camere. Lui andò a interpretare il fatto all'oracolo di Teti, in Etruria. Gli fu risposto di unire al fantasma una vergine, perché da lei sarebbe nato un figlio tale da innalzarsi su tutti gli altri, come il più illustre, valoroso, fortunato e forte.
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    Messaggio Da Lemond Sab Gen 31, 2015 8:31 am

    Così hanno detto (XLI)

    Malocchio, per etimologia, deriva da invidia -> guardare contro, così come nel corrispondente ebraico *qinah*, che significa gelosia ed evoca una serie di situazioni negative, indotte dallo sguardo geloso e invidioso. Così il comandamento biblico, generalmente tradotto "non desiderare la donna d'altri", suona ben diversamente nell'originale: "non avere gelosia, non dirigere l'occhio invidioso contro la casa del tuo prossimo, non avere invidia della donna del tuo prossimo, né del servo, né del bue, né di alcuna cosa del tuo prossimo".
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    Messaggio Da Lemond Dom Feb 01, 2015 10:00 am

    Così hanno detto (XLII)

    Ogni comportamento religioso può assumere aspetti tipici di quello magico. Nel cattolicesimo, per esempio, la preghiera recitata automaticamente, senza comprenderne il significato, ma ripetuta soltanto per l'idea che in qualche modo quelle formule agiranno di per sé sul piano divino, "costringendolo" a quel che si vuole.
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    Messaggio Da Lemond Lun Feb 02, 2015 9:57 am

    Così hanno detto (XLIII)


    Sull'esistenza del Diavolo

    Si giunge al culmine del neo satanismo cattolico con gli interventi ripetitivi, e spesso grossolani di Giovanni Paolo II, che ha importato a Roma i terrori infernali dei contadini polacchi e in uno dei suo sermoni, se la prende (al solito) con la donna che, attraverso tentazioni diabioliche, cerca in tutti i modi di allontanare l'uomo da DIO!
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    Messaggio Da Lemond Mer Feb 04, 2015 8:43 am

    Così hanno detto (XLIV)


    Il massimo della commistione fra sacro e profano appare nel culto del Santo
    Prepuzio di Gesù Cristo, un esemplare del quale viene conservato e portato
    in processione a Calcata, provincia di Viterbo. Inoltre anche fuori Italia
    ci sono diverse città che vantano la reliquia autentica. diavoletto crazy guy diavoletto
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    Messaggio Da Lemond Mer Feb 04, 2015 8:54 am

    Bonifacio III (607)

    Romano do origine greca, era stato amico di Gregorio M. e quest'ultimo gli aveva dimostrato sempre grande fiducia e tempo prima aveva spedito una lettera all'imperatore Foca, nella quale si lodavano i suoi costumi esemplari. Ma l'Augusto tardò egualmente a consacrare la sua elezione, che avvenne un anno dopo la morte di Sabiniano; in compenso Bonifacio ottenne un editto in cui si dichiarava che la sede di Roma era la prima di tutte e doveva considerarsi senza fondamento la pretesa del primato da parte di Costantinopoli. Va detto però che tale editto fu emanato solo perché l'imperatore era in aperta polemica con il patriarca bizantino Ciriaco e voleva screditarlo in tutti i modi possibili e in questo modo Foca, odiato a Bisanzio, sperava anche di farsi benvolere almeno a Roma. Poche sono le notizie sul potificato di Bonifacio, perché morì ben presto: il 12 novembre 607.
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    Messaggio Da Lemond Mer Feb 04, 2015 3:11 pm

    Così hanno detto (XLV)

    Non mi piace dare peso e considerazione a quanti parlano in nime dell'onnipotente. La distanza fra l'altare e ... non è mai troppo grande. D. Diderot

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    Messaggio Da Lemond Gio Feb 05, 2015 10:56 am

    Così hanno detto (XLVI)

    L'evangelizzazione è una delle più perverse operazioni di schiavizzazione dell'uomo europeo sul non-europeo. Il distruggere, a poco a poco culture che avevano permesso per millenni alle società arcaiche di conseguire un equilibrio, è un'infamia! D. Diderot
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    Messaggio Da Lemond Ven Feb 06, 2015 12:07 pm

