Laurent Fignon

Promemoria primo messaggio :

Nous etions jeunes et insouciants

Copertina

Vincitore due volte del Tour, L.F. entra a 22 anni nella leggenda del ciclismo francese e diventa l'eroe di tutta una generazione. Egli incarna la gioventù, la foga, l'impertinenza e riesce ad essere il rivale di un corridore come Bernard Hinault.
Fra il 1982 e il 1993 attraversa l'età dell'oro di un sport epico e conosce tutto ciò che un campione eccezionale può sperare e temere: il superamento di se stesso, la gloria, un infortunio grave, alcuni periodi di dubbio, la tentazione del doping e la fine di una carriera esigente.
Nel 1989 lo si crede finito, ma rinasce dalle ceneri, vince il Giro e finisce secondo dietro Greg Lemond: otto secondi li separano dopo 3285 Km di corsa.
In questa testimonianza, senza concessioni di sorta, l'ex campione, diventato commentatore sportivo su France T. , ci svela anche, per la prima volta in questo "mondo chiuso", il contrario del perbenismo: le feste, le ragazze, le amicizie, i tradimenti, Le "combines" e ovviamente il doping.
Perché L.F. ha vissuto il ciclismo al suo apogeo, inserito fra gli arcaismi precedenti e le ambiguità di oggi; un'epoca dove i ciclisti non avevano paura di niente.

Lemond ha scritto:Pro memoria: oggi c'è il film su di lui su France 2

Ecco fatto Carlemondaccio. Grande segnalazione!
http://www.ciclopassione.com/t1441-la-derniere-echappee-laurent-fignon-2-luglio-2014-ore-2045-france-2#9669

Non sarà una cosa facile per i cuori deboli. Già vedere questa foto bellissima ... stringe il cuore e la gola si chiude.  
Il professore è ancora fra noi. L'ultima fuga è sempre stata la sua.

Visto ieri e registrato su di una chiavetta. Un Fignon dai due volti: vorrebbe vivere senza conoscere, ma il sapere lo opprime e, pur tuttavia, riesce a instaurare un rapporto che darà i suoi frutti ... anche dopo, con un dottore stupendo, che fa davvero onore alla sua categoria, ma forse solo nel film? Delle corse si parla poco, se non di quei piccoli otto secondi.

A me è piaciuto
Magari ci son qualche errore , ciclisticamente parlando
L'Uomo Fignon lo si vede bene , che carisma..
Concordo sul dottore (non so se è stato un po' romanzato il suo personaggio)
Un paio di volte ho rischiato di piangere..

Carlo (Lemond) , credo come te , nel 89 tenevo per lo Yankee.. da antifrancese
Che grosso errore
Fignon era il simbolo del ciclismo all'antica , correva tutto l'anno , gli attacchi li faceva da lontanissimo (avec Panache , come dicono i galletti )
Lemond si vedeva molto meno..

meazza ha scritto:A me è piaciuto
Magari ci son qualche errore , ciclisticamente parlando
L'Uomo Fignon lo si vede bene , che carisma..
Concordo sul dottore (non so se è stato un po' romanzato il suo personaggio)
Un paio di volte ho rischiato di piangere..

Carlo (Lemond) , credo come te , nel 89 tenevo per lo Yankee.. da antifrancese
Che grosso errore
Fignon era il simbolo del ciclismo all'antica , correva tutto l'anno , gli attacchi li faceva da lontanissimo (avec Panache , come dicono i galletti )
Lemond si vedeva molto meno..

La penso proprio nello stesso modo e cosa strana, ma poi non tanto, io da "pro francese" ero per Lemond, anche se, era un corridore molto più passivo; però io quest'aspetto nello scegliere per chi tifare non l'ò sempre seguito. Intanto voglio spiegare che il mio essere "pro" Francia deriva dal poter vedere Antenne2 dal 1974: in quell'anno decisi di approfittare per impararne la lingua, ma non solo, perché i programmi che vedevo erano soprattutto sportivi e così imparai a conoscere il rugby nel torneo delle cinque nazioni, il Sain Etiénne e il Bastia nelle loro epopee europee e mi piaccque molto il modo di giocare dei verdi, molto diverso dal sistema sparignino usato in Italia. A stade2, come sai, parlano di ogni sport, quindi in qualche anno mi feci un panorama di conoscenze. Ma torniamo al ciclismo, sono diventato per Lemond, perché era il successore designato del mio corridore favorito di allora: il Tasso e Fignon lo vedevo soltanto come un mezzo gregario. Anche quando vinse il suo primo Tour (nel 1983) lo fece per caso, soprattutto a causa dell'omero fratturato di P. Simon e quindi non mi fece cambiare ideea sui due e quando l'anno successivo dominò invece in lungo e in largo, con un "panache" davvero sorprendente, ormai era tardi, per "cambiare". Ora mi pento dell'ottantanove, ma indietro non si torna.

P.S.

Bello quando, in attesa della chemio, racconta agli altri di come gli hanno "volé" il Giro di Moser.

Gia'..
Anche allora non tifavo per Laurent.. (ma avevo 9 anni.. cosa ne capivo di bici)
Moser la tecnologia.. la scienza.. Torriani
Fignon il ciclismo antico , avec panache..
Adesso non avrei dubbi su chi scegliere..

qualcuno sa dirmi come riuscire a vedere il documentario? il sito di france2 è geobloccato...
lemond, ce l'hai ancora registrato?

cauz. ha scritto:qualcuno sa dirmi come riuscire a vedere il documentario? il sito di france2 è geobloccato...
lemond, ce l'hai ancora registrato?

Lo mettiamo online in area riservata. Comunque andrà in onda ancora nei prossimi giorni alle 17.

Comunque, se può servire, io l'ò sempre registrato su una chiavetta.

Ecco qua ragazzi:

SCHEDA: http://www.ciclopassione.com/t1457-cinema-e-ciclismo-la-derniere-echappee-di-fabien-onteniente#10036
VIDEO: http://www.ciclopassione.com/t1456-la-derniere-echappee-di-fabien-onteniente

Anche se un po' compresso il video è di ottima qualità.
Le connessioni lente potrebbero avere qualche problema, ma era meglio favorire la qualità.

Una chicca: la storia di questo telefilm parte da una particolare località di arrivo, molto attuale, anzi odierna. 


Ps. France 2 lo ritrasmetterà il 21 luglio alle 17,15.

Ieri sono cominciate le mie vacanze e da mesi volevo leggere questa traduzione con calma.
Questa mattina ci sono riuscito, poi non ho resistito e mi sono visto anche il film della tv francese.
Belliissimi! E bravo Lemond.

Il film non è poi tanto romanzato, non ha le scene umide di facile lacrima delle "facenti vomitare" fiction Rai. Il Fignon che traspare è un uomo di estrema vitalità e passione che la malattia si porta con sè ed il regista ci risparmia un inutile epilogo. Laurent se ne va sorridendo. Giusto così.
Grazie e