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    Albino Binda

    Morris l'originale
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    Messaggio Da Morris l'originale Mer Ago 05, 2015 11:46 am

    Albino Binda Albino10
    Nato il 9 aprile 1904 a Cittiglio (Varese), ed ivi deceduto il 30 marzo 1976. Professionista dal 1926 al 1935 con 4 vittorie all’attivo.
    Il fratello minore o maggiore che sia, di un grande campione rischia sempre di sparire dall’attenzione più generale e, spesso, come in questo caso, di fronte alle medesime iniziali di nome, di essere azzerato dal fratello celebre. Capitò infatti a chi scrive, di dover correggere un signore che, in un’occasione pubblica, dava al celebre Alfredo, anziché ad Albino, la vittoria alla Tre Valli Varesine del 1930, semplicemente perché aveva letto un albo d’oro della corsa, ove era stato pubblicato il cognome del vincitore accompagnato solo dall’iniziale del nome.
    Lo sconosciuto ai più, invece, quella corsa di casa, sempre sfuggita al fratello dai “garun” di ferro, l’aveva bellamente vinta, e si meritava la giusta attenzione. Come d’altronde il resto della sua carriera, vissuta sempre all’ombra di Alfredo, non certo come controfigura o simbolo di protezione, bensì come il più fedele dei gregari, ed atleticamente un buon corridore, capace, nonostante il ruolo svolto verso il leggendario di famiglia, di ritagliarsi comunque un discreto spazio. Nel ’27 si piazzò diverse volte e chiuse il Giro al 27° posto, ma l’anno seguente, oltre al Campionato di Varese, corsa certamente minore, colse un gran bel successo nell’ottava tappa del Giro d’Italia, la Roma Pistoia e terminò la corsa non ancora rosa, all’8° posto. Nel ’29 vinse una tappa del Giro di Sicilia che chiuse al 3° posto e finì 11° in quello d’Italia. Nel ’30, oltre alla vittoria nella Tre Valli Varesine, fu 4° nella Coppa Bernocchi, ed il suo trend di piazzamenti continuò bene almeno fino al 1933, anche se non colse più  successi. Pagò le fatiche nel ’34 e nel 35, ma nel complesso, la sua carriera fu buona. Anche perché, nel silenzio, per il grande Alfredo, non solo fu gregario, ma pure un decisivo supporto psicologico.

    Maurizio Ricci detto "Morris"
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    Albino Binda Empty Re: Albino Binda

    Messaggio Da Ste80 Dom Ago 30, 2015 9:09 am

    Grazie per le informazioni su Albino Binda. 
    Mi permetto di riportare un articolo sul Binda senior.

    Albino Binda Binda-cleaning-cycle-toscana

    Alfredo Binda, una Legnano e cinque Giri nell’età d’oro del ciclismo italiano



    Un imbianchino alla Legnano


    Che personaggio il Binda (Cittiglio, 1902-1986), fortissimo, signorile. Pagato per non correre, per stare a casa, per ridare interesse al Giro d'Italia del '30. Che tanto, se gareggia il Binda già si sa come va a finire.
    Fuoriclasse straordinario dell'età d'oro del ciclismo italiano. Quando le prime pagine le scrivevano signori che la polvere prima che sulla strada l'avevano respirata col lavoro delle braccia. Anni venti e trenta, miseria e morale a terra per l'Italia con le ossa rotte dalla Grande Guerra e in procinto d'imbarcarsi in un'altra catastrofe.
    E lui, il Binda, inizia a correre a Nizza, in Costa Azzurra, emigrato col fratello per imparare a stuccar pareti dallo zio. Tredici fratelli, quante bocche da sfamare, troppe per restare con babbo e mamma a Cittiglio, nel varesotto. Ma a Nizza nasce l'amore per la bicicletta. Inizia a correre e corre forte.
    Appena passato professionista con i francesi della Diamant batte Girardengo alla durissima Nizza-Mont Chauve. Secondo un altro italiano, Tano Belloni. Ma come? Un ragazzino appena passato prof che dà la schiena a fior fiore di scalatori? Girardengo, pedale veloce e mente arguta, non se la prende più di tanto ed anzi è l'artefice del rientro in patria del futuro rivale.
    Convince gli organizzatori di due riunioni al Palazzo dello Sport di Milano a ingaggiare quel ragazzetto taciturno. Ha l'occhio lungo Gira. E non è il solo. Patron Bozzi della Wolsit-Legnano è colpito dal varesino e gli propone l'ingaggio della vita. 