    Plutarco vite parallele - Teseo e Romolo

    Vita di Romolo II

    Tarchezio impose a una delle figlie di accoppiarsi con il mostro, ma ella ne provò una tale ripugnanza, che mandò, in sua vece una serva, che dette alla luce due gemelli e Tarchezio li consegnò a un suo accolito affinché li sopprimesse, ma costui li depose soltanto sulla riva del fiume, dove una lupa li nutrì con il suo latte, finché non li scorse un pastore che li raccolse e i due furono salvi. Divenuti grandi, assalirono Tarchezio e lo ammazzarano.
    Ma la versione predominante del racconto, quella più credibile e meglio documentata, fu fatta conoscere da Diocle di Pepareto e che, per sommi capi, può essere riferito così.
    Il trono d'Alba, passando di figlio in figlio discendenti di Enea, pervenne a due fratelli: Numintore e Amulio, che decisero di dividere il regno dalle ricchezze. Numintore scelse il regno, ma Amulio, con il tesoro riuscì facilmente a destituirlo e a costringere sua figlia, per non farla procreare, a farsi Vestale. Ma non molto tempo dopo costei dai vari nomi (Ilia, Rea, Silvia) fu scoperta incinta, contro ogni regola delle Vestali. La cosa meritava la morte, ma Anto (figlio del re) riuscì a cambiare la pena in prigionia, dove Amulio poteva seguire la gravidanza. Una volta nati i gemelli, il re mandò un servo per sbarazzarsene, ma lui depose lungo la riva e poco dopo un'onda li trasportò in un'insenatura fangosa, ove sorgeva un fico selvatico che poi i romani chiamarono "ruminalis" probabilmente perché i bambini vi furono allattati e *ruma* era la poppa. La storia della lupa è controversa, perché i romani con questo nome designavano anche le donne prodighe delle loro grazie (da lì "lupanares"), come la moglie del pastore Faustolo, che si chiamava Acca Larenzia. I romani facevano dei sacrifici in suo onore nel mese di Aprile. I nomi dei due gemelli custoditi da Faustolo erano Romolo e Romo, trasformato poi in Remo, perché entrambi facessero riferimento alla poppa che li aveva allattati. Una volta cresciuti si dimostrarono uomini franchi e coraggiosi (Romolo in particola brillava per assennatezza e intuito politico) e la loro fama si diffondeva.
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    Messaggio Da Lemond Sab Feb 07, 2015 8:08 am

    Così hanno detto (XLVII)

    Se un misantropo si fosse proposto di fare la sfortuna del genere umano, che cosa avrebbe potuto inventare di meglio che la credenza in un essere unico e incomprensibile, sul quale gli uomini non avrebbero potuto mai intendersi, e al quale avrebbero attribuito più importanza della propria stessa vita? D.Diderot
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    Messaggio Da Lemond Lun Feb 09, 2015 8:06 am

    Così hanno detto (XLVII)

    Guerre di religione: un fenomeno affatto monoteista, mentre i pagani non si sono mai massacrati per una fede. D.Diderot
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    Messaggio Da Lemond Gio Feb 12, 2015 8:05 am

    Così hanno detto IL

    Credo sia impossibile assoggettare per sempre un popolo a una regola che si adatta solo a poche persone malinconiche. Avviene alle religioni, come alle istituzioni monastiche: prima o poi le loro follie non possono reggere contro la natura dell'uomo. D. Diderot

    Il corpo è l'abominevole rivestimento dell'anima. San Gregorio Magno
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    Messaggio Da Lemond Gio Feb 12, 2015 8:27 am

    Bonifacio IV (608-615)

    L'elezione fu approvata dall'imperatore Foca dopo dieci mesi e si trattò di un pontificato funestato dalle, ormai croniche, carestie e pestilenze in una Roma che si degradava sempre più. A ciò si aggiunga la piena del Tevere che aveva irrimediabilmente danneggiato molti edifici marmorei dell'epoca classica. Si era salvato però il Pantheon di Agrippa e il papa pregò l'imperatore di farne dono alla comunità romana. Foca non si fece pregare troppo, perché, come già detto, voleva accattivarsi l'animo dei Romani. Quest'ultimi gli furono riconoscenti e costruirono in suo onore una colonna davanti ai rostri e sull'alto capitello fu collocata una statua in bronzo dorato del tirannico imperatore. Il Pantheon fu consacrato invece, come chiesa cristiana l'anno dopo, in onore di S. Maria ad Martyres e Bonifacio saccheggiò molte catacombe, fino a riempire 28 (ventotto) carri di ossa di "martiri" che furono sepolti sotto la confessione del nuovo santuario. La cerimonia della consacrazione fu delle più solenni e i romani assistettero a una quantità di fantasiosi miracoli. Wink Un po' come oggi a Lordes, Medjugorje e Pietrelcina. bounce Altro di notevole non si può accreditare a questo papa.
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    Messaggio Da Lemond Ven Feb 13, 2015 8:55 am

    Così hanno detto L

    Permetto a ciascuno di pensare a modo suo, purché mi lascino pensare con il mio. D.Diderot
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    Messaggio Da Lemond Sab Feb 14, 2015 2:22 pm

    Plutarco vite parallele - Teseo e Romolo

    Vita di Romolo III

    In un litigio scoppiato fra i bovari di Numintore e Amulio, i primi rapirono alcune bestie agli altri; Romolo e Remo intervennero, bastonando i ladri e togliendo loro il bottino. Numintore ne fu sdegnato, ma essi non se ne curarono. Ma un giorno che Romolo era occupato in un sacrificio, i bovari di Numintore incontrarono Remo con pochi compagni e furono scambiati colpi e ferite da entrambe le parti, finché Remo dovette arrendersi e fu portato davanti a Numintore. Costui non castigò il giovane, ma andò dal fratello Amulio a chiedere giustizia e il Re fu costretto a riconoscere che Remo aveva recato affronto a N. e glielo consegnò, affinché ne facesse qual che voleva. Tornato a casa con il prigioniero, N. notò con stupore che il giovane era più grande e grosso di tutti gli altri e nei suoi occhi lesse tranquillità e ardimento. Allora gli chiese chi fosse e da chi era nato. "Ti dirò, finora credevamo di essere figli di due inservienti - dico noi perché siamo due gemelli - ma da quando ci hanno accusato e calunniato davanti a te, sentiamo grandi cose sul nostro conto. Si dice che la nostra nascita sia misteriosa e sulla cesta nella quale siamo stati ritrovati ci sono cinghie di bronzo con incise delle lettere, che forse potrebbero offrire ai nostri genitori un'indicazione, sia pur tardiva, per riconoscerci". Numintore, udito il racconto, calcolò, dal'età del giovane, quanto tempo doveva essere passato, una grande speranza lo pervase e pensò al modo di incontrare la figlia, che si trovava sotto stretta sorveglianza di Amulio.
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    Messaggio Da Lemond Dom Feb 15, 2015 10:06 am

    Così hanno detto LI

    Dio è in guerra costante con il demonio e nel suo regno ha il cristianesimo e nel cristianesimo il monacato; al di sopra del monacato vi è soltanto la vita degli angeli. Nel cristianesimo alcuni sono forti nella virtù, ma molti sono deboli. Ma nel Monacato tanta è la forza che nessuno all'interno potrà subire danno dal demonio. Il diavolo ha tanto potere da poter rapire tutti gli ebrei e i pagani, che si trovano fuori del cristianesimo, sprofondandoli nell'inferno, ma contro il Monacato non è in grado di muove re nessun attacco, a meno che i monaci non ritornino al secolo con la mente o con il corpo!

    Anselmo d'Aosta, noto anche come Anselmo di Canterbury o de Bec.
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    Messaggio Da Lemond Ven Feb 20, 2015 11:25 am

    San Adeodato I (615 - 618)

    Fu consacrato cinque mesi dopo la morte di Bonifacio IV, mentre da sette anni era imperatore Eraclio, omicida e successore di Foca. In quel periodo era in atto una trasformazione della situazione italiana, perché i romani-latini si opponevano sempre più alla dominazione bizantina e gli stessi governatori greci mostravano una forte aspirazione all'indipendenza. La Chiesa cattolica ingaggiava una violenta battaglia dogmatica contro la concezione greca dello Stato, il che avrebbe prodotto gravi conseguenze per l'Occidente intiero.
    Adeodato ebbe fama di "santone" e la leggenda gli attribuisce la guarigione degli appestati, ma in verità nel recente Calendario universale della Chiesa non lo s'incontra più sotto nessuno dei tre nomi: Deusdedit, Deodato o Adeodato. Dovette essere animato da spirito pastorale, come si può vedere nel suo sigillo pontificale (il primo della storia che si conosca) dove è effigiato come un buon pastore con le sue pecorelle, fra l'alfa e l'omega. Da allora in poi tutti i pontefici cominciarono a suggellare i documenti pontifici con questo piombo tondo, a guisa di moneta. E quindi, in latino tali documenti si chiamarono "bulla->medaglia" e in italiano *bolle*. Morì, probabilmente di peste, Very Happy l'8 novembre del 618.
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    Messaggio Da Lemond Dom Feb 22, 2015 8:42 am