    Nell'Olimpo del ciclismo con Coppi e Merckx


    Binda alla Legnano, che colpo. Per entrambi. L'Alfredo può contare sulle risorse di una delle due case costruttrici di bici italiane più potenti dell'epoca (dualismi e rivalità di prim'ordine, Legnano e Bianchi. Bartali e Coppi). La Legnano è ricambiata generosamente con una sventolata di vittorie, la renderanno celebre in tutto il mondo. Al culmine del successo della squadra corse si potrà permettere di vestire in verde ramarro Bartali, Coppi e Baldini.

    Eberardo Pavesi, storico direttore sportivo della Legnano, se lo tiene stretto l'Alfredo per tutta la carriera ciclistica. Lo considera “el pussè grand”, “il migliore", meglio di Coppi e Merckx.
    I numeri sono importanti: cinque Giri d'Italia (1925, 1927, 1928, 1929, 1933), due Milano-Sanremo (1929, 1931), quattro Giri di Lombardia (1925, 1926, 1927, 1931), tre campionati del mondo (1927, 1930, 1932), quattro campionati italiani consecutivi (1926-1929). Fino al 2003 è suo il record di 41 tappe al Giro. Farà di meglio solo Mario Cipollini.
    La Francia invece è avara col Binda. Lo tiene a battesimo ma poi non lo lascia primeggiare. Eppure va forte sia nelle classiche di un giorno che nelle gare a tappe. Cinque Giri signori. Ma no, le fatiche spossanti del Tour non gli si confanno.
    Quando, finalmente, centra due vittorie consecutive sui Pirenei, Pau e Luchon, siamo nel 1930, se ne va. Coglie al volo la scusa di un guasto meccanico e molla il compagno di squadra e rivale Learco Guerra. Torna a casa, infuriato con la Federcicli. Cos'era successo?
    Prima e unica volta nella storia del ciclismo (per quanto ce ne sia dato sapere), Gazzetta dello Sport, Emilio Colombo, e Legnano, Emilio Bozzi, gli hanno proposto di non partecipare al Giro d'Italia del 1930 e incassare comunque le 25000 lire del premio. Binda accetta e mantiene i patti. Gli organizzatori del Giro no. Almeno non subito.
    I soldi tardano ad arrivare, troppo per i gusti del Binda. E no, Alfredo non ci sta, mica si fa raggirare così. Ha rinunciato al Giro e alla possibilità concreta di vincerlo. 28 anni e 4 Giri già nel palmarès, quali premesse migliori. Ora quei soldi gli spettano. E dopo l'abbandono del Tour il compenso pattuito arriva subito.
    Altri traguardi che contano, campionati del mondo, un altro Giro d'Italia, Giro di Lombardia. Un altro abbandono spezza l'incanto di una carriera che per legge di natura si avvia verso il naturale declino, è il 1936. Questa volta non per scelta personale. Femore rotto a 35 anni, piede a terra, definitivamente.



    Diplomatico al servizio della Nazionale


    Ma Binda al ciclismo darà ancora tanto. Sul lato umano forse più di quanto non abbia dato correndo. Dal manubrio al volante il passo è breve. Sull'ammiraglia della Nazionale siede 12 anni come commissario tecnico della Nazionale italiana.
    Maestro e consigliere di Bartali, Coppi, Nencini. Li guida alla vittoria del Tour e del Mondiale. Sprona Coppi a non abbandonare il Tour nel 1949. E' l'anno dell'impresa.
    Tour d'esordio e prima vittoria, per gli altri non ce n'è. E pensare che se non fosse stato per Binda le cose sarebbero andate ben diversamente.
    Si metteva male per Fausto. Le prime quattro tappe non riusciva a ingranare, 18 minuti dalla maglia gialla, il francese Jacques Marinelli. A Rouen-Saint-Malo va da subito i fuga ma dopo 100 km rompe la forcella. Si è scontrato proprio con Marinelli.