    Plutarco vite parallele - Teseo e Romolo

    Vita di Romolo IV

    Faustolo, appena saputo dell'arresto di Remo, incitò Romolo a correre in suo aiuto, rivelandogli altresì la verità sulla loro origine e, subito dopo, si recò alla reggia, con la cesta che aveva contenuto i due gemelli, alla nascita. Appena arrivato, fu portato da Re e il pastore ammise che i fanciulli erano vivi, ma aggiunse che erano lontani da Alba; quanto alla cesta, andava a portarla a Ilia, perché la poverina gli aveva più volte chiesto di fargliela vedere e toccare, per confortare la speranza di riabbracciare un giorno i figli. Amulio si comportò come di solito accade a chi ha paura: mandò a chiedere a Numintore se avesse qualche notizia sui gemelli. L'uomo trovò Numintore mentre abbracciava Remo e aderì anch'egli alla loro causa. Intanto Romolo era arrivato nei pressi della città insieme ad un buon numero di armati, che si erano uniti a lui per odio verso Amulio. I ribelli erano divisi in gruppi e in testa ad ognuno marciava il capo, che reggeva in alto una picca con legato un fascetto di fieno e frasche e, siccome i Latini chiamavano i fascetti -> manipuli, ancor oggi si chiamano manipoli i soldati che militano sotto la stessa insegna. Remo sollevava la popolazione all'interno e Romolo l'assaliva dall'esterno e il Tiranno non riuscì a mettersi in salvo e, sorpreso nel suo palazzo, fu ucciso.
    Morto Amulio, i due fratelli restaurarono il nonno sul trono, resero grandi onori alla madre e, sentendosi re anche loro, decisero di fondare un'altra città nei luoghi dove erano stati allevati da bambini. Tale fu almeno il motivo ufficiale della loro partenza, ma probabilmente essa era necessaria, perché gli Albani ma si sarebbero integrati con i ribelli raccolti da Romolo e questo sarà ben dimostrato dopo dal rapimento delle donne, perché i compagni dei gemelli non trovarono nessuno disposto a dar loro le figlie in sposa. Inoltre, appena fondata la nuova città, la prima cosa che fecero fu di erigere un tempio al dio Asilo, ove gli evasi potevano rifugiarsi e ivi si accoglieva chiunque e sarebbe stato libero.
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    Messaggio Da Lemond Sab Feb 28, 2015 11:19 am

    Così hanno detto LII

    Per citare una cosa che sanno quasi tutti: qual è la traduzione delle parole scritte nel vangelo di Luca, quando Gesù era sul punto di morire sulla croce?
    Quella tradizionale è: " ... in verità ti dico che oggi sarai con me in Paradiso".
    Però per chi vede che la virgola è dopo l'avverbio oggi [in greco Σημερινή (sémeron) ] forse la traduzione giusta sarebbe " ... in verità te lo dico oggi, sarai con me nel giardino".

    P.S.

    E' il solo passo evangelico nel quale si parla del giudizio individuale.
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    Messaggio Da Lemond Sab Feb 28, 2015 12:52 pm

    Bonifacio V (619 - 625)

    Napoletano, fu consacrato papa il 23 dicembre, dopo tredici mesi di sede vacante, diventata in quegli anni ormai abituale. Era finita male la "marcia su Roma" dell'esarca Eleuterio, che aveva propositi dittatoriali nei confronti della città, sempre più abbandonata a sé stessa. La buona accoglienza ricevuta da Bonifacio IV gli aveva fatto sognare la corona d'Italia, ma i soldati, che lo uccisero, furono più realisti di lui di fronte al timore di un intervento diretto dell'imperatore. Sul papa possiamo scrivere poco, perché notizie su di lui sono come quelle coeve su Gesù: nessuna (o quasi). Ci è pervenuta una lettera scritta da Bonifacio al vescovo di Rochester e un'altra a Etelberga, regina di Kent, affinché convincessero il re del Kent (Edvino) a convertirsi al cristianesimo. La cosa più importante che sappiamo del suo regno è che il 622 è l'anno dell'Egira. L'Oriente, da allora, avrà a che fare con una nuova religione monoteistica! Sad
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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 02, 2015 8:37 am