    Gli ci vuole un'altra bici. Ma con quella del gregario Ricci non riparte e la bici di riserva tarda ad arrivare. E' troppo, il sistema nervoso cede e Fausto la vuol finire lì, se ne vuol andare.
    Fortuna che arriva il Binda in motocicletta con bici sottobraccio e, spronato da Bartali, Coppi risale in sella. La sera il commissario tecnico lo convince a proseguire, a non ripetere il suo stesso sbaglio del '30. Se ne sarebbe pentito tutta la vita.
    Sulle Alpi i co-capitani italiani Coppi e Bartali tengono fede al “patto di non aggressione” di Chiavari, siglato sul pressione del Binda. Rialzano la testa e danno la stoccata (in questi anni il Tour è organizzato per squadre nazionali, i nostri vestono il tricolore).
    Coppi trionferà a Parigi. Bartali secondo a più di dieci minuti, Marinelli terzo a quasi mezz'ora. Un uomo solo al comando, è nella storia del ciclismo: per la prima volta Giro e Tour nello stesso anno. Lo deve anche al Binda.
    Da corridore, il pubblico non ha perdonato al “trombettiere di Cittiglio” il portamento signorile, lo accusa di non tirare fuori il cuore. Gli preferisce personaggi più sanguigni come Girardengo prima e Guerra poi.
    Il cuore, invece, ce l'ha, eccome se ce l'ha. Lo dimostra da commissario tecnico. Cuore, carisma e doti diplomatiche, anche di tutto rispetto.
    Immaginate far correre il Campionissimo e Ginettaccio nella stessa squadra, che bravura. Farli vincere persino. Coppi e Bartali. Anzi, Bartali e Coppi, perchè la B viene prima della C.



    Spero vi sia piaciuto concentrato .


    Articolo apparso originariamente su: 
    http://www.cycletoscana.com/alfredo-binda/



    Grazie a tutti
    Ste


    Ultima modifica di Ste80 il Lun Ago 31, 2015 1:06 pm - modificato 2 volte.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Dom Ago 30, 2015 11:49 am

    Benvenuto Ste80.
    Gran bel contributo.
    Tutto ciò che fa cultura ciclistica, CI PIACE PER FORZA! Wink
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    Messaggio Da Ste80 Dom Ago 30, 2015 3:33 pm

    Salve BenoixRoberti,
    Grazie mille per l'apprezzamento!
    Le imprese dei campioni eroici appassionano e ispirano.
    Fanno sentire un pò eroico anche chi campione non è ma ha giurato fedeltà all'acciaio Smile
    Saluti
    Ste
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    Messaggio Da Morris l'originale Gio Set 10, 2015 2:27 pm

    Benvenuto Ste80!
    Il bellissimo ritratto del grande Alfredo, merita un proprio thread. Perciò, sono a proporre ad Admin, la creazione del titolo e la separazione del Binda famoso, dal fratello dimenticato. Anche perché, lasciandolo qui, si rischia di “depistare” i lettori. 
    Salutoni.
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    Messaggio Da Ste80 Gio Set 10, 2015 3:09 pm

    Salve  Morris l'originale,
    Grazie per l'apprezzamento Smile 
    Creare un nuovo thread è una buonissima idea (avevo accantonato l'idea per non essere troppo invadente).
    Grazie di nuovo, saluti.
    Admin
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    Messaggio Da Admin Gio Set 10, 2015 4:39 pm

    Certo Morris, ma faccio di più:
    invito proprio Ste80 a farlo.

    Basta cliccare su "Newtopic".
    E' bello che tutti i forumisti si sbizzarriscano ad aprire i topic dove abbiano qualcosa da "CONDIVIDERE".
    Libertà assoluta di espressione, anzi obbligo Wink Very Happy

    Eppoi tutto ciò che fa cultura ciclistica è decisamente benvenuto! Very Happy
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    Messaggio Da Ste80 Lun Set 21, 2015 8:06 am

    Salve a tutti,
    ho appena creato il new topic sull'Alfredo.

    http://www.ciclopassione.com/t1927-alfredo-binda-one-legnano-and-five-giro-d-italia#20924

    Scusate il ritardo, 
    Buona pedalata! Smile concentrato

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