    Plutarco vite parallele - Teseo e Romolo

    Vita di Romolo V

    I due fratelli decisero di fondare insieme una città, ma il primo disaccordo nacque sulla scelta del luogo: Romolo fondò quella che si chiama Roma quadrata, poiché ha tale forma, mentre Remo scelse una posizione forte sull'Aventino, che da lui fu denominata Remonia e ora si chiama Rignaria. Convennero di affidare la decisione del contrasto agli uccelli di buon augurio e si misero uno lontano dall'altro. La leggenda dice che a Remo apparvero sei avvoltoi e a Romolo il doppio, ma qualcuno sostiene che solo quelli di Remo erano stati avvistati veramente; appena, però Romiolo gli si avvicinò ecco che in aria i dodici avvoltoi c'erano. L'avvoltoio serviva allo scopo, perché è la bestia meno dannosa che si conosca: non nuoce alle semine, nè alle piantagioni o agli animali allevati dall'uomo, si nutre solo di cadaveri, senza mai far del male a esseri viventi. Quando Remo fu a conoscenza della frode si adirò e, visto il fratello intento a scavare un fossato in cui doveva sorgere un muro interno della città, prese a ostacolare il suo lavoro. Infine lo attraversò con un salto, ma nel medesimo punto stramazzò a terra, abbattuto forse dallo stesso Romolo o da un suo seguace, di nome Celere. Nella zuffa che seguì caddero pure Faustolo e Plistino (suo fratello, che lo aveva aiutato ad allevare i gemelli). Da Celere i romani hanno derivato l'aggettivo, per designare esser veloce e rapido nell'agire. e Quinto Metello, ad es. ebbe come soprannome appunto Celere, per la stupefacente rapidità con la quale, in pochi giorni, organizzò i giochi gladiatorii, dopo la morte del padre.
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 04, 2015 12:46 pm

    Così hanno detto LIII

    Perché l'evangelista Giovanni ha avuto bisogno (per ipercorrettismo dico io) di rivelare un caso di resurrezione, assente nei sinottici?
    Perché il suo vangelo è quasi del tutto un testo gnostico, dove la resurrezione è solo un'allegoria spirituale. La Gnosi nei fatti ha vinto, in quanto *la resurrezione della carne* è un dogma vuoto ormai ed è ricordato solo nelle opere dei grandi artisti del tempo passato.
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 11, 2015 9:36 am

    Onorio I (625 - 638)

    La sua elezione fu approvata subito dall'esarca, che in quei giorni era a Roma e aveva ricevuto la delega dall'imperatore. Il nuovo papa era un missionario per vocazione e quindi cercò di arrivare alla completa conversione dei Longobardi, puntando molto sull'ortodosso-romano Adaloaldo, ma questi fu ben presto detronizzato dal cognato ariano Ariovaldo e tutto dovette essere rinviato. Fu proficua invece l'attività del suo inviato in quella che diventerà poi Inghilterra e ci furono i prodromi nel regno del Wessex di quello che poi sarà Alfredo il Grande. Verso Costantinopoli sorsero invece nuovi contrasti: il patriarca Sergio sosteneva che nel Verbo, una volta incarnato, opera una sola natura, il che contrastava con il dogma della dottrina cattolica. Onorio non si rese conto dell'importanza del contrasto teologico e mostrò un comportamento pilatesco fra i due partiti, ma i monoteliti di Sergio si sentirono sodisfatti e Sergio riuscì a far pubblicare un editto imperiale con una professione di fede sulla natura unica del Cristo, detta "Ectesi". Nel VI concilio ecumenico di Costantinopoli del 680 Onofrio fu giudicato eretico per non aver obiettato alla dottrina monotelita, anche se il papa peccò più per ignoranza che per aver voluto avallare tale ideologia. L'opera in cui Onorio riuscì invece molto meglio, fu il campo amministrativo, perché, nonostante le opere intraprese da lui (e furono molte) riuscì a mantenere integro il tesoro pontificio.
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    Messaggio Da Lemond Gio Mar 19, 2015 9:15 am

    Severino (640)

    Fu eletto papa nei termini tradizionali, ma l'approvazione imperiale tardò ad arrivare, perché il nuovo pontefice si rifiutò di sottoscrivere l'Ectesi di Eraclio, favorevole al monotelismo. E questo torna a suo onore, perché mostrò maggiore oculatezza del suo predecessore nel valutare il fondamento eretico. per quanto riguarda il patrimonio ecclesiastico, invece, le cose andarono male. L'esarca di Ravenna era a corto di denari, tanto che la milizia bizantina non riceveva la paga e, insieme all'amministratore dell'erario bizantino, decise di appropriarsi del tesoro. Quest'ultimo cominciò con l'accusare Onorio di essersi impossessato del denaro di Costantinopoli a più riprese e che era giunto il momento di restituire il maltolto. La truppa pose l'assedio al Laterano, finché non riuscì a porre i sigilli imperiali sul tesoro, dopo di che convocò da Ravenna l'esarca Isacco per un controllo ufficiale. Egli non fece altro che bandire dalla città i cardinali addetti all'amministrazione pontificia, confermando l'appropriazione indebita. Le truppe ebbero la loro paga, ma il resto del bottino finì nelle tasche dei due "soci", salvo una parte che fu spedita all'imperatore. Severino fu dunque consacrato papa a prezzo di questo saccheggio e il suo regno fu anche breve: soltanto due mesi e sei giorni.

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